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  1. e rapidi ci lasciamo alle spalle il Mugoni .... siamo quasi sotto la Roda di Vael....
  2. si passa la caratteristica volta che immette su larghi prati....
  3. ... altri escursionisti salgono dai due versanti del passo.... lo spazio è poco e lo lasciamo a loro ...... ...si scende il largo ghiaione.....
  4. gettando lo sguardo sulla gialla parete del Mugoni vediamo che qualcuno è intento in ben più ardue imprese .... li osservo cercando di immaginare quali emozioni.... .... quale spinta più forte li muova ....
  5. ...eccoci al Passo ...... la soddisfazione è palpabile...
  6. Un colpo d’occhio cattura geometrie scolpite dal tempo .... ....e dalle forze che hanno modellato la terra....
  7. ....si riparte ..... 250 mt. di dislivello ci separano dal Passo delle Zigolade stretto fra Cima Zigolade appunto e il più alto Mugoni
  8. ...ancora un bivio ....ancora una breve sosta e .....
  9. dopo aver rapidamente disceso 200 mt di dislivello abbandoniamo il sentiero 550 per imboccare il 541 e dirigerci in quota verso destra .... verso sud da qui possiamo ammirare lo scucchiaiato Catinaccio in tutto il suo splendore e, come spesso accade, il suo bel nuvolone che ne occulta la cima!
  10. Già questo ci avrebbe appagato ma, per “chiudere” l’anello, dobbiamo affrontare un’altra salita e quindi ...... .... è ora di scendere!! ...sullo sfondo nella valle i Rifugi Gardeccia e Catinaccio.....
  11. a sinistra cima Catinaccio il cui imponente profilo meglio si apprezza dalla valle.... ...e là in fondo il Catinaccio di Antermoia coi suoi 3002 mt. la cima più alta del gruppo :0123:
  12. è il momento di tirare il fiato ....godendo di ogni profilo .... indugiando su ogni cresta....
  13. pochi passi e la vista si allarga su orizzonti sempre più belli.... a destra l’inconfondibile profilo della Marmolada .... a sinistra, parzialmente coperto dai Larsec, il Gruppo del Sella col Piz Boè ...... lontane nella foschia le Tofane e il Pelmo
  14. Eccoci!!!!! .... ci accoglie un sole più deciso e un panorama mozzafiato sulla Valle del Vaiolet e davanti a noi gli impervi Dirupi di Larsec
  15. è lo strappo finale che dal versante Altoatesino ci riporterà in Trentino: a 2630 mt. la Forcella delle Coronelle
  16. ..... e sono colpito dal vezzo estetico che si è concesso, nel decorare con l’intaglio del robusto legno, “l’aiuto” a chi sale.... ...... e cosa è più azzeccato di una mano a sorreggere un braccio !!?!
  17. e mentre salgo sul percorso così sapientemente attrezzato penso alla straordinaria laboriosità dell’uomo....
  18. le pareti sembrano quasi chiudersi su di noi, ma il sentiero ci guida sicuri verso la "prima meta"....
  19. Si accentua la fatica ..... ma anche questa è una buona sensazione...
  20. Ora la gola si stringe di nuovo ...... ...e si torna a salire più decisi...
  21. e gustare il senso del gruppo e della guida ..... ... i pensieri scorrono lenti nella mente .... ..... sospesi fra le immense rocce e l’aria frizzante del mattino .....
  22. ...ma sono scatti rubati .... occorre salire ..... ....ed è bello assaporare il respiro che regolare accompagna ogni passo......
  23. e a sinistra la base di cima Catinaccio che quasi tocchiamo
  24. A metà della salita appunto, si tira un po’il fiato ..... la pendenza cala e dirigendosi lievemente a destra c’è il tempo di osservare ancora una volta il Latemar...
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