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Remi

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Tutti i contenuti di Remi

  1. Remi

    Ritorno nel Friuli ricostruito

    Dopo quarant'anni esatti, mi trovo davanti alla garritta dove mediamente ogni tre giorni ero di guardia. Confesso, mi fa preso un nodo alla gola.
  2. Remi

    Ritorno nel Friuli ricostruito

    E questo è ciò che rimane della caserma dove ho passato oltre un anno: solo la recinzione esterna con la porta di ingresso principale. Era una caserma nuova: 38 morti!!! Sembra che dal passato non abbiamo imparato niente e il recente terremoto dell'Abruzzo lo ha confermato.
  3. Remi

    Ritorno nel Friuli ricostruito

    Il palazzo comunale
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    Il corso principale di Gemona
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    L'interno del duomo
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    la statua sulla facciata, alta ben sette metri
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    particolare della facciata
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    Il bellissimo rosone
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    Ci portiamo ora a Gemona del Friuli. Il Duomo, anch'esso distrutto del terremoto del 76
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    una porte della cinta muraria
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    Il palazzo comunale
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    di questa chiesa, forse perchè di minor valore, resta solo la facciata
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    con il bellissimo campanile
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    il duomo ricostruito
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    Questo era il duomo distrutto completamente dal terremoto
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    Circondata da una duplice fila di mura e relativo fossato
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    Ritorno nel Friuli ricostruito

    Terremoto del 6 maggio 1976: esattamente trentatreanni Al Friuli sono legato per più di un motivo: Mio padre, anche se di famiglia di origine vicentina, è nato in Friuli. In Friuli ho passato un anno della mia Gioventù (servizio militare) dopo due mesi passati a L'Aquila. Dopo in terremoto sono stato una settimana in Friuli con l'Ass. Naz Alpini: primo esempio di Protezione Civile. Iniziamo ora con la visita di Venzone, completamente distrutta dal terremoto ed ora esempio di ricostruzone. L'ngresso alla città
  18. "Celtis australis" in dialetto vicentino "bagolaro" Complimenti per la raccolta! Remigio
  19. Queste le ultime notizie sul Corriere del Veneto, riguardante l'orso di Asiago, per il quale si pensa di indire un concorso fra le Scuole dell'Altopiano per trovare un nome in dialetto Cimbro L'orso gigante si è svegliato «Ha fame, lo controlleremo» Grosse orme sulla neve, distrutta una mangiatoia: «Scende a valle» ASIAGO (Vicenza) – Si è svegliato dal letargo invernale l'orso dell'altopiano di Asiago. E ha fame. Per settimane e mesi il grosso plantigrado, immerso nel sonno, aveva rinunciato a scorribande nei pollai o predazione di cervi. Ma ora, complice anche l'innalzamento delle temperature, è tornato a far parlare di sé. E dopo aver perso chili di grasso accumulato nell'inverno scorso, deve immagazzinare al più presto quelle risorse perse nel corso del suo letargo. La Forestale La scoperta del suo risveglio è stata fatta dagli agenti del Corpo Forestale dello Stato della sezione di Asiago impegnati da settimane a portare, anche in alta quota, il foraggio nelle mangiatoie. Le abbondanti nevicate infatti hanno messo alle corde i numerosi animali selvatici che vivono in queste zone. Il progetto «aiuta gli animali dei nostri monti», coordinato dal comandante regionale della Forestale Alberto Colleselli, prevede l'invio di quintali e quintali di fieno nelle aree a maggiore concentrazione animale. La mangiatoia In Val del Portule, ieri, però gli agenti hanno scoperto che il grosso orso aveva preso di mira una delle mangiatoie distruggendola quasi completamente. Visibili i segni delle poderose unghiate sul contenitore che raccoglieva le granaglie. L'orso – ha spiegato uno dei forestali – ha talmente fame che non ha esitato a distruggere il grosso contenitore in legno per appropriasi del mangimi e riservato agli altri ungulati. Le orme Le tracce del suo passaggio sono ben visibili sul terreno gelato. Poco più in la l'animale deve essere scivolato e nel tentativo di non cadere ha lasciato lunghe unghiate sul ghiaccio. La forestale ha seguito per centinaia di metri il percorso fatto dall'animale rilevando con particolare precisione le caratteristiche dell'orso. «Abbiamo evidenziato con precisione – spiegano – le numerose orme sia delle zampe anteriori che di quelle posteriori; la loro lunghezza varia a seconda della posizione del corpo dai diciotto ai ventitre centimetri. Dalla profondità dei rilievi l'orso potrebbe superare i cento chilogrammi di peso». A valle E la fame sta spingendo l'animale sempre più a valle. La conferma è giunta in mattinata quando alcuni cittadini che vivono nella località Xebbo del Comune di Gallio avrebbero spiegato agli investigatori che la sera precedente, intorno alle 23.30, avrebbero visto distintamente un grosso orso camminare su un prato... Getta acqua sul fuoco il comandate della Forestale Isidoro Furlan: «E'sicuramente questo il periodo peggiore per l'orso: affamato dopo il lungo digiuno invernale va alla ricerca spasmodica di qualsiasi genere commestibile pur di acquistare in fretta i grassi persi. Abbiamo raddoppiato i turni di monitoraggio sull'intero altopiano. Ma i cittadini possono e devono stare tranquilli». Remigio
  20. Tussilago farfara Per quanti si troveranno a Vallombrosa: Buon raduno e, permettetemi di inviadiarvi Un grande abbraccio a tutti Remigio
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