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Ennio

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  1. Rossano, sono io che mi devo scusare con voi; non ho visto dove avevate postato le foto dell'escursione (vi cercavo nelle nostre uscite), speriamo che qualcuno dei "gestori " (cancelliere escluso) possa spostare il mio intervento in coda ai vostri, un caro saluto, Ennio. P.S. è tutta la settimana che sono in questa zona per dei corsi con gli alunni di un Istituto Tecnico Agrario, e vi posso assicurare che di giorno in giorno è sempre più secco e non c'è ombra di fungo. Ma qualcuno lassù, ci ha dimenticati ?.
  2. 5) inizia a grandinare, l'interno del chiostro
  3. 4) interno dell'Abbazia di Val di Castro (chiesa sconsacrata e in decadimento), alcuni dei "pistacoppi" partecipanti
  4. 3) piccola Hydnacea trovata da Silvano in pineta di pino nero: Auriscalpium vulgare S. F. Gray. Crescita su strobili interrati di Pinus, in questo caso sono un po fuori stagione in quanto di norma crescono in tarda estate-autunno.
  5. Ciao a tutti gli amici del forum, pensavo che qualcuno degli altri "Pistacoppi" documentasse questa uscita (dato che sono tutti molto più bravi di me a fotografare); non avendolo ancora fatto, metto qualche (mediocre) immagine dell'escursione effettuata domenica 6 maggio nella zona di Val di Castro, tra il fabrianese e il cingolano, assieme alle signore mogli. Funghi pochissimi, grandine tantissima, ma già dopo 2 giorni, di nuovo tutto secco a causa del fortissimo vento caldo che ha imperversato fino a oggi. Ennio. 1) prati fioriti a Pian dell'Elmo m. 980 slm in Comune di Apiro (MC)
  6. Ciao Salvo, innanzitutto ti ringrazio per il tuo puntuale contributo. Per quanto riguarda il tuo quesito, l'alone azzurrino (verde acquamarina) non sempre è un carattere distintivo certo, ne costante, anche in R. delica a volte si osserrva questo alone verde-azzurrino. Direi piuttosto che la differenza è nelle lamelle: spaziate in R. delica, molto fitte in R. chloroides, comunque sono ambedue specie molto scadenti gastronomicamente, con odore salmastro o pescivoro in vecchiaia, anche se ricercate e consumate in molte parti del centro-sud. un caro saluto e alla prosiima, Ennio.
  7. ciao Pat, non scopro certamente l'acqua calda asserendo che come in tutte le cose, occorre "TEORIA e PRATICA" tanto più con i funghi e in particolare con le Russula, dove il colore è un elemento distintivo variabilissimo anche all'interno di una stessa specie. un caro saluto, Ennio.
  8. Confermo; sotto altre latifoglie (quercus, castagno, ecc) crescono Russula molto simili (vinosobrunnea, alutacea, romellii, curtipes, ecc.), ma per R. olivacea la presenza del faggio è essenziale. ciao Ennio. P.S. la Russula vesca è un ottimo commestibile dal buon sapore dolce di nocciola fresca e dai colori pileici su tonalità pastello, la cuticola tende a "ritirarsi" a maturità, lasciando scoperto il margine esterno delle lamelle.
  9. Ciao Fabrizio, avevo premesso all'inizio di questo post, che tutte le Russula a carne acre, piccante o pepata NON sono commestibili, nemmeno da cotte, un caro saluto, Ennio. P.S. in val di Castro, martedì 8 c.m. ancora c'erano mucchi di grandine caduta domenica 6.
  10. 6) Russula persicina. Come dice il nome. il cappello è normalmente del colore della pesca, lamelle biancastre, gambo +/- soffuso di rosa, carne biancastra, odore fruttato, sapore subito molto acre, non commestibile, cresce sotto latifoglie, (quercus sp) in particolare.
  11. 5) Russula lepida. Specie dal cappello rosso-arancio, spesso decolorato al centro, lamelle bianche e con retrogusto mentolato, carne molto soda, odore fruttato, sapore dolce, gambo bianco o soffuso di rosa, premuto tra le dita si schiaccia con difficolta a causa della compattezza della carne, commestibile.
  12. 4) Russula torulosa. Tipico fungo autunnale crescente gregario sotto pino (spesso associata ai Suillus granulatus), cappello su tonalità viola-porpora o rosso vinoso, lamelle crema, gambo rosato ricoperto da una fine pruina bianca detersile, carne molto acre, con odore di mela.
  13. 3) Russula xerampelina. Fa parte di un gruppetto di Russule commestibili che si riconoscono per la carne di sapore dolce ma con netto odore di crostacei, cappello su tonaltà +/- rosso-vinoso con decolorazioni olivastre, sporata ocra, gambo soffuso di rosa-rosso, crescita prevalentemente sotto pino sp.
  14. 2) Russula olivacea. viene spesso scambiata (dagli inesperti) con la R. cyanoxantha da cui differisce per la sporata crema carico, lamelle molto fragili, gambo soffuso di viola, e cuticola pileica che si raggrinza concentricamente al margine, crecita esclusiva sotto faggio. Nonostante la carne sia dolce all'assaggio, se consumata cruda o poco cotta (es. alla griglia) risulta tossica: è la classica "eccezione che conferma la regola"
  15. 1) Russula cyanoxantha. Una delle migliori Russula, si può consumare anche cruda (esemplari giovanissimi e sani), si riconosce per le lamelle bianche, di consistenza elastica e lardacea, carne dolce, cappello su tonalità violacee-verdastre decolorato a chiazze, carne sottocuticolare sempre di color ciclamino, sporata bianchissima, fungo ubiquitario
  16. Cari amici, rieccomi qua con un'altra puntata dedicata questa volta a somiglianze pericolose all'interno del Genere Russula. Non sono scambi molto pericolosi in quanto nessuna Russula è mortale, poche le velenose, molte le tossiche. La sintomatologia (molto precoce) si manifesta sopratutto a carico dell'apparato gastro-intestinale ed è causata da sostanze resinoidi che irritano fortemente le mucose intestinali provocando forti dolori addominali, vomito, diarrea, mal di testa. Tutti sintomi che con le dovute cure regrediscono e cessano (anche nei casi più seri) nel giro di poche ore o un paio di giorni senza lasciare serie conseguenze. ATTENZIONE! queste precisazioni valgono solo per le specie appartenenti al Genere Russula, come pure le tre coppie di somiglianze proposte sono valide SOLO tra le Russula, non tratteremo in questa puntata gli eventuali scambi tra Russula e altri Generi che magari saranno oggetto di altra occasione. Le Russula sono facilmente riconoscibili a chi possiede un pò di pratica: sono funghi omogenei con carne a rottura cassante (si rompono come un gessetto da lavagna o un pezzo di polistirolo), questa frattura +/- netta e dovuta alla particolare conformazione delle ife (sferocistiche) globose e non filamentose . Sono funghi simbionti, esclusivamente di bosco (salvo rarissime eccezioni); per questi funghi esiste la prova empirica dell'assaggio per testarne la commestibilità, ma questa prova vale SOLO per le Russula. Si assaggia un pezzetto di carne del cappello e lamelle, se la carne dopo prolungata masticazione in punta di lingua risulta acre, pepata o bruciante, allora la specie è tossica e va scartata, se invece il sapore è mite o dolce, la Russula si può mangiare (debitamente cotta). Anche i funghi del Genere Lactarius hanno la carne a rottura cassante, ma a differenza delle Russula, al taglio, emettono un latice di vario colore, +/- dolce o acre.
  17. ciao Sergio, certamente nemmemno i funghi sono esenti da questo fenomeno; non è tanto frequente, ma forme albine si riscontrano in numerose specie dei vari Generi, sembra in particolare per mancanza di melanina (sostanza che fissa il colore), ti allego 2 immagini di forme albine di Amanita pantherina raccolta al Circeo nel novembre 2001, e Clitocybe nebularis raccolta a Canfaito, Comune di Apiro (MC) in faggeta a ottobre 2005. un caro saluto, Ennio.
  18. scusa Carletto, ma di che nulla-osta hai bisogno ? per me, ognuno può intervenire come e meglio crede e ogni intervento è sempre gradito. Comunque se hai "peccato", ti perdono; come penitenza mi manderai un cesto di porcini un cordiale saluto, Ennio.
  19. ma dai che domani troviamo altra roba; sotto pino ci sono un pò di Ascomyceti belli da fotografare e anche Inocybi per Pino (sono stato oggi con due classi di un Ist. Tecnico Agrario) e ho constatato di persona. Per gli spugnoli li puoi mangiare solo tu, io mi chiamo Ennio. a domani mattina, ciao.
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