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funghimundi

Consiglio Direttivo 2022
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Tutti i contenuti di funghimundi

  1. funghimundi

    rapace

    taglia media non sono in sud africa e lui, anzi lei, ha le ali belle lunghe ....
  2. funghimundi

    rapace

    in effetti ho scelto una foto difficile proprio perchè non si vede bene la coda ne aggiungo una dalla quale capirai che non si tratta di uno sparviere
  3. prima o poi lo leggo tutto con calma questo bel topic ora mi limito a segnalare, visto che è stato citato più volte Michelangelo Merisi cioè Cravaggio, lo stupendo libro di Andrea Camilleri a lui dedicato e cioè "Il colore del sole" una delle letture più avvincenti che abbia mai affrontato! un tuffo in un mondo in cui la luce è vista e quindi ritratta in quel modo che solo Cravaggio ha saputo realizzare; ho passato ore (oh, mica tante eh; ma prima da studente e poi da modesto apprezzatore delle sue opere ...) a chiedermi come fosse possibile "quel" modo la lettura del libro mi ha fornito una eccellente chiave
  4. funghimundi

    Marmotte

    certo che sarebbe davvero eccezionale "cogliere l'attimo" .... :wink: complimenti per le ottime foto
  5. funghimundi

    rapace

    la foto non è granchè ma l'animale è interessante secondo voi di chi si tratta?
  6. beh, non è proprio così semplice
  7. bravo, anzi BRAVO, anzi BRAVISSIMO!!! questi sono i topic che fanno la "differenza APB" (a proposito, che aspetta uno come te ad associarsi ...)
  8. anche secondo me Gyroporus cyanescens
  9. concordo al 100% con te Fabio e ovviamente con Zi Perzeta ...
  10. non è elegante autocitarsi ma, a quanto pare, sono stato un buon profeta qui
  11. i tortelli ci vengono squi-si-ti
  12. Fabio è ESATTAMENTE quello che pensavo stamattina mentre gudando mi riproponevo di scrivere una lettera aperta a quelli che tra me e me definivo "rappresentanti SPENTI" e condivido anche il 'meteo'
  13. ciao Roberto, provo ad argomentare anche la parte sulla quale ho glissato dici: " ......Però hai glissato sull'aspetto importante dell'allevatore che, secondo me, non può in cuor suo ricevere ristoro dal mero rimborso di un valore venale dell'animale perso." io sono del parere che un allevatore che subisce un danno debba essere risarcito in manier equa, con tempi certi e procedure quanto più semplici possibili. Purtroppo questa mia opinione, che sembra così facile da applicare si scontra con: 1) italica furberia dentro la quale ci stanno miriadi di episodi di false denunce, valori esorbitanti, incidenti camuffati, etc. 2) contenziosi sempre aperti da parte dei più furbi/riottosi 3) lentezza "congenita" dell'apparato pubblico Tieni poi conto che il valore venale è ciò che viene rimborsato anche dalle assicurazioni (private, spesso quotate in borsa o comunque a vario titolo 'partecipate' da frotte di risparmiatori contenti dei profitti che derivano dal loro agire) in caso di danni materiali, applicando anche coefficienti di deprezzamento di tutti tipi. Guardiando poi le cose anche da un punto di vista diverso,e cioé quello della collettività che difende appunto interessi collettivi e non privati come un imprenditore zootecnico, si scopre che: - ci sono da molti anni numerosi contributi/agevolazioni per il settore (la cui crisi strutturale non dipende certo dal lupo); - da quando si cono messe a punto e si applicano tecniche diagnostiche più precise per periziare i presunti attacchi da lupo, i risracimenti, in zone con problema endemico, sono drasticamente diminuiti (eppure le popolazioni di lupo sono aumentate ....); - gli sforzi pubblici di adeguare il sistema ad una possibile convivenza sono a volte disattesi se non addirittura ostacolati. Un ultima considerazione: anche se non spessissimo a volte mi capita di visitare allevamenti ovini. Vedendone le condizioni strutturali e organizzative mi chiedo come mai quegli stessi animali che una volta vittime di attacchi sono considerati frutto di 'passione', 'prolungata selezione', 'riproduttori impagabili', etc. etc. non siano nei fatti adeguatamente protetti. Capisco che sia oneroso e non facile ma mi pare che molti nel settore non abbiano alcuna intenzione di farlo. Dici ancora: "Non sono mai riuscito a capire perchè un animale deve essere difeso e un'altro no!" Gli ovini, e le specie domestiche in generale, godono in teoria della massima protezione possibile: quella dell'uomo. Nella realtà ciò si traduce in quella che i loro proprietari (perchè sono proprietà privata, non scordiamolo) sono disponibili ad accordargli. Gli animali selvatici sono invece passati sotto il profilo giuridico dall'essere "res nullius" e cioè 'cosa di nessuno' (!!) a "patrimonio indisponibile dello Stato" e quindi anche mio, tuo etc. In questa ottica, e tenendo conto di quanto detto sopra, i risarcimenti assumono la loro logicità ma è anche chiaro quali sono gli interessi in gioco. Ci sarebbe poi da discutere dei casi inversi e cioè dei danni procurati dai privati al patrimonio pubblico in maniera sia episodica che sistemica; il discorso si farebbe troppo lungo ma credo che sarebbe un utile esercizio per chiunque approccia questi problemi. Da parte mia sono disponibile a parlarne. dici infine: "E da ultimo, perchè vogliamo a tutti i costi entrare nel merito dell'evoluzione?" Cioè? Una evoluzione senza l'intervento dell'uomo vedrebbe (credo perchè la prova non c'è) lupi e antenati selvatici delle razze domestica a giocarsela tra di loro senza di mezzo pastori, cani, recinti, mazze, asce, bastoni, lance, frecce, archibugi, fucili, trappole, bocconi avvelenati, tagliole, lacci, (vado avanti ...) Quella con l'intervento dell'uomo vede le pecore curate dall'uomo che secondo me non può pretendere l'assenza del predatore. Un caro saluto Marco
  14. ecco l'articolo comparso su corriere.it http://www.corriere....684210d8b.shtml l lupo torna a essere una preda (ma quei fucili sono un errore) Voto alla Camera: caccia possibile se attaccano bestiame Di DANILO MAINARDI La commissione Agricoltura della Camera ha approvato martedì all'unanimità un documento ove si consentirebbe, se diventasse legge, l'abbattimento dei lupi «per prevenire danni importanti al bestiame». Tutti d'accordo: un documento bipartisan. Tutti d'accordo, però, all'interno della commissione, ma non tra gli studiosi di ecologia e tra i difensori, questi in un'ottica animalista, dello splendido e prezioso predatore. Si sono subito fatti sentire, e assai criticamente, il presidente della Lipu Fulvio Mamone Capria («È scioccante leggere che il principale problema per l'agricoltura italiana sia il lupo, definito un "terrore", con una criminalizzazione inaccettabile») e il consigliere nazionale dell'Enpa, l'ente nazionale per la protezione degli animali, Annamaria Procacci («I danneggiamenti imputabili ai lupi valgono appena cinquantamila euro in tutto il territorio nazionale»). Altre voci dissenzienti certo non mancheranno nei prossimi giorni. Occorre dire, a commento, che il documento ancora una volta sottolinea la non volontà, oppure forse l'incapacità politica, di affrontare un problema della natura mirando a far le cose come si dovrebbe, cioè secondo scienza e ragionevolezza. Prevalgono invece la faciloneria, l'approssimazione e, purtroppo, l'idea illusoria che, usando metodi drastici e rifacendosi a un malinteso buonsenso, si possa ottenere qualcosa di efficace in ambito naturalistico. Non è così. Basta vedere come, con la «saggezza del buon senso», sono stati ridotti i nostri pescosissimi mari, o le nostre città, dove ci si continua a illudere che, se i colombi sono troppi, basti eliminarne un po'. Il fatto è che per gestire gli equilibri naturali occorre pensarci per tempo, un po' di sacrifici e, fondamentale, che le azioni intraprese vengano fatte proprie dalle popolazioni umane coinvolte. Il che prevede un'opera a lungo termine di divulgazione, di coinvolgimento e di accettazione delle soluzioni da parte della collettività. Ciò, ovviamente, in cambio di qualcosa di palesemente utile. Così come è quando si mira al raggiungimento degli equilibri naturali. Ed ora è la volta del lupo, che da decenni sta ricolonizzando il nostro Paese, che da tempo soffre per l'innaturale proliferare di cinghiali, cervi e caprioli incautamente liberati a scopo venatorio e sfuggiti ad ogni controllo. Il lupo, si potrebbe dire, sarebbe, con altri grandi predatori come la lince e l'aquila, un poco anche l'orso, l'unica soluzione. Ma il lupo, in un ambiente antropizzato come il nostro, va gestito bene e per tempo. La gente deve imparare a convivere con lui e lui, il lupo, animale intelligentissimo, pur esso deve imparare. Ciò può avvenire ed esistono esempi che lo dimostrano, a cominciare dai lupi di Yellowstone e dagli allevatori che pascolano il loro bestiame ai margini di questo antico luogo naturale. Occorrono però (siamo sempre lì) buone leggi. Per esempio: se i lupi fanno un po' di danni lo Stato deve provvedere senza troppa burocrazia e in fretta a rimborsare i danneggiati, che in genere sono persone semplici e che non hanno tempo da perdere. Solo così si può ottenere qualcosa, che però non sarebbe qualcosa da poco. Sarebbe l'equilibrio della nostra natura. Senza il lupo non si può. 27 luglio 2011 08:00
  15. NO! scusa se lo dico con enfasi ma su queste cose è bene essere chiari. Il lupo in Italia non si è mai estinto (documentati e vedrai che ho ragione) ne tanto meno è stato reintrodotto su questo ultimo aspetto prova a rispondere alle seguenti domande: 1) chi alleva lupi? 2) chi cattura lupi a scopo reintroduzione in altri ambienti? 3) quanto costerbbe una operazione di reintroduzione? 4) chi potrebbe farla sotto il profilo delle capacita? 5) chi ha le risorse economiche per farlo? qualora a tuttte le opzioni di cui sopra si possibile rispondere "si" (magari motivando eh ....) rimane un ultimo e importante quesito: chi lo vrebbe poi fatto in Italia? certamente si suppone/accusa un ente pubblico (parco?); e perchè non lo avrebbe mai detto? mica c'è ilsegreto di Stato su operazioni come queste. Piaccia o meno la pastorizia, iniziata con la domesticazione dei primi ovini nel vicino oriente nel 2050 a.c. circa, è arrivata sino a noi senza soluzione di continuità insieme alla presenza di Canis lupus, mai estinto in Italia come in altre zone europee, asiatiche e del nuovo mondo, nelle quali ha sempre convissuto (con difficoltà certamente) con le attività zootecniche. Marco p.s. non solo l'ho pensato che un allevatore può amare i suoi animali, ma ne sono talmenete convinto che ancora mi emoziono ed anche esalto tra avini e bovini allevati; il fascino per questi anaimali ha segnato la mia coscineza di bambino e poi la mia vita professionale dai tempi della tesi universitaria durante la quale ho convissuto con un gregge di agnelli .....
  16. non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... non siete normali! e nenache i vostri boschi lo sono ... :biggrin: bravi ragazzi! maro' che funghi ...
  17. ... nel suo bel contesto 'notte
  18. 4° e ultima località "Canalaccia" (e prima o poi vi racconto una storia ...) 44°14'47" N 10°31'11"E 1.210 m slmm
  19. ... nella nebbia del mattino ...
  20. sempre lei, di fianco all'oratorio dedicato al santo modenese
  21. 3° località San Geminiano 44°23'16" N 10° 30' 00" E, 1454 m slmm
  22. 2° sempre a Cà del Pella, la fontana più recente nella 'nuova' strada
  23. sempre lei; nella casa intonacata ho passato tra le notti più silenziose della mia vita
  24. contribuisco con altre quattro fontane che mi sono familiari, tutte in comune di Frassinoro (MO) 1° località "Cà del Pella" di Piandelagotti, 44°13'26" N 10°30'42"E, 1.320 m slm fontana nel nucleo storico attraversato dalla via Bibulca
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