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Pacman

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  1. Cerco di trovare la via più sicura per salire.
  2. Il tratto peggiore è stato senza dubbio quello iniziale. Tantissimi rovi in mezzo alla macchia, procedo a testa bassa rimediando graffi e tagli un po ovunque, ma d'altronde l'abbigliamento era quello che era, poco importa.
  3. Tiro su la bici più che posso, essendo uscito a piedi avevo dimenticato la catena. Comincio a salire sperando di ritrovarla.
  4. Percorro uno stretto sentiero che fiancheggia tutto il laghetto, trovo una zona buona per salire, ma non prima di essermi sdraiato per qualche minuto. La posizione era scomoda ma nonostante questo per poco non m'addormentavo.
  5. Dovrebbe essere circa l'una pomeridiana. Cerco un luogo sicuro per mollare la bici ed inoltrarmi.
  6. Faccio andare la bici nel tratto in discesa, appena comincia la salita continuo a piedi, l'asfalto è bollente. Dopo altri pochi km arrivo nei pressi del laghetto artificiale con l'intenzione di salire in cima a quella montagnetta che lo sovrasta.
  7. La bici è ridotta uno schifo, il cambio scatta che è una meraviglia, le gomme sono troppo morbide. Meglio di niente, lo scopo della giornata resta quello: arrangiarsi.
  8. L'unico frutto che riesco a rimediare è una pera dura quanto un mattone. La strada che devo intraprendere passa vicino casa di mio padre. Decido di fare una breve deviazione per vedere se l'altra bici funziona. Appena arrivato faccio un involontaria doccia con quella che sarebbe dovuta essere un po d'acqua per bagnare la testa. Vedo delle mele nell'albero, sono acerbe ma vanno bene cosi, è lo spirito di quella giornata. Non ci fossero state quelle mi sarei fatto prestare un coltello da qualcuno per raccogliere quei fichi d'india lasciati indietro, e avrei arraffato una melagrana li vicino.
  9. Non era una giornata dedicata alla fotografia ripeto, ma non mi esimo dal testare alcune cose per la prossima volta, quando cercherò di realizzare qualcosa di decente.
  10. Magari alcuni c'hanno ormai fatto il callo, ma a me vedere 'ste robe da fastidio ogni volta.
  11. Continuo a camminare, la spalla sinistra comincia a sentire il peso dello zaino, il caldo non facilita la cosa.
  12. Loro sono stati l'incubo della mia giornata, li ho visti pressoché ovunque. Nota per la prossima volta: portare sempre appresso un coltello. Magari anche dei guanti...
  13. Giocherello con la fotocamera, ben conscio che in condizioni diverse avrei potuto realizzare scatti ben superiori.
  14. Percorro con calma quella strada che in bici bruciavo in meno di mezz'ora. Le lunghe giornate passate al mare mi permettono di rendermi conto del tempo semplicemente guardando il sole.
  15. Il sole risplende, ottima cosa per la giornata in se, un po meno per le foto, di 202 scattate se ne sono salvate pochissime, comunque per niente buone. Non ho portato il cavalletto, e fra movimenti della mano e sovraesposizione s'è fatto quel che s'è potuto. Ma lo scopo primario non è scattare capolavori.
  16. La strada totale da percorrere si aggira attorno ai 10 km, che con il caldo, lo zaino da più di 5 kg e e solo 2 litri d'acqua appare come un traguardo decisamente faticoso. Comincio a darmi un'occhiata attorno, vedo un sacco di alberi di fichi, ovviamente tutti acerbi... diamine.
  17. Pacman

    Into the "Wild"

    Qualche giorno fa avevo deciso di fare un'escursione per una giornata intera inforcando la bici, tenendo sulle spalle lo zaino con l'acqua e l'asciugamano, la fotocamera al collo e nient'altro. Avrei mangiato qualche frutto raccogliendolo da qualche albero. L'obiettivo principale era sicuramente staccare da ogni cosa, niente cellulare (d'altronde chi mai lo usa?), niente orologio se non per vedere l'ora in cui m'ero alzato. Apro gli occhi alle 8:20, avevo fatto tardi il giorno prima, mi preparo con calma, non c'è fretta, il tempo oggi non esiste, metto le cose nello zaino, esco per prendere la bici. Bucata. Impreco mentalmente, una botta di sfortuna assurda, il tratto da percorrere è lungo e il sole batte, per un momento penso di rimandare. "Al diavolo", senza ragionarci troppo comincio a camminare.
  18. Pacman

    Xerocomus impolitus

    I tuoi obiettivi funghi non s'hanno mai da perdere, nella prima c'è pure Peter Parker
  19. Pacman

    Gheppio

    Bellissimo il gheppio ed altrettanto belli gli scatti, penso proprio che la soddisfazione maggiore sia stato quel momento di "confidenza".
  20. Bellissimi i colori, ma soprattutto, per quanto il soggetto fosse sempre lo stesso, bellissime le inquadrature, che paiono quasi far da cornice alle parole. Ho fatto proprio bene a spulciare qualche topic arretrato!
  21. Io con le eclissi ho un brutto rapporto, però vedere sia le foto tu ora che quelle di Sardus mentre le faceva è decisamente un bello spettacolo. Appena ne ho l'occasione voglio tentare pure io qualche scatto in notturna, già ce l'avevo in programma, ma cosi la necessità aumenta.
  22. La prima è decisamente da Fellini, la seconda invece è da Kubrick :tongue: Bellissime!
  23. Cosa m'ero perso!!! Tutte bellissime, in particolare però il contrasto "ruvido-morbido" della seconda di roberto è pazzesco.
  24. Questa è nient'altro che una meravigliosa poesia da saper leggere (anche) fra le righe. Mi ci voleva proprio
  25. Io continuo a preferire copiare e incollare la foto dopo averla caricata su un server esterno (anche imageshack va benissimo, basta digitarlo su google).
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