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peter

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  1. Caro Luigi non ho una fotografia del S. bellinii da me trovato in Toscana (bosco di pini, Impruneta, Fi)l'anno scorso ma in Internet ho reperito una sua immagine che ricorda molto da vicino quegli esemplari. Ecco l'indirizzo: http://funghi45.altervista.org/migliozziarchivio.htm. La carne del funo che si intravvede nella foto di Max sembra avere tonalità di colore biancastro/giallo pallido. Noto però che la cuticola del fungo presenta delle fibrille innate più scure, caratteristica questa che ritroviamo nel S. mediterranensis e non nel S. bellinii. Un augurio carissimo di buon Natale a te e a tutti gli amici di APB. Piero
  2. Buon Natale Giacomo. Piero
  3. Cara Raffaela ti giungano da Verona i più cari auguri di Buon Natale e di un sereno e fruttuoso (in senso micologico e non) 2008. Piero
  4. Carissimo Gian Andrea augurissimi auguri di Buon Natale. Piero
  5. Scusate se mi inserisco nella vostra discussione ma guardando il fungo postato e l'habitat mi è venuto in mente che non è infrequente trovare in Toscana in questo periodo il Suillus mediterraneensis oltre che il S. bellinii; quest'ultimo tuttavia, almeno negli esemplari da me trovati l'anno scorso, aveva una cuticola del cappello di colorazione biancastra-grigiastra. Un caro saluto a tutti gli amici APB con tanti auguri di Buon Natale. Piero
  6. Non mancherà l'occasione, stanne certo. Un carissimo augurio di Buon Natale e felice Anno Nuovo. Piero
  7. Cari amici di APB mi sento in dovere di ringraziarvi per il supporto e sostegno morale in occasione della mia presentazione al Convegno Internazionale di Micotossicologia tenutosi a Trento il 6-7 dicembre. Ringrazio in particolar modo i miei splendidi compagni di uscite, Angelo e Fabio, che non hanno voluto mancare a questo appuntamento e tutti coloro che mi hanno formulato gli auguri di successo. Grazie Salvo, Arturo, Giuliano, Gibbo, Antonio, Ille, Sergio (Gheppio), Enrico, Pedro, Carletto e Raffaella! E' stato indubbiamente un onore essere invitato dall' Associazione Micologica Bresadola a relazionare su un tema tossicologico che seguo dal 2004. Come segnalato in precedenza da Fabio la mia relazione è incentrata su di una recente forma di intossicazione fungina (micetismo) registrata per la prima volta in Giappone nel 2004, con una sintomatologia neurologica che compare a distanza di alcuni giorni dall' assunzione del fungo Pleurocybella porrigens, in individui che presentano una insufficienza renale cronica trattata con emodialisi. Il fungo, appartenente alla famiglia delle Pleurotaceae, oltre ad essere presente nel continente asiatico, è reperibile anche sulle nostre Alpi. La sintomatologia riscontrata ovvero una encefalopatia, la comparsa esclusiva solo in Giappone e solo nel 2004 e l'alto tasso di mortalità sono caratteristiche peculiari di questa intossicazione che viene oggi definita come "Encefalopatia associata a Pleurocybella porrigens". Mi riprometto di aggiornarvi nei prossimi giorni in merito alle principali novità emerse a Trento. Per il momento vi preannuncio che sono stati prodotti dati epidemiologici aggiornati (anni 2000-2006) sulle intossicazioni fungine da relatori francesi, svizzeri e italiani ivi comprese quelle dovute all'assunzione di funghi dichiarati e riconosciuti come commestibili. Molto seguita è stata inoltre quella del dr. Nieminen, un biologo finlandese specializzato nello studio delle intossicazioni fungine con l'impiego di modelli animali. Un abbraccio a tutti. Piero
  8. Ciao Salvo trovo bellissime le foto;è proprio uno splendido servizio fotografico non sui funghi ma anche su habitat e su panorami straordinari. Ti invidio molto: qui da noi c'è il deserto micologico. Forse nei prossimi giorni grazie alle piogge in corso e alle temperature non polari potremo trovare qualche fungaccio da riprendere. Per quanto riguarda il Suillus potrebbe trattarsi del S. collinitus; non vedo però alla base del gambo un micelio rosato caratteristico della specie, ma nello stesso tempo riscontro nella cuticola delle fibrille innate che si ritrovano nel collinitus. Un carissimo saluto. Piero
  9. Mi aggiungo alla spledida compagnia, unitamente a moglie . A presto ee ciao a tutti. Piero
  10. Complimentissimi Oliviero!!!! Fotografie magistrali di specie molto interessanti. Ciao Piero
  11. Ciao Daniele il tuo post dei funghi della nostra Lessinia è veramente molto interessante per la "diversità" delle specie e per la qualità delle foto. Piero
  12. Bravissimo Nico. Il tuo post è un invito a non disperare e conferma che la stagione dela raccolta non è ancora finita. Complimenti anche per la narrazione: molto emotiva e coinvolgente. Ciao Piero
  13. Ciao Franco invidia è il termine più appropriato per definire la mia reazione ai tuoi ritrovamenti. Da circa un mese non vedo un porcino; ne sento proprio la mancanza. Ma la mia è una invidia amichevole e bonaria: sono invece molto felice per te ed ho apprezzato molto il tuo post. Mi hai quasi fatto partecipare attivamente all'estrazione del megaporcino. Sei come sempre un grande o come si dice oggi un mito!!! Questa sera mostrerò le tue foto al gruppo micologico e sicuramente farò morire di vera invidia molti amici e colleghi. Ciao e a presto. Piero
  14. Ciao Graziano questo fungo dovrebbe essere la Pholiota lucifera. Cresce su frammenti legnosi, rametti e legno interrato. Piero
  15. peter

    Sotto roverella

    Ciao Sergio è vero: ha vinto Salvo . Lo attendiamo per una gita micologica sui Lessini a caccia di Igrofori e aggiungo tartufi con te, Baffo e Fabio. Penso che tu sia d'accordo. Ciao Piero
  16. peter

    Sotto roverella

    Ciao Gaspy è in effetti l'H. persoonii, fungo che ho reperito solo 3 volte in 15 anni di frequentazione micologica dei boschi. Devo ammettere che sui nostri monti Lessini non è per nulla frequente e lo dimostra che ai nostri lunedì micologici e alle mostre micologiche realizzate a Verona il fungo in questione viene molto raramente esposto. Anche il Papetti nel suo Atlante definisce il fungo " non comune". Più frequente invece nelle pinete della Lessinia è il cugino Hygrophorus latitabundus (limacinus) che qui chiamano "smocaion" per la presenza di abbondante glutine. Piero
  17. peter

    Sotto roverella

    Ciao Salvo ho atteso qualche ora per vedere se altri rispondevano ma ora rompo gli indugi e ti dichiaro vincitore del concorso in quanto sei stato il primo a dare la risposta esatta. Hai pertanto vinto una uscita in Lessinia con me, Fabio, Sergio ed Angelo alla ricerca di igrofori specie che a me personalmente interessano molto. Un abbraccio. Piero
  18. peter

    Sotto roverella

    foto 3: dettaglio dell'esemplare più minuto di ....... A colui che indovinerà il nome il premio consisterà in una uscita in Lessinia alla ricerca di funghi-fiori. Ciao a tutti. Piero
  19. peter

    Sotto roverella

    foto 2. Il gruppo di .........visto dal basso con lamelle e gambo
  20. peter

    Sotto roverella

    Agli amici dell'APB voglio mostrare un fungo reperito 2 ore fa in un bosco di roverella a circa 400 m slm in Lessinia. Lo trovo molto raramente ovvero al massimo una volta l'anno. La sua principale caratteristica è uno strato di glutine sul cappello e sul gambo e delle zonature grigio-olivastre per circa 4/5 del gambo. E' considerato un buon commestibile. Gli esemplari più grandi avevano un cappello di circa 10 cm di diametro. Quale è il nome della specie? Forza Nico...... foto 1: il gruppo di ........ visto dall'alto
  21. Allora ........... Riproviamo.... La seconda: Macrolepiota procera Ma la prima ??? E' forse la Macrolepiota rhacodes var. bohemica ? Ciao Piero
  22. Ennio sono sempre molto interessanti ed apprezzabili i tuoi post. Ciao Piero
  23. Claudio la prima per me potrebbe essere la Macrolepiota venenata (viraggio al rosso/bruno sul gambo); le seconda è la Macrolepiota mastoidea (classica forma del cappello); la terza è la Macrolepiota puellaris (bellissime le squame bianche sul cappello) ; la quarta è la Macrolepiota rhacodes. Un caro saluto. Piero
  24. Odore di inchiostro la castanea e fruttato la cristata. Siamo sulla strada giusta? Ciao. piero
  25. Grazie Ennio per le indicazioni fornite. L'esemplare da te fotografato ha in effetti le placche dell'anello color avana ed inoltre al taglio il mio esemplare presentava un rapido viraggio al rosso, caratteristiche dell'A.benesii. Grazie ancora. Piero
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