E allora torno nell’amata pianura e lungo le rive del fiume.
Ci sarà modo e tempo per godere del profumo di abete.
Torno a godermi il fiume, e qui siamo a qualche giorno fa, ascolto la sua voce.
Osservo e penso.
Mi torna in mente un passaggio tratto da “il nostro comune amico” di Charles Dickens:
"Forse non è ancora uscito dalle mani degli uomini uno specchio,
che di tutte le scene a cui abbia assistito,
non possa riflettere che quelle prive di orrore e di tristezza.
Ma pareva che il grande specchio sereno del fiume potesse riprodurre tutto quello che aveva specchiato tra le sue placide rive,
e riportare alla luce solo ciò che era piacevole, pastorale, primaverile."