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funghimundi

Consiglio Direttivo 2022
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  1. bravo Luky!!! bravo Gianluca!! e bravi pure moglie e gatto! davvero una bella storia
  2. QUI potete leggere una risposta di fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale Appennino tosco emiliano
  3. fontana dell'Imbrancamento, comune di Frassinoro, provincia di Modena 44°11'48.61"N; 10°30'23.52"E; 1352 m slmm, oggi il tubo è cambiato
  4. funghimundi

    ZOO

    è quello che mi dico un giorno si e uno no ....
  5. funghimundi

    ZOO

    an vedi quella spudorata della ballerina che fisichetto che ha messo su ..... si vede che le cure prossimo-parentali cui ho assitito hanno avuto un ottimo effetto : ora però vi voglio veder con le lezioni di volo ..... :biggrin:
  6. ascoltare e riflettere: questo è un gran bel parlare che fa di te la bella persona che ho sempre intuito anche se troppo poco frequentato vedremo di recuperare ascoltando e riflettendo insieme e naturalmente anche banchettando copiosamente!!
  7. si diceva: "E' dovere della regione tutelare gli allevatori e gli agricoltori prevedendo sostegni economici per i danni subiti" ..... dal portale della Regione Emilia-Romagna dedicato all'agricoltura: "Danni da fauna selvatica: la Regione risarcisce 1.847.000 euro 07/12/2010 Bologna – Quest’anno la Regione risarcirà il 100 per cento dei danni certificati alle produzioni agricole causati, durante l’annata agraria 2009-2010, dalla fauna selvatica: in tutta l’Emilia-Romagna verranno così indennizzati gli agricoltori per un totale di circa 1.847.000 euro, pari all’ammontare delle devastazioni registrate sulla base degli accertamenti effettuati dai tecnici delle province emiliano-romagnole. In particolare si tratta delle perdite di produzione provocate, nel corso del 2010, dalla fauna selvatica protetta sull’intero territorio regionale e dalle specie cacciabili alle colture ed agli allevamenti ittici che ricadono all’interno di parchi, oasi, zone di ripopolamento e cattura ed altri istituti di protezione, nonché quelli provocati dal piccione domestico e dalla nutria. Nell’annata agraria precedente i danni furono pari a 2.494.910 euro; nel 2008 ammontarono a 2.874.171 euro. “Per la prima volta dopo molti anni – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura ed alle Attività venatorie Tiberio Rabboni – la Regione Emilia-Romagna ha indennizzato il 100% delle perdite di produzione. Nel 2006 questa percentuale si era attestata al 50, lo scorso anno è arrivata all’80%. Si tratta di un risultato significativo dovuto sia all’aumento delle disponibilità finanziarie che alla concreta riduzione dei danni ottenuta con specifiche misure di prevenzione. Gli investimenti, realizzati negli ultimi anni, per il contenimento dei danni da fauna selvatica, stanno producendo i primi risultati concreti”. Si tratta di recinzioni tradizionali o in plastica, reti antiuccello, protezioni elettriche a bassa intensità, dissuasori acustici con emissioni di onde sonore di varia ampiezza o “grida” registrate di allarme o stress, oltre alle azioni di prelievo in controllo per riportare la densità della fauna selvatica a livelli compatibili con le caratteristiche del territorio. “Proseguiremo questo impegno anche nel 2011 – ha concluso Rabboni - e a questo scopo abbiamo incrementato le risorse destinate alle attività di prevenzione dei danni”. Gli agricoltori della Provincia di Bologna riceveranno indennizzi pari a 554.000 euro, seguiti dai colleghi ferraresi con 357.500 euro; chiude la classifica Rimini con 21.000 euro. Negli altri territori 199.000 euro andranno agli agricoltori di Forlì-Cesena, 126.000 euro a Modena, 94.000 a Parma, 48.000 a Piacenza, 221.000 a Ravenna e 224.000 a Reggio Emilia. Sono stati integralmente risarciti tutti i danni rilevati. /SM" commento: a volte basterebbe conoscere ciò di cui si parla ....
  8. ciao sesto pur rispettando le tue idee credo ci sia qualcosa da puntualizzare ciao ragazzaccio con amicizia Marco
  9. aggiungo un'ultima considerazione di carattere più politico; il consigliere regionale intervistato dice: "E' dovere della regione tutelare gli allevatori e gli agricoltori prevedendo sostegni economici per i danni subiti". Vero, infatti esistono (e quindi non c'è bisogno di prevederli); magari sono insufficienti e/o difficili da ottenere e su questo si può/deve lavorare "occorre quindi monitorare la situazione, monitorare il territorio. Non sappiamo neanche quanti capi sono presenti ..." Monitoraggi e cesnsimenti costano e non vedo chi altri potrebbe farli se non soggetti pubblici. dunque ci vogliono più denari ma la attaulità ci parla di tagli pesanti; c'è qualcosa che non quadra
  10. l'argomento è complesso e ci vorrebbe molto tempo per affrontarlo a dovere però qualche precisazione, almeno di principio, prova a farla - il concetto di "troppi", di "invasione", e di conseguenza di "equilibrio": chi lo conosce? chi è in grado di stabilirlo? quando una popolazione di lupo può essere definita eccessivva? rispetto a cosa? domande i cui tentativi di risposta necessitano di conoscenze non banali (ecologia, dinamica delle popolazione, modelli preda-predatore, etc) e richiedono certemente prudenza nell'esito finale. La perla "il lupo si sta sovrappopolando e inevitabilemnte produce un'instabilità nell'ecosistema" (nel quale ovvimaente il nostro illuminato include anche aniamli allevati n.d.r.) è, secondo me, il classico esempio di uno che prende parole di cui non conosce bene il significato e le accosta in modo da ottenere un significato funzionale a una sua tesi. Sarebbe un pò come se io, volendo dimostare che il mio computer che usosolo per scrivere va cambiato, dicessi una roba tipo "le moderne tecnologie implicano di tenersi aggiornati con sistemi operativi, ma anche con processori, schede di memoria e altri dispoitivi, adeguati alla necessità di una lingua che evolve rapidamente in funzione dellle pressioni che su di essa esercita la poplazione giovanile": bella frase vero; ma che c***o significa? - attacchi su uomo: argomentaccio perchè stuzzica paure culturali fortissime e potrebbe esitare conseguenze disastrose quali quelle dei nuemrosi analoghi effettuati dal cane di cui le croncahe troppo spesso raccontano; non c'è invece nessun caso storico certo in Italia; a livello mondiale qualche caso si è invce registrato. Ritengo comunque che il rischio (cioè la funzione che il pericolo si manifesti) sia praticamente inesistente e incommensurabilmente inferiore a quello di cadute, o altri incidenti, cui si espone che frequenta boschi e dintorni - misure di mitigazione/prevenzione: esistono; come tutte le misure di questa categoria (pensiamo alla prevenzione di infortuni o incidenti stradali) richiedono risorse, volontà e costanza di applicazione, sostegno; tutte cose di cui vedo flebili segnali. Molto meglio "strillare", rivendicare, recriminare, etc - coesistenza attività zootecniche: certamente difficile ma altrettanto certamente possibile altrimenti la pastorizia, ad esempio, non si sarebbe mai sviluppata ne mantenuta per oltre 10.000 anni (!!). In termini economici i danni causati al settore sono del tutto trascurabili (certamente non lo sono per un singolo allevatore che li subisce) e ritengo facilemente "assorbibili" dal sistema e della collettività in generale e qui mi fermo. Certo che cercatori di funghi o altri amanti della natura cha hanno rinunciato alla passeggiate "per paura di incappare in un branco di lupi" se ne incontrano a bizzeffe. Putroppo è invece sempre più raro incontrare persone con responsabilità pubbliche che sostengano enormi stupiddagini. Ma guarda te come cambia il mondo!
  11. sull'articolo mi esprimo quando ho meno sonno 'notte
  12. no Luciano, dopo un peridodo lungo di neve abbondante i lupi sono bem pasciuti perchè trovano più facilmente il cibo che non trovano le loro prede cioè gli erbivori che appunto non trovano l'erba; non solo: gli erbivori sulla neve sono in grande disagio, se si escludono camosci e stambecchi, perchè con zampe sottili e zoccoli piccoli hanno mobilità limitata al contario del lupo che con i suoi piedoni si muove con facilità maggiore insomma gli inverni lunghi e con molta neve sono im realtà una manna per il lupo
  13. ottima idea!! appena ho tempo postoqualcosa dall'archivio e poi starò all'erta nel fotografare le fonti che conosco
  14. mah, sui bulbi di liliacee ho qualche dubbio; magari li vedo più orientati su tuberi e soprattutto entomofauna terricola
  15. giusto, bravo Carletto! in Emilia solo il martagone
  16. e me pareva ... geniale!!
  17. civette-galline secondo me ci son 2 filastrocche separate che hanno anche una 'musicalità' diversa io le ricordo così: "a nghi ngo tre galline e tre co cco ...." "ambarabaciccicoccò, tre civette sul comò ...." p.s. e quella del 'ponte di baracca' la sapete
  18. son qui che cerco di non pensare a quei bitorzoli marrone e tu posti 'ste immagini meglip andare a nanna ,,,,
  19. eccolo (l'ho ripescato da un mio vecchio topic dove facevo esperimenti .... )
  20. quello è il L. croceum o L, bulbiferum noto come giglio di San Giovanni
  21. Lilium martagon nome volgare giglio martagone marco
  22. Carlo te possino .... più leggevop il titolo e meno capivo so' de coccio!!
  23. bravo Remigio! gran bella carrallata
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