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Illecippo™

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  1. ragazzacci...io a qualche kilometro di distanza.... avevo riempito gerla, cesta da pane e 5 cesti. Pazzesca la buttata che sta uscendo in questi posti, davvero da paura!!! ma durerà ancora per poco... un abbraccione a tutti voi crociati Nic
  2. cioè trovi una grifola e la lasci li??? io avrei lasciato tutti i porcini (oggi non posso dire quanti ne ho trovati.....!)
  3. O Belin, qualche volta anche Patrizio si fa vedere Apasseggionelbosco Grande Mado, un abbraccione e grazie :biggrin:
  4. Ciao Claudio, innanzitutto per determinarla bene devi darmi le coordinate :biggrin:
  5. Boh... a me, a sinistra mi sembra un deliciosus, e a destra ci vedo un vinosus
  6. Ahahahahhaa nulla da dire un peccato non avere partecipato, vi ho pensato tanto!!!! :biggrin: A presto belli!!!
  7. Grande Andrea!!! Appena ho un atomo di tempo posterò i miei scatti, con la neve a quota 2.800 e il Boletus permagnificus!!! ps. trovati pinicola/reticulatus domenica mattina. E il nero era un nero di faggio :biggrin:
  8. Russula sp. parassitata da Hypomyces viridis, tante volte prende la Russula sylvestris. Nico
  9. io ero convinto fosse del piazzista del Workwerk Folletto!
  10. più o meno era l'ora alla quale pensavo di partire
  11. Boletus pulchrotinctus › Ordine: Boletales › Famiglia: Boletaceae › Genere: Boletus › Specie: pulchrotinctus › Nome scientifico: Boletus pulchrotinctus › Cappello: sino a 25 cm di diametro, piuttosto carnoso emisferico poi convesso/guancialiforme, di colore chiaro beige-biancastra al centro sfumato di rosa verso il bordo, cuticola eccedente al bordo, liscia. › Tubuli e pori: gialli, talvolta e incostantemente sfumati di arancio ma soprattutto negli esemplari maturi, virano al blu alla pressione. › Gambo: cilindraceo, slanciato e in genere clavato alla base, di colore giallo decorato da un reticolo concolore; al centro presenta specialmente nei soggetti maturi una fascia di colorito rosato › Carne: gialla, sfumata di rosa sotto la cuticola vira all’azzurro maggiormente nel cappello, di odore lievemente acidulo e sapore dolciastro › Habitat: in boschi termofili di latifoglia, estate-autunno › Commestibilità: è a tossicità incostante, ma nei casi accertati è risultato essere tossico anche dopo prolungata cottura Quando incontriamo questo fungo non possiamo che pensare che il nome che gli è stato dato è davvero azzeccato. Il cappello chiaro, quasi color crema, con il bordo soffuso di rosa negli esemplari giovani e poi interamente rosa ha davvero dei bei colori; anche il gambo presenta queste tonalità rosate che si ritrovano persino nella carne sotto la cuticola. Il suo nome è Boletus pulchrotinctus e deriva dal latino “pulchro”, cioè bello e “tinctus”, ovvero colorato. Scoperto di recente Ma proprio il suo aspetto lo ha portato a mimetizzarsi con numerosi boleti, tanto che gli è stato dato un nome solo nel 1985, in epoca abbastanza recente. Il grande micologo piemontese Carlo Luciano Alessio dopo lunghi anni di osservazione in campo è giunto alla conclusione che questo bel boleto, simile al Boletus fechtneri per la colorazione chiara del cappello e per la presenza sul gambo, reticolato, di una fascia rosata fosse una nuova specie. Stabilito che si trattasse di un nuovo boleto, Alessio doveva decidere in quale gruppo di questo vasto genere collocarlo: se per i colori del cappello e del gambo propendeva per la sezione degli Appendiculati, ma per l’odore dei carpofori maturi molto simile a quello di Boletus satanas e soprattutto per la tendenza dei pori ad arrossare decise che era più corretto inserirlo nel vasto gruppo della sezione dei Luridi. In comune con questa sezione vi era la tendenza al viraggio al blu sia dei pori pressati, che della carne del cappello se esposta all’aria. Frequente in Spagna Tutte le perplessità di Alessio rimasero per parecchio tempo oggetto di discussione fra i micologi poiché poche erano le segnalazione di ritrovamenti di questa specie, da lui raccolta e osservata a fine estate inizio autunno in zone calde mediterranee su terreno calcareo e associate a latifoglie. Galli parla di ritrovamenti prevalenti sotto querce in boschi caldi e asciutti dell’appennino settentrionale e della Sardegna, continuando a considerare questa specie come rara e confinandola ad un areale molto ridotto della nostra penisola. Lo spagnolo José Muñoz, segnalerà raccolte frequenti anche in Spagna e individuerà la sua preferenza per le lecceta condivisa da Boletus lupinus e B. satanas. Un boleto discusso La sua scarsa frequenza e la sua ampia variabilità ne hanno fatto una specie discussa: secondo alcuni le forme a pori e reticolo giallo, simili al Boletus fechtneri, sono da ritenersi indigeste ma commestibili, mentre le forme a pori aranciati e reticolo rosato più simili a Boletus satanas sono ritenute tossiche. La nostra personale esperienza ci porta a dire che per questa specie non è sufficiente una prolungata cottura, come per tutte le specie commestibili appartenenti alla sezione dei luridi, per eliminare le sostanze tossiche presenti che provocano una severa emesi che non risponde alla terapia con farmaci e che pertanto può portare ad un ricovero in ospedale . Attenzione allora a non farci attrarre dal bell’aspetto di questo boleto che cresce nelle leccete mediterranee in gruppi anche numerosi dopo le prime piogge di fine primavera!
  12. aspe che guardo negli appunti..dammi 3 minuti!
  13. imperiale= grifola frondosa il problema è che io malconce e essicate nel bosco mai le ho viste, anzi, evento raro trovarle belle grosse. Nic
  14. io lo vedo molto pulchro e anche molto tinctus
  15. Aspetto da poliporo, per il resto difficile sbilancarsi
  16. Bravo dany!! Sia per i funghi, difficili in questo periodo, che per l'ultima, splendida immagine!!! Auguri di cuore :biggrin: :biggrin: Nico
  17. Lazarun tutti quei fungacci e quanto bel cibooooooo =) =) ps. mi sa che questo w/e dovremo fare una crociata nel cuneese
  18. non è una grifola forse un primordio di meripilus giganteus
  19. Sparassis laminosa :hug2: molto bella e difficile!!!!
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