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peter

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  1. peter

    Lepiota subincarnata

    Cari Patrizio e Max sono d'accordo sul fatto che noi, appassionati micofili, dobbiamo sensibilizzare i cercatori di funghi sulla necessità di raccogliere e consumare solo funghi identificati con certezza come commestibili e non perchè simili ad altri raccolti e consumati da tempo. E credo fermamente che sia compito nostro organizzare e tenere corsi teorici e pratici per non esperti, finalizzati al riconoscimento dei funghi commestibili e tossici. Trovo invece difficile, se non impossibile "mettere il naso" dentro i cestini di altri cercatori nel bosco, date la gelosia e la ritrosia della maggior parte di essi. Personalmente renderei obbligatoria in tutta Italia la frequenza ad un corso di micologia di 5-7 lezioni, con rilascio al termine del corso di tesserino per l'abilitazione alla raccolta. Nel Veneto, diversamente da altre regioni, basta pagare per avere il tesserino regionale per la raccolta funghi senza dover frequentare alcun corso mentre in altre regioni è giustamente obbligatorio frequentare i corsi organizzati dai gruppi micologici o dalle provincie per poter avere il tesserino.
  2. peter

    Lepiota subincarnata

    La Lepiota subicarnata (sinonimizzata L. josserandii) non è fungo comune ma si può reperire oltre che in boschi di latifoglia e aghifoglia anche nei giardini cittadini e in aree ruderali. Non è somigliante a funghi commestibili ma ad altre piccole Lepiote di cui alcune altamente tossiche (Lepiota brunneoincarnata, Lepiota helveola, Lepiota felina, Lepiota brunneolilacea, Lepiota fuscovinacea e Lepiota castanea) tutte contenenti alfa-amanitina e quindi potenzialmente mortali. Ritengo che la raccolta e il consumo di questi funghi può avvenire solo da parte di persone che non hanno una base minima di conoscenza sui funghi e che amano il rischio.
  3. peter

    Lepiota subincarnata

    Ciao Ennio Eccome no. L'ho letto ed ho anche memorizzato (copiato) la magnifica foto che accompagnava il tuo post.
  4. peter

    Lepiota subincarnata

    La rivista internazionale Journal of Medical Toxicology riporta nel fascicolo del mese di giugno 2010 un caso di intossicazione acuta di una paziente di 43 anni, con epatite acuta e pancreatite acuta a seguito di consumo di 170 g di Lepiota subincarnata. La paziente a seguito di trapianto renale è sopravvissuta. E' noto che alcune piccole lepiote contengono l'alfa-amanitina, sostanza dotata di un elevato effetto tossico sulle cellule epatiche anche a piccolissime dosi dell'ordine di milligrammi, presente anche nelle amaniti potenzialmente mortali come l'Amanita phalloides, l'Amanita verna e l?amanita virosa. J Med Toxicol. 2010 Jun;6(2):155-7. Riporto qui di seguito il riassunto della pubblicazione. Abstract A 43-year-old woman with a medical history significant only for hepatitis B carrier status presented to an emergency department with generalized weakness, dizziness, nausea, and diarrhea 36 h after eating an estimated 170 g of sautéed Lepiota subincarnata J.E. Lange (basionym Lepiota josserandii). Laboratory evaluation revealed profound metabolic acidosis with mild transaminitis, mild coagulopathy, and renal insufficiency. Marked biochemical evidence of pancreatitis was present prior to significant hepatotoxicity. The patient ultimately required liver transplantation on hospital day 7 and was discharged home on hospital day 12.
  5. E in effetti uno dei funghi è proprio l'Amanita phalloides, il fungo centrale con volva ed anello; mentre a sinistra vi è la Russula heterophylla e a destra del mortale l'Armillariella mellea. Ecco il motivo per cui anche alcuni "esperti" o che si ritengono tali possono andare incontro a intossicazioni dovute a gravi errori di identificazione. In moltissimi casi si può anche parlare di approssimazione e faciloneria. Ciao Piero
  6. In effetti Paolo può anche succedere di trovare funghi a prima vista molto simili sul piano del colore e della forma, come quelli qui sotto riportati. Tra questi ve n'è uno potenzialmente mortale mentre due di essi sono considerati commestibili. Quale è il tossico? Dalla foto presa dall'alto non si riesce a identificare il tossico: lo potremo fare solo con la fotografia del gambo e delle lamelle.
  7. Io ho determinato il fungo come Cortinarius coerulescens. Ecco qui ripresi l'imenoforo e il gambo. Ciao Piero
  8. Concordo con il suggerimento di Nico. Di recente ho reperito anch'io questo fungo in un bosco misto di latifoglia. Ecco qui il cappello.
  9. peter

    Suillus bellinii

    Suillus bellinii Imenio e gambo con goccioline di liquido biancastro che a maturità diventeranno brunastre-nerastre.
  10. peter

    Suillus bellinii

    In occasione di una recente uscita in una pineta toscana non distante da Firenze ho avuto il piacere di ritrovare un fungo che è tipico delle aree mediterranee: si tratta del Suillus bellinii. Suillus bellinii (Inzenga) Kuntze Ordine Boletales, Famiglia Boletaceae Cappello: inizialmente bianco sporco, molto glutinoso, successivamente brunastro su fondo biancastro; cuticola un po' glutinosa, ma asciutta a tempo secco, facilmente separabile, di colore variabile, prima biancastra, poi bruna con sfumature e chiazze color nocciola o oliva, che tende a schiarirsi verso il margine Imenoforo: leggermente decorrente con pori biancastri poi giallino-verdastri alla maturità delle spore. Gambo: di forma cilindrico-affusolata, corto biancastro, secerne goccioline oleose che permangono alla fine sotto forma di granulazioni nerastre. E' un fungo tipico delle pinete mediterranee.
  11. Il Cortinarius orellanus si reperisce in genere sotto latifoglia (querce, faggi, noccioli). Ciao Piero
  12. Un comunicato dell 'Ansa riporta la notizia di un decesso dovuto a intossicazione da Amanita phalloides. Qui di seguito trovate il testo del comunicato: Mangio' funghi velenosi, muore dopo un mese di agonia All'ospedale di Asti. Moglie ancora ricoverata ma fuori pericolo - ASTI, 6 NOV - Aveva mangiato funghi velenosi, e' morto dopo quasi un mese di degenza ospedaliera. E' accaduto ieri pomeriggio, all'ospedale di Asti. Rocco Passaniti, 78 anni, era stato ricoverato dopo una cena a base di funghi consumata con moglie e figlia. La moglie e' ancora ricoverata, ma e' fuori pericolo, la figlia e' stata dimessa dopo un paio di giorni di cure. Secondo le analisi del laboratorio dell'ospedale di Pavia i tre avevano mangiato l'Amanita Phalloides. (ANSA). 06 novembre, 12:59.
  13. Ciao In effetti il Cortinarius orellanosus, responsabile dell'intossicazione segnalata nell'articolo, è stato trovato sotto latifoglia (sotto quercia); il Cortinarius speciosissimus si sviluppa invece sotto aghifoglia(abete rosso). Piero
  14. Confermo: Boletus comptus Le descrizioni del fungo Boletus comptus riportate nel testo di Munoz e in quello del Galli corrispondono esattamente al fungo da te trovato. Complimenti !!!!!!!!!!!!!!!!!!! Se reperisci altri esemplari riprendi in dettaglio il gambo e il subimenio, oltre che la cuticola e postali. Ciao Piero
  15. Ciao Ignazio se è presente sulla parte superiore del gambo un reticolo giallo o rosso se il gambo è cilindrico e di colore giallo se il colore della carne del subimenio è gialla (vedi foto) penso proprio che si tratti di Boletus comptus. Io personalmente non l'ho mai trovato e d'altro canto è stato reperito da Simonini solo chez toi (in Sardegna); è stato trovato anche nel nord della Spagna, a Burgos da alcuni micologi spagnoli come Munoz, autore della monografia Boletus, della serie Funghi Europei (vol.2). Per Munoz il B.comptus potrebbe essere "una forma ecologica" del Boletus luridus. Nello stesso luogo in cui è stato raccolto il B.comptus Munoz ha trovato anche numerosi esemplari di Boletus luridus. Viva la biodiversità sarda !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Piero
  16. Nico gli autori ammettono che morfologicamente il fungo è uguale o simile al nostro Cortinarius orellanus ma sottolineano anche che tra le due specie esistono delle diversità genetiche. " The Bayesian summary tree of ITS data (Fig. 3) illustrates that the Michigan Cortinarius sample clusters with other species of the Orellani clade and occupies a branch sister to European species of C. orellanus, from which it is genetically distinct." Ciao Piero
  17. All'ospedale di Trento quasi ogni anno vengono ricoverati e trattati alcuni casi di intossicazione da Cortinarius orellanus o, più di frequente, da Cortinarius speciosissimus.
  18. peter

    Intossicazione orellanica in USA

    E' stato recentemente segnalato (Clin Toxicol (Phila). 2010 Jul;48(6):545-9) un caso di insufficienza renale cronica da un fungo solo recentemente identificato negli USA e denominato Cortinarius orellanosus, simile al "nostro" Cortinarius orellanus ma diverso sul piano di alcune caratteristiche genetiche. Un riassunto dell'articolo in questione è qui sotto riportato. Tra gli autori dello studio vi sono i più importanti micologi e tossicologi americani. Ingestion of a newly described North American mushroom species from Michigan resulting in chronic renal failure: Cortinarius orellanosus. Judge BS, Ammirati JF, Lincoff GH, Trestrail JH 3rd, Matheny PB. Abstract BACKGROUND: Some mushrooms in the genus Cortinarius are well known to cause acute and chronic renal failure. Until now, there have been no confirmed cases of renal failure due to the ingestion of a Cortinarius mushroom in North America. We describe a case of a woman who ingested mushrooms found under an oak tree in western Michigan and developed chronic renal failure. The authors describe the development of chronic renal failure in a 53-year-old woman who ingested mushrooms she had picked herself under an oak tree in western Michigan. At three days after ingestion she developed gastrointestinal symptoms, and at nine days stopped producing urine. Serum creatinine was 18.3 mg/dL, and she was admitted to hospital for hemodialysis. The clinical features of this case are typical of orellanine poisoning: a latent period of several days between ingestion and the onset of gastrointestinal symptoms, then progression of decreased urine output leading to anuria over a number of days. The renal failure can be persistent — one year after presentation, the patient described here was still on peritoneal dialysis. CONCLUSION: The mushrooms ingested by the patient were confirmed to be a new species of Cortinarius closely related to C. orellanus. We introduce a newly described North American species, Cortinarius orellanosus, capable of causing renal failure after ingestion. La sindrome tossica con il C. orellanosus è sovrapponibile a quella determinata dal nostro Cortinarius orellanus o dal Cortinarius speciosissimus. L'articolo originale può essere reperito in Internet all'indirizzo: http://informahealthcare.com/eprint/Y25jrb...h/full?tokenKey Piero
  19. peter

    112 Un numero telefonico da ricordare

    Il giornale on line Treviso Oggi del 3 novembre (http://www.oggitreviso.it/nasce-112-europeo-29933) segnala che una cercatrice di funghi che aveva perso l'orientamente nel bosco è stata rapidamente localizzata via satellite e tempestivamente soccorsa, grazie all'impiego del numero telefonico 112. Qui di seguito riporto una parte del testo della notizia: VITTORIO VENETO – Va a funghi e si perde in Pian Cansiglio ma, grazie al 112 europeo viene localizzata e tratta in salvo in meno di un’ora. Il numero unico di emergenza istituito dall’Unione Europea prevede un applicativo che consente la localizzazione praticamente istantanea, attraverso il telefono cellulare, della persona scomparsa ed è stato sperimentato per la prima volta nella Marca dalla centrale operativa dei Carabinieri di Vittorio Veneto. E’ davvero innovativo il numero unico 112, con il quale l’Unione Europea, sull’esempio del 911 americano, intende assorbire i vari 113, 115 e 117 per far sì che ci sia un unico e quindi più efficace riferimento per le emergenze. Il sistema prevede, infatti, un applicativo che consente la localizzazione satellitare della chiamata di richiesta d’aiuto. Può essere usato solo in caso di persone scomparse e non richiede le autorizzazioni della magistratura, previste invece in altri casi in cui si provi a localizzare il telefono cellulare di qualcuno. Una novità importante, sperimentata per la prima volta con successo proprio a Vittorio Veneto per recuperare una donna che si era smarrita andando a funghi. La signora, 50anni residente in un comune del vittoriese, qualche settimana fa aveva deciso di raggiungere il Consiglio. Non conosceva bene la zona ma, senza rendersi conto del pericolo, ha deciso comunque di avventurarsi nell’area del villaggio Cimbro. Dopo un po’ che camminava si è resa conto di aver perso l’orientamento e di non riuscire più a ritrovare il sentiero per tornare al posto dove aveva lasciato la macchina. Spaventata la signora non si è persa d’animo ed ha chiesto aiuto ai carabinieri con il 112. Così dalla centrale operativa della compagnia vittoriese è partita l’operazione satellitare per rintracciare il luogo dove si trovava: «Il nuovo applicativo del 112 – spiega il capitano Giancarlo Carraro (nella foto), comandante della compagnia -, ci dà la possibilità di collegarci con il gestore del servizio di telefonia e, attraverso il numero di cellulare, via satellite, possiamo localizzare in pochissimi minuti la zona dove si trova il telefono e quindi la persona scomparsa." Ulteriori informazioni sul numero unico europeo 112 possono essere reperite a questo indirizzo http://www.eena.it . Mi sembra di poter dire che il 112 rappresenti per noi (cercatori di funghi) e più in generale per la comunità un numero molto importante da utilizzare nei casi di emergenza, in Italia e all'estero.
  20. peter

    bello ma- cadaverico

    Ovolo di Clathrus ruber in sezione: la gleba è di colore verde e contiene le spore; emana l'odore cadaverico; il corpo fruttifero che a maturità formerà una rete a maglie larghe è quel materiale di colore rosso cha avvolge la gleba. La membrana bianca che avvolge l'ovolo è il peridio-
  21. peter

    bello ma- cadaverico

    Aggiungo 2 foto del Clathrus ruber in sviluppo L' ovolo sezionato.
  22. peter

    bello ma- cadaverico

    Io l'ho ritrovato dopo una latitanza di molti anni in un bosco misto di pini e querce . Il Papetti (volume 2 dell' Atlante fotografico dei Funghi d'Italia ) mi conferma che il Clathrus " è una specie rara ma abbondante nei luoghi di crescita". Un caro saluto. Piero
  23. peter

    bello ma- cadaverico

    [attachmen t=215999:ileodyction.jpg] Ciao Raffa in effetti è un fungo facile da riconoscere per la sua forma del tutto particolare. Somiglia ad un fungo altrettanto bello, di colore bianco, che cresce in Australia, l' Ileodictyon cibarius. A presto. Piero
  24. peter

    bello ma- cadaverico

    Ciao Giovanni indipendentemente dall'odore e dal sapore alcuni funghi hanno forme interessanti e apprezzate da noi appassionati micofili. Un caro saluto. Piero
  25. peter

    bello ma- cadaverico

    Ciao Max ipotizzo che l'odore delle phallaceae abbia la finalità biologica di attrarre insetti che una volta "atterrati" sulla gleba contenente la spore, possono poi trasferire a distanza le spore attaccate agli arti e quindi permettere la riproduzione a distanza del micelio del fungo. Ciò vale sia per la quasi totalità delle phallaceae tra cui il Phallus impudicus e lo stesso Clathrus. Un caro saluto. Piero
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