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Tutti i contenuti di pietragi
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Aldo lo sai meglio di me, girovago di Appennino che sei, a volte ci si fa prendere e ci si ritrova in ritardo e poi bisogna pedalare per non fare preoccupare o arrabbiare a casa Lupo agli incontri casuali nel bosco non credo, se ami quei posti basta che ti liberi una mezza giornata (o una giornata intera) e io e Andrea ci siamo, organizziamo senza funghi così nessuno si sente in difficoltà Carletto se avessi voglia di venire su di mattina andresti a funghi senza spendere un euro, ospite di Andrea Altrimenti come durante la giornata dei neri di abete si fa la staffetta: tu arrivi e Andrea se ne va. A quel punto ti porto in giro io, così funghi non entroviamo di sicuro Preparati per i dormienti bischero, che noi siamo già partiti
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Abetone - Teso penso sia fattibile in giornata e sono due anni che ci penso, la Pracchia - Abetone temo che sia un problema farla in giornata, non per la distanza, ma perchè da Pracchia allo Strofinatoio ci sono oltre 1000 metri di salita da fare e da lì in poi ci saranno altri 15-18 km, si rischia di arrivare a buio anche partendo all'alba. Mi servirebbe un compagno di avventura, da solo potrei avere qualche problema logistico Comunque se ne può riparlare verso metà Giugno, basta beccare una bella giornata, perchè lassù con pioggia o nebbia non si scherza Maurizio basta poco, nel bosco bisogna starci tanto e tu lo sai A me serve fare spesso questi giri
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Giorgio è saggio capire il proprio limite e che gli anni passano Roberto anche tu sei uomo di Appennino e lo ami. Magari un giorno avremo l'occasione di fare due passi assieme, si tratta solo di organizzare Marino ti sei abituato bene: fai molti km in macchina, ma per i funghi da noi è dura perchè fanno poco e quando escono i boschi sono sempre troppo piccoli e mai troppo duri per fare selezione, quindi bisogna macinare tanti km perche Carletto e i suoi pensionati boys presidiano i posti vicino alle strade
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Grazie Giuliano Puoi sempre aggregarti io le faccio lo stesso le uscite lunghe, poi se ci sei tu vado più piano e magari evito qualche salita, visto che sei anziano e malmesso Ormai ho un'età che mi permette di non vergognarmi di una mia passione, anche se la maggior parte della gente non la condivide o lo farebbe in modo diverso, in fondo è questo il bello: ognuno il bosco lo può vivere come vuole, non c'è un modo migliore di un altro
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Quando vado in bosco mangio sempre poco, tanto di riserve ne ho in abbondanza Roberto per un giro corto quando vuoi, aggregati ad Andrea che tanto più di 3-4 ore non fa... ha il coprifuoco da rispettare
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Aldo bella passeggiata, pensavo ci fosse più neve lì da voi
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Se non son matti...non li vogliamo
pietragi ha risposto a didò nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2015
Bravi ragazzi, ne conosco altri che vanno a funghi nella neve, ma parliamo di dormienti -
Bello scatto Ho notato doversi rapaci, simili a questo, vicino all'autostrada, vhissà perchè gli piace stare a guardare le macchine passare
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Oggi niente funghi....
pietragi ha risposto a AA74 nella discussione Fotografia digitale e tradizionale: arte e tecnica
Begli scatti Andrea, eri proprio sopra casa mia... a saperlo ti prendevo a pallate -
Sono andato a pagare il canone TV . . . .
pietragi ha risposto a roberto nella discussione Fotografia digitale e tradizionale: arte e tecnica
Prima o poi ci faranno pagare anche per queste foto -
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Andrea mi piacciono queste foto, spero tu ne abbia altre (anche perchè altrimenti mi devi giustificare tutto il tempo che mi fai perdere ogni volta che c'è qualcosa che merita ). A proposito, mi sembra che non ci sia nessuna foto del giro della morte, sei stato mezz'ora tra i mirtilli.... ma che facevi li mangiavi?
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Chiudo con un momento vissuto con Andrea che mi ha ricordato la nostra prima uscita di circa un anno fa. Volevamo essere i primi a essere sicuri di NON trovare i dormienti e il sorgere del sole ci ha beccato in mezzo al bosco, meravigliandoci. E a me ha ricordato la prima uscita del 2014 sulla neve in cui non abbiamo trovato dormienti: a un certo punto eravamo seduti sotto un albero, appoggiati a due tronchi diversi, a guardare il sole, a godere del primo tepore del giorno, condividendo un pezzo di cioccolata. So che Andrea preferisce le uscite in Padule e nella macchia e un’uscita ai Gigli piuttosto che in queste montagne , ma non so che farci, forse è più furbo di me e sono io che sbaglio.
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Sarò scemo, ma quel giorno me lo sono proprio goduto, solo nel bosco, con qualche fungo nel cesto, nell’attesa che l’inverno arrivi davvero e ricopra tutto di un manto bianco e conceda il meritato riposo a questi boschi che devono riposare e ritemprarsi perché bisogna che la stagione 2015 sia buona per i funghi e per tutti noi che soffriamo per loro.
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E in momenti come questi è bello, nonostante il freddo, sedersi su un tronco, preparare il pranzo e godersi il contatto con la natura respirando a pieni polmoni e riflettendo sulla fortuna che ho a venire qui a godere di questi momenti.
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Un bastone fatto da un amico è per me un compagno di viaggio importante, questo è il secondo della serie, quello non utilizzato perché la cabala vuole che sia quello più lungo ad accompagnarmi a funghi. Anche questo ha avuto il suo battesimo di fuoco, in una giornata di grande curiosità che mi ha fatto scoprire nuovi posti, meno esplorati dalle masse, tanto avevo tutta la giornata di libera uscita… A me questo bastone di nocciolo, anche se corto piace molto: devo dire che Carletto quando si impegna è bravo
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I panorami sono incredibili, a forza di andare nei boschi so quando è ora di tornare, ma nonostante tutto ci sono momenti e viste che ti mozzano il fiato e ti fanno sentire una piccola parte di questo mondo, anche se in una posizione di osservatore privilegiato
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Alla prima neve ho portato i bimbi in gita nei boschi. Uno si lamentava e l’altro era meravigliato da quello che gli occhi vedevano per la prima volta in vita sua (la neve nel bosco). E così il pomeriggio è passato tra impronte di caprioli, di volpi, di cinghiale, di cervo e di cani, non sono un gran docente, ma è bello vedere un bimbo meravigliarsi dell’istinto degli animali nel sapere sempre dove percorrere il sentiero e dove tagliare nel bosco, sapendo sempre o quasi la scelta migliore. L’uomo tende a camminare a centro sentiero, l’animale passa sempre nel punto di minore spessore della neve e percorre poco volentieri il sentiero perché troppo allo scoperto.
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Altre volte ho fatto un giro diverso, ma alcuni posti mi attraggono in maniera inevitabile e i funghi non c’entrano, è pura follia cercarli a queste quote a fine Novembre, ma arrivare fin qui mi fa pensare all’estate, ma anche alla possibilità di calcare questi boschi alla ricerca di funghi fuori dalle solite rotte…
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La natura ti sa sorprendere e mai come quest’anno ho visto funghi del freddo e funghi del caldo crescere assieme, lamponi che provano a maturare a 1200 metri a fine Ottobre, funghi tardivi o in anticipo, animali che cercano riparo dal diluvio sotto un piccolo abete e che ti passano a pochi metri, camminate sotto la pioggia che poi diventa neve con ritrovamenti di dormienti, abeti troppo frettolosi di crescere caduti per il vento. Ho camminato nel buio per un’ora per arrivare in mirtilleta all’alba, mi sono bagnato nella rugiada del mattino in Agosto, ho raccolto lamponi a 1500 metri durante un terremoto e neri all’abete in una stagione avara. Mentre vi racconto tutto, mi scorrono le immagini sotto gli occhi, come in un film che ho avuto la fortuna di vedere in prima fila.
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Torno alla macchina e ho il tempo di immortalare qualche albero con ancora qualche foglia sui rami nonostante il vento, con un insieme di emozioni che mi accompagneranno sulla via del ritorno a casa, ripensando al freddo, al colore del cielo che ho visto, alla bellezza e alla durezza di questi posti, stanco e infreddolito, ma felice.
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Una prospettiva diversa della stessa montagna di prima, e poi giù in picchiata, come al solito, senza passare per i sentieri, tagliando per il bosco in qua e in là, usando il GPS personale che in questi posti funziona sempre molto bene, toccando qualche albero per sentirne la vita scorrere lentamente.
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Mi metto in macchina, mangiando al volo mentre mi sposto verso la montagna che mi chiama e decido che ce la faccio a fare il giro lungo, quello con una bella salita per arrivare su. Così salgo tra abeti e faggi, saluto tutti i posti più cari e punto verso la cima, nella speranza che cali il vento e di poter fare qualche foto. Il vento è fortissimo a queste quote e so di non avere molto tempo, sia per il freddo (sono abbigliato per la salita, non per stare fermo sudato sotto zero) che per la luce che scenderà sulla giornata da qui a un’ora.
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Scendo di dislivello e vado verso la macchina e mi appare la mia montagna che ogni volta mi colpisce per la sua bellezza e mi chiama per un saluto prima della neve. Sono passate le 13 e devo ancora mangiare, ma decido che con un piccolo sacrificio posso farcela ad arrivare prima del tempo. In queste giornate non conta il dislivello che hai fatto e le ore di cammino (circa 600 metri e 3 ore).