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Ennio

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  1. Suillus tridentinus (Bresadola) Singer Farlowia 2: 260 (1945) Sinonimi Boletopsis tridentina (Bresadola) Henn, I. Tl., 1. Abt.: Fungi (Eumycetes) (Leipzig): 195 (1900) Boletus aurantiporus J. Howse, Ann. Mag. nat. Hist., Ser. 5 15 (1885) Etimologia Dal latino ''tridentinus'', del trentino; perchè diffuso in Trentino. Habitat/Periodo Di Comparsa Cresce a gruppi sotto larice (L.decidua, L.sibirica), su terreni calcarei; estate-autunno. Descrizione Cappello 3-12 cm, carnoso, vischioso, con squamature arancio-rossastre; margine con residui velari. Imenoforo tubuli lunghi, adnati, giallo-verdognolo; pori grandi, angolosi, da arancio carico a bruno. Gambo cilindrico, ingrossao alla base, pieno, concolore al cappello; anello semplice, fioccoso, biancastro. Carne molle,giallastra, vira al rosa all'aria; odore fruttato, sapore acidulo. Commestibilità Mediocre Commestibile. Foto ©2008 Ennio Carassai Descrizioni ©2008 Nicolò Oppicelli
  2. Agaricus cupressicola Bon & Grilli in Bon, Docums Mycol. 17(no. 67): 11 (1987) Sinonimi Psalliota hortensis forma subfloccosa J.E. Lange, Dansk bot. Ark. 4(no. 12): 8 (1926) Psalliota subfloccosa (J.E. Lange) J.E. Lange, Fl. Agaric. Danic. 5: VII (1940) Etimologia Dal latino ''sub'' e ''floccosus'', per la sua somiglianza con l'Agaricus floccosus. Habitat/Periodo Di Comparsa Cresce in ambiente montano, nelle abetaie più elevate; estate-inizio autunno; non comune. Descrizione Cappello 3-9 cm, carnoso, bianco con squame fibrillose più scure; appendicolato, con fioccosità bianche al margine. Lamelle fitte, da rosa-grigiastre a bruno nerastre. Gambo bianco, cilindrico, ingrossato alla base; anello bianco, doppio, infero, membranoso. Carne bianca, arrossante al taglio, con odore lieve, gradevole. Commestibilità Commestibile. Foto ©2008 Ennio Carassai Descrizioni ©2008 Nicolò Oppicelli & Ennio Carassai
  3. Lucià, conosco un posticino nei pressi del lago di Gerosa, la prossima domenica si potrebbe andare a dare un'occhiata (anche per diversi piccoli Ascomyceti), sempre se stò meglio e sperando non sia troppo secco. un caro saluto, Ennio. P.S. sabato 16 siamo tutti impegnati in Ancona (anche tu) perciò non è possibile e Rossano e Francesco mi sembra che lavorino.
  4. Ciao Marco, vedo che hai ricominciato a spaziare nel tuo ambiente e con buoni risultati. Però, oltre ai bei Hygrophorus mi farebbe piacere se potessi darmi qualche informazione su questo piccolo funghetto di aspetto micenoide che si vede a dx nella foto del messaggio n. 7 e che mi ha incuriosito molto. Non sò se l'hai notato, ma sono interessato.... dimensioni, colore lamelle, odore, ecologia, ecc. Grazie e a risentirci, Ennio.
  5. .... però dentro al cimitero monumentale li ho trovati, peccato che il "solerte" sorvegliante non mi ha pemesso di fotografarli da vicino per non calpestare l'erba appena annaffiata; il poveretto non si è reso conto di quale grande "perdita scientifica" è stato causa !!??. di nuovo ciao a tutti, Ennio.
  6. Cioa Salvo, visto l'habitat, la mucca, i verdi prati e il tiepido clima, mi sarei aspettato di vedere anche qualche "timido" Agaricus; pazienza: magari la prossima ....... Intanto come al solito, complimenti per le sempre bellissime immagini della tua terra, un caro saluto, Ennio. P.S. e ....... pensare che li ho cercati anche in questo prato
  7. bella raccolta Ignazio, non sapevo della varietà di asparago da te illustrata, cresce solo in sardegna?, un caro saluto, Ennio.
  8. Bravo Paolo!, bella passeggiata!, peccato che anche le tue montagne soffrano della carenza di neve di questo avaro inverno, ma ancora non è detta l'ultima parola, in alto ci sono ancora 60 giorni di tempo per rifarsi, un caro saluto, Ennio.
  9. Hygrophorus latitabundus Britzelmeyr Foto ©2008 Ennio Carassai
  10. Carissimo Giorgio, la foto dallo specchio è veramente originale e corona degnamente il tuo bel reportage, grazie ancora per queste immagini, un caro saluto a te e signora, Ennio.
  11. Hygrophorus persicolor Ricek Z. Pilzk. 40(1-2): 6 (1974) Sinonimi Hygrophorus erubescens var.persicolor (Ricek) Bon (1977) Etimologia Dal greco ''persicon melon''; mela persica o pesca; per il suo colore. Habitat/Periodo Di Comparsa Sotto abete rosso (Picea excelsa) o vicino a piante di mirtillo nero (Myrtillus vaccinum); da agosto ad ottobre. Descrizione Cappello 1-9 cm; irregolare; convesso e carnoso; di colore roseo più scuro al centro. Lamelle bianco-rosate, decorrenti o annesse; fitte ed inframezzate da lamellule. Gambo piuttosto lungo (3-13 x 0.7-1.4) bianco, ricoprerto da una fine punteggiatura roseo-grigiastra. Carne soda; bianca; inodore; sapore lievemente acidulo. Commestibilità Commestibile. Foto © 2008 Ennio Carassai Descrizioni © 2008 Nicolò Oppicelli
  12. Hygrophorus karstenii Saccardo & Cuboni Syll. fung. (Abellini) 5: 401 (1887) Sinonimi Hygrophorus karstenii var.vaticanus (R.Heim & G.Becker) Bon, Docums. mycol. 19:57 (1889) Etimologia Da ''Karsten''; in onore del micologo finlandese Petter Adolf Karsten. Habitat/Periodo Di Comparsa Cresce in estate-autunno nelle zone umide di boschi di conifera o faggio. Non comune. Descrizione Cappello 2-7 cm, carnoso e convesso; cuticola asciutta, di colore bianco tendente al giallo ocraceo. Lamelle decorrenti, di colore arancio vivo, piuttosto spesse. Gambo corto; concolore al cappello, tende a macchiarsi di ocra se compresso. Carne fragile, di colore bianco-ocracea, senza odore e sapore rilevanti. Commestibilità Commestibile. Foto ©2008 Ennio Carassai Descrizioni ©2008 Nicolò Oppicelli
  13. Hygrocybe conicoides (P.D.Orton) P.D.Orton & Watling Foto ©2008 Ennio Carassai
  14. consolati Nico, non sei il solo!, ciao Ennio.
  15. Ciao Carletto, sono d'accordo con te che i danni maggiori non sono quelli provocati dall'eccessivo calpestio; disboscamenti selvaggi e scriteriati che poi aprono la strada a frane ed esondazioni, sono sicuramente uno dei pericoli maggiori dl bosco, seguito dagli incendi. Ma ognuno deve fare il proprio "dovere" di buon fruitore del bosco asseconda delle sue possibilità. Noi andiamo solo a funghi ? allora applichiamo quelle buone norme ecologiche che fanno sì che l'andar per funghi, non sia dannoso all'ambiente e a noi stessi. Camminiamo con calma e non come le ruspe, evitando di pestare ogni piccolo cespuglio, non usiamo rastrelli e altri attrezzi per la raccolta all'infuori delle nostre mani, puliamo i carpofori nel bosco in modo da lasciare gli scarti come concime organico, evitiamo per quanto possibile di "arrivare" con la moto o il fuori strada sulla fungaia, rispettiamo le leggi e i regolamenti in vigore, ecc. Queste cose, noi le POSSIAMO FARE, anche se poi qualcun'altro disboscherà, ma intanto qualcosa di buono lo si è fatto!. un caro saluto a tutti, Ennio.
  16. Cari amici Rossano e Francesco, è vero !! solo uno "squinternato" come me può andare a Faete in febbraio, ma vi assicuro che se il bosco non è secco, si trovano cose veramente interessanti (chiaramente non per la padella). ci risentiremo a breve per chi vuol partecipare, Ennio. P.S. queste sono alcune delle specie trovate a fine febbraio in quei posti; tanto per giocare vi lascio indovinare almeno il Genere. Faete 1.
  17. Ciao Piccio, se riusciamo ad organizzare questa escirsione di studio, sarai senz'altro dei nostri, un caro saluto, Ennio.
  18. chiedo scusa, ho scritto "raggio" anzichè "diametro", di nuovo ciao, Ennio.
  19. mi aggrego anch'io con questa foto di una raccolta del marzo 2007 nei pressi di Vallombrosa, nel corso di una escursione dei pistacoppi Marchigiani, su tronco di abete rosso a terra. ciao a tutti, Ennio.
  20. Ciao a tutti gli amici. Ora che anche Giacomo ha fornito la sua risposta al quesito posto da Patrizio, espongo il mio personale punto di vista circa il calpestio dei boschi. 1) il bosco spesso è un ecosistema che si è formato nel tempo, sorretto da un equilibrio a volte molto particolare, sottoposto a diverse sollecitazioni di vario genere (climatiche, geologiche, antropiche, patologiche, incendi, ecc.). 2) Come tutti gli ecosistemi naturali, anche il bosco, ha in se la capacità di autoproteggersi, biodegradarsi e autorigenerarsi, ma entro limiti e tempi che certamente non sono quelli "frenetici e convulsi dell'uomo odierno". In sostanza un bosco sano e maturo, può ben sopportare un certo livello di impatto ambientale (calpestio moderato, rottura di qualche rametto, sradicamento piccoli arbusti, rifiuti organici, ecc), ma se questo livello dovesse aumentare e fosse su larga scala, allora anche un bosco sano comincerebbe dar segni di "sofferenza". 3) Aggiungiamo poi, che negli ultimi anni, sempre più spesso assistiamo all'avvento di stagioni anomale (carenza di piogge ed elevate temperature), con conseguente stress meteo-idrico sopratutto a carico dell'apparato fogliare. 4) Il sopracitato equlibrio, crea anche le condizioni per l'istaurazione e la crescita dei miceli fungini (simbionti o saprofiti), che a loro volta sono molto "dipendenti" nella loro fruttificazione dalle condizioni meteo-climatiche, ma legati a questa vecchia, ma sempre valida equazione: "UN BOSCO RICCO DI FUNGHI E' UN BOSCO SANO E RIGOGLIOSO, MENTRE LA SCOMPARSA DEI FUNGHI NE E' INDICE DI DEGRADO E SPESSO NE PRELUDE LA MORTE". Concordo con Gibbo, che se tutti noi, andando nei boschi e prati con il massimo del rispetto, consapevoli dei danni ambientali che possiamo procurare con le nostre ricerche e cercando per quanto più possibile di prevenirli, sicuramente potremo ipotecare un buon futuro al nostro ambiente boschivo. Un cordiale e affettuoso saluto a tutti, Ennio.
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