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Ennio

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  1. 11) facciamo qualche centinaio di metri spostandoci nell'entroterra per cercare altre specie fungine, questo è uno degli ambienti composti da lecci, pini, cipressi, cerri, alloro, cisti, ecc,: tipica macchia mediterranea solamente che ci troviamo al nord.
  2. 10) questa è l'ultima specie dei funghi in riva al mare: Inocybe heimii Bon, fungo di 5-10 cm, bruno-rossastro, ricoperto da squame fibrillose disposte radialmente, lamelle adnate, da giallo a bruno ruggine per le spore, carne dolciastra, ocracea, gambo concolore, fibrilloso, base sempre profondamente infissa nella sabbia. Non commestibile come quasi tutte le Inocybi, cresce nelle dune e nelle pinete in riva al mare nei mesi invernali.
  3. 9) esemplari sempre della specie precedente, solo che essendo cresciuti tra l'erba alta, il gambo si è sviluppato molto in altezza (molto più lungo del diametro pileico), questo per poter meglio disperdere le spore a maturità "la natura ne sà una piu del d.....!!!.
  4. 8) sempre nei prati in riva al mare, Agaricus pseudopratensis (Bohus) Wasser var. niveus Bohus, questa specie differisce dalla precedente (specie tipo) solo per avere una colorazione iniziale bianco-candida in ogni parte per poi divenire leggermente alutacea in vecchiaia, stessi ambienti e stesso periodo di crescita.
  5. 7) come potrete immaginare sono stato spesso in riva al mare e allora, altro Agaricus. Agaricus pseudopratensis (Bohus) Wasser, var. pseudopratensis, carpofori di medie dimensioni, cappello ornato da squamule grigio-nocciola più fitte al disco su fondo bianco, gambo cilindrico, bianco, anello supero e sottile, presto lacerato, carne bianca, ingiallente alla base del gambo per poi inbrunire, odore leggero di fenolo (soprattutto alla base del gambo). Habitat, terreni erbosi in prossimità del mare, spesso sotto pioppo, anche nelle piazzole dei campeggi marini. Non commestibile come tutti gli Agaricus della Sezione Xanthodermatei
  6. 6) altro Agaricus di questi ambienti psammofili: Agaricus devoniensis Orton, fungo di medio-piccole dimensioni, cappello bianco, sericeo, margine con resti del velo, spesso sporco di sabbia, lamelle prima rosa chiaro e a maturità marrone scuro (come tutti gli Agaricus), gambo cilindrico, esile, provvisto di due anelli inferi, lascianti delle bande lungo il gambo stesso, spesso insabbiato per buona lunghezza, carne bianca, leggermente arrossante al taglio. Commestibile ma sconsigliato in quanto sempre sporco di sabbia "appiccicosa".
  7. 5) primo piano dell'Agaricus menieri Bon, (esemplari un pò vecchiotti).
  8. 4) il più "tipico" degli Agaricus degli ambienti marini: Agaricus menieri Bon, l'aspetto è quello di un robusto prataiolo dal cappello bianco-grigiastro, gambo cilindrico profondamente interrato nella sabbia, ingiallente per sfregamento, anello supero e doppio, evolvendo in uno stretto bracciale intorno al gambo. Carne bianca virante al giallo alla sezione alla base del gambo, odore di fenolo o tintura di iodio, tossico. Cresce da fine autunno-inverno, nei terreni sabbiosi sempre ricoperto di sabbia o emergente da questo substrato.
  9. 3) zona dunale del Lido di Volano, prospicente la Sacca di Goro (FE)
  10. 2) il tipico ambiente dunale, qui gli Agaricus in inverno sarebbero di casa, ma questa volta si sono fatti desiderare
  11. Ciao a tutti, come preavvisato, questa sarà almeno per il momento, l'ultima puntata di questa Rassegna, è una puntata dedicata interamente ai funghi che crescono in riva al mare e nei boschetti termofili retrodunali nei mesi di novembre - dicembre. L'occasione per visitare questi luoghi (zona della foce del Po di Volano, Codigoro, Pomposa, ecc. in Provincia di Ferrara) è stata la 10^ edizione delle giormate di studio micologico organizzate dal Gruppo AMB di Copparo (FE), a cui ha preso parte un nutrito gruppo di appassionati micologi provenienti da diverse Regioni, a metà novembre 2008. Con una "lunga carrellata" di 26 foto, cerchero di illustrare alcune delle specie raccolte e studiate e i loro ambienti; se non vi "stancherete", penso sia una ulteriore occasione di nuove conoscenze micologiche. .... allora si comincia 1)il Po di Volano nei pressi della sua foce
  12. Ciao Giacomo, ti sto rispondendo dal PC di mio figlio, non so cosa sia successo, ieri ho sostitiuto il modem ADSL e sono inziati dei problemi, non riesco a spedire le immagini allegate ai messaggi e spesso mi si interrompe la connessione, sembrava che fosse tutto ok, invece vedo che il problema persiste: TELECOM aiuto!!! Per quanto concerne la foto, è una immagine scannerizzata da una mia vecchia dia e si riferisce ad una raccolta di M. collinus proveniente dai pendii del m. Vettore a 1600 m. slm, di fronte a Castelluccio di Norcia (che tutti conosciamo). Ciao e grazie, Ennio.
  13. Marasmius collinus probemi nell'invio delle immagini, penso sia il mio PC, appema posso riprovo, Ennio.
  14. Ciao Mario, ho potuto vedere solo ora il tuo post e anche se le tue descrizioni sono confacenti, vorrei esprimere la mia perplessità circa l'identità di tale fungo. Dall'unica (purtroppo) foto, io vedo un fungo carnoso, cosa che non si addice al M. oreades e un gambo robusto e fibrilloso, altra cosa che poco gli si addice, inoltre il cappello mi sembra avere delle tonalità rosate (forse il monitor). Se avrai occasione di effettuare altre raccolte, fai qualche foto in più, magari anche del fungo completo, poi se li raccogli, potrai fare questa prova: M. oreades si secca da solo senza marcire. A risentirci, Ennio. PS: come contributo, allego una foto dell'ultima raccolta dei primi di dicembre.
  15. Ciao Giancarlo, ho detto che non "abbandono" APB, solo che almeno per il momento non ho più il tempo materiale per poter proseguire questa iniziativa, comunque io sono un convinto assertore del detto "tutti siamo utili, nessuno indispensabile" e spero (anche questo l'ho ripetuto) che qualche amico di buona volontà possa proseguire da dove termino io. A risentirci sempre con grande piacere e grazie per la tua partecipazione alla rassegna, Ennio.
  16. Ciao Rossano, magari tutti studiassero come te!, sei riuscito molto bene a conciliare l'animo "porcinaro" iniziale con quello dello "studioso amatoriale" che via via si è manifestato; se tutti i miei "allievi" dei corsi di micologia avessero intrapreso la tua strada, sarei stato la persona più felice del mondo. Trasformare il cercatore "micofago" in "micofilo" è sempre stato uno degli obiettivi educativi principali, sia personale che come Associazione Monti Sibillini AMB. Con te e con altri amici penso di esserci riuscito, per tutti gli altri comunque sia, qualcosa di buono credo sia stato recepito nei loro comportamenti. A risentirci sempre con amicizia, un salutone a te e Maurizia, Ennio.
  17. bellissimi posti Paolo, proprio in questa radura abbiamo fatto pranzo al sacco con i soci della mia Associazione domenica 29 giugno, accompagnati dagli amici del Gruppo GEMA di Avezzano; che faggete stupende, peccato che i funghi siano arrivato 10 giorni dopo. PS: sotto la tettoia in legno c'era un nido di codirosso con i piccoli, speriamo siano riusciti a volare. Un caro saluto, Ennio.
  18. Geggi, spero di non averti spaventato, aspetto altre notizie se le hai, Ennio.
  19. ciao Ross, mi dispiace, ma per il momento mi devo fermare qui (te ne avevo già accennato tempo fà in mp), ti ringrazio ancora per tutto l'aiuto che mi hai dato ogni volta che ne ho avuto bisogno, ma ci risentiremo ogni tanto. un affettuoso saluto, Ennio.
  20. Ciao Pino, altro che perdonarti!, posta pure tutte le specie che vuoi; io ho dovuto fare una "selezione" per ovvi motivi di spazio e di tempo, altrimenti avrei atto una puntata di 100 specie ....... sai che pizza!!! a risentirci con piacere, Ennio.
  21. ciao Andrea, no non è un fungo raro, solamente che date le sue piccole dimensioni e la crescita su rametti a terra, il più delle volte passa inosservato, approfitto per farti i miei più sinceri auguri di buon compleanno. Ti ricordo che abbiamo un appuntamento primaverile con i "marzuoli" dei Sibillini 2009 e con i soliti amici pistacoppi, Ennio.
  22. E una sua "consorella" dai colori molto più vistosi, cappello rosso-arancio vivo con bianchi residui del velo generale, crescita tra aghi di conifere e foglie morte: Stropharia aurantiaca (Cooke) Imai. Arrivederci per la 50^ e (per ora) ultima puntata. Un cordiale saluto, Ennio.
  23. E per ricordarvi di come possano essere macroscopicamente differenti tra loro, specie apparteneti allo stesso genere, vi mostro una piccola Stropharia molto comune nei prati e radure boschive: Stropharia coronilla (Bull. : Fr.) Quèlet, con il suo bel anellino che a maturità si ricopre di polvere sporale nero-violacea.
  24. Solo per curiosità vi allego le foto al microscopio degli aschi (contenenti 8 spore) e delle parafisi ingranditi 1000 volte di questa Rutstroemia.
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