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Doni

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Tutti i contenuti di Doni

  1. Doni

    Qualche foto

    Astrophytum myriostigma Lem.
  2. Senza vedere imenio e gambo .... no di sicuro ... abbiamo già scoperto che spesso si prendono enormi cantonate Donatella P.S. anche tu non sei a funghi oggi , a noi ci tocca servizio asilo infantile :aa: :aa:
  3. Non mi ha piantata Alice ma lka baby sitter , per gravi motivi di famiglia, volevo precisare che non poteva trattrsi di Macrolepiota perchè il cappello e vischioso, come si evince dalle cose rimaste attaccate al cappello, e non esistono macrolepiota con il cappello vischioso.
  4. Concordo con Enzo decisamente molto meglio del gruppo edulis
  5. Doni

    Il lungo viaggio delle gocce

    Dalle tue foto traspare l'amore per la natura capace di apprezzare e di stupirsi di fornte a tutto anche di fronte alla pioggia
  6. Capparis spinosa Il frutto
  7. Capparis spinosa Il fiore
  8. Capparis spinosa Il bottone fiorale prossimo a sbocciare
  9. Capparis spinosa I rami. Notare la presenza dei bottoni fiorali in diversi stadi di accrescimento
  10. Capparis spinosa La pianta cresciuta spontaneamente sul muretto di un vecchio pozzo
  11. Doni

    Capparis spinosa L.

    Capparis spinosa Linneo Famiglia Capparidaceae Nome comune : cappero Etimologia: il termine di origine greca o araba, è di etimologia incerta. Nella letteratura greca si hanno le prime notizie sulla specie per questo molti ritengono che la parola greca Kappris sia da ricondurre all’isola di greca Kypros = Cipro in cui la pianta cresce in abbondanza Descrizione : Il cappero è un arbusto perenne sempreverde : ha una parte basale legnosa costituita dal tronco da cui si dipartono lunghi rami erbacei procumbenti, raggiunge un’ altezza media 30-50 cm. Foglia : le foglie sono carnose alterne e brevemente picciolate, intere ovali o quasi tonde, con stipole trasformate in aculei. Fiore: la pianta produce scalarmente i boccioli fiorali, raccolti per il consumo alimentare, che danno firi ermafroditi con 4 sepali e 4 petali, numerosi stami ed un ovario stipitato (ginoforo) stimma sessile o quasi. I fiori sono grandi bianchi e prodotti all’ascella delle foglie. Frutto: è una grossa bacca sacciforme uniloculare, anch'esso utilizzato per il consumo alimentare Distribuzione : è diffuso in tutto l’areale Euroasiatico nelle regioni a clima temperato caldo o sub -tropicale Habitat: cresce spontaneo in ambienti ruderali molto spesso lo si trova anche tra le fessure di muri di vecchie casi o di monumenti, predilige le zone esposte al sole e riesce a sopportare bene la siccità Curiosità Nella storia l’uso del cappero è noto sin dall’antichità. I Greci e i Romani facevano grande uso dei bottoni fiorali come confermato dalle citazioni di Ippocrate del IV secolo a.C. e di Aristotele, ma già nelle Bibbia era contenuta una citazione del cappero nel libro dell’Ecclesiaste cap. 12 vers. 5. La pianta veniva considerata ricca di proprietà terapeutiche e anche Plinio il Vecchio ne esaltava le doti. Proprietà terapeutiche: Il cappero contiene oli essenziali, resine, flavoniodi. I germogli presentano nei loro tessuti una flavonoide amarissimo ed irritante (la rutina), solubile in acqua, che ha una forte attività antiossidante. La medicina popolare attribuiva diverse proprietà terapeutiche alla corteccia della radice che veniva considerata diuretica e con proprietà depurative per il fegato. Attualmente ci sono degli studi su applicazioni dell’uso del cappero per combattere alcune forme di dermatite di origine allergica.I Coltivazione: il cappero può essere anche coltivato. La pianta può essere riprodotta da seme o più semplicemente per talea In estate si prelevano talee legnose e le si interra in un miscuglio di torba e sabbia, nel Salento comunemente vengono poste a radicare vicino a pietre calcaree. Ogni anno la pianta, da maggio sino a settembre produce saclarmente, sui nuovi rami erbacei, bocci fiorali che se non raccolti danno i tipici frutti a fischetta. Uso alimentare: si raccolgono i piccoli bocci fiorali e si pongono in salamoia per eliminare l’amarissima rutina , idrosulobile, dopo circa un mese possono essere risciacquati dal sale e messi sott’aceto pronti per il consumo, si conservano meglio per lunghi periodi in vasetti sotto sale. Anche i frutti sono utilizzati seguendo lo stesso trattamento di preparazione utilizzato per i bocci fiorali.
  12. Rilancio la mia proposta: Quando si ritrovano funghi di non facile determinazione macroscopica sarebbe utile seccarli per poi poter lavorarci su. Io potrei allestire una piccola raccolta del materiale seccato poi da inviare achi ne faccia richiesta . Ditemi cosa ne pensate
  13. A tutti i micologi del forum, Il GAMEL (Gruppo ecologico micologico alto Lazio) organizza insieme all'AMB il 1° Corso Nazionale di aggiornamento per Micologi pubblici e privati Corso di approfondimento macro-microscopico dei funghi freschi e secchi Famiglia Amanitaceae genere Amanita Il corso che si terrà dal 24 al 27 ottobre avrà la durata di 32 ore e sarà valido ai fini dell'accreditamento ECM a tutte le figure professionali di micologi interessate Personale docente Adler Zuccherelli e Mirko Illice del Comitato didattico della AUSL di Ravenna e Bologna Per altre informazioni chiedete Ciao Donatella P.S. se organizzassimo un gruppetto di soci APB non sarebbe male partecipare insieme un occasione in più per incontrarsi
  14. Per Tennis , guardanado delle foto nel forum mi è venuta questa sotto gli occhi e per come vedo io il colore mi sa che si potrebbe avvicinare molto agli esemplare che hai ritrovato... è chiaro che senza microscopia non si può avere conferma ... mi pare che le tonalità di questo fungo siano quelle più vicine a quelli che hai ritrovato Ciao restiamo in attesa dei tuoi dati
  15. Doni

    Primi Boletus aestivalis.

    Anche Giorgio ha degli occhiali particolari, quelli che fanno vedere oltre ai Boletus vari anche gli altri funghi davvero molto belli.... Mi sa che l'APB ne deve fare una scorta e distriburli a tutti gli amici
  16. Doni

    Grazie a Neno

    Mi sa che questa collaborazione è davvero proficua. a entrambi
  17. Allora se continui così ... ma almeno nel tuo bosco nasce anche qualche altro funghetto o te li soffiano tutti i raccoglitori locali
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