tyrnanog

In effetti... 10 porcini e 6 (dicesi sei!!!) finferli. Però c'è da dire che, una volta a casa, sono sempre io che devo sorbirmi il piacere di pulirli e prepararli o essiccarli, secondo il caso (a mia moglie tuttavia piace mangiarli; c'è qualcosa che mi sfugge...), perciò, sinceramente non ne raccoglierei comunque molti di più.

… nemmeno loro scherzano! Alla prossima, Daniele

Poco più in basso trovo una bella fioritura di Impatiens glandulifera, pianta introdotta dall'Asia, ma presto sfuggita alle coltivazioni e ormai naturalizzata da circa un secolo in tutta l'Italia settentrionale; di solito viene considerata presente dal livello del mare fino ai 600 metri di quota, ma si stanno moltiplicando gli avvistamenti fino ai 1200 metri. Ormai però sono vicino al paese, perciò non mi rimane che salutar... un momento... scusate, ma un finferlo mi sta battendo su una spalla per ricordarmi di farvi presente che, di questi tempi,...

Sarà per il nome che porta, ma Angelica sylvestris sembra riuscire a portare pace anche tra due acerrime nemiche come l'ape e la vespa; non è facile vederle banchettare insieme.

Fortunatamente, lungo il percorso c'è un tratto di forestale a fianco del quale non crescono funghi, ma decine di specie diverse di fiori, tanto che al momento giusto sembra un giardino inglese. Ora il boom delle fioriture è terminato, ma ne rimangono alcune che attirano parecchi insetti come in un Supermarket del Nettare (mi fa venire in mente il “Paradiso della Brugola” del film “Tre uomini e una gamba”), così posso passare ancora qualche minuto a scattare foto nel bosco prima di rientrare definitivamente.

… ma per sgomberare il campo da ogni dubbio di tipo... dimensionale... gli affianco per confronto uno degli obiettivi della macchina fotografica. Che dire... una veloce pesata (tengo sempre nello zaino un bilancino da pescatore) per verificare che effettivamente il limite obbligato dei 2 kg è già raggiunto. La raccolta finisce qui; non rimane che incamminarsi nuovamente verso casa. E dire che non sono nemmeno le 10,30!

Finalmente raggiungo il primo tratto di bosco relativamente piano, dove ci si può muovere più liberamente; ma fatti pochi passi ecco spuntare “lui”. Già così si vede che non si tratta di un “cosino” di poco conto...

… che così posso muovermi con calma e... oh perbacco!... eccone un altro che cerca di nascondersi sotto un peccio (ma che è, un peccio bonsai? Ci vuole altro, ci vuole!!!), e non è il solo; insomma, già dopo la prima salitina il cesto comincia a pesare.

Buona la prima! Anche perché sono partito veramente tardi: alle 8,45 ero ancora in paese, mentre tutti gli altri si erano già inoltrati, con una processione di automobili che non finiva più, verso Valmaggiore (qualcuno aveva sparso la voce che i funghi c'erano solo lì?... mah!?!), lasciando completamente sgombro il campo in zone, un poco più basse, che solitamente vengono battute come il grano per liberarlo dalla pula! Meglio per me...

Comunque oggi lascio a casa la bici e parto direttamente a piedi, perciò niente Valmaggiore, troppo distante, torno in uno dei miei soliti posti: la fascia sopra la cascata di Predazzo. Quest'anno è la prima volta che ci vengo e penso che sarà anche una delle ultime in assoluto! Niente paura, non mi è capitato nulla; il fatto è che la maggior parte degli alberi è stata segnata dai forestali per essere abbattuta nei prossimi mesi, quindi per diversi anni è probabile che funghi non se ne vedranno più. Ad ogni modo, fatti pochi passi lungo la prima rivetta, ecco qualcuno che, nonostante tenti di mimetizzarsi, si fa “sgamare” subito!

Questa settimana c'è stata luna piena; influirà sulla crescita dei funghi? Qualcuno ci crede, qualcuno no... ma che importa; il fine settimana è comunque sacro per tutti e regolarmente ci vede tampinare nei boschi; a maggior ragione se la settimana è stata particolarmente faticosa e frenetica (a proposito: ieri sera abbiamo finito di allestire e inaugurato una bella mostra fotografica su alcuni dei più bei “panorami geologici” del Trentino; se fate un salto da queste parti vale la pena passare in Museo: sono maxifoto panoramiche, realizzate con la tecnica del photo stitching, ad una risoluzione mozzafiato).

Valmaggiore dovrebbe essere una buona zona perché comunque è una di quelle che si mantiene sempre un po' più umida, anche se nei prossimi giorni sembrerà un'autostrada; è per questo che mi tengo sempre un pochino più basso di tutti gli altri e parto, risalendola, da Boscampo anziché dal ponte, in alto prima della malga. Per il Museo... beh si! il resto della settimana non mi posso schiodare da lì, a maggior ragione quando ci sono i turisti. Se non mi trovi mentre conduco qualche visita guidata su richiesta, chiedi di poter salire in ufficio, perché sarò sicuramente indaffarato a preparare le attività future. Ciao, Daniele

Evvai!!! Ogni tanto ci vuole qualche favola a lieto fine che non abbia come protagonisti sempre e solo fate e folletti; sono veramente felice. Un abbraccio, Daniele

Ops... ho dimenticato di inserire la foto; eccola. Alla prossima, Daniele

Ora, non per fare il moralista, la natura agirà pure senza malizia ma, perdonatemi la battuta, mai il nome “mazza” fu più azzeccato! Che sia un fungo da satiro, o più semplicemente, alla comparsa di sua maestà il “porcino”, pur di non cedergli il palcoscenico ha voluto strafare atteggiandosi a “porcone”? Comunque sia, i funghi finalmente sono spuntati. Ora non rimane che sperare in un po' di pioggia, perché il bosco è parecchio asciutto e la buttata rischia di esaurirsi sul nascere. A scanso di equivoci io incrocio le dita e aspetto il prossimo fine settimana per vedere come andrà. Alla prossima, Daniele

… trapezisti da circo, come questi due abbarbicati sotto le radici sospese di un peccio; della serie che quando entra in scena il Re non c'è più trippa per gatti e tutti gli occhi si fissano su di lui!

Poche foto; una volta iniziato a raccogliere ho riposto la macchina fotografica nello zaino, anche perché i “beneamati” se ne stavano per lo più nascosti in posizioni che li rendevano inadatti ad un bel ritratto. Questo brutto ceffo però rendeva bene l'idea di cosa ci fosse in circolazione oggi; alla fine ne ho raccolti non più di 15, ma tutti piuttosto sani, freschi e di una dimensione che già inizia a dare soddisfazione. Ovviamente c'erano anche i finferli, che fino all'altro ieri sembravano i padroni indiscussi del bosco, mentre oggi, per farsi notare, dovevano ricorrere ad ogni stratagemma, persino comportarsi da...

Il Rio di Valmaggiore; alla fine mi ritrovo sempre lì! Ieri avevo provato più a valle, alle “terre rosse”; qualcosa c'era, persino qualche “brisottino”, ma roba piccola e, soprattutto, scarsa. Così questa mattina sono partito più che altro per fare foto; e allora dove andare se non a Boscampo e poi su, lungo il Rio di Valmaggiore? Ero convinto che, come di consueto negli ultimi tempi, a parte forse la solita manciata di finferli avrei visto solamente qualche vecchio “legnoso” sonnecchiare lungo la riva, ma non avevo fatto i conti con la magia del bosco; nel corso della mattinata mi sarei ricreduto.

Vedo soltanto adesso questo post, e vedo anche (con grande gioia) che non hai perso la grinta per cercare i tuoi "fungacci", però ho l'impressione che anche il fungaccio aspettasse solo il momento in cui saresti sceso nel giardino del centro per spuntare fuori e farsi trovare da te e da nessun altro. Daniele

Riesco persino a fotografare una bella farfalla ancora infreddolita dalla notte tempestosa, poi però devo rientrare perché ricomincia a piovere. Ma quel piccolo porcinotto... domani ci torno a vedere come sta... parola! Daniele

… e, dai due stami inferiori glabri, direi che si tratta della subsp. thapsus, ma il genere Verbascum non è particolarmente facile e io sono tutt'altro che un esperto, perciò mi accontento di godere della bellezza di questa magnifica fioritura.

Niente più funghi, ma in compenso trovo una bellissima fioritura di “tasso barbasso”. Data la notevole altezza delle piante (alcune mi superavano, e io non sono propriamente un tappo) dovrebbe trattarsi proprio di Verbascum thapsus...

Approfitto del sopraggiungere di una breve schiarita, col sole che si affretta ad attirare a sé l'umidità in eccesso del sottobosco, per gironzolare ancora un po'.

… e invece “mai dire mai”... ed ecco il primo vero porcino della stagione; piccoletto, sbucava timidamente dalla coltre di aghi di peccio, ma c'era! E non era nemmeno solo; a pochi passi di distanza ne spuntava un altro ancora più piccolo, troppo minuscolo per essere raccolto... chissà, forse domani.