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Ennio

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  1. fungaie del monte Vettore; a queste quote è ancora presto per ogni tipo di fungo. nell'immagine precedente: i pendii del paese di Castelluccio dal pian grande,
  2. Venerdì 1° giugno; dovevo andare in montagna per prendere accordi con la Comunità Montana in vista del prossimo Convegno Micologico dei Gruppi Marchigiani del CAMM. Pensavo di impiegare tutta la giornata, invece mi sbrigo più velocemente del previsto, e allora visto che ero in zona, ne ho approfittato per effettuare una breve ricognizione da quelle parti, per vedere com'era la situazione dopo la breve nevicata dei giorni passati. Nonostante facesse ancora abbastanza freddo, la fioritura sta iniziando, come pure qualche piccola e isolata fruttificazione. Comunque il terreno era bagnato e ha ripreso a piovere forte nel tardo pomeriggio, giusto in tempo per bagnarmi come un pulcino, lascio a voi le immagini (sfuocate) della breve escursione pomeridiana, un caro saluto a tutti, Ennio.
  3. Ciao Pino, questo particolare non l'ho ricordo bene neanch'io, ma il prof. Giovanni Consiglio, cura da diversi anni su una rivista bimestrale di micologia (f & n) una validissima rubrica di miconomastica relativa ai principali nomi di diversi Generi fungini, con informazioni sulla corretta pronuncia, il percoso storico del nome del fungo trattato, la spiegazione dei vari termini, ecc. Ennio.
  4. noi "pistacoppi" ci stiamo organizzando per sabato 30, per gli accordi logistici dei marchigiani coordina Rossano. Io ci sarò, anche perchè è tanto che voglio fare due passi e due chiacchiere con Bruno. ARRIVEDERCI AL CEPPO Ennio.
  5. In compenso ieri sera da quando sono uscito (21.00) fino a quando sono rientrato (01.00) non ha mai smesso di piovere.....e penso che poi abbia continuato :0123: Speriamo bene....perchè c'è stato un brusco calo delle temperature con neve sui 1300msl :biggrin: Eh si, è stato proprio cosi; dopo tantissimo secco, la neve è scesa fino a quota 1300, questi sbalzi termici bloccano ogni tipo di crescita fungina. Se poi a seguire arriverà il ventro freddo di tramontana che asciuga il terreno, quando ritornerà il caldo troverà tutto asciutto di nuovo, purtroppo questo è un rituale che nelle Marche si va ripetendo da diverso tempo, sigh! sigh! speriamo bene, ciao a tutti, in particolare un caro saluto ai "pistacoppi" Ennio.
  6. Ciao a tutti, il presunto simbionte è proprio l'abete di douglas " Pseudotsuga menziesii ", ma il fungo postato da Carletto non è il Suillus lakei (illustrato nella foto allegata), Ennio.
  7. Ciao Piero, micologicamente parlando, per frattura (rottura) cassante, si intende un tipo di carne dalla consistenza gessosa, formata da ife globose-subsferiche (sferocisti), la quale si rompe come se fosse un gessetto da lavagna o un pezzo di polistirolo, caratteristica questa, tipica della Famiglia delle Russulaceae, che comprende solo i Generi Lactarius e Russula. Sperando di esserti stato di aiuto, un caro saluto, Ennio.
  8. Cari amici che seguite la rassegna, penso sia giunto il momento di ringraziarvi tutti per gli auguri e le belle e amichevoli parole di incoraggiamento espressi a mia moglie; ne abbiamo ricevuti tanti (diversi anche nella mia e-mail privata), siamo commossi per l'amicizia dimostrata. GRAZIE !
  9. Ennio

    Un Killer spietato...

    Bravo Salvo !, complimenti per le bellissime immagini; è proprio vero che a volte i funghi più belli nascondono le insidie più pericolose, Ciao Ennio.
  10. Ciao Fabrizio, l'evidente pruina bianca (poi detersile) sul cappello di questi giovani esemplari, il leggero accenno (invero poco evidente) di alone rosato a metà gambo ed il tenue viraggio, portano certamente a Boletus fechtneri Velenovsky, un caro saluto Ennio.
  11. Ciao Carletto, anch'io in sintonia con Scoiattolo sarei propenso per B. fechtneri o B. pseudoregius, anche se tra i due propenderei più per B. pseudoregius per i seguenti motivi: 1) viraggio abbastanza intenso 2) reticolo evidente solo nella parte alta del gambo (almeno per quello che si può vedere) 3) assenza del tipico alone rosa nella parte mediana del gambo (anche se è vero che a volte può mancare) 4) colore della carne (alla sezione) azzurra in alto e rosa alla base del gambo allego una mia foto (anche se non tanto bella) di B. pseudoregius.
  12. Ciao Sergio, se crescevano nel legno e avevano una carne di consistenza tenace con un buon odore anisato-aromatico, lamelle con filo seghettato, allora potrebbero essere dei giovani esemplari di Neolentinus lepideus = Lentinus lepideus, che però cresce in preferenza su ceppaie di larice. Puoi verificare questi caratteri ?, ciao Ennio.
  13. Amanita ovoidea 2. Nello stesso identico posto, un mese dopo, quindi a novembre 2006, ma in un periodo di caldo anomalo per la stagione, con fortissimo vento di provenienza nord-africana (quello che ha portato la sabbia rossa del deserto fino da noi); guardate come sono cresciuti questi funghi, pur essendo della stessa specie sembrano un'altra cosa!. Eh si!, è proprio vero che l'abito non fa il monaco. A risentirci alla prossima, e comunque al Ceppo; io salvo imprevisti del'ultima ci sarò sicuramente (purtroppo solo tutto sabato 30 giugno per sovrapposizione di attività con il mio Gruppo AMB di Macerata, programmata da inizio anno). Un cordiale saluto da Ennio.
  14. Concludo questa puntata con due immagini sempre di Amanita ovoidea, reperite nello stesso posto di crescita ma in periodi climatici completamente differenti. 1) Amanita ovoidea, trovata a ottobre 2006 in un boschetto di leccio e pino domestico, periodo caldo, molto umido e senza vento.
  15. 4) Amanita proxima Dumèe Condivide con la specie precedente lo stesso habitat e periodo di crescita, se ne differenzia per le ridotte dimensioni (8-12 cm), l'anello più membranaceo e sopratutto per il velo generale che è di color ocra-arancio sin da giovane; fungo tossico (molto più frequente al centro-sud).
  16. 3) Amanita ovoidea (Bull. . Fries) Quel. Fungo che può raggiungere notevoli dimensioni (anche 20-25 cm), cappello bianco avorio con resti del velo generale, gambo robusto a volte molto interrato, anello fioccoso-cremoso, evanescente, volva biancastra, persistente e inguainante, carne con odore lieve poi quasi salmastro, mite, commestibile scadente, ma localmente molto apprezzato. Cresce in boschi termofili dall'autunno a inizio inverno, sopratutto sotto leccio anche misto a pini.
  17. 2) Lactarius chrysorrheus Fries Come dice il nome dal greco, krysos = oro e rheo = scorro, questo Lactarius si caratterizza in particolare per l'abbondantissimo latice inizialmente bianco ma che dopo pochi secondi diviene giallo zolfo. Per il resto, a parte le più ridotte dimensioni, è molto somigliante al precedente, cresce sia sotto pino che leccio o in boschi misti termofili, in autunno. Fungo non commestibile per l'acredine della carne, al pari di tutti i Lactarius a latice bianco o virante in altri colori
  18. Un cordiale saluto a tutti, in particolare agli amici che seguono da tempo questa modesta e semplice rassegna, ma anche a chi la visona per la 1^ volta. Non vi avevo abbandonato, ma il giorno 10 c.m. mia moglie ha avuto un incidente d'auto abbastanza serio (purtroppo c'è stato anche un morto) e così ho dovuto tralasciare momentaneamente il forum e tutta l'attività micologica per seguire con calma tutta la triste vicenda. Ora che la mia signora sta meglio, riprendo la rassegna illustrando altre due coppie di funghi il cui possibile scambio non crea gravi conseguenze, ma che è pur sempre bene evitare. 1) Lactarius deliciosus (L. : Fr.) S.F. Gray E' il comunissimo "sanguinaccio, rosito, lapacendro, ecc.", crescente sopratutto nei boschi termofili di pino a due aghi, dalle Alpi sino alla Sicilia, dalla tarda estate fino ai primi di dicembre al sud. Cappello regolare, arancio con zonature concentriche e piccole guttule, si può macchiare di verdastro in vecchiaia, gambo cilindrico ornato spesso da scrobicoli più scuri, carne a rottura cassante di color carota, latice mite arancio vivo (colora anche le orine di arancio), buon commestibile dopo debita cottura.
  19. Come detto giustamente da Arturo, qualche altra notizia sarebbe utile, (substrato di crescita, odore, consistenza della carne, ecc.), anche se ci sono buone probabilità che sia una Grifola frondosa, ciao a tutti, Ennio.
  20. Ciao Piero, avevo supposto Lactarius anche il primo fungo perchè dalla foto n. 4 (quella fatta in casa) si nota la frattura cassante della carne come nelle Russula e Lactarius, poi se il tempo è stato secco e ventoso, il latice puo anche non manifestarsi. Comunque, come più volte detto, un conto è l'osservazione dal vivo, altro è tramite monitor, un caro saluto, Ennio.
  21. Ciao Piero, velocemente penso che i primi e ultimi funghi possono essere Lactarius della Sezione Lactarius o della Sezione Albati; specie con cappello e gambo su tonalità bianche sfumato di ocraceo a maturità, cuticola asciutta a volte vellutata, latice bianco +/- virante, carne acre. dalle foto, senza informazioni sull'eventuale viraggio (anche tardivo del latice) potrebbe essere benisssimo uno dei seguenti Lactarius (piperatus, vellereus, glaucescens, bertillonii, ecc). Per il secondo fungo anch'io sarei propenso per Amanita (forse junquillea), anche se io non vedo bene ne l'anello che la volva un caro saluto e, alla prossima, Ennio.
  22. Ciao Romanus, complimenti per il bellissimo esemplare di Meripilus giganteus (Pers.) P. Karst., tipico il suo crescere su ceppaie sia di faggio ma anche cerrro e castagno, maturando o manipolandolo diventa quasi tutto nero ad iniziare dal bordo del cappello. Non è tossico, ma è immangiabile per la consistenza suberosa-legnosa della carne, anche questa è una specie che si rinviene sempre più raramente. un cordiale saluto, Ennio.
  23. uno dei tanti miglioramenti da apportare al ns. Forum , non potrebbe proprio riguardare l'aspetto della "Determinazione ", creando una sorta di Protocollo che possa renderla più attendibile possibile , relativamente al mezzo utilizzato ?? ( foto/ video) Intendo dire un protocollo per le foto ( habitat , fungo intero, sezione , gambo , lamelle etc.) e uno per le altre caratteristiche ( habitat , odore , sapore etc. ) Insomma , una sorta di griglia o scheda da riempire nelle sue parti e poi postare insieme alle foto . Ciao Romanus, quanto da te asserito in questo post, io personalmente l'ho più volte evidenziato e ripetuto; durante le nostre uscite, basterebbe rinunciare a qualche minuto nella ricerca del porcino e dedicarne qualcuno in più per fotografare con calma e in più modalità i funghi trovati, descrivendo poi anche i caratteri morfologici e l'habitat di crescita. Così facendo diventerebbe meno vaga, più concreta e seria, la possibilità di poter effettuare (sempre con i limiti del web) una determinazione. Un cordiale saluto, Ennio.
  24. Ciao amici miei, fa sempre piacere vedere qualcuno che anche in assenza di funghi, apprezza ugualmente le bellezze della nutura, un caro saluto a voi, Ennio.
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