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funghimundi

Consiglio Direttivo 2022
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Tutti i contenuti di funghimundi

  1. aspettare che il sole abbia lasciato l'aria quieta con ricordi di luce verso ovest
  2. e aspettare ancora che la luna illumini una pianura che sembra poter riconquistare la bellezza che le abbiamo quasi totalemente estirpato 9
  3. più volte mi ero detto "è ora di andare" e invece qualcosa mi ha fatto aspettare come altre volte, apettare; per essere poi ripagati da momenti di una bellezza infinita dei quali le immagini sono pallide e silenziose testimoni .. 8
  4. alle mie spalle, bassa sulle canne che custodiscono la vita della palude, già sale la luna 7
  5. il sole ormai se ne va in un trionfo di riflessi, pace, sorvoli 6
  6. gabbiani su riflessi dorati 5
  7. ormai il sole è basso ma decido lo stesso di spostarmi per vedere che succede in altri settori e inizia una magia di luce, silenzio, suoni, riflessi e ombre ... adesso son tranquillo, come un'anatra sul lago 4
  8. per chi viene addocchiato è spesso la fine, come per questo pesciolino (airone, la sua ombra, il suo rislesso e il riflesso della sua ombra) 3
  9. ma non tutto è quiete; lui, il terrore lento e implcabile dei corsi d'acqua, troneggia e si aggira con la consueta e micidiale lentezza 2
  10. funghimundi

    aspettare

    strano titolo vero? c'ha il suo perchè ... ma inziamo dall'inizio e cioè il pomeriggio inoltrato nello stagno dove diverse creature alate godono del tepore e della quiete di questa bellissima giornata di metà febbraio 1
  11. bravo pard!! io non ho mai pestato poca neve come quest'anno: vediamo se nel finale di stagione recupero un minimo gurada che se lo chiami Capitani o anche Renzo potrebbe non capire che ti stai rivolgendo a lui; fai come fanno tutti in paese, chiamalo "bistecca" (con la "s" un po' strascicata, mi raccomando ...)
  12. metti via tutto l'armamentario da "supereroe" e prepara la pala da neve
  13. GASP!! che invidia Gianni (sana eh, s'intende) davvero da chiedersi se uno sta sognando ....
  14. ha ragione Geppo falco cuculo femmina; gheppio e grillaio, che si assomigliano molto, son diversi
  15. rimetto il calendario (l'orologio non è sufficiente .....)
  16. opperbaccolo! che storia interessante; solo non ho capito il visual forse perchè sono tontolo?? p.s. il rapido scioglimento delle nevi in alto sta cambiando altrettanto repentinamente e quel che avrebbe fatto capolino rimarrà bes sotto per un po'
  17. no bisonti? no volpi?? haiaiaiaiai!!!! :D
  18. che serie!!! Giuseppe addallà si brucia tuto in un attimo e in un certo senso va anche un po' perso; poi non si riesce a fare una narrazione visiva, ma anche testuale, che si può fare addaqquà bravo! bravo!! bravo!!!
  19. dopo gli ultimi pareri politicamente corretti e illuminati/illuminanti ma anche dopo le foto da sotto punterei un centesimo sul marzuolo
  20. in altri anni di questi tempi facevo le lamine agli sci; ora mi tocca di pensare ai marzuoli .... ciao socio, belle immagini!
  21. son in linea con Mario (anche con il medesimo dubbio)
  22. foreste come quella Gibbo son "dimensioni" difficili da descrivere, meno che meno da fotografare; se poi ci metti le condizioni meteo e il fatto che ci spostavamo molto alla ricerca dei bsonti a i quali piacciono evidentemente la radure .... ma qualcosa la voglio dire: - animali: tra i mammiferi grandi sono presenti, oltre al bisonte, la lince, il lupo (m'ero convinto uscisse da un momento all'altro da un certo punto nel quale ho tenuto l'obiettivo puntato qualche ora), l'alce (anche solo vederene le fatte fresche è stato emozionante), il cervo, il capriolo, il cinghiale, il castoro e diversi mustelidi. L'orso non c'è anche se credo che prima o poi potrebbe tornare (con gli inevitabili conflitti che anche lì ci sono). - foresta: è un relitto dell'antica foresta che copriva l'Europa continentale. Sotto il profilo vegetazionale è dominata dal pino silvestre e abete rosso (in grande sofferenza nei tratti che ho visto io) con forte presenza dei betulle appena c'è un pò di aaerto, ontani presso l'acqua, pioppi, querce, e altre latifoglie. Una parte è lasciata alla sua evoluzione naturale, altri settori sono assoggettati a selvicoltura ma sempre, da quello che ho potuto vedere, con criteri naturalisitici. E' grande si sa e te ne rendi conto attraversandola per le strade forestali che ci sono, profonda, cresiuta su suoli sabbiosi (se ci fosse stata argilla non saremmo usciti da certe sistuazioni), pianeggainte con pochi dislivelli, regno di una fotosintesi strappata anche ai freddi inverni, dove la poca luce è completamente sottratta, con margini netti tra ombra e luce (un po' come le faggete ma qui il faggio non c'è) ad eslusione delle parti dove l'elegante betulla dimostra la sua attitudine di specie pioniera. Camminarci dentro è una roba importante, si sarebbe da starci tanto e tanto tempo ..... il resto a voce
  23. il poderso aspetto di un grosso maschio
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