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Ennio

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  1. Ennio

    se pioppino......

    .... ma in questo caso siamo in presenza di sporata ocra, se fossse stato Pleurotus, la sporata sarebbe bianca, ciao da Ennio.
  2. ....... intanto abbiamo stabilito che si tratta di un Agaricus, ha un velo generale un pò particolare (ma non anomalo); per la Sezione di questo Genere è proprio normale . Ora fate qualche piccola ricerca anche nel forum e ..... vediamo chi è più diligente. Intanto grazie Carlè, per questo ulteriore stimolo volto all'approfondimento dello studio piacevolmente "dilettantistico" dei funghi, a questo punto sono proprio curioso di vedere come va a finire, Ennio.
  3. Ennio

    se pioppino......

    Agrocybe aegerita, spesso spunta su stradelli e sentieri ghiaiosi, ove prima magari c'erano dei piop che sono stati recisi a filo di terra, ciao, Ennio.
  4. ciao Bibbo, bisognerebbe osservare il fungo nella sua interezza, base del gambo compresa, per poter dare un nome esatto. Ci sono diverse specie di Mutinus: caninus, elegans, ravenellii, ecc, per quanto vedo dalla foto potrebbe anche essere Mutinus ravenellii, a risentirci, Ennio.
  5. ... e questa è ancora lei (L. caespitosa) anche se sembra un'altra cosa, ma è sempre lei, giovanissimi esemplari crescenti su pendio erboso alto montano nei Sibillini, Ennio.
  6. .... e sempre in argomento, questa è la Lepista caespitosa (Bresadola) Singer, raccolta in bosco misto al livello del mare in novembre, ariciao, Ennio. P.S. foto scannerizzata da mia dia, purtroppo c'è una componente troppo rosata.
  7. [1) dalla prima foto sembrerebbero delle "anziane" Clitocybe nebularis (vedi decorrenza lamelle, base del gambo con agglomerati resti vegetali, portamento generale) ....... magari e soprattutto con altri particolari morfologici da parte di Carlo, cioa tutti, Ennio. vedo che ci stiamo orientando verso il Genere Clitocybe, in particolare su vecchie nebularis, per quanto rigurda l'odore, faceva parte della richiesta a Carlo di altri particolari, scarterei l'ipotesi di C. alexandri, di cui allego una foto come contributo. A risentirci con piacere; rinnovando l'invito ai soci APB di partecipare a queste piccole e istruttive ipotesi determinative che servono a tutti per affinare lo spirito d'osservazione e di ricerca, Ennio.
  8. Ciao a tutti, non vorrei "guastare la festa" a Stefania, ma mi sono ricordato di una foto fatta lo scorso anno assieme ai miei 2 nipotini. E' un nido di Hirundo rustica, collocato in sottoscala abbandonato, peccato che ora il locale è stato ripulito e vetrato, con grande delusione per loro che volevano rivedere i rondinini anche quest'anno, Ennio.
  9. mmmmmmm ...... veramente questi vetusti esemplari si potrebbero prestare a varie interpretazioni: 1) dalla prima foto sembrerebbero delle "anziane" Clitocybe nebularis (vedi decorrenza lamelle, base del gambo con agglomerati resti vegetali, portamento generale) 2) dalla foto n. 2 si nota una evidente colorazione rosata delle lamelle, il chè ci fà scartare la 1^ ipotesi, però si nota il distacco a "blocchetti" delle lamelle dal cappello, questo farebbe propendere, assieme al colore rosato della sporata, per il Genere Lepista. 3) la sporata che si vede depositata sul cappello, non mi sembra proprio rosa, nel mio monitor la vedo un pò olivastra, come in molti Lactarius (ma ogni monitor ha un proprio settaggio e posso vedere sfalzata questa tonalità) In conclusione, sono solo in grado di fare delle vaghe ipotesi. FATEVI SOTTO !! l'unione fà la forza, ovvero una mano aiuta l'altra e alla fine forse si riuscirà a venirne fuori, magari e soprattutto con altri particolari morfologici da parte di Carlo, cioa tutti, Ennio.
  10. Ciao Andrea, mi associo a quanto scritto da Artù, valevole sopratutto per tutti i principianti, ma tu non sei proprio un "principiante" per te una eccezione alla regola: mangiali! un caro saluto, Ennio.
  11. Ennio

    micelio

    ciao mado, come hai potuto vedere, c'è ancora bisogno di molta "mico-educazione", i funghi terricoli vanno raccolti dalla base del gambo (dopo esserci accertati con un bastone) che nei pressi non ci siano vipere, nidi di vespe, ecc. Dopo di chè il fungo va "estirpato" intero, eseguendo un movimento rotatorio dal basso verso l'alto e una volta copletata l'opera è bene fare una leggera pressione nel punto dove era il fungo per ricompattare il terreno. Questa "tecnica" di raccolta, obbligatoria in molte Regioni, serve per due cose: 1) ci permette di osservare il carpoforo completo in tutti i suoi particolari (base del gambo compresa), in modo da vedere soprattutto una eventuale presenza di volva. 2) così facendo (non tagliando il gambo alla base) si evita che successivamente. il moncone di gambo rimasto nel terreno, venga attaccato da batteri che poi "inquinerebbero" anche il sottostante micelio. 3) una volta raccolto e determinato SICURAMENTE per fungo edule, questi va pulito sommariamente sul posto, in modo che le capature, vadano a creare Humus e non a riempire le noste pattumiere. ciao e buon studio, Ennio.
  12. Ciao Patrizio, non ti devi assolutamente scusare, ci mancherebbe altro!! volevo solo "tastare" il polso ai miei "abbonati" per sapere fino a che punto posso spingermi nell'illustrazione e spiegazione dei funghi inseriti. Grazie e un carissimo saluto, Ennio.
  13. cari amici, ho visto gli interventi di Pat e Peppe; se ho "accelerato" troppo ditemelo chiaramente, non vorrei fare come quel pilota di sydecar che per la troppa velocità, si è perso il passeggero. Un caro saluto e grazie per le vostre partecipazioni, Ennio.
  14. penso di partecipare (solo sabato o domenica) assieme a diversi "pistacoppi" marchigiani e di poter ripetere (meglio e spero con più funghi) l'esperienza iniziale della mostra 2007, eppoi devo ri-abbraccià Bruceppo; è un anno che lo sento ma non lo vedo! Ennio.
  15. ... ma come può far paura una cagnetta dall'aria così dolce !!!! ciao da Ennio.
  16. Ciao e grazie a tutti gli intervenuti sin'ora, in particolare agli "aiuto docenti" Romanus, Carletto e Rossano. Approfitto per "tentare" di dare una risposta collettiva alle varie e giuste domande sin quì poste. 1) -Il micelio dell'Agaricus bitorquis ama spesso vegetare in terreni sodi e compatti, ma dopo le piogge, quando il terreno si ammorbidisce un pò, i carpofori allo stato ipogeo (sotterraneo) già formati e a volte grandi diversi cm, riescono tramite la "pressione di turgore" e l'eccezionale compattezza della loro carne, ad emergere dal terremo. Lo stesso se il micelio vegeta sotto strati asfaltati, i quali in estate divengono "più malleabili" per effetto del calore solare e permettono anche in questo caso, "l'emersione" dei funghi. 2) - Tutti gli Agaricus sono funghi "BIVELANGIFORMI" ossia forniti di due veli: a) - uno parziale che è l'anello, teso di norma tra la parte alta del gambo e il margine del cappello con la funzione di proteggere le lamelle finchè non iniziano a maturare le spore, - un secondo anello di origine infera che altri non è che il velo generale (come nelle Amanita), il quale asseconda delle specie, rimane alla base del gambo simulando una pseudovolva, oppure si "sfila" in diversi cerchi anelliformi o ancora, forma una specie di calza. Da notare che i resti di questo velo generale (sia sul gambo che sul cappello), il più delle volte si obliterano durante il primissimo stadio di crescita e quindi non sono più visibili, in altri casi invece si osservano sotto forma di squame o fibrille +/- apprressate e/o colorate (vedi i cappelli del fungo postato). 3) - Essendo, come tutti gli Agaricus, un saprofita per eccellenza, il micelio cresce e prospera dove meglio trova le condizioni per soddisfare le sue esigenge ecologiche e biologiche, cioè terreni ricchi di sostanze organica e humus e con sufficente e costante umidità, forse sotto l'asfalto e i terreni compatti, queste condizioni ci sono spesso. Ritengo di non "approfondire" ulteriormente il discorso per non renderlo "pesante"; quanto detto, è già una bella e sufficente informativa, di nuovo ciao, Ennio Carassai. P.S. allego una tavola di Agaricus bitorquis, tratta dal volume AGARICUS di Alberto Cappelli, massimo specialista italiano di questo Genere fungino, nonchè caro amico e maestro.
  17. Ennio

    Dalle colline ai pascoli montani

    Ciao Paolo, ho avuto la "pazienza" di seguire tutto il tuo post e ne sono stato ampiamente "ricompensato" un caro saluto, Ennio.
  18. Per finire non potevano mancare le spore (ossia il seme di funghi), l'osservazione delle loro caratteristiche ci aiuta molto nella differenziazione tra le varie specie. In questa foto spore x 1000 in sola acqua, notiamo la forma ovoidale, con presenza di guttule (liquido oleoso contenuto al loro interno), misurano circa 6 x 4,5 micron (il micron è la millesima parte del millimetro), ogni tacca della scala micrometrica equivale appunto ad 1 micron. ....... e alla fine adesso lo chiedo a voi: che fungo è ?
  19. Diamo un occhiata alla trame delle lamella, si intravede uno strao di ife (cellule fungine) disposte in modo +/- parallelo a tratti intrecciate e settate (divise a tratti da una linea).
  20. Questo è il filo della lamella ingrandito 400 volte, si notano i cheilocistidi e qualche raro basidio.
  21. Ed ora i cheilocistidi, cellule sterili in questo caso presenti sul filo delle lamelle. Negli Agaricus, questo elemento è importantissimo ai fini determinativi.
  22. ancora i basidi ingranditi 1000 volte e colorati con rosso congo ammoniacale, uno dei tanti reagenti e coloranti chimici usati in microscopia.
  23. L'indagine microscopica è fondamentale a volte per arrivare ad una corretta determinazione; per questa specie forse non è necessaria ma lo è per moltissime altre. Comunque, anche per sola curiosità, vediamo di "sbirciare nell'intimità profonda" di questo Agaricus. 1) basidi x 1000 colorati con floxin B.
  24. Una sezione è importantissima per vedere se c'è un eventuale viraggio della carne, in questo caso, se il fungo fosse stato fresco avremo osservato un leggero arrossamento soprattutto nella zona tra gambo e cappello., ma come ben vedete ci sono .... molti inquilini e il viraggio viene "falsato".
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