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sonaldo

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  1. un lavoro un po' diverso dal solito, che spazia fra la micologia, la storia e la cultura. Riporto i ringraziamenti per il lavoro svolto: Si ringraziano le persone che hanno contribuito alla stesura e pubblicazione di questo libro: Irma Coccia del Q2 del Comune di Firenze; Paolo Luzzi dell'Orto Botanico di Firenze. E per il Gruppo Micologico Fiorentino Claudio Merlini; Maria Luisa Selvi Adversi; Francesca Bergesio; Aldo Sonnini; Adriano Zorzon. Infine un particolare ringraziamento a Roberto Rubbieri che ha promosso e coordinato la realizzazione di questa iniziativa
  2. Oltre a segnalare quelli che sono i luoghi più interessanti, dalle Ville Medicee a piccoli Romitori, sono state prese in considerazione alcune tavole, e da queste e dalla descrizione originale si è cercato di stabilire quale sia la specie corrispondente nella moderna nomenclatura.
  3. Sona stati studiati diversi itinerari che il Micheli percorreva o dove erborizzava di frequente.
  4. Il libro riprende un lavoro di ricerca di Giacomo Lazzari e cerca di descrivere gli itinerari e i luoghi, con riferimenti alle zone storiche e culturali dell'epoca.
  5. In occasione del 35 anniversario della fondazione del Gruppo Micologico Fiorentino "P.A.Micheli" abbiamo realizzato una pubblicazione un po' diversa dal solito. È un libro che cerca di ripercorrere, circa 300 anni dopo, le strade battute dal botanico Pier Antonio Micheli. Chi era costui? Vi riporto la breve descrizione della 4a di copertina del libro: Pier Antonio Micheli (Firnze, 1679 - 1737) Universalmente riconosciuto come il fondatore della moderna micologia, egli è stato infatti il primo a dimostrare che anche i funghi si riproducono per seme (le spore) e non per generazione spontanea. Nato a Firenze, pur di origini modeste e autodidatta negli studi, diviene un botanico di chiara fama. A soli 27 anni diviene botanico di corte del Granduca Cosimo III, con il compito principale di procurare piante per i Giardini botanici della Toscana, cosa che fece con numerosi e disagiati viaggi in tutta Italia. Nel 1717 fondò, con altri appassionati, la Società Botanica fiorentina, alla quale fu affidato il "Giardino dei Semplici", di cui diventò direttore e nel quale vegeta ancora oggi un tasso da lui piantato. Nel suo libro "Nova Plantarum Genera", i funghi sono la parte principale del lavoro, arrivando a 900 specie descritte, di cui 248 identificate come commestibili e 33 velenose; in questi studi egli intraprese indagini microscopiche riproducendo per la prima volta, anche in iconografie, gli organi riproduttivi fungini riportati in vari suoi manoscritti. Egli fu infatti anche un valente disegnatore. Elias Magnus Fries (1794 - 1878) testimonia: "Il Micheli da solo ha apportato alla micologia un incremento maggiore che tutti gli altri scienziati presi insieme" Le sue spoglie sono in Santa Croce di Firenze, fra i Grandi d'Italia. Nel suo epitaffio sta scritto: "contento di poco, versatissimo in ogni scienza naturale, famoso ovunque per le sue scoperte e i suoi scritti e sommamente caro a tutti i buoni della sua epoca per la sapienza, buon carattere e modestia". Una statua di P.A. Micheli si trova nel loggiato della Galleria degli Uffizi.
  6. Premetto che una macchina che salva in RAW non ce l'ho, anzi ho solo una macchinetta di qualità confrontabile con quelle di cartone monouso. Però qualche indicazione di "elettronica" penso di poterla dare. Le macchine digitali basano il loro funzionamento su un sensore elettronico, che ha preso il posto della pellicola. Questo sensore, in modi e tecnologie diverse a seconda delle macchine, converte le informazioni luminose che arrivano dall'ottica in segnali elettrici. In particolare vengono "estratti" i segnali relativi alle tre componenti fondamentali di colore, rosso verde blu, in forma analogica, per ciascun punto (pixel) del sensore. Questi segnali devono essere convertiti in forma digitale per poter essere elaborati e/o memorizzati. A questo provvede un convertitore (che è quindi un altro componente importante per la qualità finale) trasformando i segnali elettrici da analogici in digitali con una risoluzione che cambia a seconda del tipo di macchina. Si possono avere conversioni che vanno da 8 a 16 bit. Questo parametro determina la "profondità di colore". In pratica con una conversione a 8 bit si possono avere 256 livelli per ogni colore fondamentale (256 tonalità di rosso, verde, blu) mentre con 16 bit si arriva a 65536 livelli. Quindi le sfumature di colore possibili sono molto diverse. Nel caso di file RAW la funzione della macchina finisce qui, salvando le informazioni convertite. Nel caso invece di file JPG queste informazioni subiscono un'ulteriore manipolazione. Seguendo le impostazioni vengono utilizzati tutti i parametri di saturazione, bilanciamento del bianco, ecc. ecc., viene ridotta la "profondità colore" a 8 bit e viene introdotta una compressione, con perdita di informazioni, e alla fine viene memorizzata. È evidente che in questo passaggio c'è sicuramente perdità di qualità. Nel caso del RAW invece l'immagine può essere visualizzata e modificata in quasi tutte le componenti, ad eccezione di quelle che derivano dall'ottica, come profondità di campo o fuoco. Se però si utilizza semplicemente il programma con le impostazioni di default, tanto per salvare il file in JPG, allora si ritorna in pratica alla condizione precedente, solo che invece dell'elettronica della macchina si utilizza il software. Visto che di solito il software è fornito dal produttore, le operazioni e anche i risultati saranno presumibilmente molto simili. Riducendo poi le foto sotto i 180 KB canonici per il forum penso proprio che non si possa più apprezzare nessuna differenza.
  7. Scusami ma questo mi sembra eccessivo. Non vedo nessun cazzeggio e mi sembra che in diversi abbiano espresso alcune considerazioni interessanti. Io questo "tiro al piccione" sul forum, ogni occasione è buona, comincio a trovarlo estenuante.
  8. Galletto avrà notizie più aggiornate. Quando l'ho fatto io, nel 2007, bisognava fare una richiesta scritta, aspettare che fosse indetta una sessione d'esame e presentarsi sul posto. L'esame/colloquio era su aspetti generali della raccolta funghi e sull'articolo del regolamento del parco che disciplina i periodi, le quantità e le specie che si possono raccogliere. Niente di particolare, più che altro un colloquio per accertare le minime conoscenze necessarie. Alla fine ti rilasciano un tesserino valido 3 anni per una spesa di circa 15 euro (e devi tornare a ritirarlo qualche tempo dopo....). Ti consiglio comunque di andare sul SITO del parco. Alla pagina "contatti" ci sono i numeri di telefono, ti conviene informarti perchè mi sembra che stessero cambiando qualcosa... saluti Aldo
  9. Più che il post di Gibbo ci vorrebbe il lanciafiamme!!! Avrei in programma di andarci con il gruppo micologico il 5 aprile, ma non so se lo farò..
  10. San Rossore è un ambiente molto bello e particolare. Anche io ho fatto l'esame per il permesso e ci sono stato diverse volte, specialmente per le morchelle. Peccato che la situazione zecche sia davvero insostenibile. Tanto che non credo ci tornerò quest'anno. L'Amanita dovrebbe essere una gemmata o junquillea che dir si voglia. Saluti Aldo
  11. Bella la morchella e le orchidee. Se ti interessano ti consiglio il sito del GIROS Saluti Aldo
  12. non so come mai ti vengono queste idee..... tu il messenger non lo usi quasi mai...
  13. Per vedere le parti dei messaggi quotati bisogna manipolare un po' il file html che abbiamo ricevuto. scaricatevi questo file di testo: modifica.txt apritelo con un editor di testo, selezionate tutto e copiatelo. Aprite quindi il file html dei messaggi, con un editor di testo, NON con explorer. Dovrebbe essere più o meno così all'inizio del file: Incollate quindi la parte copiata in precedenza nella posizione indicata dalla freccia. Salvate il file e ricaricatelo. Dovreste avere sia le faccine che i "quote"
  14. Ho avuto modo di provare l'archiviazione di recente. La procedura descritta è perfetta. Scegliendo di compilare il file come pagina HTML viene spedita una mail che contiene un file allegato. Il file si chiama "pm_archive.html" e può essere aperto con Explorer o Firefox normalmente come una pagina web. Quello che manca sono le faccine e l'indicazione delle eventuali parti quotate del messaggio. Siccome sono un precisino ho cercato di risolvere questo inconveniente. Se a qualcuno interessa mi segua... Create una nuova cartella e chiamatela per esempio "PostaAPB". Apritela e copiateci il file "pm_archive.html" che vi è arrivato per posta. Eventualmente rinominate il file con un nome indicativo tipo "PostaMarzo.html" o quello che vi pare, l'importante è che lasciate l'estensione "html". Sempre all'interno create un'altra cartella col nome "style_emoticons", attenzione al nome che in questo caso deve essere esattamente così come scritto. Aprite quest'ultima cartella e createne al suo interno un'altra con il nome "default", anche questa scritta esattamente così. Dentro alla cartella "default" vanno copiate tutte le faccine. Se non volete copiarle una ad una QUESTO file zip le contiene tutte. Salvatelo e scompattatelo dentro la cartella "default". Se tutto è andato a buon fine adesso, ricaricando la pagina dei messaggi, dovreste vedere le faccine.
  15. non credo che potrò esserti molto d'aiuto comunque, ma non potresti mettere delle foto più grandi ?
  16. Ecco.. guarda di andarci..... hanno detto che finchè un torna i' "babbo" .. unnescono!!!
  17. questa mi fa un po' impressione... sembra che scivoli giù tutto da un momento all'altro! Riguardati Gianluca!
  18. ...quando il gioco si fa duro....... vai che ci troviamo a dormienti, se decidono di uscire!
  19. ammazza quanta neve che c'è ancora! Bellissima escursione davvero!
  20. Ciao Nicolai, bentornato! E ti presenti sempre bene, eh !? Saluti Aldo
  21. il gambo così decentrato rispetto al cappello è una caratteristica o semplicemente una particolarità di quell'esemplare?
  22. perfetta Salvo, mancava il fusto, ora la ricordo ... bella foto, ma cos'è... un cimitero?!
  23. grazie ad entrambi... questo fungo mi ha sempre incuriosito, ma non l'ho mai visto. Carletto dice che in Toscana non c'è, però mi sembrava di aver sentito qualcosa riguardo al senese... Giacomo ti ho trovato la prossima 'mission impossible"
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