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funghimundi

Consiglio Direttivo 2022
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Tutti i contenuti di funghimundi

  1. comportamento anomalo per un animale selvatico gatta ci cova anzi volpe grande Aldo!
  2. stavo per dirtelo pure io .....
  3. urca mi piace; avrei conosciuto volentieri la nuova arrivata ma ci sarà tempo. p.s. vedi di delegare qualcuno che servono presenze per il nuovo statuto
  4. io e Franco arriviamo per l'assemblea raccogliete marzuoli anche per noi
  5. poverini; hai fatto bene a rimetterli a nanna
  6. mi fai venire in mente un mammifero perissodattilo della famiglia degli Equidi caratterizzato da un verso che alterna, in modo non proprio armonioso, toni bassi ed acuti
  7. da quello stesso capanno
  8. questa abita sul palo della luce angolo vai Comparoni - via Gattalupa bravi!
  9. stai diventando un molestatore seriale
  10. molto bello! se tutto va bene si prospetta un lavoretto in val Trebbia nel qual caso ...
  11. a volte ho intuizioni che ho timore a dire; è il caso di ciò che penso da semi-ignorante sulle cause che sottendono la diminuzione di Apis mellifera. Poi leggo questa frase in un libro di Francesco Petretti il cui profilo accademico, di naturalista, documentarista, studioso e divulgatore di natura in senso lato è fuori di ogni discussione; la riporto di seguito perchè ne condivido assolutamente i contenuti: "Da qualche anno non ho più le api perché è dminuita la frequenza con cui vado in campagna, e sebbene facciano tutto da sole, le api un po' di cure le richiedono. Però non ho smesso di preoccuparmi della sorte di queste creature, che stanno diminuendo a ritmo allarmante. C'è il problema dei veleni chimici ma c'è anche un problema di fondo legato al fatto che le api sono animali di fatto domestici iperselezionati per aumentarne la produttività e la mansuetudine, però continuano a vivere in condizioni selvatiche in ambienti soggetti a cicli più o meno naturali. Come se un branco di purosange inglesi venisse abbandonato nei pascoli delle Murge senza acqua, foraggio, e veterinario o un gregge di pecore lasciato libero senza custodia a Campo Imperatore. Le api oggi sono animali domestici e non ce la fanno a reagire alle perturbazioni ambientali, naturali o innescate dall'uomo, che siano la predazione da parte dei calabroni o dei gruccioni, le infestazioni di varroa, le epidemie di peste americana, o la scarsezza di nettare. Insomma le api sono ormai troppo deboli per farcela. Bisognerebbe tornare ad allevare api selvatiche, rustiche, quelle che trovo nei vecchi tronchi e tra le rocce".
  12. ora la esagero per far capire dove va ricercata la responsabilità: se si prende l'olio per auto e lo si mette invece che nel motore su un bllo stagno succede un disastro ecco: se prendi un conciante per semi usato ancho come repellente e lo usi in barba alle indicazioni del fabbricante ..... quindi forse sarebbe stato meglio che il titolo avesse focalizzato l'attenzione sulla testadiccazzaggine di chi lo ha usato piuttosto che sulla sua (innegabile) pericolosità intrinseca il methiocarb, la sostanza attiva contenuta nel prodotto impiegato, è effettivamente una di quelle i cui relativi preparati commerciali sono stati quasi tutti revocati ed è arcinoto che si tratti di una sostanza il cui uso è ormai (fortunatamente) limitato; ma se sei xxxxxx sei xxxxxx e sarebbe ora che si cominciasse a controllare con maggiore serietà e capillarità come effettivamente vengono impiegati gli agrofarmaci
  13. un gran piano non ce lo vedo ma posti di un fascino davvero notevole si! ciao pard
  14. per il resto belle le apine del moro che danzano e bravi voi apicoltori!
  15. sucsami Antonio ma lo studio conclude, partendo dall'assunto della pericolosità del glyphosate che comunque non altera il metabolismo delle api, "può forse danneggiare quello dei microrganismi che costituiscono il micorobiota" l'olio di neem e il piretro, entrambe sostanze naturali e non di derivazione chimica (ed entrambe utilizzabili in forme di produzione agricola che si dice siano meno impattanti) le api le fanno secche direttamente, senza passare da alterazioni del microbiota. E prima o poi sentiremo parlare del rame e presumo non benissimo
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