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Marinella Zepigi

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Tutti i contenuti di Marinella Zepigi

  1. Alnus viridis (Chaix) DC. Ontano verde Arbusto cespuglioso, alto da 1 a 3 m (raramente fino a 4); foglie decidue, alterne picciolate, a lamina ovale, verde brillante; Fiori monoici (sullo stesso individuo fiori di due sessi). La fioritura avviene a primavera, scalarmente secondo la crescente altitudine, ma non è rara un'antesi precoce a fine inverno I frutti sono acheni provvisti di un'ala membranosa a ventaglio. Ontano verde è pianta legata ad abbondanza di precipitazioni, nebbie estive, umidità atmosferica e scioglimento delle nevi . Lo troviamo in Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, sino a 2.400 m s.l.m. Colonizza di preferenza i versanti settentrionali esplicando una importante funzione consolidatrice. L'alneto caratterizzato da Alnus viridis è un formazione pioniera che si sviluppa in ambiente altimontano e subalpino.
  2. Sono contenta di averti dato l'input Bellissimi!!!! Qui, oggi neve sopra i 700-800 msl, quindi ..... a fra poco marinella
  3. Malva alcea L. Malva alcea Pianta perenne, erbacea con fusti eretti lievemente ispidi, altezza sino a 120 cm. Le foglie basali sono palminervie, alterne, stipolate e lungamente picciolate, hanno lembo lobato-dentato; le cauline, munite di breve picciolo, sono profondamente divise in 5-7 elementi. I fiori sono grandi, 4-5 cm di diametro, violetti o rosati, il calice diviso in cinque lobi triangolari, hanno 5 petali che si alternano con le divisioni del calice. La possiamo trovare nei campi, nelle vigne, ai margini delle strade, negli ambienti concimati e ruderali, da 0 a 2.000 m. Il nome generico deriva dal greco “malacós” = “molle”, indica le proprietà emollienti di queste piante, il nome specifico da quello greco e latino poi, di una malva. Ha proprietà emollienti, lenitive, antinfiammatorie espettoranti: ottimo calmante della tosse, è anche leggermente lassativa.
  4. Matricaria discoidea DC. Camomilla falsa Pianta annuale con fusti eretti, molto ramificati e densamente fogliati, radice fibrosa, altezza fino a 30 cm. Tutta la pianta emana un odore simile a quello della camomilla, ma più persistente. Le foglie alterne e sessili divise in lacinie sottili. I fiori, di colore verde-giallastro, formano capolini solitari con peduncoli rigonfii all’apice e involucri emisferici sono privi di fiori ligulati. Pianta dei terreni incolti e delle macerie da 400 a 1.500 m slm. Pianta antispasmodica, carminativa lievemente sedativa, vermifuga. Il nome del genere deriva dal latino: indica che in passato quest’erba veniva impiegata dopo il parto, si riteneva fosse utile nel trattare le infezioni dell'utero. Il nome specifico indica la forma a discoidea del capolino.
  5. Coronilla varia L. Erba ginestrina, Cornetta ginestrina. Le foglie mucronate
  6. Coronilla varia L. Erba ginestrina, Cornetta ginestrina. Pianta perenne erbacea, fusti ramosi prostrato-ascendenti, spesso rampicanti , talvolta raggiungono 1 m di lunghezza. Le foglie brevemente picciolate, sono composte da 8-11 paia foglioline ellittiche e mucronate. Come succede per molte altre Fabaceae, verso sera le foglie si riuniscono e ripiegano, in posizione di riposo, per riaprirsi il giorno successivo. I fiori sono bianco-rosati prima inclinati, al momento della fioritura e della fruttificazione, si ergono. Il vessillo è rosa scuro, o violetto, l’apice della carena è viola scuro. Si può trovare nei prati asciutti, lungo i sentieri, preferisce i terreni calcarei: rupi, pietraie, fino a 1200 m.
  7. Onobrychis viciifolia Scop. Fieno santo, Lupinella
  8. Onobrychis viciifolia Scop. Fieno santo, Lupinella Le foglie sono imparipennate (13-25 segmenti), le inferiori ellittico lineari, le superiori più strette. I fiori, riuniti in infiorescenze apicali hanno calice avvolgente composto da 5 sepali, corolla di colore rosa intenso con venature porpora, il vessillo ripiegato verso l'alto e carena lunga quanto il vessillo formata da due petali fusi tra loro. Altezza 20-80 cm. Cresce in terreni asciutti. E’ una pianta coltivata come foraggera, ma è sfuggita frequentemente alle coltivazioni, quindi non è insolito trovarla allo stato spontaneo. I nomi comuni indicano il primo, che è considerata ottimo foraggio, il secondo che i fiori, anche se più piccoli, somigliano a quelli dei lupini. Simile a è Onobrychis viciifolia Scop., ma di dimesnioni inferiori, foglie con 11-15 segmenti fogliari e corolla con vessillo più breve della carena. Presente nei pascoli aridi montani dell'Italia settentrionale e centrale.
  9. Crepis vesicaria L. Radichiella La pianta presenta un caratteristico ingrossamento come un grosso bocciolo, formato dalle ramificazioni ancora racchiuse dello stelo, questa caratteristica permette di riconoscere facilmente la specie. il nome del genere “ Crepis” deriva dal greco =”scarpa- sandalo”, forse per la forma delle foglie che aderiscono il terreno, mentre il nome specifico “vesicaria” per le brattee fogliari nella parte sup. del fusto, ne indica la forma di vescica. La radicchiella ha proprietà simili a quelle della cicoria e del tarassaco, anche in cucina la si può impiegare nello stesso modo. Pianta disintossicante, depurativa del sangue, diuretica ed ipoglicemizzante
  10. Genziana asclepiadea L. Genziana di Esculapio
  11. Genziana asclepiadea L. Genziana di Esculapio Una Genziana a grandi fiori azzurro- blu-violacei punteggiati, ma a volte anche bianchi, l’ultima Genziana dell’anno in ordine di fioritura, rallegra i pascoli autunnali fra agosto e settembre.
  12. Gentiana verna L. Genziana primaticcia, Genzianella di primavera.
  13. Gentiana verna L. Genziana primaticcia, Genzianella di primavera. Pianta erbacea, con fusti angolosi da cui si sviluppano steli fiorali semplici, eretti. Corolla azzurro-blu intenso, con lobi aperti e fauce screziata di bianco. il nome specifico indica la fioritura primaverile. Spesso, nei prati ancora brulli di fine inverno, e piante crescono assai ravvicinate, dando origine a compatti cuscinetti di un blu intenso, una gioia per gli occhi! Nel linguaggio dei fiori la Genziana indica determinazione caparbietà e forza d'animo. Questo fiore cresce tra le pietre di montagna dove l'escursione termica, il vento che soffia forte, l'acqua che scorre via non trattenendo l'umidità, rendono la vita un'eterna lotta, ma la Genziana continua a vivere sfidando le avversità.
  14. Gentiana brachyphylla Vill. ssp. favratii (Rittener) Tutin. (Ex Gentiana orbicularis Schur.) Genziana di Favrat Pianta rara, perenne. erbacea, con rosetta di foglie basali coriacee, lucide, ovali, persistono nerastre, le foglie degli anni precedenti; calice sottile e lungo, azzurro intenso a contrasto con le fauci bianche. Possibile confusione con Genziana bavarica L. che vegeta negli medesimi ambienti, ma ha foglie arrotondate all'apice, e senza rosetta basale.
  15. Helleborus viridis L. Elleboro verde Foto di Attilio Marzorati
  16. Helleborus viridis L. Elleboro verde Foto di Attilio Marzorati
  17. Helleborus viridis L. Elleboro verde Foto di Attilio Marzorati Helleborus: deriva da due parole greche che significano "far morire " e "nutrimento" con riferimento alla tossicità delle piante di questo genere. Viridis dal latino = verde per il suo colore. Vive nei luoghi umidi e fiorisce prima della fine dell'inverno. Pianta perenne, rustica che si presenta come un basso cespuglio con grandi fiori verdi , dapprima rivolti verso il basso, poi patenti. In passato, si riteneva fosse una pianta dalle qualità magiche, la si impiegava contro il malocchio e la si riteneva un buon rimedio contro la pazzia. È pianta tossica
  18. Gentiana punctata L. Genziana punteggiata
  19. Gentiana punctata L. Genziana punteggiata Antica pianta officinale, dalle proprietà simili a quelle della Gentiana lutea. Il nome del genere deriva dal re dell’Illiria Gentius ( II° secolo a.C), che secondo Plinio avrebbe per primo messo in evidenza le proprietà febbrifughe di queste piante. Il nome specifico fa riferimento alla corolla punteggiata. Nel 1800 le radici della Genziana punctata L. venivano utilizzate per estrarre un’acquavite medicinale. Produttori erano raccoglitori provenienti dal Tirolo che si stabilivano in Valtellina, pagando una tassa ai comuni proprietari dei pascoli dove si trovava la genziana. Producevano il liquore, che aveva un buon mercato nei paesi tedeschi, dove era molto ricercato. Attenzione: Gentiana punctata L. come Genziana lutea, potrebbe essere confusa con Veratrum album L., pianta tossica.
  20. Gentiana lutea L. s.l. Genziana maggiorre Già Plinio il Vecchio (I sec. a.C.) nella sua opera Naturalis Historia, scrive di questa Genziana quale ottimo amaro-tonico digestivo. I principi amari della Genziana sono utili per stimolare e bilanciare la secrezione dei succhi gastrici e biliari. Pianta anche coltivata i cui semi si sviluppano con difficoltà. Per accelerarne lo sviluppo vengono sottoposti ad un trattamento a base di acido gibberellico ( fitoregolatore che influenza il metabolismo cellulare dei tessuti vegetali, producendo effetti diversi a seconda delle specie trattate e delle dosi applicate). Le piante necessitano comunque di 5-6 anni per raggiungere la maturità, ma solo a 10-12 anni di vita avviene l’antesi . Attenzione: In assenza di fiori, Gentiana lutea L. potrebbe essere confusa con il Veratrum album L., specie tossica che condivide i medesimi ambienti di crescita, ma che si contraddistingue per avere le foglie alterne, mentre la Genziana ha foglie opposte. La specie è protetta in senso assoluto
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