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Ennio

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  1. Ennio

    libri riconoscimento

    Ciao Ignazio, che io sappia il volume è esaurito da tempo presso tutti i rivenditori, se ti interessa posso sentire direttamente l'autore se può reperirlo in qualche modo, fammi sapere anche tramite mp, un caro saluto, Ennio.
  2. Cari amici, oltre a quanto detto nei precedenti interventi, vi rinnovo l'invito a visionare l'argomento "TOSSICITA'", sempre per chi interessa, anche sul sito ufficiale dell'A.M.B. di cui molti di noi (Peter, Artù, Pino, Daniele, ecc.) siamo soci. E' un inserto abbastanza lungo, me credetemi ! vale la pena di dedicargli il tempo per una approfondita lettura. un cordiale saluto, Ennio. http://www.ambbresadola.it, cliccando su Tossicologia
  3. Ciao a tutti gli amici, continuando nell'argomento "tossicità" , ritengo sia necessario aver chiaro questo concetto: quando si parla di specie "potenzialmente mortale", es. Amanita phalloides, essa viene descritta mortale o potenzialmente mortale asseconda dei vari autori. Questo non vuol dire che per qualcuno, questo fungo sia +/- mortale, è universalmente riconosciuto che esso E' MORTALE e su questo non ci sono dubbi. Inoltre, tenendo conto della quantità di sangue umano, della capacità del fegato e reni di assorbimento/depurazione delle tossine, si è stabilito che sono sufficenti circa 20 gr. di fungo fresco per uccidere una persona di 70 kg. Di conseguenza "il potenzialmente mortale" significa proprio questo! se una persona ne mangia solo 5 gr. il pericolo viene proporzionalmente ridotto, come viceversa 20 gr. mangiati da un bambino di 20 kg. di peso sono altamente letali, in quanto le tossine ingerite e messe in circolazione nell'organismo, risultano molto più concentrate rispetto alla quantità di sangue di un individuo di 70 kg. Lo stesso discorso vale per le specie "potenzialmente tossiche" che molte volte lo sono solo da crude e non più se ben cotte (20 minuti di bollitura), sia chiaro però che quando una specie è velenosa (non tossica), velenosa rimane anche da cotta. Per quanto concerne il Genere Agaricus, è ormai appurato ampiamente che essendo il micelio di questi funghi, un grande captatore e concentratore delle sostanze tossiche presenti nel terreno dove cresce (metalli pesanti, radioattività, sostanze chimiche, ecc.), occorre prestare molta attenzione alla "salubrità" del luogo di raccolta, sono quindi da evitare raccolte in zone vicine a grandi centri urbani ed industriali, colture intensive trattare con antiparassitari vari, parchi cittadini, ecc. In merito, esiste una voluminosa raccolta scientifica di dati effettuata da alcuni "specialisti" del settore (Cocchi, Vescovi, ecc.) , che da diversi anni si stanno interessando all'inquinamento dei funghi, in particolare di Agaricus. Anche qui cosa significa; che non dobbiamo mangiare più Agaricus crudi ?, direi di no, ma certamente limitarci a piccoli assaggi di esemplari giovani e sani, raccolti in ambienti presubilmente altrettanto sani ed incontaminati. Un caro saluto, Ennio.
  4. Ennio

    Quiz: altri due laghi

    ..... ma il lago di Garda, non vi piace ? Ennio.
  5. eccolo qua: Schizophyllum commune Fr. :Fr. e piu comune di questo bel funghetto ..... si trova tutto l'anno su ogni legno morto a terra, ha la caratteristica di avere il filo lamellare doppio, la superfice pileica superiore bianco-grigiastra e finemente vellutata. un cordiale saluto, Ennio.
  6. ......... esperienza di casa Ennio. La mia signora, quando le porto (ossia quando mi costringe) a raccogliere le M. procera, esemplari semiaperti, quindi ancora giovani, le fa impanate con la pastella, poi le congela e a capodanno le frigge, attenzione !!!! non vanno scongelate, ma direttamente dal congelatore dentro l'olio non caldissimo, lasciate asciugare su carta da cucina ....... sembra siano colte ieri !!!. ma chè buone !!!!! ....... e io per un pugno di Macrolepiota così, perdo la mia dignità, sigh sigh e divento micòfago.
  7. Bravi amici miei !, almeno avrete gustato i Pleurous cha da me quest'anno ancora non si son visti. Ricambio le belle immagini con una rosa canina "sibillina", un caro saluto, Ennio.
  8. 2° autore: Giovanna Pelle, biologa, micologa, dell'ispettorato micologico della ASL 2 di Savona. G. Pelle, 1° contributo. G. Pelle, 2° contributo. 3° autore:Paola Follesa, Micologo-Analista, Centro Antiveleni, Sezione Specialistica di Micologia di Milano. Gabriella Gentili, Resp. Sez. Microbiologia Laboratorio Sanità Pubblica Milano. Maria Laura Colombo, Botanico del Dipartimento di Biologia Vegetale Università degli studi di Torino. Atti del 3°Convegno Internazionale di Micotossicologia, Reggio Emilia 6-7 dicembre 2004. contributo: Follesa, Gentili, Colombo. Ennio, dopo tutte quelle dissertazioni che hai fatto prima, mi aspettavo di piu che qualche ''citazione'' Io in tutte queste tue ''foto'' , a supporto di Rossano, vedo solo un ''pare che''; Citazioni autoreferenziate senza supporti di studio scientifico non hanno valore; non serve scrivere che ha causato problemi; devi dimostrarlo, e devi dimostrare che sia stata quella specie. Esempio io mangio con certezza amanita cesarea mi viene una emolisi massiva posso mettere in relazione la ceasrea alla mia emolisi? ho due elementi che me lo fanno dire la certezza determinativa --> amanita cesarea l'ingestione dell'amanita. la crisi emolitica? non è sostenuta da altro. Nico ...... quanto hai scritto in questo tuo ultimo intervento penso si commenti da solo. Non ho nessuna intenzione di continuare ed alimentare la discussione. ciao Rossano Queste sono le pubblicazioni scientifiche http://toxnet.nlm.nih.gov/cgi-bin/sis/sear...p/~utTO9I:0:@sa Qui della Macrolepiota procera, si parla solo di accumulo di metalli pesanti (mercurio e tallio) delle aree del Nord della Polonia; questo accumulo è dovuto all'inquinamento atmosferico della regione polacca, dove sono stati riscontrati valori anomali di altri metalli anche per altre specie eduli, fra cui i porcini, specie nei cappelli dei funghi. In nessuno dei testi esaminati si riscontrano altri studi scientifici che parlano di tossicità per la Macrolepiota procera. mi sono basato su questi dati, disponibile a correggermi se ce ne sono altri Nico ho già detto che non ho nessuna intenzione di alimentare una discussione alla quale hai dato un taglio che non mi piace per nulla. ciao Rossano Caro Nico, penso che Rossano (e le sue argomentazioni) non abbiano bisogno "di compari" ne di supporti vari, in quanto egli stesso sa bene "districarsi" in questo mondo, se non altro perchè ha qualche annetto più di te, Tornando al "dunque" ed è la cosa che più mi interessa, ho citato solo 3 alcuni autori (abbastanza conosciuti e stimati in ambito micologico) solo perchè in casa al momento non ho trovato altro con il poco tempo a disposizione, ma ti assicuro che ho avuto modo di leggere più volte, su riviste specializzate di micologia di come la Macrolepiota procera sia descritta "potenzialmente " tossica da cruda, inoltre questo è anche quello che raccomandano ai corsi per Micologi e quanto segnalato dall'allora Ministero della sanità e da vari centri antiveleni. Per "potenzialmente tossica" significa che non a tutti fà male o non a tutti procura gli stessi sintomi, ma che è bene consumare con cautela in quanto le tossine presenti in una determinata specie, possono variare asseconda delle raccolte, diversi ambienti di crescita, condizioni micro-climatiche particolari, ecc. Quindi maggiore o minore assimilazione e concentrazione dei nutrienti, con successiva relativa +/- produzione di sostanze tossiche. Se ti fà piacere, anch'io mangio volentieri (per fermare i vuoti di stomaco) quando sono in montagna, uno o due anelli freschi di M. procera crudi, senza nessuna conseguenza; ma 2 anelli non possono fare testo, mentre ripetute segnalazioni e articoli di esperti micologi mi fanno pensare che forse non sia del tutto sbagliato, l'astenersi dal consumo di procera cruda. Concudo ribadendo ancora una volta che mi considero un grande appassionato di funghi, ma non un grande esperto, percui lascio volentieri e giustamente la parola a chi può dire di più e con più cognizioni di causa, come pensavo di aver fatto proponendo quanto scritto dai 3 autori da me citati. Un cordiale saluto, Ennio. Attenzione!!! "Paola Follesa, Micologo-Analista, Centro Antiveleni, Sezione Specialistica di Micologia di Milano" Questa Signora ed il centro dove lavora è il riferimento nazionale per le intossicazioni da funghi. Non è una qualsiasi e quanto dice va sempre considerato con la serietà che la contraddistingue. Ennio, Rossano, le nostre posizioni, che derivano da diversi studi intrapresi per passione, alla fine convergono più o meno nella stessa direzione. Ho riletto il post di Tossicologia del Convegno di Peter e si parla anche qui di Macrolepiota ssp. genericamente. Nessuna pubblicazione ha per adesso ''verificato'' una possibile tossicità di questa specie, ne cotta ne cruda, del M.procera group, quindi probabilmente le statistiche indicano per il momento dati che potrebbero rientrare in quei casi di funghi troppo maturi o parassitati, o di una specie affine non commestibile. Aspettiamo nuovi studi o perchè no, proviamo a farne uno noi Concordo nel ritenere che la stragrande maggioranza dei funghi, se non tutti, debbano essere consumati cotti, visto i problemi che può appaentemente causare in individui suscettibili un entità digeribile e leggera anche come la Macrolepiota procera. ps. Ennio l'anello della Macrolepiota procera var. procera contiene un alto tasso di mannitolo (ecco perchè è cosi dolce e buono!), io lo mangerei solo al ritorno dalla montagna Non entro nel merito scientifico dell'argomento, ma credo che la preoccupazione di tutti sia nel non dare informazione inesatte e pericolose agli utenti. Concludere con quanto ha detto Nico ed evidenziato da me, E' (non sia) la cosa piu' intelligente. Marco Nico lasciando da parte l'aspetto tossicologico della M. procera della quale tutti. giustamente, ce ne siamo occupati per passione, molto paternamente ti consiglierei di rileggere attentamente tutti i tuoi interventi ad eccezione dell'ultimo. Credo, se farai tesoro delle necessarie ed opportune riflessioni, potrà giovarti molto. ciao Rossano Nico,...questi secondo te sono tutti rimbambiti dunque...? Credimi, questi di micologia probabilmente ne sanno piu' di tutti noi messi insieme (anche se saperne piu' di me non ci vuole molto ), e se in una testo affermano che un fungo e' "potenzialmente tossico da crudo" e' perche' di certo avranno rilevato questo da altri testi o articoli (sicuramente citati in bibliografia, Ennio mica poteva scannerizzarti mezzo libro) altro che "citazioni autoreferenziate". Quindi non si tratta di esperienze personali o citazioni autoreferenziate come dici in modo assolutamente fuori luogo. Viceversa alla tua affermazione che hai la certezza che la procera si possa assolutamente consumare da cruda non hai dato nessuna "validazione scientifica" finora. Ti ho chiesto e ti ri-chiedo se le tue certezze siano suffragate da qualche articolo (serio ri-sottolineo) in caso contrario rimane una tua personalissima e quindi opinabilissima opinione. Dire "sarebbe opportuno se non avessi le certezze" mi sembra un modo un po' presuntuoso o quantomeno poco critico e razionale di porsi, soprattutto ripeto, perche' qui si parla di tossicologia e quindi si deve essere particolarmente seri nonche' arcisicuri di cio' che si assereisce, soprattutto se si "invita" esplicitamente a mangiar crudo un fungo diffusamente considerato "potenzialmente tossico da crudo", il che significa che un significativo numero di persone si sono intossicate mangiandolo crudo (non tutte e' chiaro) Quindi Nico su certi argomenti, calma e gesso prima di scrivere certe "certezze"..i forum come il nostro sono visibili a tutti e dare informazioni errate in tossicologia non sarebbe certo auspicabile, la prudenza non e' mai troppa.. Molto interessante tutto ciò, uno scambio di opinioni e ricerche accurate fanno sicuramente molta chirezza. Non vorrei fare commenti in merito ai battibecchi, ma permettetemi, credo che si possano scambiare esperienze e conoscenze con toni molto più pacati, non è piacevole leggere un post dove ci si scontra. Ciao Rossano, ciao Nico LoriL ......siamo qui per fare informazione e non per ricevere elogi o per la "ragione" del singolo. Ben vengano queste discussioni e ben vengano altri approfondimenti. Già da quanto postato si può iniziare una seria riflessione, poi come sempre sta a chi legge saper fare tesoro. Un saluto ed un ringraziamento particolare all'autore della discussione sempre pronto a condividere le sue uscite, i suoi dubbi, le sue esperienze. Un abbraccio Rossano Gibbo ......un micofago senza eccessi che ha voglia di campare ancora parecchio!!! Ciao a tutti gli amici che stanno seguendo questo "animato" post. Assolutamente senza fare sterile polemica (che è la cosa più distruttiva che si possa fare in un forum), voglio dire che condivido appieno l'ultimo post del moderatore Didò, che mi ha preceduto in molte cose che avrei detto anch'io, voglio perciò solo aggiungere per tutti gli amici (Nico compreso, perche tale lo considero), che quando uno come me/noi, semplici "micologi dilettanti", legge notizie e informazioni su articoli di riviste scientifiche, libri di micologia +/- specialistici, ecc. scritti da autorevoli esperti, non può che prendere atto umilmente e in buona fede di quanto da loro scritto, tenerlo in dovuta considerazione, anche se non sempre sarà possibile verificarlo praticamente. Tenete presente che nessuno è infallibile, non sono infrequenti in campo micologico smentite a posteriori o correzioni "di tiro" da parte degli stessi autori, dovute a successive riprove o relative riconferme, frutto di ulteriori studi e approfondimenti su un determinato argomento. Può anche darsi che quanto stiamo discutendo tra noi ora, venga clamorosamente smentito o riaffermato in un prossimo futuro, tutto può succedere!; perciò nel frattempo: PRUDENZA e costante aggiornamento sono le cose migliori da praticare. Con affetto a tutti, Ennio. P.S. tanto per fare un esempio; questa nostra piccola pubblicazione relativa ad una ricerca pluriannuale effettuata in una Riserva Naturalistica, nonostante il nostro approndito lavoro di ricerca e studio, ha visto la successiva correzione di 2 delle specie illustrate e descritte; come vedete, succede anche nelle "migliori famiglie". eh no caro Fabio! la morte sua è sulla griglia con olio, prezzemolo... quello che non ho ancora capito, ma da quanto ho capito non c'è ancora una certezza assoluta, è se la Macrolepiota procera varietà procera è considerata tossica da cruda perchè confusa con altre specie (come affermato da Nico.....Nico non riesco ad aprire il tuo allegato!) oppure perchè effettivamente capace di dare intossicazioni (come supportato da Ennio)! premetto che per sicurezza la mangerò sempre cotta a prescindere! Marco Ps. a parte qualche polemica trovo la discussione molto interessante! Ciao Rossano ! Complimenti per le bellissime rassegne ! Le ho lette tutte 6 di fila .... utilissime sopratutto le schede informative .... e sapere il grado di commestibilità della specie in oggetto. Sbaglio o nel sito non ci sono schede che dicono il grado di commestibilità del fungo? ..... :biggrin: argomento difficile ? Piero Caro Luciano Spero di aver male interpretato il tuo pensiero. Per chiarire..... spero fermamente di non aver dato l'impressione di voler essere stato critico, litigioso o ancor peggio saccente e presuntuoso. Non era mia intenzione..tutt'altro. Io credo di aver tenuto un comportamento serio e responsabile. Semplicemente non mi è sembrato appropriato, il tono degli interventi di Nico. Tutto qui. Ben vengano discussioni e confronti per chiarire aspetti molto importanti come la tossicologia. Ad ogni buon conto mi preme precisare che con Nico ci siamo già chiariti. ciao :hug2: Rossano Ciao Ennio, ti ringrazio (non per il fatto che condividi quanto ho scritto) ma per le tue parole molto sensate. Chiarisco a chiare lettere che non voglio far polemica con nessuno, ne' tantomeno con Nico, ci mancherebbe Siamo qui (almeno io) per confrontarci e soprattutto per imparare da chi ne sa di piu' di noi. Le tue conoscenze equelle di molti altri soci ed utenti mi sono state e sono tuttora UTILISSIME. A tal proposito se Nico dissente da autorevoli autori che sulla base di conoscenze di certo molto elevate e ben documentati invitano a non consumare il fungo in questione da crudo, mentre Nico dice che e' l'esatto contario e che ne ha la certezza che e' così, avra' le sue valide ragioni, solo che le vorrei conoscere. Se si tratta di esperienza personale nel senso che a lui crude non hanno mai fatto male non vuol dire nulla. Io ho mangiato in passato la Gyromitra esculenta (era considerata buona, anzi.."esculenta") e così pure il Tricholoma equestre (quantita' modeste per carita') e non mi e' mai venuto un mal di pancia..e allora...? Sono funghi commestibili ? Assolutamente no, le conoscenze ringraziando Iddio aumentano, e noi ci adeguiamo alle nuove indicazioni (l'attuale "tossicita incostante" dell'Armillaria mellea e della nebularis ha sconcertato molti che si ostinano anegarlo ma l'avidenza delle statistiche mediche invita alla prudenza). Se tuttavia Nico mi fara' vedere e capire da dove ha la certezza delle sue affermazioni ne saro' bel lieto e lo ringraziero' per avermi fatto imparare una cosa nuova. Sarebbe forse un caso un po' anomalo di un fungo che da "potenzialmente tossico" si accerta essere "assolutamente commestibile" da crudo, mentre di solito avviene l'opposto, ma puo' essere l'eccezione che conferma la regola... Sulla tossicologia ritengo bisogna sempre far prevalere il buon senso e la prudenza come giustamente osservi tu. Per dirtene una..un bimbo di 3 anni un paio d'anni fa ha mangiato dei "prataioli" raccolti dai nonni..e siccome i funghi che nascono sui prati sono tutti buoni (secondo questi stolti) il bimbo e' vivo solo grazie ad un trapianto di fegato..i funghi erano Lepiota brunneoincarnata..e non aggiungo altro... Marco..ma per piacere..capisco che per voi discendenti di Nerone e Diocleziano la cotoletta appartiene ad una latitudine troppo settentrionale (si scherza eh ?) ma fidati che e' davvero speciale fatta impanata...!!! Ottima anche cotta nell'olio o burro in padella e poi coperta di besciamella... Alla griglia sara' ottima...ma cuocila bene...!!! :wink: Fabio Nico, non mi riferivo certo al fatto che nella M. procera hanno trovato valori anomali di metalli pesanti soprattutto mercurio in Polonia, quello e' un ovvio fattore ambientale locale legato all'inquinamento industriale, ne' tantomeno la tossicita' da mercurio verrebbe a meno con la cottura. Come ha detto Ennio i dati attuali sono quelli dei testi attualmente considerati autorevoli che consigliano prudenza e di evitare l'uso da crudo, tale dato e' confermato dai dati del CAV di Milano che hanno evidenziato alto numero di sindromi gastroenteriche in soggetti che avevano consumato Macrolepiota, e' chiaro che magari questi avevano mangiaro rachodes o altre e non la procera, ma visto che la "mazza di tamburo" e' ben conosciuta e' anche probabile fosse pure lei in buona % di casi la responsabile, di conseguenza hanno suggerito prudenza. Tutto qui. PS: non so se e' un problema mio ma non mi apre quel link
  9. C. Lavorato, 1° contributo. C. Lavorato, 2° contributo.
  10. 1° autore) - Carmine lavorato e signora, due micologi calabresi, vissuti in Svizzera per molti anni e dove svolgevano l'attività presso i "presidi sanitari d'ispezione micologica" ed effettuavano ricerche micologiche.
  11. Un ben ritrovato a tutti i partecipanti a questo mini-dibattito sulla "presunta" tossicità di Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Singer, Moderatore compreso. Il caro amico Rossano, che innanzitutto è da elogiare ed imitare per le belle puntate sui funghi della pineta, vedo che ha suscitato qualche perplessità e curiosità in diversi visitatori del forum e giustamente il Moderatore ha invitato chi ha qualcosa da dire in merito, ad esporre (possibilmente con relativa documentazione scientifica) il proprio punto di vista su questo argomento; (ricordiamoci sempre che il forum è visitato anche da neofiti o poco esperti) e un'affermazione fatta con LEGGEREZZA in merito alla tossicità di un determinato fungo, può venire male interpretata ed avere spiacevoli conseguenze. Premesso questo, sono d'accordo con Rossano quanto afferma che lui non ha sempre queste "certezze"; anch'io molte volte, sia nel forum o in altre sedi (mostre, convegni, manifestazioni varie, ecc.) dove vedo passarmi sotto mano centinaia di funghi di ogni specie, non mi sento sempre di esprimere un parere determinativo netto ed inequivocabile. Perciò anch'io spesso (o almeno ogni tanto) uso il "probabilmente", "potrebbe essere", "sembrerebbe ...." quando mancano elementi morfologici e microscopici chiari e ben delineati, e questo pur avendo il fungo sotto mano !, figurarsi quando una determinazione viene fatta tramite web. Tornando alla richiesta del nostro Moderatore, sfogliando tra la poca bibliografia di casa, ho trovato qualche "cosetta" che penso possa servire come contributo alla discussione in corso. Sono tre fonti diverse che dicono la loro sulla commestibilità/tossicità di Macrolepiota procera, ognuna scaturita dalla personale (o di gruppo) esperienza in campo mico-tossicologico; con ritagli di articoli presi da loro pubblicazioni e il seguente indirizzo internet di una pagina di tossicologia presa dal sito dell'A.M.B. (http://www.ambbresadola.it). Con la speranza di esservi di aiuto, vi saluto cordialmente, Ennio.
  12. Ennio

    Un bosco, un tramonto.......

    2) un tramonto di fuoco nei pressi della pineta dove và sempre Rossano.
  13. Ennio

    Un bosco, un tramonto.......

    ..... non sono di questi giorni, ma mi sembrano significative e ho piacere di farvele vedere anche se sono scannerizzate; quando le ho scattate le digit erano ancora da inventare!. 1) Monti sibillini: inizia un freddo tramonto estivo.
  14. Ennio

    Funghi di Antonio Gennari

    ciao win, rispondo punto per punto ai tuoi quesiti. 1)- I 7 volumi di Bruno Cetto sono stati per molti anni e per moltissini neofiti e micologi dilettanti (tra cui il sottoscritto), una vera enciclopedia micologica ma ormai sono quasi obsoleti, dico "quasi" perchè ancora oggi ogni tanto li utilizzo per ricercare qualche specie non descritta da altri autori. Certo la nomenclatura e la sistematica sono quelle in vigore negli anni 80, le foto e la stampa sono fatte con le tecniche dell'epoca, alcune determinazioni non sono corrette, ecc. ma 3.042 specie descritte sono sempre un bel lavoro. 2) - Atlante dei funghi d'Italia dell'A.M.B. sono 2 volumi (a marzo dovrebbe uscire il 3°) in chiave attuale con belle e corrette foto, descrizioni accurate ma essenziali, nomenclatura e sistematica aggiornata ai giorni nostri, ad ogni specie descritta è associata una breve nota sulla microscopia e sulla similitudine con specie vicine, ecc. Strutturalmente il 1° volume contiene una parte riguardante la biologia, l'ecologia e morfologia dei funghi, gli habitat di crescita, la tossicologia, un glossario micologico e una chiave di orientamento a livello di Ordine, a seguire la descrizione iconografica delle prime 500 specie. Il 2° volume inizia con le chiavi a 2 o 3 alternative per il riconoscimento delle specie illustrate nei 2 volumi e prosegue con la parte iconografica delle altre 500 specie. Personalmente ritengo siano volumi che non dovrebbero mancare in casa di un appassionato micologo dilettante; ho il piacere di conoscere personalmente gli autori, micologi molto bravi e competenti, e sò con quanta serietà ed impegno hanno realizzato queste pubblicazioni. 3) - Per quanto concerne il Lactarius tesquorum, questa specie è solo citata nella voce "note" relativa alla descrizione di altri Lactarius; chiaramente trattandosi di un'opera divulgativa, vengono illustrate e descritte solo le specie più comuni, non mancano però riferimenti a quelle più rare. Spero di esserti stato di aiuto, un cordiale saluto, Ennio. P.S. i volumi sono reperibili presso ogni Gruppo AMB o direttamente alla sede centrale di Trento www.ambbresadola.it
  15. ciao Roberto, cosa c'è di meglio che iniziare il nuovo anno con una bella immersione nella natura che sta riposando!, ti ringrazio per aver condiviso con noi questa escursione, un caro saluto, Ennio.
  16. Ciao Marco, immagini veramente spettacolari, certo la natura sa offrirci queste ed altre emozioni, sta a noi "saperle catturare" e conservare nel nostro intimo, un saluto fraterno, Ennio.
  17. caro Peppe, ho trovato solo ora un pò di tempo per vedere con calma il tuo post. Devo dirti bravo! è così che dovrebbero fare i soci APB: funghi e ambienti e non solo porcini, ma tutto quanto si incontra nelle proprie uscite, è questa un'occasione propizia per far conoscere le innummerevoli meraviglie che il bosco ci regala. Poi se qualche nome di fungo non è proprio esatto, c'è sempre il confronto e la discussione per una determinazione serena e comunitaria che serve anche da "scuola" per tutti (compreso il sottoscritto). un caro saluto, Ennio. P.S. dai retta a Rossano, vai a cercare questi, vedrai, ne sarai molto soddisfatto ...............
  18. Ennio

    Lady muscaria

    Buon Anno Daniele, quando faccio qualche "scappata" al nord, anch'io ne approfitto per qualche ricordo, come questo sotto fatto sotto un vero diluvio, un caro saluto, Ennio.
  19. ultima foto: particolare ingrandito di Asco e relative spore, arrivederci appena possibile nello spazio rassegna, Ennio.
  20. Aschi e parafisi ingranditi 1000 volte e trattati con Melzer
  21. Aschi e parafisi x 400 in rosso congo ammoniacale. La funzione delle parafisi in questi Discomiceti è quella di tenere dritti gli Aschi, in modo da poter espellere le spore nel miglior modo (come fossero tanti tubi di lancio posti gli uni accanto agli altri).
  22. Ciao a tutti e ancora Buon Anno, dato che micologicamente siamo "a riposo" vi propongo alcune immagini di un piccolo Ascomycete che da alcuni anni cresce nel cortile del mio condominio nei mesi di ottobre-novembre. Gli Ascomyceti non sono il mio forte, allora chi meglio di Artù per darmi una mano ?; spedito a Lecce dei campioni exiccati, dopo qualche tempo è arrivata la conferma. Si tratta di Greletia planchonis = marcelleina atroviolacea, apoteci di 5-15 mm di diametro, +/- cupolati, carne ceracea di colore viola scuro, crescita gregaria su terreno ghiaioso-sabbioso tra gli aghi del sovrastante cipresso. A seguire le foto macro e micro.
  23. bravo Nico ! un Buon Anno a te e famiglia, Ennio
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