cinzia

Lilium carniolicum Bernh. ex Koch

Un lampo arancio nella boscaglia Lilium carniolicum Bernh. ex Koch

Assomiglia come forma al martagone, ma è un po' più grande e di un intenso color arancio, anche la forma e la disposizione delle foglie è un po' diversa da quella del martagone Lilium carniolicum Bernh. ex Koch

Sono tornata in un certo luogo delle Dolomiti Bellunesi ci volevo tornare per trovare conferma ad una supposizione che avevo fatto poi approfondita controllando nella bibliografia. Tornata in quei luoghi trovo le mie pianticelle ma nessuna in fiore, magati con i boccioli ma nessun fiore, uno sconforto! Ma nel sentiero di discesa, quasi al termine del mio giro ecco alcuni fiori aperti, oggetto di innumerevoli prove fotografiche. Si tratta di una pianta di areale Illirico, quindi presente nei Balcani fino alla Grecia, in Italia è presente, anche se non comune in Friuli e in alcune zone del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. Inserita nel "Libro rosso" delle piante in pericolo di estinzione. Che altro dire se non che è bellissimo Lilium carniolicum Bernh. ex Koch

I fiori gialli sono Verbasco, quelli bianchi Sassifraga e quelli azzurri Lino, gruppo Linum alpinum. Cinzia

Ciao Daniele, io adoro la Lessinia l'ho girata in lungo e in largo. Vedo che con la digitale stai facendo passi da gigante. Oggi ho trovato pure io la C. trifida, in pecceta, sono riuscita a vederla passando in bici, lungo una stradina nel Tesino ne ho trovate diverse piante e più giù avevo pure trovato la mia prima ophris nelle Alpi, prossimamente le foto. Cinzia, un

Mi sa tanto di si Cinzia

Caro Giorgio trovo la tua iniziativa molto bella e mi dispiaccio di averla seguita solo distrattamente e superficialmente, presa da altre attività o semplicemente perchè dopo un periodo molto pieno di impegni faccio molta fatica a concetrarmi sulle cose. Forse è vero che al momento partecipano in pochi, ma una serie di situazioni di impegni di lavoro e familiari di molti si sono casualmente sovrapposti rendendo tante porsone un po' assenti, a questo devi aggiungere la mancanza di funghi per la siccità, che sta diventando preoccupante. Ma non credere che tutto il lavoro che viene fatto da chi si impegna non lasci alcun segno, ho sentito persone che usualmente si dedicano ai funghi con grande passione e diletto soprattutto dal punto di vista ludico, parlare di un loro avvicinamento allo studio persino al microscopio, ho visto persone fermarsi ad osservare un fiore come mai avevano fatto prima, pur avendolo incontranto tante volte. Tutto questo seminare che noi facciamo genera qua la dell piantine di interesse e curiosità che non possono che crescere e attecchire in molti, forse non in tutti, ma è già un grande risultato. Qui tutti noi lavoriamo come possiamo, nel nostro tempo libero e, cosa molto importante, senza alcun fine economico, ognuno è chiamato a partecipare per quello che può e crede di dare. Siamo in pochi ad interessarci allo studio? E' vero ma il nostro scopo è di crescere, soprattutto personalmente, e se poi aumentiamo anche di numero non sarà che positivo. Se poi qualcuno è venuto e successivamente ha preferito spostarsi altrove lo ha fatto per motivi suoi, perchè ha poco tempo, o perchè trova più conveniente per i suoi scopi stare in altre parti, ma se si osserva bene è possibile capire che i motivi della loro scelta non rientrano nella scarsa partecipazione ma nel non condividere il nostro progetto o più semplicepente per la poca compatibilità con qualcuno di noi. Hanno fatto la loro scelta io, da parte mia, continuerò a fare quello che posso per far crescere questa realtà. Cinzia

Avanti non fare lo scioperato, fuori le foto Cinzia

Ciao mauro la Carex baldensis è riportata presente anche nel Parco dell'Adamello, va cercata in zone a roccia calcarea in zone sassose o poco erbose. Nelle montagne intorno al Garda sia Lombarde che Trentine che Venete è presente. Lungo la strada che dal Passo di Tremalzo scende verso Limone sul Garda ne ho vista parecchia. E' comunque una pianta rara ed è soggetta a regime di tutela. Cinzia

Un a tutti con l'augurio che diventi un po' più fresco Cinzia

Sempre belli i fiori azzurri del Linum alpinum L.

Carex baldensis L.

Altro endemismo della zona tra Bresciano Trentino e Veneto occidentale è questa bellima carice Carex baldensis L.

La Viola dubyana Burnat ex Gremli è proprio endemica di questa regione proprio delle montagne intorno al lago di Ledro, questa ci assomiglia molto, se non è lei è una Viola calcarata L. al cui gruppo comunque appartiene la dubyana, purtroppo non ho guardato i caratteri necessari a distinguerle

Ranunculus bilobus Bertol.

E' proprio la zona endemica del Ranunculus bilobus Bertol. e infatti ne ho visti molti, si trova anche, raro, nel Bellunese

mettere qualche foto. Non ne ho molte di nuove così ripesco queste di una decina di giorni fa, poche perchè il giro è stato veramente massacrante e non avevo nemmeno la forza di fare foto. Siamo nelle Prealpi Bresciane, lungo le strade militari che ruotano intorno al passo di Tremalzo, a ovest del Lago di Garda. Considerata la zona speravo di vedere qualche primula nuova ma mi sono dovuta accontentare di questa pure sfiorita che dovrebbe essere Primula spectabilis Tratt

Anch'io ci sono stata qualche anno fa ed è davvero bellissimo, peccato solamente che nei giorni festivi è molto affollato Cinzia

Ciao il primo è un Colchicum, quello che vedi è il frutto prodotto dal fiore dello scorso autunno, fiorirà nuovamente nell'autunno prossimo, ma le foglie a quel punto nn ci saranno più. La seconda è un'orchidea, la Plantanthera bifolia, si vede dalle antere parallele, anche la terza è un'orchidea Anacamptis pyramidalis Cinzia

Albergo ristorante Anna e Ninocc e Ostello del Ceppo Capienza totale 75 posti località: Paranesi di Rocca S.Maria (TE) Tel.e fax: 0861 63168 link http://www.annaeninocc.it/ 8 stanze x 26 posti Cinzia

Dopo averlo vistato al micreoscopio la scelta è caduta su Pluteus semibulbosus Cinzia

Ciao Angelo vedo che la mancanza di funghi ti spinge ad allargare la collezione di orchidee, :hug2: A proposito non ci hai detto qual'è stata la reazione di Giulia alla vista delle pianelle domenica matttina. Cinzia

Poichè il primo link risulta non più attivo lo aggiorno con questo Normativa nelle tre regioni delle Venezie per la raccolta dei funghi epigei e con la legge regionale del Veneto Legge regionale del 19 agosto 1996 n. 23 (BUR n. 76/1996), Regione Veneto Cinzia

Io quest'acqua l'ho usata alcune volte per fare la birra, perchè è meglio se fatta con l'acqua di sorgente e questa è davvero buonissima e per questo la gente la prende con le taniche. I Cimbri scesero nel Veneto-Trentino nel medioevo venendo dalla zona tra Germania e Danimarca e stabilendosi in diverse località montane, Monti Lessini, Recoaro, Altopiano di Asiago, Luserna e Altopiano del Cansiglio. Tutti luoghi dove ancora permangono i toponimi nel loro dialetto un tedesco arcaico, frequentissimi in Altopiano di Asiago ad esempio. Pochissime persone parlano ormai questa lingua, usata ampiamente fino ai primi del '900, e alcuni anni fa, mentre aspettavo il ritorno del marito dal solito giro in bici a cima Carega, vidi una rappresentazione dei bambini della scuola di Giazza sulla migrazione dei Cimbri durante una festa del paese. In certe zone ora la lingua Cimbra viene insegnata a scuola e proprio a Giazza esiste un istituto di Cultura che conserva la tradizione. Cinzia