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Tricholoma o Cortinarius?
Gaspy ha risposto a ferdinando nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
1) se evoca un Cortinarius per l' aspetto dermocyboide e la puzza di gas illuminante, non può non essere che il T. sulphureum 2) Le tonalità violette indicano la varietà (o specie) bufonium Gaspy -
mini quiz ferragostiano
Gaspy ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Leucccocoprinus luteus (Sow.:Fr.) Locq è la denominazioni esatta. le altre sono sinonimi Gaspy -
mini quiz ferragostiano
Gaspy ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Leucccocoprinus luteus è la denominazioni esatta. le altre sono sinonimi Gaspy -
Una crosta....gigantesca
Gaspy ha risposto a Gaspy nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Peccato, signora Longari: è caduta sul Meripilus Gaspy -
Una crosta....gigantesca
Gaspy ha pubblicato una discussione in Funghi da determinare e da riconoscere
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Lo dice chi ha la pancia piena! Gaspy
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Le Phallaceae sono funghi antichissimi e distribuiti in tutto il globo terrestre. è l'unico gruppo di funghi da considerare commestibile di pregio in quanto ricco di sostanze nutritive. Una ricercatrice del Parco di Yellostone cui i procioni avevano rubato le provviste è sopravvissuta 20 giorni camminando per uscire dalla foresta e nutrendosi di Phallaceae. Vi mostro qui l'Asaroe rubra e l'Anthurium archeri. Di quest'ultimo, purtroppo non riesco a trovarela foto da adulto. Gaspy
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visto che il sito langue .......
Gaspy ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Per la varietà nei funghi poco mi viene in mente, non perché non ne conosca,ma perché esistono tali esagerazioni tassonomiche e regole sulle punte delle dita, che, prima di parlare di varietà c'è bisogno di un studio biologico notevole. La varietà deve avere i connotati diversi costanti e non perdere l'interferilità. Mi viene invece in mente nelle Orchidee la Vanda tessellata, che ha veramente delle varietà stabili, cromatiche o di disegno floreale. Il Cortinarius huronensis var. huronensis di distingue dalla var. palutsris per le lamelle col senape,mentre nella var. palusris son colore olivaceo.Una differenza ecologica esiste anche nel senso che il primo ha una diffusione con un numero maggiore di habitat, ma questa è secondo me una differenza non caratteriale, ma conseguente ad una differenziazione di popolazione. Viene anche considerata una differenza sporale, ma è talmente minima, che difficilmente può essere considerata un carattere tassonomico. Per la forma è indipendente la variazione somatica dipendente dal genoma, sia che dipenda da aggiunta o mancanza di enzimi o altro. Abbiamo ritrovato sullo stesso micelio l C. caninus e quella che è stata pubblicata come varietà inflatus. A vederli sembrano entità del tutto diverse con il primo a gambo cilindrico-appena clavato e la seconda molto bulbosa.è chiaro che trattasi di una forma.Lo stesso dicasi il Cortinarius uliginosus e la forma (prima varietà) luteus. E' chiaro che non è facile la distinzione, dato ohe il micelio corre sottoterra. Per la sottospecie la cosa è un po' più chiara il C. violaceus e la sottospecie harcynicus essi sono visibilmente simili anche se il primo è più piccolo ed ha spore più allungate, ma l'uno vive in latifoglia (almeno in Europa) e l'altro in aghifoglia. Ancora più evidente è il C. atrovirens di Abies e la sottospecie ionochlous in latifoglie termofile ben caratterizzati macroscopicamente. Gaspy -
visto che il sito langue .......
Gaspy ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Semplicemete che si tratta di una mutazione occasionale e non necessariamente ripetibile nelle successive generazioni. Gaspy -
visto che il sito langue .......
Gaspy ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
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visto che il sito langue .......
Gaspy ha risposto a Ennio nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
In effetti sono anomali tanto il colore che l'habitat: chissà che non si possa considerare una subspecie Gaspy -
Mi incurioscise questa frase che hai scritto. e) Quando all'inizio degli anni 90, alcuni cortinariloogi mi hanno distrutto la sistematica tradizionale del Moser in Singer avrei volentieri abbandonato tutto. Ed invece ostinatamente mi sono sfidato: oggi talvolta sfido loro"! Distrutto vuol dire che i dogmi del passato sono stati distrutti? Nel qual caso può essere che rivengano distrutti gli attuali? Ciao e Grazie Massimo R. La questione è questa e l'ho già accennata a suo tempo attirandomi le critiche di Russula. Sia ben chiaro che son ben lungi dal mettermi al di sopra di Melot, Bidaud e Consiglio per la descrizione delle specie, ma soltanto per l'impostazione gerarchica La classificazione sistematica del Fries ha retto, con opportune modifiche fino al 1975. Allora Moser ed il suo allievo Horak, hanno riformulato tutta la classificazione, non tanto sugli elementi su cui si basavano i taxa generici e subgenerici, ma perché tenevano in conto la corologia avendo studiato nel complesso i Cortinarius di tutto il globo. Lavoro pregevolissimo che ancora oggi ha un valore basilare. Alla fine degli anni 80 i micologi d'assalto, Melot-Brandrud da un lato ed i loro acerrimi avversari Bidaud, Remaux appoggiati dal grande cortinariologo Henry hanno voluto rivoluzionare completamente le gerarchie, da un lato - lodevole - dando validità nomenclaturiale ai taxa sovraspecifici - dal lato rispolverando criteri friesiani ultraobsoleti. Ciò con evidente volontà di protagonismo. Non è passato molto tempo che gli studi del DNA hanno indicato come errate la maggior parte delle loro scelte (che fra l’altro, essendo conflittuali tra loro creavano un’enorme confusione) ed è di questi giorni che Melot di fronte ad una mia critica ha ammesso che un Phlegmacium non è tale soltanto per la viscosità del cappello!!! Ma questo è tuttavia un argomento marginale. Io sono del principio che sovvertire un ordine precostituito per sostituirlo con un altro o sei certo del vero o aumenti la confusione e quello dei Phlegmacium è soltanto uno degli esempi. Nell’ aiutarvi comprendere i cortinari mi baserò comunque sui principi del Moser, perché facili ed immediati. La classificazione “naturale” è terreno riservato ai più esperti,dato che, come giustamente dici nessuno parte dal tetto….. Gaspy P.S. La letteratura è indispensabile non solo pèer avere una panoramica completa,ma anche per rendersi conto da soli di ciò che è giusto e ciò che lo è meno. Ma essa è difficile da reperire e costosa. Io, sempre co il portafoglio vuoto, ho raccolto migliaia di fotocopie, ho rotto le scatole a molta gente per farmi prestare libri e qualcosa l'ho anche comprato.Ma anche per usto occorre passione,m volontà e.......testardaggine. :biggrin:
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a) Einstein fu bocciato in matematica! piccoli dati come quelli osservati da Doni fanno capire molto più delle foto c) Non tutti gli elementi forniti in una dettagliata descrizione come la mia sono utili all'identificazione: ma vi fanno capire la complessità di una scheda. d) come già dissi molti cortinari - che giustamente definisci ostici - si assomigliano in foto:l'uso di elementi quali le reazioni chimiche e della microscopia aiutano molto a dirimere le questioni. e) Quando all'inizio degli anni 90, alcuni cortinariloogi mi hanno distrutto la sistematica tradizionale del Moser in Singer avrei volentieri abbandonato tutto. Ed invece ostinatamente mi sono sfidato: oggi talvolta sfido loro"! f) da questa discussione anche i novizi hanno compreso il significato di Phlegmacium e lo hanno estratto dal generico concetto di Cortinarius. E' un grosso passo avanti e spero li incuriosisca ad andare avanti e che un giorno scoprano i......miei errori!" :hug2: Allorea sarà compiuto il significato di [/u]forum[/b] g) L'hai detto all' inizio: Cortinarius (Fulvi) humolens. Con calma completerò la scheda nell' apposito spazio. Gaspy P.S. Mi sfuggiva una cosa importantissima cui nessuno aveva fatto caso, ma che non potrà sfuggirvi in futuro:guardate le ife dell'epicute, ricordano i capelli della Medusa! le ife son intrecciate e sciolte. Significa che l'epicute è gelatinizata e cioè che è -almeno all'inizio - viscosa. P.P.S. sono convinto che Porcinodiverrà un cortinariologo interessatissimo :biggrin:
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Brava Doni: come ho detto non è una specie facile perchè abbastanza recente, ma giustamete hai osservato che si ratta di un Phlegmacium, non solo per le foglie attaccate, ma anche per il tipo di spora. Gaspy
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Untuosa significa pocoviscida, disolio viscida con tempo umido. Non è che tu abbia sbagliato: hai fatto il tuo sforzo e ciò è encomiabile. Ariverai prima o poi a distinguere i caratteri buoni da quelli ingannevoli. Qualcuno ha suggerito.....Fulvi. (ma questa specie sul Moser non c'è è recente.
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Bravo comunque Gaspy
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Cappello: Ø 50 – 75 mm convesso lievemente irregolare, cuticola untuosa, liscia giallo cera sovrapposta dai colori rosso rugginosi del velo che le conferiscono un colore giallo ocraceo – ocra arancio a chiazze, lamelle piuttosto fitte, l = 95, lamellule e lamelluline rare, annesso-smarginate color giallo cera, poi ocracee gambo cilindrico, 50 – 75 x 10 mm, fibrilloso, giallo cera o zolfo pallido ricoperto da fibrille rugginose, terminante in un bulbo piccolo x 18 mm, corto quasi a tazzina come quello del C. sodagnitus, marginato da un velo rossastro, carne soda bianca, odore di radice; reazioni chimiche nulle al KOH, al Tl4 e alla fenolanilina, scarsa al guaico, positiva al FMP. Rilievi microscopici (fig.17): spore citriformi larghe, con verruche grosse e ben distribuite (7-) 8,7 – 11 (-11,7) x (5,-) 6 – 6,8 (-7,5) µm, ind. =1,3 – 1,7; imenio: margine fertile, basidi tetrasporici 31 – 40 x 6 – 10 µm; cellule sterili banali 15 – 38 x 7 - 9 µm, pileipellis: ixocute di ife flagellate x 4 – 7 µm, miste con quelle filamentose del velo x 1 – 2 µm; ife fortemente incrostate da un pigmento giallo dissolto in KOH. Habitat: Istria, sub carpinus orientalis. Osservazioni: Cortinarius raro nei paesi a nord delle Alpi, meno alle nostre latitudini. Caratterizzato da colori giallastri o ocracei smorti e da un odore di radice (che però era poco evidente in questo caso). Le spore sono medie per lo più citriformi con verruche molto grosse, tipiche della sezione. Vi metto anche la foto. Se qualcuno lo indovina merita un premio. Ma il discorso di fondo è assorbire i dettagli descrittivi, capire di che gruppo si tratti; insomma sentirlo in mano e sotto i sensi. Dopo l'opportuna discussione, lo metterò nel sito dei cortinari. Gaspy
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semi-ipogeo....catathelasma imperiale?
Gaspy ha risposto a TOM71 nella discussione Funghi da determinare e da riconoscere
Questo è uno degli esempi che mostrano la sottile differenza tra Agarici e gasteromiceti, gli ultimi che altra valenza non hanno che pratica. Ma esistono altri casi ancora più interessanti. Alcuni Cortinarius de4ll'America del Nord e almeno uno dall' Australia (Dermocybe) son dei perfetti agarici compresa la formazione di ballistospore. Tuttavia il velo parziale -membranoso -è talm,ente spesso che non si lacera e perciò le spore non possono fuoriuscire. Saranno il vento e gli animali a spaccarlo disseminare le spore La micologia è ricca di esempi di adattamenti e scelte senza per questo determinare dei taxa che sono per lo più una merta invenzione umana. Gaspy -
ù Su questo sono d'accordo. Ma se non sai che cosa cercare nel fungo e che cosa descrivere, come lo inquadri? Al mio corrispondente da Hobart ho impiegato anni per spiegare che uno dei caratteri principali (soprattutto con le Dermocybe) sono i veli ed ho dovuto andare lì per spiegarglielo e per dirgli che conta il colore, la consistenza i residui sul gambo. Non sono riuscito a fargli entrare in testa l'importanza delle reazioni macrochimiche che sono uno dei primi elementi per distinguere alcuni gruppi. ecc. Ci sono decine di cortinari che si somigliano soprattutto nelle foto e se dico un nome invece di un altro e chi se ne......ma capirlo significa come averlo in mano E già capire il gruppo è un passo avanti. Gaspy
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Rispondo prima a te e poi a Donatella. Penso (e spero) che sia lungi dalle velleità di attaccare chiunque se non su fatti persona lui (qui fuori luogo) e particolarmente i neofiti sia di micologia in genere sia di cortinariologia che è ostica per tutti. Io che i Cortinarius li mastico (in senso metaforico s'intende) da anni posso anche risentirmi di non poter dare una risposta esauriente, ma tutto sommato ho poco da perdere. Nelle varie riunioni nei gruppi micologici ho tuttavia riscontrato l' atteggiamento passivo da spettatore generalizzato a un gran numero di persone che venivano lì perché, evidentemente, non sapevano dove passare la serata. Alla fine della serata fossi io o altri volonterosi avevamo dato spettacolo, ma gli studenti poco o nulla avevano assorbito. Posso anche scocciarmi di non riuscire ad identificare una specie, ma ....poco male. Ciò che tengo invece a far presente è che se do un nome uno val..l'altro, mentre una descrizione da modo a te di imparare che cosa guardare che cosa riportare e che ciò conta ben più del nome giusto. Perciò prendila come una sferzata per imparare non per criticare o condannare chiunque. Ciao Gaspy
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Nella micologia non occorre una spiccata intelligenza, nè preparazione, ma memoria e spirito di osservazione. Certo pretendere di arrivare a limiti professionistici senza una preparazione di base l'ho visto fare e l'ho ampiamente criticato. Ma per conoscere e distinguere tra le varie specie fungine basta umiltà, dedizione, confronto, letteratura (che si accumula un po' alla volta, magari fotocopiando testi altrui) e soprattutto grande passione. Non scriverai libri,ma potrai dare la tua voce nelle mostre micologiche e, soprattutto, allargare i tuoi limiti di conoscenza. Quando vedo programmi come "Chi vuol essere milionario" e scopro certe carenze di laureati e persino insegnanti debbo, mio malgrado concordare con te sullo "spreco di tempo all'università". Gaspy
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Vedi, qui bisognerebbe vedere la reazione agli alcali e la misura delle spore (che saranno citriformi). Avendolo in mano si sa a che gruppo appartiene, ma da una foto molto meno. Comunque la carne biancastra (salvo che in periferia) ed il colore del cappello mi induce piuttosto a pensare ai Fulvi e potrebbe trattarsi del C. subfulgens. Gaspy