Vai al contenuto

Ennio

Soci APB - Andati Avanti
  • Numero contenuti

    8944
  • Iscritto

  • Ultima visita

  • Giorni Vinti

    94

Tutti i contenuti di Ennio

  1. Ciao Riccardo, ti rispondo escludendo l'ipotesi di X. chrysenteron in quanto gli esemplari in questione mancano completamente di una qualsiasi fibrilla rossa sul gambo, i tubuli e pori non virano assolutamente e manca il pigmento sottocuticolore rosso, tipico del chrysenteron, inoltre le probabili specie arboree micorizze (leccio, tiglio e pino d'aleppo) non sarebbero l'habitat ideale di questa specie. un cordiale saluto e a risentirci alla prossima occasione, Ennio.
  2. Caro Piccio, ti ringrazio per la tua risposta, sono convinto anch'io (come altri amici di APB) che piano piano si riuscirà a spostare l'interesse dai solo porcini verso altre interessanti specie fungine che la natura ci offre per la nostra curiosità, un caro saluto, Ennio.
  3. ciao Salvo, dalla foto del messaggio n. 10, mi sembra di vedere che l'imenoforo dei due Boletus aereus è deformato come quando viene attaccato da un Hyphomyces, puoi confermare ?, di nuovo ciao e grazie, Ennio.
  4. Bravo Carletto !, così mi piaci, non solo porcini ma tante specie interessanti da far conoscere, un caro saluto da Ennio.
  5. Ciao Marco, a parte che nel campo della biologia fungina, a volte non si ancora bene dove finisca la simbiosi e inizi ll saprofitismo (alcuni funghi hanno sviluppato ambedue i sistemi nutrizionali); in questo caso si tratta di simbiosi in quanto dalle filature tra mattone e mattone, ogni tanto si vedono delle finissime radici, molto probabilmente provenienti dalle sovrastanti piante. Penso che fisicamente la simbiosi tra radici pilifere e ife miceliari avvenga proprio in questi interspazi, per poi ampliarsi e accrescersi sulle pareti umide dove poi avviene la fruttificazione. un caro saluto, Ennio. P.S. sto "monitorando" la crescita, spero di attrezzarmi a dovere per poter documentare fotograficamente al meglio questa esperienza.
  6. certamente, in passato molte gallerie franavano proprio perchè le travature invase dal micelio cedevano. Nel caso specifico non c'è questo pericolo in quanto i percorsi visitabili sono stati messi tutti in sicurezza con una parete corazzata di cemento armato, rivestita dalle travi in legno. un caro saluto a voi, Ennio.
  7. ciao Patrizio, nessun mistero, hanno solo la funzione igienica in quanto i caschi vengono usati da più visitatori. mi fa piacere annoverarti tra gli "abbonati" più assidui, grazie, Ennio.
  8. Ennio

    Visualglossario APB

    ciao Osvaldo, oltre a quello che ti ha risposto NIco, vorrei aggiungere che gli "steccherini", ossia le Hydnaceae in genere, hanno un imenoforo in continua crescita; mi spiego meglio: si verificano le iniziali condizioni per la fruttificazione, i carpopfori si formano, si sviluppano fuori dal terreno di crescita, poi cessano le condizioni ambientali di crescita, il fungo interrompe il suo accrescimento e rimane intatto sul posto, dopo un certo periodo X, si ripresentano le condizioni favorevoli all'accrescimento e il fungo riparte e prosegue il suo sviluppo e cosi via. Questo giochetto alterno può anche seguitare e ripetersi per diverso tempo, tenete presente però che l'imenoforo è sempre quello iniziale, solamente sarà aumentato di volume, ma è "biologicamente vecchio", ecco quindi che a volte gli aculei divengono amari (non tossici) ma solo +/- amari, e in questo caso occorre toglierli in quanto poco gradevoli. Forse questa spiegazione sembrerà un pò complicata, ma così è !, un cordiale saluto a tutti, Ennio.
  9. Amiata 17: termino questa 2^ ed ultima puntata dedicata all'Amiata, con uno scorcio caratteristico della piazzetta dell'Abbazia di San Salvatore. Arrivederci alla 32^, un cordiale saluto a tutti gli abbonati e non, Ennio.
  10. Amiata 16. Questa specie l'ho fotografata non perchè sia rara, ma per la bellezza dei carpofori: Tricholomopsis rutilans (Schaeff. : Fr.) Singer, fungo che cresce alla base di vecchie ceppaie di conifere, dalle lamelle giallo oro, cappello rosso rubino su fondo giallo oro, bello ma non commestibile.
  11. Amiata 15, le ultime due specie. Xerocomus ferrugineus (Schaeffer) Bon, bella Boletacea dal cappello baio e vellutato, tuboli e pori giallo vivo non viranti, habitat faggio e abete, discreto commestibile.
  12. Amiata 14: Russula aurora Krombholz, tipica specie fageticola, si riconosce per il cappello su tonalità rosa-rosso con il centro sempre decolorato in giallo-crema, lamelle bianche e fragili, carne dolce.
  13. Amiata 13: sempre in tema di Russula, la più conosciuta ed apprezzata, Russula cyanoxantha (Schaeffer) Fries, penso non occorrano altri commenti.
  14. Amiata 12: una foto anche alla mia (stanca e un pò scoraggiata) compagna di escursione e di vita, Ivana.
  15. Amiata 11. in un tratto misto faggio- pino nero questo gruppetto: Russula amoenicolor Romagnesi, bella specie dai colori lilla-violetto spesso decolorata al centro, gambo soffuso di viola, lamelle crema e lardacee (tipo R. cyanoxantha), carne dolce.
  16. Amiata 10: questa ormai la conoscete tutti, un gambo così zebrato, un cappello cosi squamoso, un anello doppio e mobile, gambo bulboso, lamelle bianche e libere, dovrebbe essere quasi impossibile scambiarla con altre specie: Macrolepiota procera (Scop. : Fr.) Singer.
  17. Amiata 9: Hypholoma fasciculare (Huds. : Fr.) Kummer, fungo onnipresente tutto l'anno, crescita cespitosa su ceppaie sia di latifoglia che di conifera, carne giallastra ed amara , lamelle gialle, anello cortiniforme e fugace, sporata nerastra, specie tossica da non confondere con l'Armillaria mellea che ha sporata bianca ed anello persistente.
  18. Amiata 8: domenica mattina tempo buono, allora via nel bosco misto di abete e faggio e nonostante la solita secca remota, qualcosa si trova. Hygrophoropsis aurantiaca (Wulf. : Fr.) Maire, piccolo funghetto dal bel colore giallo-arancio dal portamente cantharelloide ma provvisto di vere lamelle decorrenti (non pliche) e spesso scambiato proprio per Cantharellus cibarius, ma a differeza di quest'ultimo che è profumatissimo, H. aurantiaca non profuma ed è specie tossica. Crescita su residui vegetali a piccoli gruppetti.
  19. Amiata 7: questi strani funghetti crescenti a decine, erano attaccati sotto i travi della volta, cosa saranno ?.
  20. Amiata 6: questi funghi (per me sconosciuti e fotografati al ritorno in albergo), pendevano dal soffitto di legno di una delle gallerie più profonde.
  21. Amiata 5: su molti travi queste frutticazioni miceliari, forse di qualche Polyporacea
  22. Amiata 4: eccone una, Paxillus panuoides (Fr. :Fr) Fries var. inopus
  23. Amiata 3: su questi travi di castagno, data la forte umidità e il clima temperato, crescevano diverse specie fungine.
  24. Amiata 2, ancora in galleria mentre la guida (ex minatore) ci racconta la storia e il lavoro in miniera.
  25. cari amici, compatibilmente con il mio poco tempo libero, rieccomi con un'altra puntata della rassegna dedicata a completare la documentazione dell'escursione in Amiata dei primi di ottobre. Come accennato nel post precedente, sabato pomeriggio visto che pioveva, abbiamo approfittato per visitare le vecchie miniere di mercurio e anche qui i nostri amici funghi si sono fatti vedere. Durante l'escursione nelle vecchie gallerie, sui pali di sostegno c'erano diverse speci fungine alquanto interessanti, alcune le ho fotografate, altre data l'oscurità, non sono riusciuto a metterle a fuoco, pazienza. Ecco il gruppetto all'interno delle gallerie.
×
×
  • Crea Nuovo...

Informazioni importanti

By using this site, you agree to our Terms of Use (privacy).