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Ennio

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  1. ciao Salvo, sicuramente quando questa neve si sarà sciolta per il previsto rialzo termico, avrai senz'altro tanto da fare per fotografare le belle specie della tua sempre bellissima terra. In bocca al lupo, con affetto ed amicizia, Ennio.
  2. Ciao Patrizio, se non ricordo male, in passato ho già avuto occasione di precisare quanto le lunagioni non abbiamo una relazione diretta con la crescita fungina (fino a ora non ci sono riscontri scientifici ufficiali), cosa invece che avviene in altre attività agricole (svinagioni, semine, taglio degli alberi, ecc.). Basti poi pensare che molte persone credono che la "luna nuova" sia quella piena e non quella che noi non vediamo, per dire come sia controversa questa teoria; l'unica vera realtà è questa: i funghi nascono e crescono dove, come e quando vogliono, ossia solo quando si verificano le condizioni necessarie per questo evento, le quali condizioni, alle volte ci sembrano assai strane o fuori dell'ordinario, ma è proprio così. Per quanto attiene alla luce, essa non è assolutamente necessaria per la crescita dei funghi, tantè che le prime coltivazioni artificiali di Agaricus, venivano fatte in vecchie miniere di salgemma non illuminate, al massimo la mancanza di luce influisce sul pigmento cuticolare, in questo caso avremo dei carpofori "scoloriti" (avete presente quei porcini quasi bianchi perchè cresciuti sotto uno spesso strato di foglie ?). Sperando di esserti stato, ti saluto molto cordialmente, Ennio.
  3. ciao Romanus, in effetti è vero, tu avevi già ipotizzato giustamente Agaricus moelleri, scusa per la svista, un caro saluto, Ennio.
  4. ciao Scoiattolo, in effetti osservando meglio le immagini, penso che la tua ipotesi sia esatta. Nulla cambia per Roberto; anche questa specie è non commestibile, essendo tossica come tutti gli Agaricus apparten enti alla Sezione Xanthodermatei, un caro saluto.
  5. Ciao Roberto, per gli altri funghi già ti hanno risposto in molti, per quanto riguarda l'Agaricus, forse non hai perso niente: in quanto a vederlo sembrerebbe Agaricus bresadolanus, specie +/- tossica, un caro saluto, Ennio.
  6. Xerocomus n. 7: particolare della sezione del carpoforo, oltre alla carne giallastra, si può notare alla base del gambo, una piccola zona formata di fine punteggiatura rosso-vermiglio (chiamata punteggiatura di Redeuilh) caratteristica del Xerocomus rubellus. La carne del cappello è di colore rosso-arancio, questo si verifica quando la superfice pileica è di colore bruno-marrone, mentre quando questa è rosso rubino, la carne del cappello è uniformemente giallastra.
  7. Xerocomus n. 6, carpoforo raccolto e fotografato a casa in macro, il colore reale è meno giallo-arancio. Dimensioni: cappello 1 cm di diametro, gambo lungo circa 6 cm x 0,4-0,8 cm di spessore con base affusolata.
  8. Xerocomus n. 5: particolare ravvicinato.
  9. Xerocomus n. 4: particolare del micelio basale giallastro con primordi di altri carpofori.
  10. Xerocomus n. 3, ancora più ravvicinato.
  11. Xerocomus n. 2: la parete di crescita.
  12. Xerocomus n.1: habitat di crescita..
  13. Cari amici, non essendoci più Agaricus da studiare (semmai c'è ne fossero stati in questa estate), nei prati montani dei Sibillini ci sono dai 10 ai 20 cm di neve fresca, allora dove cercare? ma dentro le grotte e i cunicoli,! dove non c'è pericolo alcuno di neve. Il mio figlio maggiore che lavora presso una azienda vitivinicola e si occupa di enologia, ma non di funghi (li ha studiati a suo tempo in Agraria), mi chiama e mi dice che sui muri di alcune delle gallerie dell'azienda sono nati dei funghi che a suo parere sono Boletaceae. Incuriosito (ma non più di tanto) mi reco sul luogo pensando di trovare una delle solite Polyporaceae crescenti sui vecchi travi di legno incastonati tra le pareti, invece aveva ragione lui; si trattava proprio di una Boletacea, risultata poi essere dopo attento esame Xerocomus rubellus Quèlet. in una delle varie colorazioni pileiche non rosso rubino ma fulvo-brunastro. L'ambiente di crescita è formato da varie gallerie sotterranee che si estendono per decine di metri, a una profondità di 2-3 metri al di sotto di un bosco termofilo composto da leccio, pini, cipressi e roverelle. Questo ritrovamento rappresenta una eccezionale situazione simbiontica tra le radici dei lecci del bosco sovrastante che si sono fatte strada tra le filature dei mattoni delle volte e delle pareti laterali e il micelio fungino, il costante grado di umidità e la mite temperatura hanno creato le condizioni per queste fruttificazioni alquanto insolite. Allego una sequenza di immagini effettuate sul luogo, solo con la luce del flash in quanto le gallerie sono quasi al buio, perciò le foto non sono tanto ben definite, ma rendono abbastanza l'idea. Se altri amici hanno avuto occasione di simili ritrovamenti, mi farebbe piacere se lo facessere sapere, grazie e arrivederci, Ennio.
  14. ciao Rossano, che dire!, cosa c'è di più gratificante del vedere che un tuo "allievo" (ma più ancora grande amico) ha iniziato ad apprezzare decisamente anche i funghi "da studio" è si lanciato in questa bella iniziativa ? Bravo Rossano, sono fiero di te, sicuramente il tuo buon esempio sarà seguito da altri amici di APB, e dopo questa neve ritorneranno i tempi per i funghi tardo autunnali-invernali, basterà avere la pazienza di cercarli, vedrete che avremo di che postare fino tutto dicembre. Un caro saluto a tutti da Ennio.
  15. .... adesso ho capito perchè i processi vanno così alla lunga; gli avvocati non si trovano nei tribunali, ma nei boschi a caccia di porcini!, un carissimo saluto amici miei, Ennio.
  16. nonostante la bruttissima stagione, grazie all'impegno di molti soci, qualcosa si è potuto esporre. Molti i visitatori appassionati o semplici curiosi, ci hanno (come al solito), subissato di domande; le mostre sono un'ottima occasione per poter chiarire dubbi, false credenze e sopratutto fornire le indicazioni per una raccolta improntata alla massima prudenza e al rispetto dell'ambiente e delle normative in vigore. ciao a tutti, Ennio.
  17. ancora uno scorcio di questa piccola mostra
  18. le foto sono tutte relative alla mostra micologco-botanica realizzata ad Appignano (MC) dai soci delle mia Associazione.
  19. Ciao Francesco, mentre tu stavi assaporando il piacere di questa prima nevicata nel bosco, da qualche altra parte c'era un "poveraccio" che anche con la febbre "ha dovuto lavorare" per la determinazione di questi funghi (molto raccolti sotto la nevicata di sabato mattina) come nel caso dell'amico Rossano, che in queste occasioni è sempre preziosissimo, a risentirci, Ennio.
  20. Ennio

    aspettiamo....

    Caro Alessandro, grazie per queste tue bellisime immagini piene di poesia e amore per la natura; sono questi i post che contribuiscono ad elevare il livello "naturalistico" del nostro forum, offrendo nel comtempo una piacevolissima visione di ambienti naturali splendidi. Ancora grazie e un caro saluto da Ennio.
  21. Un caro saluto a tutti, ormai sono quasi 30 anni che mi dedico ancora con la passione e l'entusiasmo del neofita, alla ricerca dei funghi per soli motivi di studio dilettantistico-amatoriale (chiamarlo scientifico mi parrebbe cosa troppo presuntuosa). Ora in tutti questi anni, ho sempre annotato di ogni specie raccolta e che sono riuscito a determinare (sia da solo che con l'aiuto di amici più preparati di me), il mome scientifico, la località di raccolta, l'habitat, il periodo, ecc, facendo per ogni specie una o più foto (prima solo diapositive, e da un paio d'anni anche digit). Piano piano, con molta pazienza e costanza, ho realizzato un discreto archivio dati di molte specie fungine; 1260 specie per un totale di 4960 ritrovamenti, oltre 4000 (quattromila) diapositive di funghi, piante, fiori e ambienti di montagna, ecc. Mi sono anche sbizzarrito a fare una specie di "statistica" per vedere quali erano i funghi più frequenti asseconda delle stagioni e dell'habitat e delle zone, dai risultati (tralaltro privi di legittimità scientifica ufficiale), è però emerso un dato chiaro e costante: non c'è una specie fungina che sia talmente predominante, frequente e onnipresente rispetto alle altre. Così, almeno fino a dicembre 2006 i dati delle mie (modeste) ricerche; ora visti i ritrovamenti postati nel corso di questo 2007, dovrei ritenere e prendere atto che la flora micologica italiana sia cambiata a tal punto che una specie ben definita, abbia preso il predominio sulle altre, tant'è che nei nostri ritrovamenti non troviamo traccia (se non raramente) di altre specie fungine al di fuori del ........ indovinate chi ?. Non vorrei veder "sconfessati" di colpo i risultati di anni di appassionata ricerca e prendere atto che il 95% delle specie fungine italiane siano solo Boletus = (porcini-group), perciò vi chiedo: è possibile verificare se oltre ai già pluricitati porcini, in Italia esistano ancora le altre specie ?. Prendete queste scherzose ed anche un poco ironiche righe, come un ulteriore stimolo per conoscere ed approfondire sempre più le meraviglie che il "REGNO FUNGI" e la natura ci offrono ogni giorno, con affetto, Ennio.
  22. ciao Nico, vedendo questi funghi la febbre già mi è scesa, grazie!. Sono Agaricus urinascens, nella forma o abitus che fino a qualche tempo fà veniva distintamente chiamato A. stramineus, invece sono solo esemplari che di norma crescono su pendii montani, in terreno abbastanza asciutto e pietroso ed esposto al vento, il che procura un precoce ingiallimento e screpolamento della cuticola pileica. Ti allego 2 immagini di mie raccolte provenienti da pendii montani nei Sibillini, un caro saluto, Ennio.
  23. ciao Peter, potrei dire con buona probabilità che si tratta di un giovane esemplare di Agaricus benesii = A. sqamulifer, hai una immagine della sezione ?, dovrebbe arrossare molto, visto la giovane età del carpopforo. Le piccole placche avana dell'anello sono tipiche di A. benesii. Ennio. P.S: guarda se si assomigliano, poi mi dici.
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