no so se sia una sugegstione, un proiettare conferme o che, ma questa immagine per chi come il sottoscritto cerca nell'etologia una chiave di comprensione e di certi animali ha letto e seguito molto (incointri pochi ma per questo c'è Gava! ) c'è la evidenza della concentrazione del predatore, della tirannia della visione frontale, della proiezione verso la preda;
che non vuol dire di per se predazione, e infatti scrive giustamente Gava che non sapremo come finisce, ma certamente l'utilizzo di tutto o gran parte del bagaglio biologico affinato dalla spacie e che questo individuo in effetti usa.
Gianluca ieri sera mentre mi raccontavi la cosa (e gli altri, anzi le altre, al tavolo mi guardavano un po' come a un pazzoide che si emoziona parlndo di un animale) mi sono scorse davanti pagine e pagine, filmati, racconti e suggestioni, esperienze e speranze; più delle altre volte ho capito e partecipato alla situazione che hai vissuto; ne ho percepito la chiarezza, l'assenza di dubbi, la univocità di ciò che hai vissuto. Dico chiarezza e univocità perchè ritengo che sia un po' come se assisti all'armeggiare di un bambino e ti chiedi "farà così perchè ..." e poi arriva la mamma e quello si alza e gli corre incontro e allora non c'è più nulla da chiedersi perchè la mamma è, almeno in certi momenti il tutto per un bambino.
Nel mondo del bambino la mamma è voluta come nel mondo del predatore la preda che lo attira inevitabilmente, si impossessa della sua volontà, lo fa 'dimenticare' di ogni cosa attorno.
Ecco, la tua testimonianza, ora anche documentata da questa eccellente foto (fai bene a usare cautela :wink: ) è una pagina preziosissima in questo percorso di comprensione.
Intanto grazie e poi necessita "parlarne a quattr'occhi".