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......intanto inizio con la Foto ricordo!! Baldoria e Porcini.... magari!!!!! Per ora ci siamo contentati di due chiacchiere e qualche buon commestibile. Fario un nuovo Incredibile.... buono come il pane, sembra nato in un forno!!!!!
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Ciao Enzo, fa veramente piacere poter fungere da cassa di risonanza per iniziative di comune interesse. Se fossi a "gittata utile" sarei sicuramente dei Vostri/Nostri!!! Concordo con Te per organizzare qualcosa insieme prossimamente. Un abbraccio. Gibbo.
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bilanci, propositi ed auguri
Gibbo ha risposto a Buteo nella discussione Natura da amare e proteggere
...ricordo le foto dei calcinacci come "fondo stradale"... roba da far venire male a chiunque!!!! Bella la sughera.... superba nella sua "grinzosa" vecchiaia!! Deve essere allo stesso tempo faticoso e bello poter accudire un area come codesta Marco, si impara a conoscerla veramente a fondo.... certo quando la si vede maltrattata fa ancora più male! Buon lavoro. Gibbo. -
Lepista nuda (Bulliard.) Cooke
Gibbo ha risposto a salvo56 nella discussione Schede dei Funghi Basidiomycota: Agaricales, Tricholomataceae s.l.
Lepista nuda (Bull.) Cooke, Handbook of British Fungi: 192 (1871) = Agaricus nudus Bull., Herbier de la France 10: tab. 439 (1790) Agaricus nudus var. majus Cooke, Handbook of British Fungi: 41 (1883) Lepista nuda f. gracilis Noordel. & Kuyper, Flora Agaricina Neerlandica, vol. 3. A. General Part; B. Taxonomic Part: Tricholomataceae (2) (Rotterdam) 3: 72 (1995) Lepista nuda var. pruinosa (Bon) Bon ex Courtec., Documents Mycologiques 14(no. 56): 56 (1985) [1984] Lepista nuda var. pruinosa Poisy, Bulletin Trimestriel de la Fédération Mycologique Dauphiné-Savoie 23(no. 92): 18 (1984) Rhodopaxillus nudus (Bull.) Maire Rhodopaxillus nudus var. pruinosus Bon, Documents Mycologiques 5(no. 17): 39 (1975) Tricholoma nudum (Bull.) P. Kumm., Führer Pilzk.: 132 (1871) Tricholoma nudum var. lilaceum Quél. Tricholoma nudum var. majus Cooke, Handbook of British Fungi: 41 (1871) Tricholoma personatum sensu auct.; fide Checklist of Basidiomycota of Great Britain and Ireland (2005) Tricholoma personatum var. nudum (Bull.) Rick, Iheringia, Série Botânica 8: 303 (1961) -
Mi ricordano le Drei Zinnen ma non capisco l'angolazione....... Tre cime di Lavaredo Ciaciao. Gibbo. ....WEB CAM Tre cime WEB CAM ATRA POSIZIONE ...scattata forse dal Rif.Auronzo verso la cima grande???
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..scusa Carlo, ma quello non è "un castagno"... ma "Il Castagno".... Fotografato con l'Amico Muflone....... e visitato anche l'altra mattina, è stato il primo albero che ho abbracciato nel 2005. Ciao. Gibbo. ....comunque lì non è zona da funghi!
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...eppure più che vedo quel fungo e più che mi convinco che è una delle mie prossime sfide. Grande terra la Tua Salvo..... ne riparleremo Gibbo.
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Padre e figlio nel Bosco..... emozioni sicure. Un abbraccio forte a tutti e due. ....galletti a Gennaio ? una ingiustizia!!!! Gibbo.
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Ok Paolo, vediamo se possiamo nel nostro piccolo dare un nostro aiuto a questo Progetto... hai raccontato uno spaccato di vita che merita di esser tenuto presente... ci perdiamo spesso nelle mille tristi notizie dei TG, pensiamo a questa e vediamo se possiamo esser utili.... Io ci sono.... tienici al corrente. Gibbo.
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Vi abbraccio, con un saluto ad un Amico di tante avventure, un Amico vero, di quelli che non si tira indietro per difendermi anche a costo della Vita.... :unsure: Buon 2005 a tutti. Gibbo.
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.....potrei farvi vedere altre immagini, ma non è con lo sguardo che potrete condividere queste emozioni, spero solo di avervi portato con me all'inizio di questo Anno, con la convinzione di far quello che è in nostro potere per renderlo migliore per tutti......
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...il crinale appare diverso, l'erba si accende, la neve si illumina.... Noi sempre più minuscoli cerchiamo passi che quasi vergognosamente si fanno piccoli ed incerti....
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....Andrea rimane rapito da ogni riflesso di quella luce irreale.... Le Apuane si stagliano dietro di lui, come a voler "esagerare" nella loro affascinante bellezza.....
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....d'un tratto la lama di luce che ci ha attraversato va a disegnare i contorni delle cime, e pastella con colori irreali lo spazio intorno.... L'Alpe delle Tre Potenze...
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...un attimo, un lampo ci attraversa e ci acceca, anche la digitale ne è abbagliata, capiamo la potenza di questo spettacolo, con parole silenziose quasi di rispetto rammento ad Andrea la Tragedia di pochi giorni fa..... La stessa Natura, lo stesso ciclo vitale, la stessa identica potenza, da..... prende..... vita e morte allo stesso.... ......identico..... modo........
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....si presenta quasi con un inchino, ci fa vedere di cosa è capace, i suoi colori ci lasciano ammirati e silenziosi....
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...arriviamo sulla cima e lo spettacolo ci appare, chiamarlo Panorama mi sembra sminuirlo..... chissà perchè?!
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.......io e Andrea facendo fulcro sulla voglia di vivere le emozioni della Natura..... Partiamo alla volta del Monte Pratofiorito, stessa mia tappa degli scorsi anni...... Silenzio totale di quelli che ti fanno credere di esser sordo..... buio..... iniziamo a salire la cima senza parole, in un silenzio concordato mentalmente..... ...Lei ci fa l'occhiolino.
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La festa ci aveva conquistati e stremati, il pensiero alle sciagure nel mondo non ci aveva tolto il piacere della vita, e non per puro egoismo, ma forse per fiducia nella meravigliosa e sconosciuta ruota della Vita .....mentre nelle città il buio sembrava aver convinto quasi tutti a riposare e gli ultimi botti tuonavano sempre più lontani, il ciclo della terra continuava instancabile la sua corsa.....
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bilanci, propositi ed auguri
Gibbo ha risposto a Buteo nella discussione Natura da amare e proteggere
Buteo, oramai sono anni che Ti sento parlare della tua Riserva di Decima Malafede.... la curiosità è salita. Se vuoi e se puoi descrivicela, o meglio, se possiamo visitarla..... anche senza esser frettolosi. Un saluto. Gibbo. -
bilanci, propositi ed auguri
Gibbo ha risposto a Buteo nella discussione Natura da amare e proteggere
Nei campi ci son nato gli Istrici li conosco, sono 2 o 3 al massimo, han mangiato tutto loro e lasciavano sempre nella buca, dove scavavano le patate da mangiare, i loro bisogni..... Metter la rete è un impresa visto il posto..... proverò! La quantità mangiata è enorme lo so, ma visto che non sono marsupiali le han mangiate! (altrimenti le portavan via!) Ciaciao. Gibbo. -
bilanci, propositi ed auguri
Gibbo ha risposto a Buteo nella discussione Natura da amare e proteggere
Auguri Marco. Scusa se lo chiedo qui..... io nel mio terreno in campagna coltivo le patate, quest'anno non ne ho levate piu di 40kg..... dovevano essere almeno 200kg. Due...credo due istrici hanno trovato modo di ingrassarsi ben bene. Dopo che le han finite quasi tutte son passati al granoturco, addentavano in basso la pianta che inclinandosi lasciava a portata di "morso" la pannocchia!! Finito anche il granturco! Per le mie galline l'ho comperato! Come posso fare per il prossimo anno??? Recingere non serve... scavano alla grande!!! Ci vorrebbe una rete metallica che va mezzo metro sotto terra. Cosa posso inventare? Aiuto! Un saluto. Gibbo. -
La stupidità di chi non vede i limiti è infinita..... trattare gli animali come spazzatura roba da incivili. Gibbo.
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un anno di bilancio ambientale nazionale
Gibbo ha risposto a Buteo nella discussione Natura da amare e proteggere
...non è proprio così, i pannelli non sono pannelli solari, ma a concentrazione solare... fanno convergere i raggi su di un punto recettore, in quel punto a surriscaldarsi e ad accumulare calore c'è un liquido (qui sta il nuovo) che è in grado di accumulare energia in gran quantità. Gibbo. Riporto un articolo di Antonio Cianciullo su Repubblica: Rubbia e la centrale di Archimede "Così catturerò l'energia del sole" È la terza via delle rinnovabili. Una fonte pulita perfettamente competitiva, abbondante e sicura Il premio Nobel Carlo Rubbia ROMA - "Il nuovo solare termodinamico ad alta temperatura, l'energia catturata dagli specchi parabolici e immagazzinata da un fluido salino, è la terza via delle rinnovabili. Una fonte pulita, perfettamente competitiva, abbondante e sicura. Basta un quadrato di tre chilometri di lato, la lunghezza di una pista di aeroporto, per ottenere la stessa energia di una centrale nucleare. E per giunta è tecnologia italiana: una ricchezza che possiamo utilizzare direttamente ed esportare". E' un Carlo Rubbia in grande forma quello che si accinge a battezzare la fase uno del suo sogno. A meno di quattro anni dall'ideazione del progetto Archimede, il premio Nobel che guida l'Enea festeggerà oggi l'inaugurazione della nuova centrale elettrica di Priolo, in provincia di Siracusa, l'impianto Enel ristrutturato per far posto al sole. Si tratta della prima dimostrazione della realizzabilità del programma solare dell'Enea, un primo passo concreto che potrebbe aprire la strada a una filiera energetica made in Italy. Eppure, dopo Archimede che l'aveva usata per altri scopi, questa forma di energia solare ha avuto poco successo. E l'esperienza della centrale siciliana a specchi di Adrano, che ha inghiottito molti fondi e prodotto poca energia, aveva indotto al pessimismo. Cosa è cambiato? "Lasciando da parte Archimede, troviamo che il primo brevetto per gli specchi solari risale al 1860. Da allora è stato un succedersi di prove ed errori. Per esempio vent'anni fa, in California, avevano costruito centrali ibride che usavano il solare e il gas naturale, ma bastava una nuvoletta per bloccare il solare e far partire l'impianto a gas: il rendimento era scarso. E poi come fluido per accumulare il calore si usava un olio minerale poco sicuro e ad alto impatto ambientale. Oggi parliamo di una tecnologia completamente diversa". Molto più affidabile? "Non c'è paragone. Noi usiamo specchi di nuova progettazione che si muovono lungo l'arco della giornata seguendo il sole e quindi riescono a catturare più luce. Al posto del vecchio olio infiammabile abbiamo una miscela di sali fusi che non causa problemi e consente di accumulare l'energia in moda da renderla disponibile in ogni momento, anche quando non c'è il sole, in modo da ottenere la flessibilità richiesta dal mercato. E infine c'è il fattore temperatura che è fondamentale perché lo scopo finale è produrre vapore per far girare le turbine: la vecchia tecnologia solare non arrivava a superare i 350 gradi; ora raggiungiamo i 550 gradi, la stessa temperatura che si usa negli impianti a combustibili fossili". Siamo comunque ancora alla fase di sperimentazione. "Come esperimento pilota i 20 megawatt aggiunti dalle tecnologie solari alla centrale di Priolo non sono da buttar via: bastano a una città di 20 mila abitanti, consentono di risparmiare 12.500 tonnellate equivalenti di petrolio l'anno ed evitano l'emissione di 40 mila tonnellate l'anno di anidride carbonica. E il bello è che questo tipo di energia è conveniente: ai prezzi attuali l'impianto si ripaga in 6 anni e ne dura 30. Oltretutto, una volta avviata la produzione di massa, i prezzi di costruzione tenderanno al dimezzamento". Quanto costa oggi un metro quadrato di specchi? "Oggi, cioè in fase preindustriale, il costo complessivo dell'impianto oscilla tra i 100 e i 150 euro a metro quadrato. E da un metro quadrato si ricava ogni anno un'energia equivalente a quella di un barile di petrolio. Il che vuol dire che utilizzando un'area desertica o semidesertica di dieci chilometri quadrati si ottengono mille megawatt: la stessa energia che si ricava da un impianto nucleare o a combustibili fossili, ma con costi inferiori e con una lunga serie di problemi in meno". Per esempio? "Non si producono rifiuti né emissioni. L'energia è abbondante e rinnovabile. Non bisogna costruire sistemi di trasporto per i combustibili perché il sole arriva da solo. Gli investimenti e i costi sono più bassi rispetto alle centrali convenzionali. Il sistema è estremamente flessibile e si presta ad essere usato con impianti di piccola taglia in località isolate. I tempi di costruzione sono brevi, circa tre anni". Ritiene che questa tecnologia cambi il ruolo delle rinnovabili? "Secondo le previsioni dell'Iaea le rinnovabili di nuovo tipo, escludendo dunque l'idroelettrico e la biomassa tradizionale, non supereranno il 3,5 per cento del totale energetico nel 2030. Per andare oltre occorrono due condizioni. La prima è che i costi siano competitivi. La seconda è che il sistema sia flessibile: non a caso l'unica rinnovabile che ha mercato è l'idroelettrico perché le dighe consentono di usare l'acqua quando ce n'è bisogno. La tecnologia che si sperimenta a Priolo soddisfa entrambe queste condizioni". Quanta energia si può produrre con questo tipo di centrali? "In prospettiva, arrivando a un'applicazione industriale su larga scala, si può pensare che in regioni con una buona insolazione come il Sud dell'Italia si ricavi energia sufficiente a sostituire carbone, petrolio e metano". Ma se la tecnologia è così semplice e i costi così bassi, perché il sistema non si è già imposto? "Perché è un'idea nuova, e come tutte le idee nuove fatica ad essere assimilata. Noi stiamo aprendo un mercato dalle potenzialità enormi in un momento in cui c'è un disperato bisogno di un'energia non inquinante. Decidere tempi e modi spetta ai politici. Certo dal punto di vista scientifico una cosa va detta: o si lavora seriamente alla costruzione di un sistema energetico diverso da quello attuale, più pulito e in grado di ottenere più consenso, oppure si va avanti continuando a immettere gas serra nell'atmosfera e ci si assume il rischio dell'instabilità climatica legata a questo processo". (19 maggio 2004) -