Fagus

Marì non guadagni solo i soldi. Anzi quelli sono la cosa minore. Resistiii.

Non sembra ma la mattinata è passata. Dopo un percorso ad anello sono tornato al punto di partenza e sta cominciando a piovere. È il momento di andare via. Vi saluto con un ultima immagine. Il posto vale senz’altro una visita: intanto potete dare un’occhiata qui.

Sembrerebbero Svassi maggiori.

In lontananza in mezzo al fiume sembra sia in corso una gara.

Una garzetta è a caccia.

Poi arrivo ad un altro punto di osservazione. Che bello.

Torno al sentiero e rientro nel bosco. Ecco un cardellino.

Non riesco a riprendere il martin pescatore. In alto passa uno stormo di uccelli. Ne inquadro uno: a me sembrano oche ma non riconosco la specie.

Mamma folaga se la deve vedere con i due piccoli affamati.

Salgo sulla torre e prima di entrare mi volto indietro. Sembra di essere in un giardino, e pensare che a pochi km passa l’autostrada.

Tra le canne riesco a fotografare degli uccellini irrequieti. Visto il posto dovrebbero essere cannaiole.

Devio ad una svolta per andare verso un altro punto di avvistamento. Prima di arrivare passo sopra ad uno splendido canneto. In fondo il paese di Nazzano si riconosce per il suo caratteristico castello.

Stranamente una ghiandaia si lascia avvicinare senza emettere il suo tipico verso di allarme.

Mi sfugge allo scatto un picchio rosso minore e una tortora, e poi quasi a volermi consolare ancora una volta un merlo canterino si lascia fotografare.

Torno indietro sulla sterrata e comincio il percorso che attraversa canneti, boschi fluviali e zone umide. Interamente rialzato su travi di legno. Molto bello.

Qui nei giorni festivi partono anche i battelli fluviali Battelli

Uscito dal capanno proseguo lungo la sterrata di sinistra che in alcuni tratti costeggia il fiume regalando scorci degni di nota.

Da lì la vista è su un piccolo specchio d’acqua.

Mi dirigo verso un capanno di avvistamento; prima di arrivare mi volano davanti prima un picchio verde e poi un picchio rosso maggiore. Devo dire che non ho dimestichezza con la foto naturalistica e quindi non riesco a fotografarli, ma mi piace e vorrei imparare. A fine giornata saranno molti altri gli “scatti mancati”. Questa passerella in legno mi porta al capanno.

Prima di iniziare il percorso mi affaccio sul fiume.

Si è da poco alzata la nebbia, la temperatura è fredda e il cielo promette pioggia. Ma scendendo da Nazzano la visuale è comunque bella.

Un po’ stanco e stressato dal lavoro decido di prendermi qualche giorno di riposo. L’intenzione iniziale è quella di andare in cerca di funghi, ma le notizie che vengono dagli amici, verificate poi anche sul campo mi fanno cambiare programma. Il tempo promette ancora instabilità pomeridiana, quindi un’escursione in montagna è da scartare. È tanto tempo che ho voglia di ritornare in un’oasi e allora l’occasione è quella giusta. La Riserva naturale del Tevere-Farfa è la scelta logica. Non lontana da Roma, bella e visitabile nella mattinata. Parto da Roma con il sole, ma arrivo sul posto che il tempo è già cambiato. Un merlo mi da il benvenuto

Una bella giornata ma l'incontro più bello per me è quello con il cerbiatto. hai fatto benissimo a non toccarlo , l'avresti condannato a morte in quanto la mamma non lo avrebbe più riconosciuto.

Grazie Francesco. per domenica ci conto. Ciao

La passeggiata prosegue. Prosegue a piccoli passi.