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tyrnanog

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  1. Equipaggiamento 3) avete una buona mira?...................................................... Altro “attrezzo” assolutamente indispensabile in parecchie circostanze, forse ancor più dello stativo, per chi si dedica alle riprese a distanza ravvicinata: una piccola striscia di carta o cartoncino con disegni a contorno netto, in bianco e nero o comunque ad alto contrasto, che utilizzeremo come mira per “convincere” la macchina a mettere a fuoco correttamente in parecchie situazioni tutt’altro che particolari, come vedremo più avanti.
  2. ................................................................................ ......................... Altra situazione in cui è indispensabile il cavalletto: lo zoom impostato su teleobiettivo. Più aumenta la lunghezza focale e più l’immagine sembrerà “ballare” già nel visore integrato, figurarsi il risultato in stampa o ingrandito a monitor; provare per credere! Chi poi ha la disponibilità di impostare almeno la sensibilità ISO (nei modelli di fascia alta), avrà già saputo da mille altre fonti che, non appena cerchiamo di aumentarla per lavorare agevolmente a mano libera, tutte le compatte evidenziano impietosamente il famoso (e fastidioso) “rumore elettronico”, una sorta di effetto grana simile a quello delle vecchie pellicole; meglio lavorare a bassi ISO e tempi un po’ più lunghi (quindi su stativo; non ci sono santi!). DIMENTICATEVI TASSATIVAMENTE i vari dispositivi interni di correzione del mosso, se volete ottenere il massimo della qualità disponibile; sulle compatte si tratta generalmente di impostazioni software che riducono il difetto principale, ma anche la nitidezza complessiva dell’intera immagine. Lavorate su stativo e impostando l’autoscatto; il ritardo di quest’ultimo sarà più che sufficiente a evitare movimenti della macchina.
  3. Equipaggiamento 2) solo a mano libera?.............................................................. Direte: “che diavolo! Oltre alla compattina che altro equipaggiamento mi serve?” Assolutamente indispensabile (e regolarmente sottovalutato) un cavalletto, anche “mini”; se si tratta di un attrezzo d’uso comune con le reflex professionali, a maggior ragione dovrà diventarlo con macchinette di cui non potete controllare il reale “comportamento”. Perché a questo serve lo stativo: ad eliminare gli inconvenienti derivanti dalle situazioni che non possiamo controllare, prima fra tutte i tempi lunghi d’esposizione con luce scarsa; situazione più che comune nel bosco. Non abbiate paura di sembrare patetici o inutilmente pomposi a chi vi vede armeggiare sul cavalletto con quel vostro piccolo aggeggio da taschino e da pochi soldi. Mi raccomando: è l’unico peso aggiuntivo che vi invito a portare nel bosco, ma ne varrà la pena! Tuttavia non munitevi di un attrezzo sofisticato e professionale; è una spesa che non fa al caso nostro. Grande o piccolo, nuovo o usato, purché costi poco e sia leggero (meno peso e ingombro avremo nello zaino e più contenti saremo); per molte situazioni macro potrebbero bastare persino quei “plasticoni” da taschino che vendono i cinesi, sulle bancarelle, per meno di10 Euro. Tenete presente che la vostra compattina pesa pochi grammi, ha un obiettivo con escursione esterna minima ed è già ottimizzata per assorbire la piccola vibrazione dovuta allo scatto dell’otturatore, perciò non vi serve un attrezzo che regga fino a 4 o 5 Kg di peso o “proboscidi” da 30-40 cm, ma che possa semplicemente eliminare la nostra inevitabile tendenza al “mosso”, tipica quando si impugnano fotocamere troppo piccole, leggere e tenendo le braccia distanti dal corpo per poter leggere il visorino. Nella foto: le due misure “classiche” di cavalletto
  4. Equipaggiamento 1) quale compattina?............................................................... Se dovete ancora procedere all’acquisto, o intendete sostituire il “rottame” da 2 MP di primissima generazione, cercate di immaginarvi l’uso prevalente che ne farete: in genere queste “scatolette” si dimostrano sufficientemente competitive nelle riprese macro o comunque a distanza ravvicinata, situazione in cui si rivela ottima, se presente, la disponibilità della funzione Supermacro (quella contraddistinta dal simbolo del fiore affiancato dalla lettera S). Anche perché, a meno di non disporre di una compatta di fascia alta, è generalmente sulle foto a lunga distanza, in special modo i panorami (le situazioni con fuoco impostato “all’infinito”), che emergono tutti i limiti di questi gingilli, soprattutto in termini di resa dei particolari in situazione di accentuato chiaroscuro (un tempo veniva chiamata “latitudine di posa”). Non vi consiglio un determinato modello, dato che il mercato è in continua evoluzione. Cercate comunque di orientarvi, a parità di prezzo e funzioni, su marchi già affermati nel settore; in genere riservano meno sorprese (spiacevoli). In ogni caso SCONSIGLIO caldamente le macchine dotate di obiettivo con eccessiva escursione focale; sono accattivanti al momento dell’acquisto, ma all’atto pratico rivelano generalmente una notevole caduta qualitativa col progredire della zoomata (senza contare quanto già detto sulle riprese da lunga distanza). Tenete presente che il neofita è sempre attratto dalla possibilità di avere tra le mani un tele di lunghezza spropositata, ma poi, affinando esperienza e capacità creativa, a meno di esigenze particolari si volge inesorabilmente dalla parte opposta, verso il grandangolo! Meglio dunque un attrezzo che disponga di una lunghezza focale minima paragonabile al 28 mm su formato intero.
  5. Prima di iniziare risolleviamoci il morale.................................................................. Non scoraggiatevi di fronte ai tanti Topic dedicati a questa o quella reflex equipaggiata con la tale o talaltra ottica; è vero che costituiscono il top, o che non raggiungerete mai la stessa qualità ottica e che non avrete le medesime possibilità di controllo su tutte le operazioni, ma è altrettanto vero che, con qualche piccolo accorgimento, vi potrete togliere parecchie soddisfazioni e talvolta anche qualche sassolino dalla scarpa, gareggiando con i possessori di “mostri sacri” quanto a creatività e qualità artistiche; la fotografia è uno dei pochi campi in cui l’uomo conta tuttora più della macchina. Spesso, poi, l’utilizzo delle compattine è obbligato come nel mio caso: dopo 30 anni di “onorata passione” supportata da ben 2 reflex analogiche Canon (tra cui la mitica F1), un ingranditore semiprofessionale per il B/W, ecc., mi trovo nell’indisponibilità di spendere le somme necessarie per passare ad un corredo digitale di livello minimamente paragonabile, mentre il lavoro su pellicola inizia a costare cifre astronomiche e, se non sei un professionista... Addirittura, per le mie uscite nel bosco, devo “rubare” ogni volta la compattina (né Bridge, né altro: semplicissima Olympus FE-170 da 6 MP, da taschino, di penultima o terzultima generazione) a mia figlia. Senza contare la comodità di un attrezzo leggero e poco ingombrante (già si passeggia con cesto, coltellino e bastone… o ci siamo dimenticati di essere fungaioli!?!). Un’ultimo pensiero d’incoraggiamento, infine, lo indirizzo ai tanti ragazzini (medie inf. o giù di lì) che vengono “attrezzati” con queste macchinette di basso profilo (giustamente; si sale per gradi), ma che per questo, nonostante il loro entusiasmo iniziale, pensando di avere tra le mani un semplice giocattolo rischiano un’immediata frustrazione con relativa perdita dell’entusiasmo medesimo. C’è una raccomandazione valida in tutte le situazioni: impariamo a conoscere il mezzo che abbiamo a disposizione e ad utilizzarlo al massimo delle sue potenzialità; se non facciamo questo, nemmeno un’attrezzatura super-professionale ci farà ottenere risultati decenti! Questa piccola guida, infatti, costituisce anche un primo tentativo di mettere in piedi un minuscolo “sogno” che cullo già da alcuni anni: poiché lavoro in un piccolo Museo di Geologia, dove ho modo di osservare come la curiosità dei ragazzini, intorno ai 10-13 anni, al giorno d’oggi si palesa in buona misura proprio attraverso l’utilizzo dello strumento fotografico (ai miei tempi era Tabù; una pratica rigorosamente riservata ai soli genitori, che magari tagliavano anche le teste… fotograficamente parlando), mi piacerebbe riuscire ad organizzare, tra le altre attività didattiche, proprio un piccolo corso che insegni ai giovanissimi ad avvicinarsi alla natura attraverso l’utilizzo degli strumenti che già possiedono e con la più bassa spesa possibile (per un occhio di riguardo tanto alle “tasche” dei ragazzi quanto alla necessità di instaurare una cultura del rifiuto dello spreco). E ora, tacabanda, si va a incominciare!...
  6. Come promesso postando in altre sezioni, ho iniziato a realizzare una piccola guida che illustri come avvicinarsi alla fotografia di soggetti naturalistici, in particolare a distanza ravvicinata se non propriamente macro, utilizzando attrezzature fotografiche che vengono comunemente considerate l’antitesi di questo tipo di approccio, in quanto tutt’altro che “professionali”: le compattine di fascia medio-bassa, quelle, per intenderci, in cui l’unica regolazione che ci viene consentita è, di norma, solamente la scelta tra “scene” preimpostate.
  7. tyrnanog

    AereusXmas!!!

    Anche l'ispettore Clouseau diceva: "o, beh!... visto uno Stradivari, li hai visti tutti" ("La Pantera Rosa", 1963) Daniele
  8. Non so che dire; non so riconoscere nemmeno un insetto allo stadio larvale (forse i maggiolini!); di questi ne ho incontrati 3 in un centinaio di metri e in inverno. Dovrebbe costituire un indizio del fatto che si tratti di animali abbastanza diffusi da queste parti, però quassù le libellule sono piuttosto rare. Ciao, Daniele
  9. ... di quelli come me, che di 'sta stagione possono solo guardare (...nnaggia!!!). Daniele
  10. Anche per me si tratta di capriolo, non solo per la dimensione, ma anche perchè il bordo è troppo netto e ben disegnato. Sicuramente è lo zoccolo di un ungulato; niente a che vedere con polpastrelli da "zampetto di maiale". Daniele
  11. Non ci sono parole; le hai scritte tutte tu. Ed è giusto che fossero solo le tue. Daniele
  12. Dirò di più... Qui in Fiemme e Fassa i cacciatori locali allestivano annualmente un'esposizione di "trofei" aperta al pubblico. Non so se lo facciano ancora, perché sinceramente me ne tengo lontano e non sono mai entrato a sbirciare. Personalmente non sono contrario alla caccia in senso assoluto, ci sono situazioni in cui ad esempio è necessario riequilibrare la componente faunistica anche ricorrendo a uccisioni selettive; mi sta bene che si cacci o si peschi per mangiare... Però sono contrario a fare della morte un divertimento e un'ostentazione! E se organizzassimo, nei medesimi luoghi, qualche "controesposizione" di caccia ESCLUSIVAMENTE fotografica? Senza intenti dichiaratamente polemici; semplicemente per mostrare un'alternativa altrettanto forte e che, spesso, presenta persino maggiori difficoltà tecniche. Daniele
  13. Un colpo al cerchio e uno alla botte... Da un lato un occhio di riguardo ai "cacciatori fotografici", con macchine e obiettivi sempre più sofisticati, dall'altro un occhio di riguardo ai cacciatori... e basta! Vedremo, quando saranno finiti gli animali, se a Nikon crolleranno prima le vendite di attrezzature fotografiche o di mirini per fucili... magra consolazione! Daniele
  14. Magari... il fatto è che per tutta una serie di motivi sono anni che non mi sposto più nemmeno per le ferie (oltre tutto non guido nemmeno la macchina!) Ciao (magari pensatemi), Daniele
  15. Il campanile della chiesa, che spunta tra il bosco e il prato, si mimetizza coperto di neve, ma i suoi rintocchi annunciano ugualmente l’ora di pranzo quindi, anche per oggi, si rientra e… alla prossima puntata (sperando che i parcheggi non giungano fin quassù). Daniele P.S. mi sono accorto solo mentre le inserivo che alcune foto, benchè di "peso" corretto, non rispettavano la regola delle dimensioni max (800x600); spero che per questa volta mi perdonerete.
  16. … era vispo, arzillo e tutt’altro che morto!... Seconda sorpresa (in questa stagione!?!)
  17. … questo piccolo bruco, anche lui “sgrondato” da un albero,…
  18. … qualche insetto; in questo caso una forficula. In realtà erano due, visibilmente più piccole di quelle che solitamente troviamo nelle nostre cantine; forse appartenenti ad un’altra specie, comunque due maschi, perché dotati dei classici cerci lunghi e incurvati a “tenaglia”. Sembravano morti, ma non ci giurerei, infatti…
  19. I primi raggi di sole sgrondano la neve in eccesso dai rami degli alberi e, insieme alla neve, fanno cadere anche…
  20. Ancora lei!!!... Prima sorpresa… La Bovista acuminata che ho postato almeno due mesi fa è ancora al suo… post…, solamente con le “rughe da vecchiaia” un po’ più accentuate. Qualche goccia d’acqua sulle punte del muschio costituiscono l’unico indizio della presenza della neve all’intorno; il fungo infatti è nato su un masso protetto da un piccolo peccio, dai rami fitti e molto ravvicinati, che, ci scommetterei la testa, è parecchio più vecchio di quello che vuol dare a vedere. A giudicare da quello che hanno postato Ennio e peter dovrebbe trattarsi di un fungo piuttosto raro; spero che la raccolta del muschio (il suo vero habitat) per realizzare il presepe, raccolta ancora parecchio in voga da queste parti, non lo penalizzi.
  21. Alle pendici del Bosco fontana, con accesso dalla strada forestale, l’antico Maso Brigadoi fa capolino da sopra il cancello in legno. Quand’erano piccoli, i miei figli lo chiamavano la “casa che vola”, perché di notte è illuminato da alcuni fari, ovviamente predisposti ad arte, che lo fanno sembrare sospeso a mezz’aria nella massa nera e indistinta dei boschi del M. Mulàt. Ora il Maso è in procinto di essere trasformato in… 8 miniappartamenti per vacanze! Non è la ristrutturazione in sé che desta preoccupazione, in fondo un edificio è logico che venga “abitato” anche se circondato o quasi dal bosco, ma secondo me è pericoloso inserire al giorno d’oggi una tipologia d’uso abitativa, di tipo “privatistico”, direttamente nell’ambiente naturale, perché è incontrollabile; sarebbe meglio in paese. Ci vedrei piuttosto una struttura di vacanze per piccole comunità (comunità di recupero, centri per portatori di handicap, circoli pensionati di questa o quella ditta… ce ne sono un’infinità); sicuramente, dato il diverso sistema di gestione, il controllo dell’impatto che la struttura avrebbe sull’ambiente sarebbe maggiore. Ma ci sono sempre meno Amministrazioni Locali attente a queste problematiche. P.S. Appena a monte del Maso e sull’altro lato, rispetto al punto di ripresa, in estate ci sono due fungaie di porcini niente male; speriamo bene!
  22. Su questi prati, pochi giorni fa, vi ho mostrato alcune capre che ora… sono sempre lì nonostante la neve! Troppo distanti oggi per fotografarle, si sono ricavate un comodo rifugio sotto un grande e solitario peccio, brucandone i rami che toccavano terra (mentre sto scattando questa foto, una capra, in lontananza, si sta arrampicando su un larice per brucarne persino i rami spogli. Mangiano proprio di tutto, peggio delle cavallette... ma sempre meglio dei parcheggi!)
  23. Dopo poche decine di metri il sentiero si inoltra nel Bosco Fontana, dove gli alti fusti di peccio disegnano finestre che riquadrano i prati innevati e, a destra, uno spioncino dal quale fanno capolino le ultime case di Predazzo. A breve anche una parte del prato potrebbe cambiare volto dato che è in programma di realizzarvi alcuni box auto (speriamo almeno che siano interrati a regola d’arte come pubblicizzato).
  24. Ieri è caduta neve per tutto il giorno, 20 cm circa, quindi oggi pensavo di fare una brevissima (mi sono alzato tardi; che diamine, almeno di sabato!) passeggiata nel bosco, armato della solita compattina, in cerca solamente di candidi paesaggi. Infatti volevo postare, come di consueto, su “le nostre uscite”, ma, visto che non andavo in cerca di funghi e che le “sorprese” di oggi riguardano piccoli aspetti della natura pur sempre da amare e proteggere, mi è sembrato questo il luogo più congeniale. Appena imboccato il sentiero sopra casa, la vista si allarga sul Monte Feudo, estrema propaggine meridionale del Gruppo del Latemar.
  25. tyrnanog

    Nursery...

    Bella colorazione! Prova a spulciare qui: http://www.naturamediterraneo.com/forum/gallery.asp Ciao, Daniele
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