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funghimundi

Consiglio Direttivo 2022
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Tutti i contenuti di funghimundi

  1. ... che mare sarebbe senza queste sagome che si godono la pace dell'alba :hug2:
  2. ... atteraggio semi-notturno ...
  3. ... sulla battigia scaldato dal primo sole ...
  4. Il piccolo gabbiano comune (Larus ridibundus) qui in cerca di qualcosa, praticamente quasi qualsiasi cosa, tra la sabbia ....
  5. garzie compà. sono le aberrazioni del copia-incolla e in bocca al lupo
  6. ma che fai ancora "li" (???) pensavo fossi in viaggio .... :hug2: o se di già arrivato?
  7. bene bene cominciamo ad essere un numeretto :hug2: metto un primo riepilogo mi pare di intuire che la preferenza per il Bertagni che temo non basterà sia netta chiedo a chi può di confermare appena possibile perchè la recettività degli altri rifugi, che sono una a 50 metri e l'altro a 200, non posso gestirla cominciate anche a far mente locale a chi arriverà venerdì e chi sabato
  8. oh, ma che è tutta 'sta caciara! siamo seri per quanto riguarda la faccenda russatori-barca vi ricordo che io ..... ... c'ho le chiavi del rifugio
  9. ciao Andrea spero di conoscerti presto e di confrontarmi con te di persona intanto permettimi un uleriore commento alle tue risposte L'ipotesi più credibile per me resta certamente quella di morte e succesivo pasto da parte di altri animali. Dico solo che anche la presenza di lupi a ---- era piuttosto incredibile fino a poco tempo fa.... resta il fatto che nelle dolomiti, zone molto frequentate e studiate e soprattutto con diversi aree protette, non ci sono mai state segnalazioni La mia famiglia paterna è originaria di Modena e Reggio e ci sono cacciatori da varie generazioni..... nella zona di Scandiano nessuno si ricorda di aver mai visto o sentito di un capriolo prima di una decina d'anni fa in cui nel giro di due o tre anni si è passato da un avvistamento sporadico ad avvistamenti......giornalieri... certamente nelle zone di bassa collina come quella che citi fino a non tantissimi anni fa (comunque ben più di 10 te lo posso assicurare) i caprioli non erano così presenti come oggi; nel tuo intervento precedente dicevi però: "........all'appennino Modenese o Reggiano dove fino a dieci anni fa non si era MAI visto un capriolo ..." ed a questa tua considerazione ho risposto mio fratello fa il tuo stesso lavoro e ti allego una foto di cosa è rimasto di circa 120 quintali di uva che si sono mangiati nel giro di una settimana in una vigna in collina la foto è impressionante e non vorrei essere il viticoltore ma a me resta il dubbio del colpevole (sull'entità mi posso solo fidare); tuo fratello è agronomo? se vuoi mandami in MP il suo nome perchè certamente dovrei conoscerlo e mi piacerebbe, se possibile, confrontarmi anche con lui Non dico che l'habitat non sia idoneo ma che le tante strade mettono a rischio i pochi lupi presenti...... allora concordo perfettamente ti rinnovo il mio saluto Marco
  10. concorda con quanto dici Andrea ma su questa parte che quoto farei qualce precisazione che la popolazione di lupo sia in espansione in Italia così come quelle di ungualti (d'altra parte la 'dinamica delle poplazioni' non è solo una teoria; anche se molte fluttuazioni soprattutto in diminuzione sono dovute allazione dell'uomo) è fuori dubbio;da qui a ipotizzarne la presenza mai accertata in area dolomitica successivamente agli anni '20 del secolo scorso io sarei cauto. La presenza di ungualti nell'appennino emilano è ben più datata di 10 anni ed a ben vedere forse non si è mai interrotta almeno per quanto riguarda il capriolo e il cinghiale, discorso diverso per cervo, daino e muflone. Cito da "fauna d'Italia; Mammalia III; carnivora - arctiodctyla" (L. Noitani, S. Lovari, A. Vigna Tagliati) relativamente alla distribuzione geografica del capriolo: "... In toscana e Emila Romagna l'areale è praticamente a partire dalle zone di painura ...." e ancora "la specie è aumentata in maniera assai consistente negli ultimi 40 anni, passando da circa 50.000 alla fine degli anni '60 a ..... a circa 400.000 nel 2001" E' anche vero che ci sono i danni in agricoltutra (faccio l'agronomo e vivo in provincia di Modena) però su certi episodi bisogna valutare con attenzione. La presenza del lupo nell'appennino, anche a quote relativamente basse , è conosciuta e non concordo che non si tratti di zone con habitat non idoneo. Gli avvistamenti sono fatti piuttosto rari e credo che possano avvenire assi difficilmente durante una battuta di caccia al cionghiale (anche se nulla si può escludere). Per quanto riguarda anmali investiti e uccisi purtroppo è vero e qui puoi vederne una mia testimonianza diretta. Anche sulle carcasse oggetto di predazione ci vuola cautela e qui potrai trovare qualche considerazione a riguardo. un saluto Marco
  11. capisco bene ciè che hai provato le uscite migliori son queste bravo!
  12. Gianluca sono impressionato dal vedere scritte le identiche parole che mi hai detto al telefono forza amici raccontateci
  13. Carlo che piacere rileggerti ricambio volentieri il vostro saluto d'altitudine
  14. son davvero contento per te Spartaco le ore di felicità sono un patrimono fondamentale per affrontare con più serenità i momenti diofficili ti auguro di fare una buona scorta!
  15. perchè salendo direttamente al Giovo dal passo Boccaia si taglia fuori la base del vallone che hai ripreso e scndendo al colle della Bruciata non hai più la medesima vista (e comunue la mia di viste in quel momento era concntrata nel conquistare ogni metro ...) eccoti comunque il luogo inel suo splendore invernale ciao Compà :wink:
  16. bravo Paolo!! :wink: è sempre un piacere guardare e leggre un tuo post
  17. in realtà ci sarebbero altri due potenziali predatori presenti in area dolomitica (anche se bisognerebbe capire meglio la zona) l'orso e la lince la seconda sarebbe senz'altro un predaore più efficente ma la sua presenza, pur documentata anche recentemente (esemplare radiocollarato proveninte dalla Svizzera, nonto come B132), è talmente limitata da rendere statisticamente assai improbabile, se pur non impossibile, imbattersi in una sua preda l'orso è più presente (mi vien da ridere perchè staimo parlando di numeri davvero piccoli, 15-20 animali massimo) ma come predatore su animali agili è piuttosto scarso se non del tutto inadeguato; tuttavia non disdegnando affatto la carne, anche non fresca, potrebbe aver partecipato al banchetto specialmente a primavera quando la fame lo morde e la disponibilità di carcasse è maggiore ri-saluto
  18. eccomi qua con poche certezze ... molto difficile dire di che animali si tratti in assenza di riferimenti dimesionali certi (anche se un idea per confronto con gli strobili di abete rosso me la sono fatta) certo si tratta di un ungulato forse capriolo o anche cervo (nel qual caso direi givane) ma ripeto senza dimesnioni è davvero difficile; mi pare anche che la forma dello zoccolo non sia da camoscio come anche il colore del pelo; anche il rapporto dimensionale delle ossa mi fa pensare a un capriolo sulle cause della morte si brancola ancora di più :wink: però qualche considerazione si può fare innanzitutto mi sentirei di escludere il lupo la cui presenza in area dolomitica non mi risulta la predazione da rapaci su questi animali è possibile solo per i piccoli e comunque assai limitata e quindi anche questa ipotesi mi pare scarsamente probabile (poi ci sarebbero anche altre cose che non tornano tipo la collocazione in ambiente boschivo) come probabilità la morte per cause diverse dalla predazione e successiva consumazione da parte di animali diversi, io la vedo assai più plausibile; tra queste cause rientra senza dubbio il forte e prolungato innevamneto dello scorso inverno che ha messo in seria difficoltà sia i pascolatori che i brucatori da utlimo mi pare di vedere che si tratti di pelo invernale e quindi sarebbero carcasse che hanno avuto un sacco di tempo per essere consumate e parzialemnte asporate cosa nella quale sono più 'bravi' degli uccelli volpi, tassi, cinghiali e cani insomma, chissà com'è andata se riesci la prossima volta max prova a fotografare lo zoccolo da sotto magari con un righello, e anche a misurare qualche osso; poi il lavoro del vero detective sulla 'scena del delitto' sarebbe quello di osservare tutti i particolari, muoversi a cerchi concenrici o per settori, tornare e osservare da punti di vista diversi, rilevare impronte, etc molto più divertente che cercare quei cosi marroni e panciuti che spuntano nei boschi .... un saluto
  19. ho appena provato anch'io e :biggrin: attendiamo con fiducia
  20. sino all'utlimo ho sperato di farcela ad essere lì con voi ma mi devo infine rassegnare che la vostra ascensione sia lieve amici miei, certo non priva di fatica ma lieve con voi ci sarà idealmente ciascuno di noi; chiunque ami o abbia amato APB sorreggerà i vostri passi che in qualche modo sono anche nostri so che domani vi sarà compagna una grande emozione che noi riusciremo solo a immaginare; ma anche questo è un modo per condividere abbraccio tutti voi, in particolare Maria
  21. ero quasi sicuro che si trattasse dell'ottimo Aa, che ho avuto modo di gustare e pprezzare in non tantissime occasioni ma il quasi mi ha trattenuto; anche perchè, consultando "R. Mazza - funghi commestibili e velnosi a confronto" nella scheda dedicata alla Agocybe aegerita i segni distintivi rispeotto al tossico Gymnopilus spectabilis (che qualche volta ho identificato) sarebbero i seguenti: spore - velo in gioventù - cappello - anello - odore - cistidi imeniali Aa flogosporeo - membranoso - non igrofano - presente - caratteristico - assenti Gs flogosporeo - membranoso - non igrofano - presente - tascurabile - presenti sulla base delle caratteristiche il solo odore, che mi preva proprio il suo, non mi è parso sufficiente per consumarlo con tranquillità anche perchè l' epoca di crescita nn mi pareva caratteristica della specie pazienza, come dice Carlo "non tutti i mali vengono per cuocere ...", così ho approfondito qualche conoscenza p.s. mica mi spiace di avre dissipato
  22. ecco, appunto ...... vedete di farvi vaccinare che non si sa mai
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