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patrizio

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Tutti i contenuti di patrizio

  1. patrizio

    Atmosfere pavesi

    Le persone; i loro destini e le incontrovertibili verità...fanno male. Un fiume di ricordi, un ponte che li attraversa, una luce nuova, e una donna sola, una mamma, oggi quella di Gianluca che mi strappa il cuore, che fà nascere una mia preghiera!
  2. patrizio

    Atmosfere pavesi

    Oggi non è più così. Oggi mi sembra di poter guardare l'insieme delle cose e, se proprio non le capisco a fondo, almeno le accetto per quel che sono. Mi sento più vicino alla realtà di 30 anni fà, ma questo vale per le cose che mi circondano, ma non per le persone!
  3. patrizio

    Atmosfere pavesi

    C'è stato un tempo che m'imponeva delle scelte che credevo libere ed invece era come se qualcuno le avesse già scritte tanto bene da sembrare vere e uniche e mie, solo mie. Solo che, di mio, c'era la parzialità!
  4. patrizio

    Atmosfere pavesi

    Porto gli occhiali per poter vedere bene, ma gli anni è come se avessero aggiunto un altro paio interno. Quello fuori, per vedere. Quello dentro per capire, per sapere, per scegliere, per scartare, per sognare....
  5. patrizio

    Atmosfere pavesi

    Seguo la corrente, scendo verso la città. Testa bassa, mani in tasca, cervello che scoppia di mille pensieri senza che riesca a fermarne uno. Poi...qualcosa s'accende. Là, in quello strano albero che "vive" di dentro, da quando l'han fatto nascere..."morto" di fuori. Eppure la Vita bacia anch'esso!
  6. patrizio

    Atmosfere pavesi

    Ci sono notti che non ti permettono di dormire, comandano i pensieri. Quelli pesanti, quelli che la verità te la sbattono in faccia, quelli che ti prendono lo stomaco e lo strizzano forte e così facendo, ti spiegano chiaramente la paura. Ti alzi e vai " dall'amico " più vicino a cercar conforto, ma è Gennaio, il freddo e i toni di grigio dominano; " ma dove stà di casa la tristezza, che se la prendo...? " Quà Quà Quà.....l'ho pensata al momento e ci ho riso!
  7. Le fungaie scoperte per caso sono quelle che danno le migliori soddisfazioni e questa, di certo, ne è la prova! :tongue: Visto che l'anno è iniziato da pochissimo....che sia di auspicio per questa stagione? Magari trovarli anche in taglie minori e con un pò più di profumo, ma comunque, l'auspicabile costante è quella di poterli cercare insieme e se proprio non si trovano, ce ne faremo una ragione, del resto, stare con voi, mi piace ogni volta di più PS: senza che nessun altro senta; ma voi, siete sicuri di non avere avi di origine nomade?
  8. Ti voglio bene Remigio Ti ho sempre considerato, oltre ai valori umani, la nostra coscienza storica, l'esempio vivente di come si trasformano i ricordi in lezioni di Vita, di cosa vuol dire rispetto, memoria, gratitudine e umiltà. Ogni tuo omaggio ad ogni singolo caduto è come se fosse mio, ogni singolo tuo passo in quei luoghi di guerra, vorrei fosse anche il mio, per raddoppiare il peso di quelle impronte che noi, uomini liberi, dovremmo almeno una volta nella vita....lasciare. E ora, ora con queste immagini, mi colpisci ancora nelle più intime emozioni. Quelle foto contengono le vette che mi hanno fatto amare in modo assoluto le Dolomiti, le mie prima vette, guglie, campanili. Grazie amico mio, non potevi farmi regalo migliore, ti abbraccio con profondo affetto!!
  9. patrizio

    I richiami del Cuore...

    La Vita non è mai facile e se ci pensiamo a fondo e con onestà, le difficoltà esistono a qualsiasi età, escludendo forse i primissimi anni, che a voler essere sinceri, di essi, neanche conserviamo memoria. Io le chiamo difficoltà, ma tu, amica mia, puoi chiamarle in altri modi, resta il fatto che bisogna fargli fronte, perchè la resa non è mai una soluzione contemplabile e ricominciare da capo...non si può. Cosa si può fare allora? Bisogna imparare a camminare e farlo coi ritmi che le nostre forze ci consentono. E quì, almeno per una volta, è il tempo il nostro migliore alleato. Quel tempo che ci ha permesso di maturare, che ci ha insegnato ad assecondarlo invece che combatterlo, quel tempo che guarisce o almeno lenisce le ferite, quel tempo di cui abbiamo imparato a conoscerne i sapori che in gioventù venivano nascosti dall'amarezza e invece ora sappiamo che può essere dolce, aspro, persino piccante. Non è il luogo per scendere ancora più in profondità e la scrittura non è la migliore soluzione, quindi mi limito ad osservare le foto e provo a capire cosa mi dicono di te, e ciò che vedo è bello; vedo il tuo sguardo che finalmente cerca l'orizzonte e nel suo cammino verso quel confine, vedo con gioia che riesci a cogliere i colori ed i particolari che aggiungono respiro alla tua anima, cose che sembrano banali ed invece voglion dire tanto. Poco tempo fà avresti messo foto come la tua ultima, foto di funghi, e avresti detto che era l'espressione di una passione innata, mentre invece sappiamo bene cosa vuol dire guardare per terra e il senso di sconfitta che non permette agli occhi di alzarsi....per vedere altro....sino all'orizzonte e ancora oltre!
  10. patrizio

    Ricarica

    Trovare qualcosa che ti dà soddisfazione dopo averlo cercato a lungo e con ostinazione è un pò la metafora della Vita. Trovare qualcosa che ti solleva al di sopra di tutto è consapevolezza. Trovare, semplicemente trovare, è l'espressione massima della nostra evoluzione, è quel qualcosa che ti dice che finalmente sei padrone dei tuoi sentimenti, è la liberazione del pensiero verso i toni della sensibilità, la conferma che la strada scelta stà andando dove avevi scelto e che, non senza difficoltà, stai percorrendo a testa alta....e guardi vedendo....e vedi pensando ...e pensi vivendo con tutto ciò che ti circonda, che ti abbraccia portandoti attraverso i ricordi a capire chi sei veramente. Ora la Sfinge scompare e diventa Pietra Parcellara e il Trebbia scorre sotto di essa e tu li osservi attraverso il tuo obiettivo, consapevole del loro valore, orgoglioso del tuo!! Un abbraccio!
  11. Quando ti trovi di fronte a foto così devi per forza attenderti l'onda dei pensieri che ti investirà. Pensi a chi le ha fatte, vivendo quegli attimi e non puoi esimerti di sentirne l'emozione, pensi a quei luoghi e un attimo dopo vorresti trovarti lì, pensi a quei colori e sorridi perchè anche le tue, di giornate grige, ne vengono inghiottite, guardi quella luce radente, quel vento tagliente, quel cielo splendente e pensi all'amico che ti ha dato anche tutto questo...senza chiederti niente!! Tutto bellissimo a iniziare dai toni di grigio che per te son svaniti, un abbraccio!!
  12. patrizio

    Parco Delle Folaghe

    Oh, adesso si che va bene!! Comunque, ora che ragiono, si fa per dire, :tongue: a mente fredda, potevo distinguerli anche con la prima foto e il perchè è semplice, a differenza dei gelsi da te postati che hanno il tronco con un grande diametro, i salici ( la gàba ) a cui mi riferivo, di solito, il loro tronco è molto più piccolo e i rametti molto più numerosi :wink: X Dorno: la ciùenda da noi è sinonimo di siepe ( ses ) pronunciato come si pronuncia il numero ( vùn, dù, trì, quatar, cinch, ses...), solo che la ses è quella attorno agli orti e la ciùenda è quella lungo i viali, ma poi ci sarebbe " la bùslà " però, almeno per una volta devo dar ragione al Giò, specie nella terminologìa contadina le differenze anche da cascina a cascina erano e sono notevoli :wink:
  13. E' sempre bello vedervi nelle vesti di fotoreporter, anche se avervi al fianco...non ha prezzo, ed ogni volta mi fate scoprire posti veramente fantastici che un giorno, spero, di visitare con due guide come voi! Per Patrizia; stò monitorando il bosco, l'altro giorno due ali grandi e silenziose hanno attraversato la stradina bianca, forse i nostri amici stanno arrivando, incrociamo le dita!!
  14. Grazie amico mio, mi hai tolto le parole di bocca....ma non tutte :tongue: vogliamo parlarne di quel " scorre acqua nelle mie vene..."? Poverino lui!! Come se non lo conoscessimo
  15. Penso di esser stato il primo in questo forum a scrivere della vita del fiume e ricordo che provavo una sorta di vergogna a parlarne, facevo confronti con montagne e mari di altri e il Ticino sembrava poca cosa, ma quello avevo da raccontare e da fotografare, quello avevo ed ho nel cuore. Poi vennero altri, Roberto (Falworth) sù tutti, ma anche Giancarlo (Nick) ha dato tanto ai fiumi di pianura e poi Luciano... e quel tanto che ho appena detto, col tempo somigliava sempre più al tutto. Ma non è così, mancava al Giuàn, che dall'alto ha un altro angolo di visuale e dal cuore un'altra polla sorgiva e così la storia e la gente di fiume trova sempre qualcosa da aggiungere, qualcosa sù cui fermarsi a pensare, a chiedersi il perchè di questa poesia di pianura. Mentre scrivo, di questi perchè trovo anche delle risposte mai date o dette, ma non è ora il momento, voglio riservarli per altre storie, magari a 4 mani, ma uno di questi lo dico ora; nasci dove vuoi, ma una delle cose che ci accomunano è....il nostro peso da portare e più lo sentiamo e meno possiamo aiutare gli altri più deboli, ma in noi, uomini di fiume, ci riconosciamo quel modo di saperci dare agli altri, di fare tribù, che ora sarebbero associazioni benefiche ma che per noi significava "mutuo soccorso" e una delle spiegazioni che trovo è nella nostra esclusiva possibilità di immergerci più e più volte in quell'acqua e restarci anche per ore lungo tutta la calda stagione e lì, quasi senza peso, guardando sulla riva le varie tonalità della Vita ci apparivano chiare e...le forze che avremmo speso per noi, col tempo e il cuore, abbiamo imparato a usarle verso gli altri e per noi....null'altro che il gorgoglìo di quell'acqua che abbiamo saputo tradurre e tenerci dentro, sinchè le amicizie nate quì dentro non ci hanno spinto a scriverle per voi, cosa che a Giuàn riesce molto bene e che io cercherò di imitare, promesso. Intanto mi godo le vichinghe riflessioni, non senza emozioni anzi....
  16. patrizio

    Parco Delle Folaghe

    Gelso, in dialetto pavese " muròn " quindi una fila diventa " murunà "
  17. Ieri, mentre ti ascoltavo raccontare, era come se ti vedessi. Perchè un volto di un amico non si scorda mai, perchè il timbro della tua voce esprime una bontà profonda alla quale ci si abbandona facilmente, perchè mentre parli dei tuoi posti, senza che te ne accorga, ci metti tutto il tuo grande cuore e la tua voce diventa il pennello del pittore e tutto diventa una magìa sulla tela della Vita e ora... Ora vedo ciò che hai visto ed è come se fossi stato lì, ma solo per ciò che riguarda il paesaggio, per te, invece, vorrei tanto averti veramente al fianco, vivere quelle emozioni così semplici e così profonde, poterti guardare e trovare la felicità nel tuo sguardo e provare la gioia vera che solo un abbraccio reale sà donare. Vorrei, vorrei, quanti vorrei, ma ieri ci siamo detti che " volere è potere " e io ci credo!! Auguroni ancora, Francesco e grazie...per tutto!! Un abbraccione da Pavia!!!!
  18. patrizio

    Parco Delle Folaghe

    ...e questa è lei, la mia nipotina Gaia!! Auguroni Aldo!!!
  19. patrizio

    Parco Delle Folaghe

    Alcune precisazioni Aldo :biggrin: Una pianta sola si chiama Gàba, una fila di queste piante si dice Gabà e la tua foto è....un insieme di piante, che poi siano gelsi, dalla foto non riuscivo a capirlo, ma le differenze sono come hai detto e le conosco bene :wink: Mio figlio lavora sui computers e se è stato lui il tramite che ti ha portato da noi lo ringrazierò con profonda gratitudine, sei prezioso per me, per noi del forum Comunque questo è mio figlio....fotografato da sua figlia di tre anni....
  20. patrizio

    Parco Delle Folaghe

    Potrei anche sbagliare, ma a me quella fila sembra proprio una " Gabà ", quindi salici, non gelsi. Quei particolari salici con i rami lunghi e sottili venivano, per così dire, tosati a zero ogni anno, difatti quei rametti molto fibrosi e resistenti, venivano usati sia per legare da noi le fascine e verso l'Oltrepò i tralci di vite! :wink: Comunque sia, colgo l'occasione per farti tanti tanti Auguri di un buon 2012!!
  21. Auguri anche a te Alessandro!!! Quando guardo le tue immagini è come aggiungere valore ai sentimenti, ogni tua foto equivale ad un pensiero scritto, a una descrizione minuziosa di una emozione, se forziamo i termini, una tua foto è come una poesìa moderna. Spesso mi trovo a pensare alla minuziosità descrittiva di certi grandi poeti e cosa avrebbero potuto fare con una macchina fotografica o a certi fotografi, come te, se ti piacesse anche scrivere. Ma in fondo, a pensarci bene, trovo giusto lo svolgersi del tempo così come è avvenuto e a me che piace leggere e che ho letto tanto, guardo una tua foto, come quella di te seduto che guardi verso il sole ed al piacere sottile che mi regalano gli occhi, ci aggiungo una poesia di Foscolo et voilà.... un'attimo di serena felicità è compiuto! Diventi sempre più bravo Ale, gongolo all'idea, neanche tanto difficile poi, di aver visto da subito le tue grandi doti. Si dice che gli occhi son lo specchio dell'anima, ma ora che possiamo, perchè non dire altrettanto di ciò che uno fotografa?
  22. Da noi è una pianta molto rara, stà quasi sparendo, ma quand'ero bambino ce n'era un bel pò attorno alle cascine ed il suo profumo me lo ricordo bene, così come tanti altri profumi, ora usuali, ma una volta unici, del Natale. Dire oggi che il profumo delle arance e della loro buccia sulla stufa a legna o nel camino mi ricorda il Natale, fà sorridere, eppure è così, da bambino (50 anni fà) le arance erano una rarità, almeno per la mia famiglia. Nel 1960 eravamo in 9 attorno alla tavola e il panettone era uno solo e per tradizione una fetta andava messa da parte sino a San Biagio, nel giorno del santo, la si portava in chiesa per farla benedire e poi la nonna ce ne dava un pezzettino a testa, così la gola e il naso erano protetti....beata fede. Le marche del panettone erano 2, o Motta o Alemagna, via di lì non si andava, mi ricordo la prima volta che comparve il panettone a marchio "Le tre Marie" era più basso degli altri due e i sospetti verso quella novità erano fortissimi, mia nonna lo rifiutò per qualche anno, poi, visto che le marche aumentavano sempre più...capitolò anche lei al consumismo, non prima di aver pronunciato la tipica frase " chissà dove andremo a finire!" Ci sarebbero altri, tantissimi profumi legati al Natale, forse uguali ai vostri o forse diversi da regione a regione, da famiglia a famiglia, secondo le possibilità economiche ed i luoghi dove si è nati e vissuti, siano essi città, paesi o cascine di pianura, mare o monti. Ma se devo dire cosa mi riporta di più al Natale, non ho dubbi, è il ceppo che si metteva nel camino alla vigiglia e che durava sino alla mattina di Natale, il profumo di quella quercia che bruciava, il suo calore, il suo crepitare, la luce che illuminava quei volti che non vedo più, se non col cuore....se non con la magìa unica che solo in quei giorni riusciamo a sentire. Sapeste quante volte mi son chiesto " perchè?" Grazie Gibbo!!
  23. Felicità è.... poter dire che Marvi ed io ci saremo
  24. Potrei mettermi a scrivere un fiume di parole, ma nessuna potrebbe spiegare ciò che hai provato e il piacere mio nel condividere la tua emozione. C'è la mia firma però, l'ho messa alla nascita della nipotina e forse, in quelle poche parole c'è molto dei nostri sentimenti!!
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