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Vichingo

Consiglio Direttivo 2022
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  1. Non conosco le tue vicissitudini, ti leggo e attraverso ciò che tu esprimi cerco di capirti, anche se a volte non mi è facile comprenderti ma non ho nemmeno la superbia di farlo. Mi è piacuto questo tuo post, perchè esprime sensazioni contrastanti...................... e poi il sudore la fatica e l'energia che ne trai in quiei luoghi a te tanto cari e abituali e che all'improvviso, per cuase di vita, diventano una nuova conquista. Ciao Gio
  2. Non hai potuto pescare però i funghi che puzzano di pesce l'hai trovati ecccccchevoooiiiiiiiiii...................................però Iggava ne ha trovati ciao Carletto
  3. Guardando e leggendo sembra si sentire una musica, lieve............................. i colori caldi come il rosso ci ricordano attimi di gioia, vedo un pò delle poesia che vi è in questo canzone che so a te molto cara: Non so se tutti hanno capito Ottobre la tua grande bellezza: nei tini grassi come pance piene prepari mosto e ebbrezza, prepari mosto e ebbrezza... Lungo i miei monti, come uccelli tristi fuggono nubi pazze, lungo i miei monti colorati in rame fumano nubi basse, fumano nubi basse... ciao Gio
  4. Ognuno ha un suo percorso verso ciò che gli piacerebbe essere............... il cammino non è facile ed è sempre in salita, ma alla fine qualcuno di noi riesce ad arrivare e alllora, respira davvero come la prima volta. Ciao Ivan Gio
  5. Grazie a te Lady P.s. Carpe diem.......................
  6. anch'io ti conosco ragazzone un abbraccio a te e signora Grazie Aldo Si France è proprio così, si cerca si cerca e poi non si vede ciò che si ha .....................un abbraccio
  7. Fratellone prima che si possa un abbraccio Ciau Mutaò grasie Beh sul capace di scrivere avrei qualche dubbio cmq grazie .................anche del risotto Gio
  8. Come sempre la tua mole rappresenta anche il tuo cuore.............. Ti riporto il ritornello di una mia canzone sulla nebbia:" Cara sciura che tà meseda i culur, ma tà sè bela vegna giù a sarà su una stela........."grazie
  9. Io non l'ho mai abbandonato del tutto però un pò si........................grazie Lui era un uomo del grande foume che lento scorre dove il sole batte forte sulla testa..........................di Guaresca memoria ciao grazie Grazie Carletto
  10. Grazie peppone Effetti paranomeali o no .............un abbraccio Io sono sempre per gli indiani cmq ciao e grazie
  11. Ciau bel om..............bel pocc Grazie Giuliano ricambio di cuore
  12. Ti ha risposto il Nonno, grazie Tonì Beh per fortuna qui da noi la situazione non è così terribile, il Ticino essendo a fondo prevalentemente ghiaioso e a carattere torrentizio ha una garnde capacità di autodepurazione, per cui eutrofizzazione entro limiti accettabili, colibatteri fecali in alte concentrazioni, anche qui accettabile. Il problema sono le speci alloctone che stanno fortemente contendendo alle specie autoctone le risorse alimentari e gli spazi, questa però è solo colpa di una gestione ittica sconsiderata fatta negli anni scorsi, ora si sta correndo ai ripari ma sarà dura riportare le cose allo stato precedente. ciao
  13. eheheh Pasqualone qualcosa mi dice che conosci anche la canzone .......... Mi basta guardare negli occhi del tuo bambino per capire che a volte basta un semplice gesto per illuminare, tu hai trasmesso a lui ciò che dovevi, lui saprà leggere e ricordare.....................ciau omen del fium
  14. Posti stupendi, compagnia fantastica = condivizione...............meglio di così un abbraccione Vichingo
  15. Intanto ringrazio tutti, son contento che vi sia piacuto questo post, si è vero come ha scritto qualcuno sono ricordi di tempi semplici forse più poveri ma sicuramente più veri di quelli attuali. Non vorrei però che si cadesse nel "c'era una volta" come se fossimo già dei fossili, queste per me sono le radici dell'albero della mia vita, che ha un tronco e molti rami che stanno continuando a dar foglie e spero ne possano dare ancora. Vi riporto sotto un breve tratto di un racconto che sto ancora scrivendo per farvi capire meglio chi è il popolo dei pestacù: Premessa. Questo breve racconto, vuole essere un omaggio a tutta quella gente che io chiamo "i omen del fium", persone che per anni hanno e ancora oggi fanno della vita sul Ticino il loro stile di vita, il loro modo di essere "un pù anarch e un pù selvadigh". Non vi è un riferimento politico in questa definizione, ma solo una disamina del loro modo di vivere così a contatto con la natura, che li rende inconsapevoli attori di un modo di essere, così trasportati da questo vivere quotidiano, se volete arcaico, ma allo stesso tempo rivoluzionario, che ne risveglia una precisa identità. La natura non è sempre benevola, a volte è dura e spietata, viverne a contato diretto, anche se in una zona così antropizzata come la bassa milanese, porta a dei cambiamenti di tipo sociologico e di coesione sociale. Troverete questo racconto quanto mai surreale, forse di difficile comprensione per chi non ne conosce i meccanismi della pregnante cultura contadina da cui emerge, ma facendo un piccolo sforzo, capirete quanto il contatto a volte anche critico con la natura, porta gli uomini a riprendersi quella dimensione reale che forse li rende un po' migliori. <<Al Giuanin e la rivolta di pestacù.>> Sarà che noi, si noi, quelli della bassa milanese, siamo un po' strani e così anche le nostre storie sono un po' strane, amiamo la nebbia, quella strana sensazione di ovattato, l'odore che regala la nostra terra, il caldo e l'afa estiva, il maiale, il risotto, la casoula. Questa è la storia del Giuanin, grande lavoratore che un bel giorno "la dai via de cù"(è andato fuori di testa), ma si sa la pazzia a volte è meglio della normalità, poi cosa sarà la normalità, la quotidianità, solo una noia mortale tanto da distruggere le ispirazioni e i sogni degli uomini. Sapete perché ve la racconto? Perché è una storia piena di speranza, di quella sana speranza che a volte si prova, si cerca, si brama con tutto il nostro essere per dare una spiegazione a una vita "dé m...." a cui molte persone sono costrette, ristrette da una società che a me e a molti come me non piace proprio. Noi uomini del fiume, si del fiume, il Ticino, insomma un posto dove stai bene, dove ti riprendi la tua dimensione, quella che hai dentro, l'anima che ti parla ti tortura insomma noi che siamo "un pù anarchic e un pù selvadigh" non possiamo farne a meno di questa dimensione. seguirà
  16. Il pestacù è il termine dialettale della Typha latifolia (pesta= pestare/cù =testa), da bambini la usavamo come una mazza per giocare, forse da qui il termine, ciao e grazie, Gio
  17. Vi lascio ...................ciao e grazie Gio del popolo dei "pestacù"
  18. Ma come fai a non inchinarti di frontre a lei...................la regina
  19. a fatica si fa spazio, ma la sua bellezza non è toccata..........
  20. veloce scorre l'acqua che porta al fiume, ma lento è il suo pensare........................
  21. Il legame alla terra in questa stagione sono loro....................lo so,lo so, ma non mi interessa, fanno parte della mia nostra cultura, l'odore acre della loro bollitura, riempie la mie narici di ricordi, rivedo mia nonna o mia madre intenta a prepararli con la salsiccia e il lombo di maiale, per poi finire in tavola come il migliore dei caviali osannati da tutti.................gente povera, povera gente, il cibo è cultura...................fate voi................. questo per noi popolo dei "pestacù" è un rito.............
  22. Come non possono darti questi colori................. sussulti nell'anima.................................il silenzio è assordante, e l'abbraccio è caldo
  23. Il fiume ti regala ma a volte ti toglie.......................Lui vive
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