A proposito di api, riporto un articolo tratto dal "Giornale di Vicenza" di oggi.
Remigio
Invasione di api tra campi
e case: «Colpa del clima»
IL FENOMENO. Nelle ultime settimane gli insetti si sono moltiplicati. Una decina di chiamate al giorno ai vigili del fuoco Ma gli unici a poter intervenire sono gli apicoltori19/06/2013
Un apicoltore al lavoro con un alveare di api. ARCHIVIO
VICENZA. Le api prendono casa nei centri abitati. Numerose in questi giorni le segnalazioni che stanno arrivando ai vigili del fuoco da parte di cittadini allarmati dalla presenza di favi su grondaie, sottotetti, balconi, scuri o giardini. Sono una quarantina le chiamate registrate nelle ultime 48 ore al comando provinciale dei pompieri in via Farini dove risuona però un'unica risposta: «La materia non ci compete, ad occuparsene sono gli apicoltori».
E gli stessi allevatori di api, cui spetta il compito di intervenire in questi casi, confermano questa particolare “invasione" che si sta verificando da poco più di una settimana e per la quale la sede dell'associazione degli apicoltori del Veneto a Quinto Vicentino registra una decina di richieste di intervento al giorno.
Il fenomeno ha un nome, sciamatura, e consiste nel fatto che una colonia di api con la propria regina si stacca dall'alveare originario, ormai sovraffollato, per dare vita a una nuova famiglia, composta di solito da 20 mila esemplari. Accade tutti gli anni, ma il 2013, spiega Giovanni Sella, vicepresidente dell'associazione «è un anno particolare perché la sciamatura è in ritardo di un mese rispetto al passato ed è anche particolarmente abbondante. Di solito avviene in maggio, ma a causa del maltempo che non ha permesso alle api di crescere a sufficienza è slittata di un mese. È un evento del tutto naturale che ha a che fare con la sopravvivenza e la moltiplicazione delle api».
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Laura Pilastro