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tyrnanog

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  1. Certo che sullo sfondo delle “terre rosse” anche l'umile tussillagine fa la sua p...a figura!
  2. … e spunta, come per imitare un paesaggio alieno, una quantità di steli fertili di equiseto; quelli classici, verdi e sterili, verranno in seguito.
  3. Comunque ripiego ancora una volta sul “safari fotografico”, ma spostandomi verso le “terre rosse”, alle prime pendici dei Lagorai; qui la Daphne sta terminando la fioritura (sono stato fortunato)...
  4. A dire la verità, qualcosa da raccogliere ci sarebbe; riconoscete questo turione che spunta proditoriamente da sotto la legna secca? Uno, due, tre... tempo scaduto! Ma si, è lui, un “bruscandolo”, un germoglio di luppolo. Ricordate? L'ultima volta ci eravamo lasciati con una birra e ora... un risotto.
  5. Così torno a casa in attesa del prossimo fine settimana, che giunge puntuale e... avaro... come le tasche di un usuraio. Anche il sabato successivo infatti, tranne che per questo fungastro di prato che si pavoneggia invitandomi a fotografarlo, la “campagna” di Predazzo mi lascia a bocca asciutta.
  6. … e, dopo quel primo incontro, il vuoto! Per fortuna sono uscito anche per fotografare. Qui i larici sono così radi e solitari da stendere fino a terra i propri rami... fioriti.
  7. Infatti, la sorte aveva già deciso di rompermi letteralmente le uova nel paniere...
  8. Ancora pochi passi e intravedo quello che mi pare un OTTIMO auspicio, ma cosi piccolo e chiuso che non si capisce se è una Morchella, una Mytrophora o che altro; troppo piccolo per coglierlo, ma non per fotografarlo. E bene ho fatto a lasciarlo, perché risulterà anche troppo solo per essere commestibile!
  9. Non sono solo, qualcuno è già all'opera fin dalle prime luci dell'alba.
  10. Appena giunto sul posto, al limite tra i prati da sfalcio e le rade macchie d'alberi in riva al fiume, incontro uno strano funghetto; sarà di buon auspicio?
  11. Come avrete capito, questa non è la cronaca di una normale “uscita”, bensì di un mese di timidi tentativi; obiettivo, le spugnole. Tutto ha inizio sabato 24 aprile, S. Fedele; ed infatti questa è anche una piccola storia di fedeltà (non corrisposta) alla causa fungina. Ma procediamo con ordine; quel sabato mattina il tempo finalmente regge, così inforco la bici – era tutto l'inverno che aspettavo di farlo – e mi dirigo in “campagna”, come da queste parti viene pomposamente chiamata quella sottile lingua di terra pianeggiante che si stende, a valle di Predazzo, sulla sinistra del torrente Avisio quel tanto da separarlo dalle pendici boscose dei Lagorai.
  12. Una piccola correzione. La seconda foto non ritrae una Calluna, ma una vera erica (E. carnea) che, in effetti, è quella che fiorisce già facendo capolino dalla neve. Chiedo venia Daniele
  13. Pare che sia quella cosa che troppi riconosceranno solamente quando l'avranno perduta; peccato che, a quel punto, l'avranno fatta perdere anche a noi! Daniele
  14. E per gli amanti della “bionda spumosa”, un altro relitto dell'anno scorso: i frutti del luppolo... anzi, quasi quasi smetto di scrivere e vado a “farmi” una birra, alla prossima. Daniele
  15. … o le Fomitopsis, i “mensoloni” che crescono di anno in anno fino a demolire completamente le ceppaie morte, così da far posto per i giovani virgulti.
  16. … tranne che i funghi; a meno di considerare quelli che la copertura di licheni e microalghe tradisce come residui della scorsa estate...
  17. Eppure, anche sulle rive ombreggiate e male esposte qualcosa si sta muovendo...
  18. Però chi l'avrebbe detto che sui salici fioriscono anche le “rose”? Non sono un entomologo, ma credo che questa degenerazione della gemma apicale sia opera di qualche insetto, come per le galle della quercia. Comunque, sono carine a vedersi; chissà come starebbe, in un giardino di città, un salice con le sue... “roselline fiorite”... in pieno inverno (magari colorate a spruzzo al posto dei murales sugli edifici pubblici).
  19. … e per fortuna, altrimenti api e bombi troverebbero ancora ben pochi porti a cui attraccare!
  20. … che sembrano esplodere come minuscoli fuochi d'artificio dorati...
  21. … ma a dare qualche suggestiva anticipazione del tepore estivo sono ancora i “pasqualini”, come vengono chiamati qui in Valle i fiori del salice...
  22. Il sambuco di montagna (S. racemosa) si annuncia aprendo le mani... pardon, le foglie... come per introdurre un piccolo gioco di prestigio...
  23. … e, lungo i pendii più soleggiati, i crochi già lasciano il passo ad altre timide fioriture.
  24. Qui le cose vanno già meglio, seppur di poco: la pulmonaria sta aprendo i primi fiori (continuerà per tutta l'estate)...
  25. Comunque, salendo ancora, il bosco è tutt'altro che in fase di risveglio, così decido di scendere tra i prati e le radure di fondovalle; a quanto pare non sono il solo.
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