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  1. ....Non so quanto potremo effettivamente combinare, ma il solo gesto così gentile di disponibilità e il suo interesse mi hanno entusiasmato. A me in effetti piace molto chiacchierare con i tanzaniani, perché, grattata la solita scorza di scarsa produttività, di spudorato accattonaggio, di poca affidabilità, nella quale noi tendiamo velocemente a cristallizzarli, si trova invece interesse, curiosità, voglia di fare (nonostante la depressione incombente, perché niente funziona), semplicità, allegria contagiosa e anche molta fiducia. Come ultimo impegno, nell’atelier dei Tingatinga ho preso un contatto per far fare eventualmente qualche quadro sul tema della biodiversità, della difesa dell’ambiente ecc. ecc. Sarebbe ben bello che anche gli artisti locali potessero partecipare al progetto! Dovremo stabilire insieme come eventualmente coinvolgerli se anche voi siete d’accordo.
  2. Ancora un’altra “pillola”. Qui io ci intravedo come, nei rapporti con gli altri, grattare dietro la scorza della superficialità fa pensare più in “grande”. E progettare un cammino condiviso ..... costruito insieme (non imposto) diventa possibile .... .....insomma disegnare un percorso dove i protagonisti siamo loro e noi, loro e noi insieme. ......Sono poi rientrata a Dar es Salaam, dove nel corso del classico giro a Mwenge per gli ultimi acquisti, ho potuto chiacchierare con uno dei venditori di ebano, che è anche socio di un’associazione che si occupa della protezione dei legni pregiati e che si è detto molto interessato al nostro lavoro. Si è anche offerto di aiutarci. Ho quindi raccolto il suo indirizzo email e terremo i contatti con lui, che potrebbe essere di molto aiuto nella scelta delle specie e forse anche per qualche parte didattica che metta in relazione il valore del legno con l’attività di artigianato ecc.ecc.
  3. .....A questo proposito, ho casualmente attaccato bottone per strada con un assistente sociale, tale Samson, che lavora proprio a Ifakara con persone molto in difficoltà e che sarebbe pure lui interessato a sistemi di risparmio di combustibile. Anche di lui ho raccolto numero di telefono e indirizzo, in modo da poterlo contattare quando ritorniamo giù. ...non ha tutto il gusto del sapere che si allarga e si diffonde ?!!
  4. Comunque la cosa che mi ha veramente colpito è che erano tutti intorno a vedere come facevo, neanche se gli portassi il fuoco, non il focolare. Eppure è gente che capisce bene i disegni, che si sa destreggiare con le costruzioni….. Ad un certo punto arriva un operaio con un ramo piuttosto lungo e mi guarda con un aria un po’di sfida e mi dice: e adesso come si fa a mettere questo? Non gli passava certo per la testa che si poteva tagliare…. infatti con le tre pietre il legno lungo viene avvicinato a poco a poco al fuoco (o messo per traverso) senza bisogno quindi di perder tempo a tagliarlo… Sarei molto curiosa di sapere se hanno poi usato la nuova tecnologia. Erano molto interessati anche a farlo a casa propria, la qual cosa sarebbe un buon inizio anche per la nostra seconda parte di programma.
  5. ........ Purtroppo l’idea mi è venuta solo alla fine e quindi mi sono ridotta l’ultimo giorno. Mi sono un po’ inventata su due piedi la disposizione dei mattoni e sono perfino riuscita a combinare insperatamente anche un camino. Non vi mettete a ridere, ma mi ero anche un po’ appellata a S.Antonio, perché mi sono trovata lì a improvvisare con tutti intorno a guardare. Poi con un pizzico di fortuna gli operai mi hanno recuperato una piccola rete di ferro per sostenere il piano cottura, che ho preparato con l’argilla impastata. Ho dato tutte le indicazioni per ultimare l’opera, ma non sono riuscita a vedere come funzionava e mi dispiace moltissimo.
  6. Ecco il “primo pezzo” Focolari chiusi Nel parlare con gli operai del nostro progetto avevo spiegato anche della nostra intenzione di occuparci del problema del combustibile e avevo accennato loro dei focolari chiusi. Dopodichè mi è venuto in mente, vedendoli preparare il pranzo sulle tre solite pietre, di fare un focolare demo con i mattoni venuti male. :0123:
  7. Se avete voglia e tempo leggetevi anche questi ultimi “pezzi” del diario di viaggio di Antonella. A me allargano il cuore, niente di speciale sia chiaro, ma è sempre così bello vedere come, nel rapporto diretto con le persone prendono forma i progetti. E lo fanno nella disarmante semplicità della quotidiana concretezza dove ignoranza e curiosità convivono insieme, e dove, “tenendosi per mano”...... .......cambiare è possibile.
  8. Altre interessanti “pillole” dei piccoli passi del nostro lavorare insieme...... ...... anche a P.Salutaris, ho consegnato semi di Jatropha curcas, una pianta che permette la produzione di biodiesel in terreni semiaridi dove non è in concorrenza con produzioni alimentari. I semi mi erano stati dati da P. Remo. Delle potenzialità di tale produzione avremo modo di discutere in altra sede. Con gli amici di Kusaidia e con il gruppo di Rovereto ne stiamo già parlando da qualche mese.
  9. Se il problema fondamentale è ora la costruzione dell’edificio, non si possono dimenticare le attività che ruoteranno attorno al Centro Giovanile. Una molto importante è quella delle Tecniche di Agroforestry che inizieranno a prendere forma nel Campo Sperimentale, parte di primo piano del Progetto Hirumu. Sempre dal diario di Antonella..... ........ Campo sperimentale: Il campo sperimentale non è più l’appezzamento sul fiume per il quale avevamo presentato un computo metrico ed un rilievo, perché quello è stato “requisito” dal vescovo per altri scopi. Ero un po’ preoccupata, ma p.Salutaris ci ha assegnato un campo molto più vicino alla parrocchia, grande circa 20 ettari, dove ora viene coltivato il riso. Sono rimasta molto soddisfatta non solo per il campo, ma anche perché Salutaris avrebbe intenzione di trasformarlo in un parco cittadino. Questo mi sembra che sia un buon punto a favore del progetto perché significa che il nostro lavoro non si esaurirà a fine progetto, ma potrà essere utile per molto tempo. Si tratta di progettare attività e scelta delle specie in funzione di questo secondo obbiettivo. :0123:
  10. Non ci si possono permettere “costi fuori controllo” ..... Vedete un po’qui Materiali e costi Tutto il materiale - argilla sabbia ghiaia e pietre per la costruzione - proviene da fuori città (alcuni materiali si trovano a 25 km) e per questo motivo ha dei costi aggiuntivi di trasporto molto alti. Un autista con trattore è al lavoro tutto il giorno (due viaggi al dì). Il cemento ha dei costi altrettanto alti e soprattutto in continua rapida crescita, a causa della grande domanda di materiale che comincia ad arrivare dal Sudafrica, che si sta preparando per i mondiali di calcio e chiama quindi cemento da tutta la regione australe. P. Salutaris ha comunque provveduto all’ordine di adeguato quantitativo in Zambia, ottenendo un prezzo relativamente buono (12.500 Tsh contro i circa 16.000 di cui si parlava negli ultimi giorni e contro i 9000 previsti due anni fa nel computo metrico). ........ Perfino l’acqua deve essere pagata, in quanto viene prelevata dall’ospedale e necessita di energia per il pompaggio dal pozzo. ......... L’aria al momento è gratis, ma non è detto che rimanga sempre così.
  11. I Problemi comunque non mancano. Vi ricordate i primi mattoni?! La tecnica nuova ma soprattutto la scelta dei materiali deve essere perfezionata per migliorare la qualità e per ottimizzare al massimo l’uso delle risorse evitando sprechi che non ci si può permettere. Ancora dalla relazione di Antonella: Preparazione mattoni ................. i mattoni prodotti erano friabili pur con un eccessivo impiego di cemento. Con un sacco di cemento venivano prodotti solo 40 mattoni. Al nostro arrivo sono state quindi variate le quantità di argilla e di sabbia per ottenere del materiale migliore. In effetti è stata migliorata la resa sia in termini di qualità (i mattoni sono molto più resistenti) che in termini di quantità (56 mattoni per ogni sacco di cemento). La quantità rimane comunque un problema perché all’interno del progetto di cooperazione sopra menzionato si arrivano a produrre anche 90 mattoni per sacco di cemento. Sono state effettuate delle prove con un diverso tipo di argilla, che sembrerebbe dare risultati migliori in termini di resistenza del mattone, ma che tuttavia crea problemi di tenuta della forma al momento dell’uscita dallo stampo. Sono stati prelevati dei campioni di materiale che ora sono in analisi presso ricercatori esperti (contattati da Matteo Avanzi)......... Purtroppo non ho avuto modo di andare a Chita e Ikule, le cittadine dove vengono prodotti i mattoni, per capire dove effettivamente sono le differenze. Comunque a metà dicembre ritorna in Tanzania Michele Menegon, del Museo, che mi ha assicurato che darà lui un occhio ai nostri mattoni per capire se si possono migliorare. ...ecco l'Ing Avanzi durante una prova dei mattoni
  12. Si prevede che le fondamenta siano terminate a Gennaio quando altri rappresentanti di Nadir si recheranno per un breve periodo a Ifakara a controllare ancora l’andamento dei lavori. Insomma ..... pole pole ....ma avanti !!
  13. ancora dal diario di Antonella .... ....Si è poi deciso, su idea dell’ing. Avanzi, di fabbricare dei mattoni in cemento per poter alzare i muri di fondazione fino all’altezza del pavimento, evitando il problema dell’armatura con assi di legno (costosa e di laboriosa preparazione) ............ E’ quindi iniziata la produzione di mattoni cavi in cemento, per i quali abbiamo recuperato una vecchia macchina (di proprietà della parrocchia, ma prestata ad un istituto di ricerca agraria) mancante dello stampo interno, che è stato poi ricostruito in legno con l’aiuto degli allievi della scuola di falegnameria. La produzione ha continuato velocemente e con buona resa qualitativa. Il capoperai, Melkisedek, ed il suo aiuto Thomas, sembrano aver capito perfettamente come continuare i lavori. Mi sento sufficientemente tranquilla sotto questo aspetto. Ed ecco i mattoni cavi per le fondamenta !!
  14. .... e questa invece con l'Ing. Avanzi e il figlio Matteo durante la preparazione delle gabbie di ferro per le fondamenta....
  15. ....questa invece una panoramica della “preparazione del fondo” .....
  16. Ma ecco direttamente dalle parole di Antonella (Relazione di Viaggio) Fondamenta: ...L’Ing Avanzi, coadiuvato dal figlio Matteo si è molto adoperato per insegnare soprattutto le tecniche di allestimento delle fondamenta: costruzione di gabbie di ferro, preparazione del fondo, sistema di incrocio dei pilastri e di formazione degli angoli. Nel periodo della loro permanenza sono state poi effettivamente costruite le gabbie e preparato il fondo. Ecco una foto degli operai che posano le pietre ....
  17. Dal 4 al 24 Ottobre c’è stata un’importante “trasferta” ad Ifakara. Protagonisti del viaggio erano: - Antonella Agostini “anima” di Nadir Onlus e Leader del progetto Hirumu - l’Ing. Luigi Avanzi di Gavardo (BS) coordinatore e direttore lavori per le fondamenta, con suo figlio Matteo come assistente, e la moglie Giovanna. Per ora ho solo poche foto ( ricevute ieri via mail da Antonella) .... spero di aggiungerne nei prossimi giorni. Ecco Anto in una foto “emiliana”...... diciamo di repertorio
  18. In 4 mesi qui da noi si arriva al tetto ..... ma non siamo qui... ....siamo là. Gli imprevisti che bloccano tutto sono la regola e ...... ....... e le cose vanno avanti pole pole (piano piano), ma la determinazione nostra e loro c’è ....e vanno avanti.
  19. E allora è tempo di aggiornamenti ma ........dove eravamo rimasti!? Ma certo !! Qui, ai primi Mattoni !!!!!
  20. Sono passati 4 mesi dal mio ritorno dalla Tanzania. Anche se la distanza fisica è tanta e le giornate trascorrono piene e senza soste, testa e cuore sono spesso là... ...là a Ifakara, a quel contrasto di scandalosa povertà e di bellezza mozzafiato.... ....a quegli occhi....... e al progetto che per loro sosteniamo.
  21. Tenace frequentazione del bosco..... :hug2: ..... bei risultati sul campo ...... ...... gradevoli composizioni digitali..... ......ma la botta finale della tagliolina........ :hug2: :hug2: :snoozer_06: .........STENDE!!!!!! :hug2: :biggrin: Grande Stefano!!! A Ravenna!!! Giuseppe
  22. Sono davvero orgoglioso del nostro lavorare per la solidarietà... :hug2: Tu però Guidone .....mi strappi l'applauso!!!! :hug2: ...e un a mamma Sonia...... ma quant'è brava!!!!. ne avevamo parlato ma .........SONO BELLISSIME!!!!!!! :hug2: Giuseppe P.S. a brevissimo un aggiornamento sul Progetto Hirumu
  23. Io ci provo ad aiutarti ..... :hug2: la #2 Mycena renatii la #4-5-6 (stessa specie?) Boletus fechtneri ? ..... ma aspettiamo gli esperti. Giuseppe
  24. ChiCercaTrova

    Un mese di colori

    Un bellissimo racconto Paolo che si snocciola nel "mese del congedo" Non faccio mistero della mia inclinazione verso questi racconti, dove immagini e parole si intrecciano per tracciare emozioni. E le emozioni che affondano le radici nel passato, lontano o recente che sia, sono quelle più forti. A Ravenna!!! Giuseppe
  25. ChiCercaTrova

    Attacco a Pavia!!!

    Inconfondibile Pat!!!!!!! ...proprio vero !!! ...... Qui più lontani dal Texas e più vicino alle "catastrofi Pavesi" ....anzi dentro all'esplosione!!! G.
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