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pietragi

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Tutti i contenuti di pietragi

  1. Bravo Francesco, son contento per te. Io non ne ho mai trovate, ma quest anno mi sa che ci provo. Giovanni
  2. Bellissimo reportage, non ho idee per l'indizio che ci hai dato, ma attendo la risposta. Giovanni
  3. A me una sera è capitato di vederlo in mezzo alla strada sotto alla pioggia, ma è scappato come ha visto le luci che lo illuminavano. Nel bosco su ghiaccio qualche traccia di canide c'è, ma è difficile dire se è cane o lupo. Giovanni
  4. Che bei colori ci sono in Sicilia, qui nacora non siamo così avanti con la stagione. Grazie Salvo Giovanni
  5. Volevo solo vedere se uno dei due mi faceva il bisognino sulla macchina, sai com'è ho sempre l'attrezzatura da bosco in macchina... Un abbraccio anche a te Giovanni
  6. Ciao Peppe non le vedi perchè non ci sono, c'è solo il racconto, forse lungo, ma non avevo la macchina Ciao Giovanni
  7. Per la stazza hai ragione per salire e scendere i monti bisognerebbe essere più piccoli e leggeri, ma va bene così, il giorno stesso e quello succdesivo son dolori, ma poi ripartirei subito. Quando sarà tempo ricambierò le uscite che mi farai fare, per la zona vediamo, questi boschi non sono miei e siccome mi ci hanno portato chiederò l'autorizzazione, sai come funziona per me. Invece nei boschi in cui sono andato senza guida ti ci porto senza problemi, quando viene la bella stagione organizziamo una gita dalla mattina alla sera, si mangia nel bosco ed alla sera si torna a casa. In fin dei conti di boschi ce n'è da vendere, se non si vogliono fare incontri questi vanno bene. Ciao Giovanni
  8. Io se mi invitate ci vengo, poi la vita non la rischio e se vedo che non sono attrezzato bene mi fermo, vai tranquillo Non mi presento così se ti prendo nel bosco posso sempre darti una legnata in testa e ti prendo i funghi o la merenda Non è la persona che dici tu Gava, è un altro e non lo cito perchè non credo abbia piacere, ma magari di vista lo conosci... Stammi bene Giovanni
  9. Finito il tratto innevato scendiamo in un sentiero pieno di foglie e qualche scivolone lo facciamo, poi è tutto sentiero fino alla macchina, anche se pare non finire mai. Ormai i dolori sono diffusi dappertutto, le gambe, ma anche le mani e le braccia che ho utilizzato per arampicarmi in alcuni punti. Alla fine del sentiero incrociamo una famiglia ed arriviamo alla macchina dopo 5 ore di cammino ininterrotto, non so quanta strada abbiamo fatto, forse qualcuno lo potrà dire, ma sono soddisfatto di avercela fatta e so che usciremo ancora. E'stata una bellissima giornata, peccato non avere foto, ma qualcuno forse provvederà. A presto Giovanni
  10. La risalita è faticosa, ma alla sinistra del Balzo Nero vediamo degli animali in cima a delle rupi, siamo lontani ma ci paiono capre selvatiche, ci osservano incuriosite, non possiamo essere una minaccia per loro. In salita i miei piedoni piatti mi fanno male sotto alle piante, si sono surriscaldati, le gambe sono dure e vanno avanti per inerzia, ma stringo i denti e proseguo perdendo 4-5 metri dall'apripista che sembra sempre fresco. Arrivati in cima prima della Piastra decidiamo di scendere tra gli abeti sulla neve, tanto non è competamente ghiacciata. La discesa è divertente, due scemi in maglietta a maniche corte sulla neve, io mi bagno tutti i piedi, ma il fresco mi allevia il dolore alla pianta e mi lascio prendere dalla gravità utilizzando il mio peso massimo per scendere in fretta
  11. Di fronte a noi ci sono tutte le montagne che ho sentito nominare: la Selletta, il Rondinaio, Campolino ed ognuna ha delle storie da raccontare, ma non abbiamo tempo e decidiamo di ritornare, ma cambiando la via del ritorno. Prima scrivo nel diario lasciato da Pagliai, come ogni anno, dentro una pentola, prima di noi hanno lasciato traccia Pagliai (il 26 Gennaio con il ghiaccio), un gruppo del CAI ed un escursionista norvegese Si ridiscende e mi soffermo a guardare la maestosità di alcuni faggi prima di risalire verso la Piastra.
  12. Alle Piane di Vico la stanchezza è già evidente, ma decidiamo di salire al Balzo Nero, per me è la prima volta, ne ho sempre e solo sentito parlare e quindi decido che altri 20 minuti di salita non possono farmi male. In questo pezzo finale c'è ancora la neve, ma si sta sciogliendo piano piano, saliamo evitando il ghiaccio ed arriviamo in cima attraverso un passaggio tra le rocce che sembra quasi surreale. In cima la vista è grandiosa e ci fermiamo 10 minuti ad osservare e sentire la pace che c'è, mi viene raccontato di quando questi territori impervi erano ricercati dai pastori per tenere gli animali. La vista scorre su boschi che sembrano non finire mai, ormai la civiltà è lontana più di 2 ore e ci gustiamo in pace questa bellezza
  13. Saliamo ancora e cerchiamo una strada per arrivare alle Piane di Vico, il sentiero sparisce e dobbiamo più volte risalire nel bosco su pendenze durissime. La giornata si sta scaldando, i 3°C della mattina diventano 10-12°, non so quanto dura la salita, comincio a faticare più della mia guida, ho il fiatone, sono tutto sudato, mollo qualche metro, ma resisto con i denti, non voglio certo essere un peso. Quasi in cima alla montagna ritroviamo il sentiero, non parliamo molto, ogni tanto ci si guarda attorno per vedere il panorama dietro di noi fatto di paesi lontani (S.Marcello, Mammiano, Torri di Popiglio, Lucchio), ma soprattutto di boschi sconfinati (Lucchesia). Guardiamo le tracce di animali e sappiamo che cinghiali, volpi, lepri, caprioli e qualche canide (lupo o cane) è passato prima di noi, teniamo le antenne dritte e ci stiamo chiedendo in silenzio come ai dopo quasi 2 ore non abbiamo visto nessun animale, quando sopra di noi parte al galoppo un gruppo di cinghiali che cerchiamo di seguire con lo sguardo fino dove è possibile.
  14. Sveglia all'alba ed alle 7.30 siamo già nel bosco, non so di preciso come si chiama il posto, ma c'è un podere, ci sono i ripetitori (la tecnologia arriva dovunque) e siamo sopra le Torri di Popiglio. Nei prati ci sono montagne di Crocus, già immortalati da Gibbo ed altri, e la salita è subito dura e fatta a buona velocità, il mio uomo mi deve misurare la febbre e lo farà per tutto il giorno. Percorrendo un sentiero arriviamo a Tanabette, dove c'è una casa diroccata, ma soprattutto un abete rosso gigantesco, si dice che sia il più grande d'europa, non so se sia così, ma è molto suggestivo
  15. Rinuncio alla cena con amici, guardo il mio povero Bolognino perdere con la Juve e raggiungo la mia dolce metà al ristorante. A mezzanotte al parcheggio vedo un cane (Morgan) che porta a passeggio il padrone , il GAVA, ma lui non sa che faccia ho, io gli leggo negli occhi disagio e non lo fermo, avremo altre occasioni di conoscerci e questa non mi è sembrata quella giusta, forse continueremo a frequentarci solo tramite il sito di APB, forse no, però mi pare destino che lo stesso giorno ho a che fare con 2 fungai , che forse neanche si conoscono, strano il mondo...
  16. Il messaggio mi fa molto piacere perchè viene da chi è abituato ad andare nei boschi da solo da quando aveva 9 anni e queste persone non amano molto la compagnia, funghi o non funghi. Allo stesso tempo è una sfida intrigante perchè lui è allenato, conosce a memoria tutti i boschi ed è più giovane di me. Io non esco ormai da quasi un mese, ho una caviglia ancora gonfia da una storta e so che rischio di essere seminato, ma accetto la sfida e comincio a prepararmi mentalmente all'uscita, cerco solo di capire dove mi vuole portare e che durata ha previsto, il resto so che sarà una sorpresa
  17. Tutto parte sabato scorso, ricevo un messaggio da un amico "montanino" (che non è in APB) e che è anche un gran fungaio, ma soprattutto è già la seconda volta che mi porta a spasso per i boschi e, conoscendo i fungai, per me è un grande successo perchè vuol dire che apprezza di passeggiare con me e non ha paura che diventi un peso in passeggiate lunghe e faticose. Per saperne di più su fungai (locali) e fangaioli (cittadini cercatori della domanica) qualcuna legga il libro di Federico Pagliai, magari Gava o altri conoscono il titolo. Il messaggio è tipico : "se sei nella bella Toscana e ne hai voglia, sappi che domani io vado a passeggiare"
  18. E' un pò che non scrivo, ma oggi sono stimolato. Premetto che la gita che vi sto per descrivere è stata lunga, molto faticosa e che, non avendo macchina fotografica, ci sarà solo un racconto della giornata vissuta con relative sensazioni, un "racconto di pancia", insomma. Sarebbe bello che qualcuno rifacesse lo stesso percorso facendo le foto degli stessi posti, ma riportando le sue emozioni e l'evoluzione del bosco a distanza di tempo, ma fatelo accompagnati e solo se conoscete bene queste zone
  19. Stefano bella passeggiata e grazie per la storia sulla guerra, è sempre bene ricordare da dove veniamo e non come ce la raccontano a distanza di 65 anni. Giovanni
  20. Dalle tue parole traspare che ha dei bei ricordi di questi posti e questo mi fa piacere. Purtroppo non conosco questi posti, ma un pò di voglia mi è venuta La casa di pietra a tre piani è favolosa. Giovanni
  21. Bella uscita, bei posti, belle foto. A me la neve non dice molto, ma certi paesaggi sono spettacolari Giovanni
  22. Baavi ragazzi a farci vedere uno scorcio di primavera. Giovanni
  23. Bravo peppe, ora posso apprezzare le tue foto che prima non vedevo. Scusa l'ignoranza, ma che fungo è l'ultimo che ti ha fatto gioire? Giovanni
  24. pietragi

    Scoiattolo

    Mi piace un sacco questo animale, nei parchi inglesi ce ne sono a bizzeffe e tutti si fanno avvicinare se hai del cibo. Giovanni
  25. Bel ricordo di Giorgio, Mario, anche se personalmente non ho avuto il piacere di incontrarlo. Capisco che mancherà a chi gli ha voluto bene, ma penso anche che le brave persone ci lascino dentro qualcosa che non se ne andrà mai, quindi ognuno di voi porterà con sè un pezzetto di Giorgio, non importa se per boschi o al mare. Giovanni
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