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  1. Persone in gamba come te sono davvero rare .....ovunque ma non in Apb ?
  2. Grazie Enrico :-) Altri gambi?
  3. Tra i boleti ricorrono come ornamentazioni piccole squamale, tipiche del genere Leccinum, e gambi punteggiati o ancora reticolati, che mostrano cioè come delle maglie di una rete. Tra i lattari invece sono la presenza o l’assenza di colori soffusi oltre agli scrobicoli, piccole fossette, ad aiutarci a dare un nome alle diverse specie. Ma ci sono casi in cui un gambo bruno e fittamente peloso non lascia dubbi abbiamo davanti a noi una Tapinella atrotomentosa , da atro= scuro tormentosa= pelosa , che difficilmente potremo scordare e tra gli scapigliati abbiamo gambi squamosi comuni nel genere Pholiota o ancora villosi. Per finire dovremo dire che ci sono tipi che amano la vita solitaria ed altri che sin dalla nascita sono abituati alla compagnia come il Lyophyllum connatum, che ha appunto gambi connati cioè nati assieme che rimangono uniti anche negli adulti, o che crescono comunque molto vicini tanto da ricordare un fascio di fiori come in Hypholoma fasciculare, i cui gambi sono appunto uniti alla base a formare un fascio. Quindi occhio al gambo! e alla prossima PS se volete contribuire con un po' di gambi scrobicolati o bulbosi o clavati o fusiformi aggiungete a seguire
  4. Ma una volta scelto il colore innumerevoli sono gli stili di abbigliamento (= ornamentazioni) e qui davvero i funghi si sbizzarriscono e non poco. C’è chi preferisce lo zebrato che nel genere Macrolepiota diventa anche un elemento molto utile per distinguere le specie ottime commestibili dalle tossiche, queste ultime infatti sono prive di zebrature e se il gambo viene scalfitto ad esempio con un’unghia mostra un tipico arrossamento. Zebrature sui toni verdi presenti anche sulla mortale Amanita phalloides possono essere un altro carattere che ci mette in allarme poiché nei verdoni (Russula virescens) queste non sono mai presenti.
  5. dove eravamo rimasti? a si: Nella norma si tratta di tipetti ben in forma (gambo cilindrico) ma non mancano quelli che hanno perso la linea ed hanno gambi panciuti, così tipici tra i porcini, ci sono poi quelli a forma di fuso o ancora con la base slargata simili ad una clava (clavati), alcuni poi presentano alla base dei veri e propri bulbi (gambo bulboso) come in molte amanite . In fatto di colori ognuno sceglie secondo i propri gusti e se il bianco e l’avana prevalgono non mancano colori più accesi come il giallo zolfo del Tirhcoloma sulfureum o di alcune Hygrocybe, ma in questo genere si ritrovano anche colori molto vivaci come il rosso ciliegia e il verde oliva; le colorazioni del gambo possono anche essere lilla o blu ma non manca il serissimo nero.
  6. Grazie Carlo Allora continuo, ho trovato una foto di alcuni primordi di macrocephalus e la inserisco
  7. se qualcuno ha la foto di Melanoleuca brevipes o del Leucopaxillus macrocephalus e la vuole inserire a seguire aspetto a continuare, se no più tardi o domani vado avanti Ciao
  8. Tra i basidiomiceti (= funghi che producono le spore sui basidi) si trovano gambi quasi invisibili osservabili con la lente di ingrandimento ma non mancano appariscenti e lunghi gambi come nelle mazze di tamburo (genere Macrolepiota), che possono superare i i 20 centimetri di altezza.. Se c’è chi si esprime in altezza c’è chi lo fa in larghezza superando i 20 centimetri di giro vita (= diametro) come per il Leucopaxillus macrocephalus. A parte i tipi eccezionali di solito il gambo è ben proporzionato rispetto al cappello che sorregge ma non mancano casi in cui gambi corti debbano sorreggere grossi cappelli come in Melanoleuca brevipes dove proprio questo carattere ha ispirato il nome della specie da brevi = corto pes= piede.
  9. Il gambo, direttamente collegato al micelio (=parte sotterranea dell’organismo fungo), in genere è la prima parte del carpoforo a formarsi per raggiungere alla fine dello sviluppo misure e forme delle più diverse. Anche la sua posizione rispetto al cappello è varia: in genere è ben piantato al centro della sua base ma spesso è costretto dal substrato di crescita ad attaccarsi in modo strano avremo così un gambo eccentrico (= non in posizione centrale) o addirittura laterale come accade nel fungo lignicolo Ganoderma lucidum (foto).
  10. C’è l’esile e slanciato il tozzo e panciuto, l’elegante e lo scapigliato di cosa stiamo parlando ? del gambo. Sì di quella parte del carpoforo (=fungo) che forse attira poco la nostra attenzione ma che svolge l’importante compito di innalzare il cappello per far diffondere meglio le spore. Lo si vede bene osservando alcune specie del genere Helvella dove il gambo costoluto (= formato da più costole) si dirama a reggere la mitra (il cappello) a forma di coppa .
  11. così se a giungo potrò cucire sulla sua camicia scout la specialità di fotografadovrà dire un grande grazie a Giacomo
  12. Anche quando raccogliamo le famigliole uno sguardo alle lamelle è sempre d’aiuto, dobbiamo pensare che i chiodini (Armillaria mellea) hanno le lamelle bianche che a maturità si macchiano di bruno rossastro mentre se per caso abbiamo trovato la falsa famigliola (Hypholoma fasciculare) vedremo che ha lamelle di colore giallo evidenziatore che a maturità divengono verdastre o olivceo scure. Occhio quindi perché l’Hipholoma non è commestibile ma tossico eccco il fasciculare ie i chiodini avete notato quella polvere bianca sul cappello? si, sono le spore del fungo se vi va di seguirmi potremmo parlarne più in la'. ciao
  13. Di certo quando raccogliamo i funghi le lamelle ci possono salvare la vita o quantomeno evitarci danni irreparabili: per esempio quando raccogliamo il Chroogonphus rutilus, questa specie ha delle lamelle aranciate che si prolungano sul gambo (decorrenti) e nel fungo maturo assumono da arancio che erano assumono una colorazione nerastra ciò è causato dalla deposizione delle spore che in questa specie sono appunto nerastre; ma se abbiamo per errore raccolto un Cortinarius speciosissimus semplicemente osservando le lamelle vedremo che sono giallastre, che non sono decorrenti e che al tocco ci macchiano le mani di una polvere ruggine simile alla cannella Occhio perché un errore ci potrebbe costare molto caro essendo il Cortinarius speciosissimus un fungo velenoso. ecco lo speciosissimus e il rutilus
  14. Grazie. Allora vado avanti Perchè è così importante guardare le lamelle? La risposta è semplice le lamelle sono un aiuto davvero rpezioso: in alcuni casi ci consentono di riconoscere senza ombra di dubbio il fungo che stiamo raccogliendo. Per esempio se stiamo raccogliendo gli ovuli (Amanita cesarea) potremmo commettere un errore che ci costerebbe ababstanza caro scambiandole con esemplari maturi di Amanita muscaria, capita talvolta che perda le verruche per azione della pioggia o del vento, o ancora potremmo scambiarla con amanita crocea o con altre specie vicine ma se guardiamo le lamelle e notiamo che sono gialle sappiamo che le lamelle gialle sono un particolare esclusivo dell’Amanita cesarea e ciò scioglie qualsiasi dubbio tra le diverse amanite che hanno un cappello con colorazioni rosso o aranciate (questo ovviamente in europa perchè in altri continenti la situazione è un po' diversa) ecco le lamelle della cesarea e quelle della muscaria
  15. lla tavola di Gianni riassume bene tutto, grazie E' vero che le l'inserzione dell lamelle si può modificare con la crescita come ha notato Giacomo, perciò si pososno avre condizioni diverse ecco perchè nella descrizione di un fungo qualche volta si trovano annessioni diverse, in linea di massima è sempre bene oservare i funghi maturi (non vecchi) per avere tutte le caratteristiche. vado avanti?
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