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  1. splendide foto Luciano che danno veramente il senso della splendida giornata passata assieme .....
  2. Sguardo meraviglioso che è vedere senza chiedersi nulla, vedere e basta. Qualcosa come due cose che si toccano - gli occhi e l'immagine- uno sguardo che non prende ma riceve, nel silenzio più assoluto della mente, .... .. sola innocenza che potrebbe prevenire le ferite delle cose quando da fuori entrano nel cerchio del nostro sentire-vedere-sentire- perché sarebbe nulla di più che un meraviglioso stare davanti, noi e le cose, e negli occhi ricevere il mondo - ricevere - senza domande, perfino senza meraviglia - ricevere -solo- ricevere- negli occhi - il mondo. (A.Baricco-Oceano mare) dedicato a Paola
  3. Ma che io resti di qua o di la del lago, non fa nessuna differenza perché la mia paura è di non trovare più quella pulsione che ogni tanto mi è venuta a trovare, che mi ha tenuto sveglio di notte, che mi ha fatto tremare, gioire, che mi ha reso felice per qualche istante pensando che qualisasi cosa sarebbe accaduta o non accaduta, era bello in quel momento viverne l'essenza. (nella foto il lago di Cece)
  4. E voi,amici cari, siete riusciti a comprendere il linguaggio delle cose mute?
  5. E' così che continuo, lasciandomi alle spalle barlumi di irragiungibili abbracci, desideri incompiuti, progetti sbiaditi e volati nel fondo ad uno stanco lago che accoglie tutto ciò che non è stato e che mai sarà, perché privo di forza e di direzione certa...
  6. ....nella realtà, siamo scesi correttamente fino ad incrociare il sentiero 336b don Battistin, ma raggiuntolo abbiamo svoltato a sinistra pensando di tagliare anche la parte del percorso del lago di Cesarina per finire direttamente al lago di Cece. Ma le asperità del terreno non ci hanno permesso di proseguire. Abbiamo così dovuto ritornare sui nostri passi per raggiungere il lago di Cesarina (perdendo in questo modo quasi un'ora) (la traccia GPS mette ben in evidenza questo fallito tentativo)
  7. Raggiunta la piccola forcella noi avevamo indicazioni di tagliare questa parte del percorso calando decisamente verso il basso, in corrispondenza di un piccolo corso d'acqua, nei cui pressi scende una esile traccia secondaria che, a quota 2.140 incrocia il sentiero 336b intitolato a don Battistin, per poi portarsi al lago di Cesarina. (nella foto veduta panoramica dalla forcellina verso Bellamonte e il Viezzena)
  8. ...arrivati a questa sella il sentiero 349 si riportava verso sud-est per raggiungere Forcella Cece, profondo intaglio racchiuso tra il versante orientale di cima Cece e cima Valbona Da qui si poteva scendere con il sentiero 336 lungo lo stretto Valonat fino al laghetto Cesarina. (la foto evidenzia molto bene lo stretto Valonat e all'orizzonte la Forcella di Cece con cima Valbona a sinistra)
  9. ..a questo punto il sentiero perdeva leggermente quota per poi risalire fino alla forcelletta segnata con la freccia rossa nella foto........
  10. ...come vi avevo anticipato, e come avevamo già pianificato alla partenza, il ritorno non è stato fatto con lo stesso percorso dell'andata, ma abbiamo voluto tentare un circuito nuovo che sulla carta sembrava molto interessante. Dalla cima siamo scesi per lo stesso percorso fino a questa forcelletta dove abbiamo preso il sentiero cai 349 per forcella Cece
  11. "Felice chi, lasciatisi alle spalle gli affanni e i dolori che pesano con il loro carico sulla nebbiosa esistenza, può con ala vigorosa slanciarsi verso i campi luminosi e sereni; colui che vola sulla vita e comprende agevolmente il linguaggio dei fiori e delle cose mute" Charles Baudelaire
  12. Grazie Roberto, grazie Alberto per la vostra consueta disponibilità ad ascoltare i miei racconti un pò strampalati. (traccia GPS riportata sull'immagine ortofoto del sentiero che corre lungo il fianco nord dei denti e del campanile di Cece tra i resti dei baraccamenti delle truppe austro-ungheresi fino alla cima Cece)
  13. alla prossima, caro Giorgio ...quando vorrai tu, .......
  14. non aspetto più risposte.... le leggo nei silenzi lunghi e vuoti..... e proseguo....sereno..con quel fardello di ferite che la vita regala a tutti, ma anche di gioia immensa di essere vivo e di poter ancora raccontare e scrivere queste storie a voi per emozionarci insieme, nonostante tutto. E finalmente sapere dove. E raggiungerlo.
  15. Camminavo ed era la cosa piu' bella che avessi mai fatto.
  16. Sensazione meravigliosa. Di quando il destino finalmente si chiude, e diventa sentiero distinto, orma inequivocabile, e direzione certa.
  17. Sensazione meravigliosa. ................... Silenzio e pace fuori e dentro di se stessi
  18. Non c'era piu' vento, non c'era piu' notte, non c'era piu' sole Andavamo e sapevamo oramai dove andare. Questo era tutto (sullo sfondo cima Cece)
  19. Quell'accostarsi. Si vorrebbe non finisse mai. Il gesto di consegnarsi al destino. Quella é una autentica e forte emozione. (nella foto gli arditi torrioni dei denti e il campanile di Cece avvolti nella nebbia)
  20. ..... il destino finalmente si chiude, e diventa sentiero distinto, e orma inequivocabile, e direzione certa. Il tempo interminabile dell'avvicinamento. (nella foto si riconoscono chiaramente le lastre di pavimentazione del sentiero ritagliate e sistemate al tempo della prima guerra dagli austro-ungheresi del 169° battaglione Landsturm )
  21. E' così che si decide il tempo giusto per una sosta ristoratrice del corpo e dello spirito. E' così che si decide il tempo giusto per riprendere a camminare..... (nella foto il baito Paolo e Nicola con accanto il crocefisso in ricordo di don Battista Giacomelli del C.T.G. di Predazzo)
  22. E' così che si intuisce dove e come riprendere il cammino, quando chi non ha molta voglia di esserci non c'è proprio più, e chi c'è sempre stato rimane e ti rivolge uno sguardo leggero e rassicurante....
  23. è così che la strada si spiana e diventa visibile la via da percorrere. Solo fermandosi, aspettando che i dubbi trovino soluzioni e si sciolgano gradatamente senza forzature, senza fretta, senza decisioni avventate....
  24. ...si esce dal bosco superando un dosso di origine morenica e si oltrepassa il laghetto di Valmaggiore a quota 1.910 (che nella carta viene comunemente definito come laghetti ????)
  25. .....il primo tratto del sentiero serpeggia all'interno di un bosco misto con prevalenza di abete rosso, ma con presenza di ontano verde, qualche rara betulla e gli onnipresenti noccioli
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