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Funghi di Tokyo
Pacman ha risposto a Fabrixx nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Anche perchè potrei dire una scemata ma spesso il nome risulta indicativo. Poi paese che vai... "gusti" che trovi -
Mi tocca andare in russia a far funghi!!!
Pacman ha risposto a Toscofungo nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2011
Eh mi sa che gradualmente hanno cambiato idea da soli per motivi storico/sociali http://www.youtube.com/watch?v=pYuB07IFe2E Bel topic, non so perché, ma m'ha dato una sensazione di caldo, sarà che qui c'è un umidità pazzesca oggi -
Ebbene si, ho appena scoperto che APB si puo' visualizzare pure dal cellulare (penso grazie al nuovo server) e le foto si vedono benissimo e caricano pure piu' in fretta. Non so se sentirmi terribilmente alla moda o terribilmente ignorante per la faccia che sto facendo
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Non eravamo sotto lo stesso tetto, non ti preoccupare
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Come no? Li han sentiti pure in Puglia mi dicono Magari eri nell'angolazione sbagliata
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Tò... c'è pure Blade Runner Quando ho letto il titolo pensavo le avessi fatte stanotte. Niente da fare, con fulmini e pioggia si dorme una meraviglia
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Pensieri imprescindibili... non dico altro :hug2:
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La miseria se s'assomigliano, quanto meno ad un'occhiata veloce D:
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Ahòòòòòòò.... ma le macro con gli insetti tutte tu le fai Bellissime come sempre, ma tutte tutte, anche quelle del Lupo e di Tartufone. I vostri topic li guardo sempre con piacere, non sono mai monocromatici e risultano a me personalmente sempre gradevoli. Un abbraccio
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qualche ricordo di una calda estate
Pacman ha risposto a funghimundi nella discussione Le Nostre Uscite - ANNO 2011
Stanotte faceva proprio freddo Ricerca della pace interiore come sempre, bellissimo topic -
Ho notato Mentre le caricavo andavano lisce quindi non pensavo potessero dare cosi tanti problemi, la prossima volta ridimensiono malamente :biggrin:
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Se non fosse stato per le gambe perfettamente allenate grazie alla bici, il giorno dopo probabilmente non mi sarei riuscito nemmeno ad alzare Gli unici fastidi che ho avuto erano alla spalla e ai piedi, il resto tutto apposto. Anche il fiato m'ha sorpreso, dopo essere sceso da lassù avevo il fiatone, dopo pochi secondi m'era già passato, probabilmente sempre per merito delle distanze percorse in bici con il cambio più pesante La prossima volta cercherò comunque di attrezzarmi meglio perché ho intenzione di girare un cortometraggio incentrato fra vita all'aria aperta e vita al chiuso davanti alla tivvì Grazie mille! Pensavo sarebbe stato più pesante sinceramente, e che dopo poco sarei tornato indietro, invece la forza di volontà ha prevalso su tutta la linea. La prossima volta le caricherò più ridotte, un abbraccio Mi versavo acqua in testa molto di frequente, ma a parte quello il rischio poteva anche derivare dalla scarsa alimentazione, "piccolo" particolare che ho messo un po troppo in disparte Fa tutto lezione per la prossima volta, come il coltello mancante. Grazie Ivan
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Secondo me siamo tutti diversi gli uni dagli altri, si può essere uguali solo nel volersi uniformare, ma personalmente la ritengo una cosa stupida se vissuta cancellando tutto ciò che ci può distinguere. Grazie Giò, un abbraccio Era la prima volta completamente senza orologio. Penso ne valga veramente la pena, dato che è in assoluto l'oggetto che più ci tieni incatenati ai ritmi della società. Certo, non è giusto sfuggire alle proprie responsabilità e ai propri doveri, ma è sbagliato dimenticarsi di vivere nel modo più semplice e naturale che esista, secondo me. Grazie Andrea, un abbraccio
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Imparare a comporre l'immagine in Fotografia è come imparare a parlare.
Pacman ha risposto a Gibbo nella discussione Fotografia digitale e tradizionale: arte e tecnica
Azz... m'hai fatto venire il dubbio e ho controllato. Purtroppo si, quelle del primo post e anche quelle del quarto mi pare, si vede solo il bollino dell'immagine caricata. -
Ma come, non si ridimensionano automaticamente? Io le vedo normali Se il problema persiste cercherò di cambiarle poi
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Fra tagli, graffi e polvere la necessità di buttarsi al mare diventa un'esigenza. Senza perdere tempo inforco nuovamente la bici e dopo pochi altri km arrivo. Il vento è aumentato, il mare è mosso, parecchio. C'è poca gente, ovviamente data la mia fortuna becco proprio quelli che non sanno minimamente rispettare gli altri e fanno un casino della maremma. Mi butto, il sale brucia le ferite, l'asfalto mi aveva completamente sfinito, rimanere fermi è più stancante di stare in movimento, perché avverto i segni della fatica. Dopo essermi quasi addormentato in spiaggia, e dopo aver atteso il tramonto, riprendo la bici che nelle condizioni in cui era poteva solo peggiorare (e difatti la gomma posteriore perdeva volume rapidamente) e cerco di rientrare il più velocemente possibile. A un km da casa finisco l'ultimo goccio d'acqua. Appena arrivato mi faccio una doccia devastante, mi mangio due pesche, dopodiché mi butto sul terrazzo a guardare le stelle. Due ore dopo già dormo. Passare una giornata interamente senza orologio, svegliandosi la mattina e andando a dormire con la notte, quando il sonno prende il sopravvento, mangiare quello che si trovava senza programmare nulla, non arrendersi di fronte agli imprevisti, sopportare il caldo e la fatica, stare attenti e non correre nessun rischio stupido, muoversi per un totale di 30 km fra andata e ritorno, guardarsi attorno, ascoltare il silenzo... tutte cose che si tende a mettere troppo da parte in questi tempi. Fortuna che io sono un mondo a parte
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Tornato giù cerco la bici, dopo pochi metri la ritrovo esattamente dov'era. Mi butto per terra, prendo fiato, e mi bagno di nuovo la testa.
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La discesa è forse più difficile della salita, procedo pianissimo senza correre il minimo rischio, la parte veramente tosta è, esattamente come all'inizio, il tratto di macchia. La fatica più grande è stata senza dubbio portare questo appresso tutto il giorno.
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Missione compiuta. Altra foto penosa che non rende minimamente idea dell'altezza ma va bene lo stesso, sarà per un'altra volta. L'acqua è quella, non la posso sprecare, devo dosarla per tutta la giornata. Per fortuna ho appresso un'altra bottiglietta utile solo a buttarsi un po d'acqua in testa, azione necessaria, estremamente necessaria sotto quel sole.
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Comincio a vedere la meta, il punto più alto fra quelle rocce.
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Un ultimo sforzo, ce la volevo fare, dovevo arrivare a vedere il lago da quella cima, era una soddisfazione che mi volevo togliere di nuovo. La prima volta ci andai dopo l'esame di terza media.
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In condizioni di pioggia penso sia estremamente sconsigliabile salire lassù.
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La cosa che più ha deluso di tutte le foto è la scarsissima idea di profondità, ho operato malissimo e di fretta sull'otturatore et voilà, un'immagine piatta dopo l'altra.
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Ogni tanto mi fermo ed osservo l'altezza aumentare e il laghetto diventare sempre più piccolo.
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La salita è abbastanza ripida, ma gli appigli sono moltissimi. Non è una cima né chissà che altezza, ma come sempre, in ogni cosa, la prudenza è d'obbligo.