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tyrnanog

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  1. Le uniche nefandezze le ho viste sulle ultime due foto: o avevi qualche schifezza depositata sull'obiettivo o il sensore sporco La foce del Magra... mi riporta a quando mio padre pretendeva che mi appassionassi alla pesca; mi ci portò un paio di volte, circa... vediamo... 45 anni fa! :unsure: ... come passa il tempo...
  2. Bella la Vipera ursinii; loril... ma... cosa gli date da mangiare a questi animali per ottenere esemplari simili???
  3. Beh... ragazzi, vedo che anche i vostri incontri non sono da poco! Bobtzen, al momento non so se riuscirei a produrre ancora qualche racconto illustrato, ma non si può mai dire... entro l'estate prossima, magari... vedremo; da vecchio Alanfordista ti direi di pazientare, ma ti sei scelto come avatar il tizio meno paziente di tutto il Gruppo TNT!!!
  4. Il principio è sempre lo stesso: calma, estrema lentezza nei movimenti e non fare nulla che possa spaventarla; solo all’interno di uno stack mi sono accorto, montando i vari scatti, di un millimetrico spostamento in alto e poi in basso del capo, da tanto era rimasta tranquilla. E allora ecco un particolare della foto di prima! A proposito della distanza di ripresa: le vipere non sono tanto grandi e, soprattutto se si trovano in queste posizioni scomode, 50 cm dall'obiettivo è comunque una distanza di sicurezza. Alla fine, quando l’ho ringraziata (si, ho fatto anche questo nonostante non potesse sentirmi) e me ne sono andato, la vipera era ancora lì ad attendere qualche raggio di sole che faceva capolino, di quando in quando, a riscaldare la roccia e, di riflesso, anche lei. Alla prossima, Daniele
  5. … e lei ci ricompenserà lasciandosi fotografare in tanti modi e da posizioni diverse, come in questo Focus Stacking ravvicinato (su cavalletto e con l’obiettivo a non più di 50 cm dalla bestiola); 4 scatti con messa a fuoco differenziata, poi montati insieme! Dite che ho avuto fortuna se mi ha concesso il tempo per ben 4 scatti? Beh, tra scatti singoli e focus stacking, da posizioni differenti, ravvicinate e non, me ne ha concessi ben 28!!!
  6. … e perché mai! Basta accorgersi in tempo della loro presenza, anche se devo ammettere che quando si posizionano come in questo caso – un bel “bivacco in parete” su granito alterato – non è così facile notarle. Comunque erano alcuni anni che desideravo un incontro con Lei durante una delle mie uscite fotografiche. Visto che per una volta sono stato accontentato (e anche alla grande!), mi sono armato di santa pazienza… perché è proprio la pazienza quella che serve di più con le vipere… ci si ferma a debita distanza, ma non solo per non farsi mordere; soprattutto per non spaventarle (che poi è il motivo per cui si viene morsi). Poi, quando abbiamo capito che anche la nostra modella è tranquilla, possiamo muoverci… mooooolto lentamente, senza produrre vibrazioni e senza farle ombra (sempre per non spaventarla)…
  7. Chissà perché di quelli austriaci ne ho visti tanti anch'io quest'anno, ma... ma... quelle che non riesco più a vedere sono... (ti lascio indovinare???)... ...LE MORCHELLE!!! E adesso so anche perché... SI SONO TRASFERITE TUTTE DALLE TUE PARTI
  8. Gibbo... per carità!!! ... lascialo dove l'hai trovato che sennò mi tocca parodiare Ben Stiller in "Una notte al Museo".
  9. Certo che se per cercar funghi ti spingi fin oltre le Colonne d'Ercole... (mi sa che Ulisse era un commerciante di finferli e i Proci dei cercatori di trifola!) Buon Anno
  10. Ciao piccio, Anche quassù l'avrò vista si e no due o tre volte in tutti questi anni. Questa volta era anche bella; come dire che questa volta è stato proprio cu... cuasi un miracolo!!! (come direbbe Enrico Montesano)
  11. secondo me per trovare qualcosa bisogna spostare i cerchi verdi una valle più in là!!! Succede anche con i minerali: la Tremolite in Val Tremola non c'è mai stata
  12. Ciao amici, sono felice della ri...accoglienza! Ennio, più che "sabbatico" lo definirei un periodo "lunatico" Daniele
  13. E sempre per la serie “non di soli funghi …” … vabbè … lasciamo perdere! Queste sono le cose che nei boschi non vorremmo mai vedere; ne sto fotografando un’intera serie. Alla prossima, Daniele
  14. Ma per la serie “non di soli funghi …” ecco un fiore dei boschi, abbastanza raro: Epipogium aphyllum. Si tratta dell’unica orchidacea nostrana che mostra una caratteristica particolare: il fiore si presenta praticamente “rovesciato”, con il labello in alto … decisamente inconfondibile.
  15. … e con un bell’esemplare di Cordyceps ophioglossoides. Così tanti e così belli non ne avevo mai trovati!!!
  16. Ecco, con le “orecchiette” siamo tornati ai funghi, e allora continuiamo con questa piccola Helvella, di quelle che si assomigliano un po’ tutte (Helvella macropus e parenti varie) …
  17. E per chiudere in bellezza con i mixo, ecco alcune minuscole “uova al tegamino” … perché anche i folletti alle volte cucinano … costituite da due diverse specie concresciute insieme: i “tuorli” sono esemplari di Lycogala epidendrum, mentre gli “albumi” sono Ceratiomyxa fruticulosa ancora immatura (poi da giallastra diventa completamente bianca lattiginosa). Mentre le “orecchiette” lilacine, in basso, dovrebbero essere esemplari di qualche Stereum (Chondrostereum purpureum ??? Boh… qui vi chiedo aiuto)
  18. Insomma è stato un anno favorevole per i mixo, soprattutto per la costante umidità. Ecco un'altra specie comune, ma stupenda, con la forma di tante piccole clave da 2 mm di lunghezza: Leocarpus fragilis. E qui devo rendere conto di un’altra piccola meraviglia: ormai sapete che per ritrarre questi soggetti utilizzo la tecnica del Focus Stacking, con molti scatti a focalizzazione differenziata che poi monto in un’unica immagine. Bene, all’inizio ho eseguito due o tre scatti di prova con la medesima messa a fuoco e inquadratura; quando ho iniziato a montarli mi sono accorto che proprio questi primi fotogrammi mostravano le ultime fasi di crescita e ingrossamento di queste piccole “clave” da cui poi usciranno le spore. Insomma crescevano “a vista d’occhio” (si fa per dire se non si è muniti di una lente) nel giro di alcune decine di secondi; fantastico!!!
  19. E ancora quello che probabilmente è un’Echinosteliales (ma non ne sono proprio sicuro), con un sacco di individui che somigliano a minuscoli spilli appuntati sul cappello di una piccola Mycena (il ché è tutto dire!)
  20. … qui cresciuto sulle foglioline dell’acetosella.
  21. … un altro Physarum, questa volta determinabile perché si tratta di una delle specie più comuni tra questi boschi, Physarum virescens …
  22. … quello che dovrebbe essere un Physarum di qualche specie (individui alti circa 1 mm !!!) …
  23. … esemplari sempre sgargianti di Tubifera ferruginosa …
  24. Un mixo bianco che vedevo per la prima volta e che non sono riuscito a identificare …
  25. … e rifotografati dopo alcune ore.
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