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I finferli sono di tutto rispetto, d'accordo, ma crescono solo in alcune delle tante zone “classiche”; per fortuna spuntano a famigliole e questo permette, tutto sommato, un discreto raccolto, per il quale bisogna comunque tampinare non poco!
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Ma solo perchè le stalle di fondovalle si sono svuotate! Ragazzi, questo è il raccolto di oggi, alle pendici del Lagorai; per chi conosce la zona, grosso modo l'area sopra la cascata di Predazzo. OK, non mi lamento, ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze; il fatto che, dopo anni, abbia nuovamente raccolto un Leccinum (per altro l'unico incontrato) pur di mostrare un po' di varietà, la dice lunga sulla condizione attuale del bosco in alta Valle di Fiemme. In definitiva: oggi, pochi funghi e pure poche foto! A quanto pare, il boom di due sabati fa era un fuoco di paglia; non sembra nemmeno di essere nella medesima stagione.
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… o questo boleto che dovrebbe appartenere alla variegata congrega dei luridus. Come dite... che ne faccio dei finferli che ho raccolto? Mah, li cucinerò con l'aggiunta di un po' di...
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Questa mattina la situazione era più normale, a parte una fastidiosa pioggerella che andava e veniva; giusto l'indispensabile per rompere le scatole! La raccolta? Qualche bel finferlo, un porcinotto mangiato e un giovane reticulatus. Per il resto, qualche foto di nuove fioriture: Epipactis...
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… E anche... beh, a farla breve, ad un certo punto ho dovuto indossare il paraocchi e rientrare precipitosamente, ripercorrendo la stessa strada, senza deviare di una virgola, altrimenti rischiavo un carico... fuorilegge!
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Un bellissimo animale, più paffuto di quelli che ero solito vedere, da ragazzo, sfrecciare impauriti tra i campi della pianura padana. Le sussurro qualcosa a bassa voce, lei mi guarda ancora per qualche secondo, poi riprende la sua strada saltellando pigramente COME SE NULLA FOSSE... non mi rimane che terminare la raccolta!
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Il posto è talmente fantastico che anche gli incontri sono da fiaba; almeno questo devo raccontarvelo, anche se la proverbiale lentezza della “compattina” non mi ha permesso di cogliere l'attimo in una foto. Stavo raccogliendo alcuni... beh, questi non hanno bisogno di presentazioni... d'accordo, non ero qui per cercare funghi, ma quando ti sbarrano il passo che fai: cambi strada o affronti il nemico? Dunque, dicevo... ero intento nella raccolta quando sento un sottile e ritmato fruscio; alzo lo sguardo e vedo una lepre che saltella pigramente verso di me. Finalmente mi vede e si ferma, sul chi vive, ma non spaventata; piuttosto incuriosita.
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… con una bellezza che, persino quando fa capolino dall'intrigo dei rami abbattuti, fa pensare ad un giardino coltivato (dai folletti?).
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A proposito: se non vado errato l'erba carnosa che spunta in primo piano sembra annunciare prossimi raccolti del “fong de la mongaiola”, una rarità di cui questi prati contendono l'esclusiva alla zona, più conosciuta, nei dintorni di Bellamonte.
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A dire il vero sono partito con l'intento di fotografare fiori, che qui si presentano con una varietà assolutamente esclusiva, piuttosto che di cogliere funghi; anche perché, mentre mi avvicino risalendo le fasce di bosco che costeggiano il primo tratto della strada forestale per Valmaggiore, sembra prospettarsi il solito “nulla fungino”. In particolare sto cercando la fioritura di Linum viscosum, che altrove non è presente; ne ho fotografata una piantina il sabato, scendendo dall'altro versante, ma, come potete vedere, si trovava in pieno sole, con giochi di chiaroscuro eccessivi. Domenica, con il cielo leggermente coperto, speravo di cogliere una situazione migliore; la situazione migliore c'era, le piantine anche... ma le vigliacche parevano decise a schiudere le numerose corolle solo in presenza del sole! Pazienza, cercheremo qualche altra cosa.
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Chiedo venia se posto solo ora il racconto del fine settimana scorso, ma potendo temporaneamente collegarmi in rete solamente il sabato, il ritardo è inevitabile. Per farmi perdonare aggiungerò qualche notizia (e immagine) carpita questa mattina, durante una passeggiata sul medesimo itinerario. Tutto ha inizio dal fatto che negli ultimi due anni, causa schianti dovuti alla neve e alle forti ventate, molti dei “miei” posti migliori hanno cambiato volto, per non dire che talora sono letteralmente scomparsi; così ho deciso di cercare nuovi itinerari. Il bello di vivere in Valle di Fiemme, circondati dai boschi, è che si trova sempre qualche angolo sconosciuto, non troppo lontano da casa. Conoscendo i “prati di Malgola” (chi frequenta queste parti non può non conoscerli, oppure si è sempre perso uno dei pochi luoghi incantati che ancora rimangono), decido di provare a perlustrare la sottile fascia di bosco che li separa dal crinale che corona la vallecola.
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Un bellissimo poliporo...
tyrnanog ha risposto a tyrnanog nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
I tubuli sono molto corti e la carne è tenace al taglio, ma non suberosa (forse perchè l'esemplare è giovane?) e si presenta compatta, ma non fibrosa. L'odore è lieve e senza note particolari, così come il sapore (mi aspettavo qualcosa di amaro o astringente, invece è un "anonimo" sapore di fungo). Nell'insieme si tratta di uno dei più bei funghi che abbia mai visto, ma non so di quale specie. Spero che qualcuno ne sappia più di me. Daniele -
Un bellissimo poliporo...
tyrnanog ha risposto a tyrnanog nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
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Un bellissimo poliporo...
tyrnanog ha risposto a tyrnanog nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Un particolare: le gocce diffuse devono essere un essudato del fungo, perchè non piove da giorni e il bosco si è asciugato parecchio.