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Doni

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  1. Doni

    Boletus rhodoxanthus.....

    Grazie Enzo , purtroppo ancora spetto l'autorizzazione lavoro completo sono ferma in attesa e speriamo non duri molto X Salvo hai anche una foto in cui si veda meglio il cappello, perchè mi pare di vedere dei viraggi alla manipolazione
  2. Lo puoi fare tu come moderatore.
  3. Mi ero persa la seconda parte ... ci sono tantissime specie interessanti , un'uscita davvero ricca di ritrovamenti
  4. X Gibbo nella sezione dei Luridi le cose sono davvero complesse ma per una corretta determinazione spesso è essenziale avere una sezione completa del fungo essendo spesso il viraggio della carne fondamentale nella determinazione . quindi non è sufficiente operare un taglio alla base del gambo. E' in preparazione una piccola scheda descrittiva per fornire idee semplic e chiare , sono in attesa di un'autorizzazione a utilizzare alcune foto.
  5. da noi ha spesso quelle tonalità
  6. Nei prossimi giorni saranno resi invisibili tutti gli interventi off topic presenti in questa discussione, ciò al fine di renderla facilmente comprensibile Prego gli autori delle foto di segnalare il nome delle specie postate ( ricordando che si tratta di una scheda) che altrimenti saranno eliminate dalla discussione X Fuoriclasse Ad esempio tipici e molto particolari sono gli esemplari di Boletus Aereus che vengono trovati sotto Sughera, tipici di molte zone Italiane, in Toscana ben presenti nella fascia costiera Maremmana.ù Ecco un esempio, notate il cappello che assume colorazione Rossastra. Poichè in bibliografia non è contemplata l'ipotesi di un B. aereus con cuticola rossa e poichè la determinazione delle specie all'interno di auesta sezione si basa esclusivamente su caratteri morfologici, ritengo sia azzardato intrepretare delle specie con comportamento anomalo ed inserirle nelle schede sena prima aver affrontato una discussione in altra sezione del forum. Per questo sino ad allora il tuo messaggio con questa descrizione sarà reso invisibile.
  7. Boletus reticulatus Schaeffer, 2: 108 (1763) Saccardo's Syll. fung. VI: 31. = Boletus aestivalis (Paulet) Fr., Epicrisis systematis mycologici (Uppsala): 422 (1838) Boletus edulis f. reticulatus (Schaeff.) Vassilkov,: 18 (1966) Boletus edulis subsp. reticulatus (Schaeff.) Konrad & Maubl., 4(fasc. 2): pl. 398 (1926) Tubiporus aestivalis Paulet, Traité sur les Champignons Comestibles (Paris): 371 (1793) Cappello: diametro 10-20 cm da emisferico a appianato cuticola bruna vellutata mai vischiosa, quasi sempre fessurata talvolta anche areolato tanto da far intravedere la carne sottostante brunastra. Imenio: tubuli e pori da bianco altte a olivastri con la maturazione, immutabili al tocco e al taglio. Gambo: nelle forme giovani obeso poi slanciato e spesso ricurvo, colorato anche negli esemplari giovani presenta un reticolo a maglie fitte, concolore al gambo che ricopre interamente Carne: soda negli ewemplari giovani poi molle nel cappello e stopposa nel gambo. Odore e sapore gradevole. Habitat: tra l'erba in zone soleggiate associato a quercia, faggio e castagno ma anche a conifere. Foto di salentino
  8. Boletus pinophilus Pilát & Dermek Česká Mykol. 27(1): 6 (1973) Sinonimi Boletus aestivalis var. pinicola (Vittadni) Saccardo, Syll. fung. (Abellini) 19: 154 (1910) Boletus edulis f. pinicola (Vittadini) Vassilkov, C. R. Soc. Phys. Hist. nat. Geneve: 14 (1966) Boletus pinicola (Vittadini) A. Venturi, (1863) Boletus fuscoruber Forquillon apud Quélet Boletus marmorensis Redeuilh Nomi volgari Brisa Mora, Porcino Rosso. Etimologia Dal latino ''pinophilus'', dei pini; perchè conosciuto come porcino crescente sotto conifera. Habitat/Periodo Di Comparsa Ubiquitario, cresce da fine aprile a metà novembre in boschi di ogni genere; tipico di areali nordici poichè predilige le basse temperature. Descrizione Cappello 3-30 cm di diametro, emisferico infine appianato; margine del cappello da incurvato a disteso, in genere irregolare; cuticola tipicamente vischiosa, grinzosa, di colore bruno vinoso o rossiccia, con parti decolorate biancastre in genere lungo il bordo del cappello. Imenoforo tubuli lunghi, arrotondati al gambo, facilmente asportabili, bianco-giallastri; pori piccoli, concolori ai tubuli, immutabili alla pressione. Gambo negli esemplari giovani tipicamente obeso, poi si allunga mantenendo sempre un aspetto tozzo e una base bulbosa; di colore biancastro, sfumato di bruno-rossastro, con reticolo concolore. Carne molto soda, bianca, immutabile; rossastra sotto la cuticola; odore muschiato/terroso poco gradevole, sapore dolciastro, gradevole. Note e Curiosità Raccolto e conosciuto come Brisa Mora, o Porcino Rosso, è uno dei funghi più conosciuti e raccolti; cresce dalla tarda primavera ed è possibile incontrarlo nei boschi sino ai primi rigori invernali; può raggiungere dimensioni ragguardevoli e superare i 2kg di peso; fra i porcini ''nobili'' è considerato il meno saporito e profumato. Commestibilità Ottimo Commestibile, adatto ad ogni uso, fresco, surgelato, crudo, sott'olio o aceto. Foto ©2008 Nicolò Oppicelli Descrizioni ©2005-2008 Donatella De Giorgi & Nicolò Oppicelli
  9. Boletus edulis Bulliard Herbier de la France 2: tab. 60 (1782) [1781-82] Sinonimi Boletus edulis var. arcticus (Vassilkov) Hlaváček, Mykologický Sborník 71(1): 9 (1994) Boletus edulis var. laevipes Massee, Brit. Fung.-Fl. 1: 284 (1892) Boletus citrinus A.Venturi in Fries, 1863 Boletus venturii Bon, Docums Mycol. 17(no. 65): 51 (1986) Boletus personii Bon, Docums Mycol. 19(no. 74): 61 (1988) Boletus edulis var.pusteriensis Ferrarese & Simonini (1996) Leccinum edule (Bull.) Gray, Nat. Arr. Brit. Pl. (London) 1: 647 (1821) Nomi volgari Porcino, Brisa, Boleto. Etimologia Dal latino ''edulis'', edule; per la sua ottima commestibilità. Habitat/Periodo Di Comparsa Ubiquitario, cresce da maggio a novembre in boschi di ogni genere, con preferenza per abete rosso e faggio. Descrizione Cappello 5-30 cm, carnoso da emisferico a convesso, indi appianato; tipicamente rugoso, raramente liscia; di colore da nocciola a bruno-ocraceo, ma anche biancastra o giallina; il margine, sottile ed eccedente, è di colore bianco. Imenoforo tubuli lunghi, arrotondati al gambo, facilmente asportabili; pori piccoli, immutabili, da bianchi a giallo verdognoli. Gambo obeso indi ventricoso cilindraceo; spesso incurvato; negli esemplari giovani bianco poi nocciola chiaro; decorato da un evidente reticolo bianco a maglie piccole, esteso su gran parte della superficie. Carne soda, compatta, con l’età più molle, bianca ad eccezione di pochi millimetri al di sotto della cuticola dove si presenta brunastra; odore gradevole tipico fungino, sapore dolce di nocciola. Note e Curiosità E il fungo più conosciuto, apprezzato e raccolto in Italia; negli anni sono stati ritrovati esemplari con la cuticola di colori differenti: completamente biancastra o giallo citrino; queste varietà vennero chiamate Boletus persoonii (completamente bianco) e Boletus venturii (cuticola gialla citrina); venne descritto inoltre un Boletus edulis var.pusteriensis, con caratteristiche simili al tipico ma con i pori che virano all'azzurro se premuti. Queste varietà, curiose e frequenti, rientrano comunque in un unico typus preciso, corrispondente al Boletus edulis, conosciuto e raccolto ovunque come Porcino. Commestibilità Ottimo Commestibile, adatto ad ogni uso, fresco, surgelato, crudo, essiccato, sott'olio o aceto. Fra i migliori funghi commestibili. Foto ©2008 Oliviero Tagliabue Descrizioni ©2005-2008 Donatella De Giorgi & Nicolò Oppicelli
  10. Doni

    Boletus rhodoxanthus.....

    X Enzo potresti postarla , se ce l'hai, una foto in cui si veda bene il viraggio al taglio? Grazie Donatella
  11. Doni

    Insalata a rischio

    Qualche notizia sul trealosio Ecco qui cosa dispone la comunità europea circa l'uso del trealosio. Altri possibili utilizzi Visto quanto riportato potrei concludere che se è facile per un soggetto allergico al trealosio evitare di ingerirlo con porcini crudi più difficile è evitare alimenti che lo contengano !
  12. Doni

    Insalata a rischio

    Ovulo di Amanita muscaria , con tipico velo generale fioccoso, composte da sferociti e ife elissoidali, che lascia le tipiche verruche bianche farinose sul cappello My link Ovulo di Amanita caesarea, con tipico velo generale membranoso, composto ife filamentose, che non lascia alcun residuo sul cappello se non ampi lembi bianchi! My link
  13. Craterellus cornucopioides (L.) Pers., Mycol. eur. (Erlanga) 2: 5 (1825) = Cantharellus cornucopioides (L.) Fr., Syst. mycol. (Lundae) 1: 321 (1821) Craterellus ochrosporus Burt, Ann. Mo. bot. Gdn 1: 334 (1914) Merulius cornucopioides (L.) With., Bot. Arr. Brit. Pl., Edn 2 3: 281 (1792) Merulius cornucopioides (L.) Pers., Syn. meth. fung. (Göttingen): 491 (1801) Merulius purpureus With., Bot. Arr. Brit. Pl., Edn 2 3: 280 (1792) Pezicula cornucopioides (L.) Paulet Peziza cornucopioides L., Sp. Plantarum: 1181 (1753) Pleurotus cornucopioides (Pers.) Gillet, Hyménomycètes (Alençon): 345 (1876) Sterbeeckia cornucopioides (L.) Dumort. Foto di Brunoceppo
  14. Non ci arabbiamo ... se hai un buon essiccatoio .... devo dire la verità fresche hanno un sapore troppo forte ma secche e sbriciolate sono uno degli ingredienti segreti di arturo ... e poi le foto sono talmente belle che
  15. Doni

    Anche senza cestino

    Daniele e Eugenio siete stati davvero bravissimi
  16. Doni

    Era ora..

    Camilla è un vero splendore ... e vedrai che tra poco porterai anche lei a funghi ... I prodotti dell'orto sono davvero belli per cui continua così per il forum c'è l'inverno Cari saluti Donatella
  17. Ho provato a fare ricerche con vari motori ma sembra che ......per apb..... non ci sia abbinamento prova con Setchelliogaster tenuipes e anche con Hydnangium carneum Certo bosogna darsi da fare e lavorare ma le cose non si costruiscono dall'oggi al domani ci vuole impegno e collaborazione e poi i frutti si vedono
  18. la mia esperienza diretta sul genere Leccinum si ferma al L. lepidum che cresce in abbondanza nel salento. Pioppi, betulle e mirtilli sono specie da noi inesistenti ... Per cui lascio volentieri il compito a chi di sicuro ha molta più esperienza di me Per quanto concerne poi la certezza di ritrovare la stessa specie solo perchè raccolta nelle vicinazne ... be ci sarebbe da dire c'è un amico che ha una foto con un bel grupppo di Armillaria mellea al cui interno ci sono ben 3 esemplari di Amanita phalloides !
  19. E' sicuramente Armillaria tabescens per l'assenza dell'anello che caratterizza le altre specie. Sulla commestibilità : - secondo alcuni è migliore di A. mellea - per le intolleranze dovrebbe avere gli stessi effetti di A. mellea Ricordati che va ben cotta, in genere si pre bollisce , e vanno eliminati i gambi. Ciao Donatella
  20. Ecco una descrizione estratta da un testo di micologia
  21. E' arrivato il momento di confrontare il nostro fungo con la descrizione della specie secondo noi scelta
  22. Questa sarebbe stata l'altra strada possibile ma i caratteri non corrispondono come si vede nelle foto
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