Fagus

Passavo le mie vacanze estive in un campeggio sotto una pineta nei pressi del litorale romano, dove cercavo senza successo la nascita di qualche fungo a lungo contemplato e studiato sul mio libro.

Sognavo ad occhi aperti e studiavo le cartine geografiche di tutta Italia, ma non trovavo nessuno che esaudisse il mio desiderio e mi accompagnasse in quei luoghi che ai miei occhi erano incantati.

A volte chiedevo i soldi ai miei genitori, a volte rinunciavo ai soldini della merenda e pian piano collezionai e “costruii” il mio piccolo tesoro.

Tornando al mio racconto,cominciai così a raccogliere quelle dispense, di cui ricordo erano allegate alcune schede con mappe geografiche le quali descrivevano i luoghi dove raccoglierli, sparse in tutta Italia.

Ho trovato boletus aereus cresciuti sopra il muschio che ricopriva una roccia a più di un metro dal terreno.

ancor oggi non sappiamo con certezza quando un fungo esce e continuiamo a meravigliarci dicendo “hanno tutte le condizioni ideali a loro favore ma non escono”, oppure ci meravigliamo nel vedere spuntare un porcino in un posto secco dove non piove da tempo.

Vedo il fungo come un essere che contrariamente ai vegetali, non si lascia conquistare e manipolare e liberamente decide quando e come “uscire allo scoperto”;

Tornando ai tempi della dispensa, subito venni attratto dal mondo dei funghi, così misterioso e meraviglioso, nel quale allora ed ancora oggi vedo un senso di libertà da tutte le oppressioni quotidiane che ci circondano e delle quali non siamo capaci di liberarci.

Essendo nato, cresciuto e abitando in una città come Roma, avevo pochi contatti con la natura, se non quelli abbastanza “controversi” che mi forniva la passione per la caccia, trasmessami da mio padre.

Ero poco più che bambino quando in me nasceva la grande passione per i funghi. Avevo circa 10 anni e nell’edicola vicino casa mia era esposto il primo numero di una dispensa di nome “Cercar funghi”.

Due cose vorrei dire prima di iniziare questo post: la prima è che ho preso spunto dal racconto di Peppe per descrivere come nacque la mia passione per i funghi e per i porcini in particolare. La seconda è che vorrei chiedere scusa da subito per il racconto accompagnato da foto “fresche fresche” di soli porcini, ma quando uno descrive la propria passione e va a scavare e tirar fuori tutto ciò che è dentro di se riguardo all’argomento, non si può e non si deve essere ipocriti. Prometto che mi rifarò in seguito con altre foto. La descrizione della “mia prima uscita a funghi” già anni fa la raccontai in un post, forse su un vecchio sito; ora la ripropongo

Bella storia Peppe. Ho sempre rispettato e apprezzato la tua grande passione per il porcino anche perchè se in maniera minore è anche la mia. Anzi lo sai che ti dico? Mi hai fatto venire un'idea e adesso anche io racconterò qualcosa come hai fatto tu. Un abbraccio Paolo

Paolè sei della Lazzie e non me lo avevi detto? :biggrin: p...a meseria che briscola. vale davvero tutte le alzataccie.

noooo Voglio l'antidoping 'mmazza che robba!!!

vero Giovanni. Bisogna cambiare un poco anche se poi rimanendo nelle vicinanze e cambaindo versante ed ambiente forse forse ....

e già. Poi alla fine sono anche tornato sui nostri passi. Ci sentiamo presto Paolo

Grazie Aldo

Ciao Rossano. Abbiamo sempre un appuntamento in sospeso appena le vacche mangiano un pochetto.

e se non fosse uscito quel vento. Comunque sono contento che anche tu non stai con le mani in mano

Sì che sono le migliori, infatti questa settimana non ci sto proprio pensando ad uscire, poi all'ultimo momento .....

Non credo come l'altro anno, lo spero però anche per la seconda parte della stagione.

Spero sia stata la carica giusta e che ... abbia prodotto i suoi effetti.

Poche Giulià!! Più volte sono andato a farmi un giretto nel bosco all'alba, per poi poter essere in ufficio ... quasi in tempo.

Se son rose ....

beh che devo fare? Meglio accontentarsi aspettando tempi migliori. Hai letto l'MP? aspetto il piano , ma al mare