-
Numero contenuti
1440 -
Iscritto
-
Ultima visita
-
Giorni Vinti
10
Tutti i contenuti di tyrnanog
-
Comunque, la pioggia di inizio settembre, che sembrava aver bloccato la crescita dei miei piccoli amici, in realtà me ne ha fatto incontrare addirittura di più grandi del solito, come questo cespo di Climacocystis borealis dalle dimensioni quasi gigantesche...
-
Anche mentre scrivo queste righe piove, ma forse è solo per ricordarmi che devo riavvicinarmi al tran tran quotidiano e agli amici... umani, non solo a quelli del bosco.
-
Sono stato un po' via... con la testa. In realtà non sono andato da nessuna parte, ho soltanto "staccato la spina" per un po' e mi sto godendo un paio di settimane di ferie immerso nei "miei" boschi, estraniandomi da tutto il resto (compresi Internet, e-mail e tecnologia varia... tranne la macchina fotografica). Devo dire che ne avevo bisogno perché luglio e agosto sono stati, per il Museo dove lavoro, mesi davvero pieni e stressanti, farciti di novità e progetti talora quasi faraonici, e non vedevo l'ora di rilassarmi dedicandomi invece alla ricerca di tutte quelle piccole cose che riempiono il bosco nascondendosi alla vista dietro (o sotto) i ben più appariscenti Pecci, Larici ed Abeti che le ombreggiano e proteggono. A dire la verità, le mie ferie erano iniziate sotto l'egida del maltempo; quei pochi, ma accaniti giorni di piogge intense che avevano raffreddato il bosco insieme ai bollenti spiriti dei fungaioli, rinvigorendo in compenso gli esausti ruscelli e, tra questi, l'amato Rio di Valmaggiore.
-
Scusa se rispondo solo adesso, ma sono stato un po' assente (ferie). Si, Papetti c'era, anche perché è uno dei consulenti più "gettonati" dal Gruppo di Fiemme e, ovviamente, ci ha dato un grande aiuto nell'allestimento della mostra. Ciao, Daniele
-
… per scoprire che bastava fare due passi e scendere nell'orto fuori casa per capire che la natura, pure se coltivata, mantiene sempre la propria bellezza (e bontà!). Alla prossima, Daniele
-
Così non mi rimane che salutarvi con questo bel gruppetto di Gentianella anisodonta e tornare a rifrescarmi sul serio con una bella doccia...
-
Però, cammina cammina, il caldo si fa sentire, al punto che viene voglia di fare come quelle mucche e sdraiarsi all'ombra di un ciliegio selvatico; perché, come dice quel proverbio popolare: “d'estate, le vacche vanno in montagna per fare le signore e le signore ci vanno per fare le...”, ok, questa è un'altra storia!
-
Ma se aguzziamo un po' la vista, anche noi potremo osservare qualche stranezza, come questo vecchio cippo ottocentesco conficcato nel bel mezzo del bosco nei pressi del Forte Buso.
-
-
-
-
-
-
-
Certo, il caldo estivo ha messo fine anche alle fioriture copiose e se non fosse per i frutti delle Lonicere che danno una nota di colore...
-
A proposito di sfruttare l'umidità delle cose marce: si dice “cane non mangia cane”, mica “fungo non mangia fungo”!
-
-
… ma chi ormai c'è abituato sa quali contromisure prendere; ad esempio riunendosi in gruppo sotto un fresco masso muscoso...
-
È vero che, dopo il promettente inizio del mese, il solleone ha provato in tutti i modi ad asciugare e bruciare tutto ciò che gli capitava a tiro...
-
Ma ormai avrete capito che nonostante il caldo africano, di riffa o di raffa i funghi adesso ci sono, quindi non voglio parlavi della mostra, né delle raccolte mie o di altri soci del Gruppo Micologico, ma dei momenti di relax e degli scorci quasi fiabeschi che il bosco ci offre, se solo siamo disposti a rallentare un po' il ritmo e non cedere troppo nei confronti delle smanie “coglierecce”. Una sorta di “micoterapia” contro lo stress della vita quotidiana, in cui la semplice vista dei funghi più disparati e del loro ambiente ci aiuta a ricordare che anche noi apparteniamo alla natura, non al mondo delle macchine e della tecnologia più sfrenata.
-
… compresi questi bellissimi ovoli provenienti da Capriana, all'imboccatura della Valle di Fiemme!!! E dire che fino a pochi anni fa non sembravano nemmeno presenti in Trentino, se non forse nell'area del Garda o poco più.
-
-
Scusate l'assenza proprio nel periodo migliore, ma quelle appena trascorse sono state giornate estremamente piene e un po' stressanti; il lavoro innanzitutto, anche fuori del normale orario (e se in un Museo non si lavora nel pieno della stagione turistica, quando lo si fa?), ma anche i funghi ci hanno messo del loro!!! Si, perché, dopo le gioie della raccolta, un chilo e mezzo di finferle danno da lavorare fino al giorno dopo, così addio tempo per il forum e tutto il resto (questo vale tanto per il giorno di ferragosto che per ieri. Ho scovato un posto incredibile e perennemente umido, circondato da un ampio tornante della vecchia strada forestale per Cece, circa a metà della salita; io raccoglievo mentre i cicloturisti amanti del mountain bike sfrecciavano a poche decine di metri). Non ho avuto nemmeno il tempo di informarvi sulla mostra micologica, che per la prima volta è stata ospitata nelle sale del Museo lo scorso fine settimana, così, per scusarmi, ve ne allego almeno un paio di foto; c'erano oltre 240 specie...
-
Mi sa che in Austria la regola dei 2 kg "da esportazione" l'abbiano introdotta proprio perché c'è tutta quell'abbondanza. Un controsenso?... Mica tanto! Con la reclame che hai fatto tu, se fosse consentito esportarne di più, adesso nei boschi della Carinzia ci sarebbero più fungaioli che aghi di abete in terra. Ciao, Daniele
-
Proprio lei, Ruptela (o Leptura) maculata! Ne trovo sempre sui fiori di Angelica e ogni tanto ne fotografo qualche esemplare perché, oltre ad essere un insetto piuttosto bello, non si spaventa e si lascia fotografare tranquillamente. L'esemplare in foto dovrebbe essere una femmina, vista la tibia posteriore piuttosto liscia; eccola in un altro scatto.