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Amanita phalloides

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Amanita phalloides (Vaill. ex Fr.) Link, Handbuck zur Erkennung der Nutzbarsten und am Häufigsten Vorkommenden Gewächse 3: 272 (1833) Sinonimie : Agaricus phalloides Vaill. ex Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 13 (1821) Amanita viridis Pers., Tent. disp. meth. Fung.: 67 (1797) Amanitina phalloides (Vaill. ex Fr.) E.-J. Gilbert, Iconographia Mycologica 27(Suppl. 1): 78 (1941) Fungus phalloides Vaill.

Mio figlio Francesco che vorrebbe un gatto mi ha chiesto se si possono spedire per posta gli ho detto di no per ora bastano 4 pargoli in un piccolo appartemneto di città

Vedere la variabilità di un fungo è sempre utilissimo è incredibile quante foto hai in archivio :

Risultati davvero molto belli Graziano, spero che tu non abbia tagliato la gonna di velluto se no credo che dopo le potresti aver bisogno del gesso ancora per molto

uno piccino

un altro satanas

come interagiscono i coniglietti con i cricetini? Ma quando partite a chi li lasciate? tutti dai nonni

un fungo davvero molto bello, soprattutto il bianco puro delle lamelle in contrasto con le maculature del cappello

per quanti come me un pò digiunelli di micologia ... ma grandi curiosoni Alfredo parla di questo picoclo ascomicete che riporto in foto

non essere avaro fai qualche foto in più invece di andare sempre a :hug2: e in per di più sotto terra :biggrin: :biggrin:

dovrai aspettare un pò troppo impegnata nelle serate al gruppo micologico non ho praticamente che pochi minuti da dedicare al forum e il verbale richiede almeno 4-5 ore . Quindi quel particolare ingrandito non può essere considerato un rudimento di anello lo devo considerare come una decorazione del gambo

Hai ragione Enzo senza la microscopia in questa sezione è come scommetere su chi sia il trans del garnd efratello o forse peggio... speravo di poter ritrovare il secco ma niente da fare perso di sicuro Ho solo questo particolare ricavato ingrandendo una foto che ne pensi ?

Solo ora ho riletto meglio la tua domanda e ho pensato che forse ti possonotornare utili queste infromazioni: da noi si raccolgie anche sotto leccio (Quercus ilex ) e nei boschi misti leccio pino . Da bibliografia viene segnalato anche in zone collinari della Luchcesia e in simbiosi con . Pinus pinea , Pinus pinaster, Pinus nigra, Pinus laricio. Escludendo il cedro e la sughera che di sicuro non crescono nelle zone da te indicate ci sono Quercus ilex, Quercus cerris, Quercus pubescens, Populus albae e Coryolus avellana . In atessa che qualche altro amico cercatore di tartufi ti sappia dare qualche altra notizia ciao dal Salento inondato dalla pioggia

purtroppo non abbiamo mai aftto al microscopia ma qualcuno dai caratteri che si vedono nelle foto saprebbe confermare questa determinazione

grazie del consiglio devo provarci

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Hygrophorus olivaceoalbus (Fr.) Fr., Epicrisis systematis mycologici (Uppsala): 324 (1838) = Agaricus olivaceoalbus Fr., Observ. mycol. (Kjøbenhavn) 1: 5 (1815) Foto di Brisa Hygrophorus olivaceoalbus (Fr.:Fr) Fries

Hygrophorus olivaceoalbus (Fr.) Fr., Epicrisis systematis mycologici (Uppsala): 324 (1838) = Agaricus olivaceoalbus Fr., Observ. mycol. (Kjøbenhavn) 1: 5 (1815) Esclusivo dei boschi di conifere,predilige sottobosco di mirtillo nero Foto di Brisa Hygrophorus olivaceoalbus (Fr.:Fr) Fries

per curiosità sono andata a cercare la formula fiorale, sembra una formula magica P 3+3, A 3+3, G (3) (ovario infero) P = petali 3 + 3 (sono quelli gialli) A = androceo cioè gli stami che sono 3 + 3 (su due piani quindi) G= gineceo cioè l'ovario che inq eusto caso è infero formato da 3 pezzi (3 carpelli) saldati con uno stilo unico terminate con uno stimma

ci ho provato ma non ho ritrovato l'alberello che ricordavo in fase di fioritura ci riproverò domani