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peter

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  1. Ciao a tutti in alcune guide micologiche è segnalato che la Russula olivacea può avere una colorazione del cappello verde, verde oliva, bruno-verdastro che si ritova nelle foto di Jimmy. Il colore del gambo della olivacea è bianco, generalmente sfumato o tinto di rosa, rosa-lilla, o rosa-carminio. Le stesse guide parlano di una colorazione bianca del gambo per la Russula violeipes , sfumato di viola-carminio a maturità; la cuticola del cappello per la Russula violeipes è giallo-verde bronzo, porpora vinosa, ocracea al centro e carminio-violacea alla periferia. La Russula olivacea è inodore, la Russula violeipes odora di gamberetti o topinambur. Con questi elementi tenderei a confermare per la russula reperita da Jimmy il nome di Russula olivacea. Ciao Piero
  2. Ciao a tutti mi sembra che si tratti di Russula olivacea. Piero
  3. Ciao Bobo a me sembra che la russula qui postata somigli molto alla Russula olivacea. Ciao Piero
  4. Terza ed ultima foto. La colorazione pileica è molto simile a quella presentata dal fungo di Jimmy. L'ambiente è il medesimo: bosco di castagno. Cappello da giovane: convesso, colorazione ocra pallido, con zigrinature al margine Volva ampia, fragile, inguainante. Gambo leggermente dilatato alla base, bianco Jimmy , il tuo fungo è proprio tosto da identificare !!!!!!! Ciao Piero
  5. Ciao a tutti Riguardando oggi il mio archivio fotografico mi ha colpito la somiglianza di una amanita reperita sui monti lessini in un castagneto nel 2004 con quella Jimmy. Un micologo aveva identificato il fungo come Amanita lividopallescens. Foto 1
  6. Ciao Russula anch'io devo ricredermi e sono propenso a ritenere il fungo una Amanita gemmata o una Amanita eliae. Sono stato ingannato dalla colorazione del cappello, dalla base del gambo e dalla forma della volva che nelle foto sembrava sacciforme ma che da un esame più attento sembra essere aderente e circoncisa, friabile e con delle fioccosità. La colorazione del gambo, in parte concolore con il cappello, mi farebbe orientare di più verso l'Amanita eliae rispetto alla gemmata, dotata generalmente un gambo bianco. Che ne dici? Piero
  7. Arturo è per caso l'Amanita franchetii (Amanita aspera) ? Ciao Piero
  8. Ciao Brisa e perchè non Gomphidius (Chroogomphus) helveticus in uno stadio molto avanzato di sviluppo? Gomphidius helveticus Cappello di colore mattone, albicocca, con margine ondulato e distesoa maturità, superficie opaca, secca, ; gambo di colore aranciato, mattone, albicocca, a maturità bruno-fulvo ; lamelle fortemente decorrenti di colore ocraceo, rosso vinoso. Piero
  9. Dear Illecippo anello + volva + colore cuticola del cappello verde con fibrille= Amanita phalloides "da non mettere in pentola" dice giustamente Armando Ciao Piero
  10. E' stato un grande piacere sviluppare questa discussione con te e con gli alti amici. Spero di poterti incontrare e di conoscerti personalmente in occasione di qualche uscita o riunione dell'APB. Ciao e a presto. Piero
  11. Alfy io l'articolo russo l'ho rintracciato con PUBMED (MEDLINE) che è l'archivio o data base n°1 al mondo dal punto di vista della ricerca farmacologica e clinica. Per quanto riguarda poi le citazioni riprese dalla Rete esse sono facilmente reperibili con un qualsiasi motore di ricerca richiedendo informazioni su "Paxillus atrotomentosus". Certamente non hanno valore scientifico ma sono indicative del modo di vedere e di pensare di alcuni autori in merito alla Tapinella . Come sai in Russia vi è un grande interesse popolare e scientifico per i funghi per cui non credo ad errori grossolani di identificazione da parte di medici e/o di micologi russi. Ai partecipanti del corso di micologia del nostro gruppo dall'anno scorso segnaliamo che la Tapinella non solo non è commestibile ma è un fungo "sospetto" in quanto ha dato luogo (in Russia) a casi di severa tossicità gastrointestinale. Ritengo che ciò sia un corretto "caveat". Salutoni. Piero
  12. Per poter affermare con certezza che il fungo che la Tapinella non è tossica sarebbe necessario eseguire delle prove tossicologiche nell'animale simili a quelle che sono state effettuate da coloro che hanno segnalato la tossicità clinica e sperimentale del Tricholoma equestre sul New England Journal of Medicine. La Tapinella atrotomentosa è comunque sul piano organolettico fungo non particolarmente attrattivo: ha una carne amara da crudo; è disgustoso (è un termine utilizzato dal Papetti) da cotto e pertanto anche un inesperto o incauto fungaiolo difficilmente sarebbe portato a consumarlo. La possibilità che vengano segnalati in futuro casi di intossicazioni da Tapinella è pertanto remota. Tuttavia sottolineo che una pubblicazione russa ha segnalato nel 2002 alcuni casi di intossicazione da Paxillus involutus e da Paxillus atrotomentosus. Certo non abbiamo lo studio russo in esteso, tuttavia a fronte di queste segnalazioni, un minimo di cautela è necessario. Ricordo tuttavia che questi sono stati gli effetti riscontrati dai medici (anestesisti) russi negli intossicati da Paxillus involutus e atrotomentosus: "Slight poisoning (acute gastroenteritis) was diagnosed in 17 patients, medium-severe in 13, severe in 6, and extremely severe in 2 patients." Due i decessi registrati. Pleurocybella porrigens e Tricholoma equestre non molto tempo fa erano considerati commestibili e uno di questi , il Tricholoma equestre, definito anche ottimo commestibile. Il fatto che la Tapinella atrotomentosa appartenga ad un genere filogeneticamente distante dal Paxillus non annulla la possibilità che possa contenere delle sostanze tossiche (proteiche e non, termostabili e non) per l'uomo. Conclusione: ritengo che il fungo in questione sia a forte sospetto di tossicità e pertanto che sia da sconsigliare fermamente il suo consumo da parte dei fungaioli onnivori. Un ringraziamento ad Alfy e Russula per le osservazioni e informazioni fornite Ciao Piero.
  13. Ciao Enzo il fungo postato potrebbe essere la Clitocybe squamulosa ? Le caratteristiche riferite nel libro di Papetti e Simonini per la C.squamulosa sembrano essere quelle dei 2 esemplari raccolti (2 esemplari isolati in bosco di abete). Ciao Piero
  14. Ciao Alf confermo che non esistono casistiche consistenti di intossicazioni da Paxillus atrotomentosus anche perchè il fungo non si presta ad un consumo massiccio data la sua una carne molto amara sia da crudo che da cotto. La tossicità riconosciuta al cugino Paxillus involutus è, come sai, legata alla presenza nel fungo di proteine che possono indurre in individui predisposti, e dopo assunzioni ripetute, gravi reazioni allegiche registrate negli anni '70-80 in Germania. Pochi i casi segnalati comunque e tali da far considerare il Paxillus involutus, oggi Tapinella, un fungo tossico. Ma proprio perchè Paxillus involutus dà luogo in alcuni individui ad effetti tossici gastrointestinali e in caso di assunzioni ripetute a gravi reazioni allergiche immunoemolitiche, vi è la tendenza oggi a considerare il "cugino" Paxillus atrotomentosus non solo come fungo non commestibile, ma anche come fungo sospetto di tossicità analoga a quella del cugino Paxillus involutus. A parte la casistica russa da me citata, che ha comunque il vantaggio di essere recente (anno di pubblicazione:2002), in Internet è possibile reperire informazioni sul Paxillus atrotomentosus definito come fungo potenzialmente tossico o per lo meno come fungo sospetto da evitare. Alcune citazioni: Paxillus atrotomentosus La chair de ce champignon peu courant est amère, spongieuse et molle, de couleur brune dans le pied. Il se developpe le plus souvent en touffes de plusieurs individus. Il est fortement suspecté de toxicité en raison de son appartenance à un groupe comportant le paxille enroulé, mortel à l'état cru. . Paxillus atrotomentosus (Fr.) Fr. Syn Tapinella atromentosus Sutara Samtfusskrempling Paxille à pied noir. Cap 12–28cm across, snuff-brown or sepia with sienna patches, depressed in the centre, margin inrolled, slightly downy. Stem 30–90 x 20–50mm, sometimes lateral, rooting, covered in a fine olivaceous buff down which becomes more coarse, velvety and dark brown with age. Flesh cream, ochre or buff in stem. Taste and smell not distinctive. Gills crowded, joining to give a vein-like network near the stem. Spore print sienna. Spores ellipsoid, 5–6.5 x 3–4.5um. Habitat tufted on stumps of conifers, were it causes brown rot. Season late summer to autumn. Occasional. Not edible, Suspect -avoid. Distribution, America and Europe. A new genus has been proposed for this fungus (Tapinella), and it will probably become the preferred name. Paxillus atrotomentosus (Batsch:Fr.) Fr. Paxillus atrotomentosus Ce Paxille se rencontre sur souches et bois pourrissants de conifères. C’est une espèce assez robuste, qui se caractérise par la présence d’un duvet brun recouvrant la surface du chapeau et du stipe. Le chapeau est donc velouté de brun-jaunâtre, d’olivâtre ou de noirâtre, à marge longtemps enroulée. Les lames sont décurrentes, serrées, séparables (en remontant avec l’ongle depuis le stipe) ; elles forment parfois des pseudo-pores au niveau de leur insertion sur le stipe. Ce dernier est velouté-tomenteux de brun-noirâtre jusqu’à l’insertion des lames, assez massif, excentrique. La chair est épaisse, brune dans le stipe, et amère. Le Paxille à pied noir n’est pas comestible, et serait même un peu toxique. Personalmente non mi sentirei di suggerire il consumo di questo fungo a parenti o amici e neanche alla suocera. Ciao Piero
  15. Cortinarius rubellus Cooke, Grevillea 16(no. 78): 44 (1887) = Cortinarius orellanoides Rob. Henry, Bull. Soc. mycol. Fr. 53(1): 61 (1937) Cortinarius orellanoides var. speciosissimus (Kühner & Romagn.) Cons., D. Antonini & M. Antonini, (2003) Cortinarius speciosissimus Kühner & Romagn., in Bidaud, Henry, Moënne-Loccoz & Reumaux, Fl. Analyt. Champ. Supér. (Paris): 287 (1953) Cortinarius speciosus J. Favre, Beitr. Kryptfl. Schweiz 10(3): 213 (1948) Dermocybe orellanoides (Rob. Henry) M.M. Moser, 2: 153 (1953) Foto di Peter Cortinarius speciosissimus
  16. Clitocybe particolare 2nda foto Agli esperti l'ardua (si fa per dire) sentenza. Ciao a tutti. Piero
  17. In tema di Clitocybe vorrei proporvi una foto di 2 esemplari reperiti 10 giorni fa in un bosco di abete in Alto Adige. E' una forma inconsueta di fungo ma il portamento è classico del genere. Personalmente l'ho catalogata tra le specie non classiche ovvero nè gibba, nè costata Ne ho parlato con il mio maestro che ha poi confermato la mia identificazione. Vediamo la prima foto
  18. Ciao Scoiattolo il fungo non aveva un odore particolare, il classico"odore fungino". Oggi ho ho consultato la Guide des champignons de France et d'Europe di Courtecuisse ; il Cortinarius claricolor (a pag. 334) viene identificato come Cortinarius claricolor (Fr.)Fr (incl. var.turmalis ss.auct.). L'autore poi evidenzia che il C turmalis si differenzia dal C. claricolor tipo per la presenza di lamelle lilla. E' difficile per noi micofili identificare numerose specie fungine ma osservo con piacere che non sempre vi è completo accordo tassonomico tra le varie scuole micologiche italiane e europee. Devo ammettere che Russula, Alfy e Brisa nel caso specifico hanno mostrato una maestria diagnostica oltre che concordanza sul nome da dare alla specie. Un grazie ancora a tutti. Piero
  19. Grazie Enzo per i complimenti. E' per me un piacere avere interlocutori molto qualificati come te, Brisa e Russula, senza dimenticare Samurai, che frequenta il mio stesso Gruppo Micologico. Il mio maestro di campo (Angelo detto Baffo) mi ha insegnato ad apprezzare e a dare la caccia ai rossi, neri, aestivalis e ad altre boletacee ma ammetto che il ritrovamento di una Hygrocybe psittacina o di un Hygrophorus persicolor o di altro fungo a pori o lamelle mi riempie di gioia e soddisfazione equivalente a quella che si prova con il ritrovamento di un pinophilus da 700 g. Se poi reperisco qualche fungo non conosciuto, mi dedico alla sua identificazione, utilizzando le monografie o le guide di cui dispongo; solo a identificazione avvenuta mi ritengo soddisfatto. In caso di incerta identificazione o di dubbio ricorro ad un consulente illuminato, grande maestro di micologia e docente del Gruppo Micologico del DLF, ovvero Bruno Tessaro che tra l'altro è considerato uno dei maggiori esperti europei sui Cortinari. Un caro saluto e un arrivederci a presto. Piero
  20. Carissimi Brisa e Russula questa sera ho mostrato il fungo in questione a Bruno Tessaro, docente al corso di micologia del gruppo micologico (Dopolavoro Ferroviario di Verona), che frequento da una decina di anni. Bruno è considerato uno dei maggiori esperti italiani dei Cortinari e ha identificato il fungo come Cortinarius turmalis. Ciò dà ragione alle considerazioni e ipotesi diagnostiche da voi elaborate. Grazie 1000 per il vostro contributo. :hug2: Piero
  21. Ciao Brisa e Russula per quanto riguarda la tossicità della Tapinella ho reperito nella letteratura medica recensita da Medline un articolo in cui si riferiscono casi di grave intossicazione dovuta non solo alla T.involuta ma anche alla T.atrotomentosa. Riporto qui di seguito il sommario dell'articolo russo con abstract in inglese pubblicato da Pubmed: 1: Anesteziol Reanimatol. 2002 Mar-Apr;(2):30-5. Links [Toxicity of mushrooms Paxillus involutus and Paxillus atrotomentosus][Article in Russian] Musselius SG, Ryk AA, Lebedev AG, Pakhomova GV, Golikov PP, Davydov BV, Donova LV, Zimina LN, Platonova GA, Selina IE, Skvortsova AV. Thirty-eight patients with mushroom (Paxillus involutus and Paxillus atrotomentosus) poisoning were treated. Slight poisoning (acute gastroenteritis) was diagnosed in 17 patients, medium-severe in 13, severe in 6, and extremely severe in 2 patients. Changes in the LPO-AOD system correlated with the severity of hepatorenal involvement. The treatment included hepatotropic therapy; patients with acute renal failure were treated by hemodialysis. Paxillus mushrooms induced functional evacuatory disorders in the small intestine. Eleven patients with adhesions in the abdominal cavity developed ileus. Two patients died: a man aged 26 years after eating fried (not boiled) mushrooms and a woman aged 76 years with ileus with symptoms of multiple organ dysfunction. The rest patients were discharged from hospital in satisfactory condition. Clinical course of poisoning with Paxillus mushrooms is discussed. Inizialmente anch'io lo avevo classificato il boleto raccolto come Boletus subappendiculatus (o appendiculatus come sembrano oggi volerlo chiamare molti micologi). In realtà le macchie rosate sulla parte inferiore del gambo, ben visibile specie a occhio nudo e il colore caffelatte del cappello mi hanno orientato verso il Boletus fechtneri che guarda caso ha come sinonimo Boletus appendiculatus var. pallescens. Grazie per il vostro contributo e un caro saluto da Verona. Piero
  22. Caro Brisa ti ringrazio per i complimenti; le mie foto non sono paragonabili a quelle del mio maestro Baffo o a quelle del mio compagno alpino, Fabio, ma andando con gli zoppi un giorno........ imparerò a zoppicare anch'io. Per quanto riguarda l'Amanita ritengo possa trattarsi di un esemplare di muscaria della varietà aureola ( non da tutti riconosciuta), che non avendo raggiunto la maturità, presenta ancora sulla cuticola del cappello residui del velo generale (verruche)che in seguito scompaiono. Spero un giorno di poter organizzare un incontro tra alpini veronesi e trentini sotto l'egida di APB. Un caro saluto. Piero PS: mi spieghi l'arcano dell'Hygrophorus persicolor? Perchè mai un fungo ti/vi fa sorridere? Io sono un appassionato di questo genere e mi piace reperire e archiviare immagini di Igrofori da tutto il mondo, dalla nuova zelanda alle hawaii, dal canada al centro america. Quale è il genere fungino o i generi fungini in cui sei molto ferrato? Dalle tue osservazioni e commenti nel Forum si recepisce che sei provvisto di un alto livello di competenza micologica. La equazione Trento= scuola di micologia di eccellenza=Breadola fa parte della tua realtà giornaliera ? Ciao Piero
  23. Caro Pilsen il Lactarius porninsis, fungo che conosco bene, non presenta macchie nè su gambo nè sul cappello.Mi risulta poi che sia un fungo simbionte del larice mentre il fungo reperito si è sviluppato sotto abete. Il sapore del latice inoltre era molto acre; non ho verificato se il latice, all'essicamento, virava di colore. Ti ringrazio comunque del suggerimento. Un caro saluto. Piero
  24. foto 2) Lactarius zonarioides? Un grazie anticipato a chi vorrà darmi un parere. Piero
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