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alfredo

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  1. ottima raccolta visti i tempi.....................ieri io 300 km, confini lazio, abruzzo e ciociaria................2 mazze di tamburo....grrrrrrrrrrrrrr ciao
  2. bella aldo......................se piove ancora a fine settembre si raccoglie qualcosa anche tra lazio e abruzzo........................ciao alfredo
  3. a noi ancora non ci tocca................................
  4. dalle parti vostre è andata bene.da noi il caldo e il vento hanno bruciato............e i pochi funghi trovati erano rovinati..................aspettiamo le prossime piogge. ciao
  5. se le morchelle le avessi fatte io e tu ci mettessi la panna tu denuncerei alla corte di giustizia dell'aia per crimine contro l'umanità
  6. Penso che anche l'Amer a roma abbia abbastanza documentazione in merito ciao
  7. come ho già detto, esiste ampia bibliografia sui funghi degli incendi, se vuoi approfondire non hai che da scegliere ................. "MIcologia e Vegetazione Mediterranea a cura di G.E.M.A. Gruppo Ecologico Micologio Abruzzese.................... ciao alfredo
  8. ciao aldo, la mia conoscenza è pseudoscientifica,infatti deriva prevalentemente dalla conoscenza delle antiche tradizioni locali, .............roba da vecchietti..........dai che tra un paio di mesi spero andremo in quel posto che mi hai raccontato ciao alfredo
  9. nn so se è vero che dopo l'incendio nascano ovoli, sicuramente molti tipi di funghi propri di queste situazioni ciao alfredo
  10. errata corrige...................... il ciocco era di nocciolo ciao
  11. Sullo studio dei funghi degli incendi ci sono documenti fin dall'800, come rileva giustamente loril relativamente a :"Saccardo, P.A. Sylloge Fungorum V: 122 (1887)", Gli effetti degli incendi sulle aree boschive hanno destato curiosità presso le popolazioni in tutta europa, ora non trovo quel documento del mio amico ma su Micologia e Vegetazione Mediterranea VOL. II - n. 2 Anno 1987, il Dr. Giovanni Pacioni dell'Università dell'Aquila, Dipartimento di Scienze Ambientali, descrive una ricerca sui Funghi delle Aree Bruciate del Mediterraneo.Il testo inizia così :" La foresta precede l'uomo, il deserto lo segue "(Chauteaubriand), ciò a dire che da sempre l'uomo ha incendiato il suolo, prima di tutto per guadagnare pascoli, poi per fare carbone. E' presente anche una ampia bibliografia di vari autori, prevalentemente stranieri relativamente ai funghi degli incendi. Comunque in questo testo ho visto una foto che a me sembra proprio simile a quel tipo di fungo che a rocca di papa chiamavano sfogatello di ciocco, è il Polyporus Corylinus. Un amico di mio padre, idraulico, teneva in cantina un grosso ciocco di olivo, un albero che era stato incendiato, questo ciocco periodicamente produceva questi funghi "sfogatelli" ciao alfredo
  12. non so se qualcuno del forum si è mai interessato ai funghi degli incendi ................dovete sapere che a rocca di papa un fungo tradizionale era lo sfogatello, i ristoranti negli anni 60, 70 lo proponevano fritto dorato, era una squisitezza. Rocca di papa era da secoli un paese di tagliatori di boschi, carbonai, profondi conoscitori del bosco e dei suoi frutti. Molti anni fa, parlo dei primi anni 70, ero amico con un funzionario dell'enel che aveva a che fare con i tagliaboschi a causa delle linee elettriche che potevano subire danni dagli alberi. Insieme a questo mio amico ebbi occasione di andare a funghi con qualcuno di questi boscaioli, raccoglievano dei funghi che chimavano "tracciaroli", funghi che nascevano a "tracce", li cucinavano con il pomodoro e ci condivano la pasta, forse tricholoma portentosum. Poi andavamo a raccogliere i funghi di piazza, si andava nelle "piazze" dove una volta si faceva il carbone e lì si raccolgieva lo sfogatello di piazza, mi sembra fosse il tricholma terreum, era il risultato di anni e anni di calore deteminato dalle carbonaie. Un altro fungo famoso a quel tempo era lo sfogatello di ciocco,c'erano dei raccoglitori esperti che incendiavano l'albero giusto alla base con delle foglie secche, un incendio controllato, dopo ualche tempo questo ciocco "giusto" dava lo sfogatello, molto ricercato fritto dorato. Un mio amico socio Amer "Associazion micologica ecologica romana", studioso della materia, fece una pubblicazione "I funghi degli incendi" questo fungo lo chiamava "Effegatellum effegatellum". Un giorno, parlo sempre di circa 20 anni fa, andai a mangiare a rocca di papa in un ristorante dove mi proposero dei funghi sfogatelli fritti dorati, io accettai ben volentieri, seppur pesanti da digerire, per me erano una leccornia. Al cameriere, una persona semplice, anche molto simpatica, dopo aver esaminato il piatto, dissi : mi scusi, io le avevo chiesto effegatellum effegatellum fritto dorato, lei mi ha portato pleurotus ostreatus friutto dorato, quindi se lo mangi lei o il cuoco ! Il cameriere che non aveva colpa rimase esterrefatto, comunque si riportò il piatto che non mi fece pagare. Un aneddoto che va iscritto nella storia delle "sole" e che attiene anche a quelle tradizioni perdute, perchè ormai funghi sfogatelli "di ciocco" sarà ben difficile mangiarne ancora. Mi piacerebbe sapere se qualcuno del forum conosce qualche fungo degli incendi che viene tuttora raccolto nel suo territorio. alfredo
  13. ero con la mia compagna................la zona è il monte viglio confini lazio abruzzo
  14. qui un paio di anni fa feci una raccolta straordinaria ciao alfredo
  15. anche io sabato ne ho raccolto un pò..............da noi nei posti caldi ciao aldo
  16. ritorno ................in attesa dell'uscita dei nostri amici
  17. un mio cliente che abita a parigi dice che nei mercati stanno vendendo porcini francesi a 16 euro..........una "buttata tardiva"
  18. da noi invece ancora si trova qualcosa...............nei boschi litoranei ancora qualche aereus oltre alle lepiote, i soliti lepidum e le geotrope..........domani si vedrà.............posterò qualcosa :wink:
  19. sii democratico.....................espandi la conoscenza............a natale con la polenta...........ma senza salsicce :biggrin:
  20. ciao aldo...................tra una settimanella dobbiamo organizzare..........questa acquetta dovrà pur dare i suoi frutti
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