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Ennio

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  1. Amanita verna (Bull.: Fries) Lamk Fungo VELENOSO MORTALE, tipicamente primaverile, completamente bianco, cappello emisferico 8-10 cm, sericeo, quasi sempre senza resti del velo generale, lamelle libere, bianche, gambo cilindrico con base bulbosa provvista di una evidente VOLVA membranacea spessa e aderente al gambo (quasi sempre seminterrata e sporca di terriccio, anello bianco supero, carne bianca immutabile, odore fungino molto lieve da giovane, nauseante come di pesce avariato in vecchiaia. Habitat: boschi termofili di quercus, castagno, leccio, si può trovare asseconda della latitudine da aprile a giugno, rarissimo in autunno. Se un raccoglitore osserva bene le differenze morfologiche delle 2 specie e raccoglie i carpofori interi (volva compresa) non può sbagliare; basta sapere e ricordarsi che: 1) gli Agaricus hanno sempre a maturità, lamelle marrone scuro, odore di anice o mandorla e sono privi di volva, 2) l'Amanita verna ha lamelle bianche immutabili e volva alla base del gambo 3) tutti i funghi (carpofori) non vanno mai tagliati alla base, ma vanno raccolti estraendoli interi dal terreno con un movimento rotatorio dal basso verso l'alto (come se togliessimo un tappo di platica da una bottiglia di spumante), non prima di esserci accertati che vicino al fungo non ci siano animali pericolosi (vipere, calabroni, vespe, ecc.) in questo caso l'utilizzo di un piccolo bastone è sempre consigliabile prima di "mettere " giù le mani. Una volta raccolto e osservato bene il fungo, se siamo più che certi del suo riconoscimento, allora e solo allora, si provvederà a pulirlo (anche tagliando la base del gambo), in modo che gli scarti rimangano sul posto a formare l'humus nell'ambiente e non, viceversa a riempire le nostre pattumiere in città.
  2. Agaricus arvensis Schaeffer : Fries. Fungo di facile determinazione: cappello prima globoso-emisferico poi spianato, bianco sericeo, si macchia di giallo al tocco, lamelle lungamente pallide, poi grigio-carnicino e infine bruno-porpora (iantinosporee), gambo centrale cilindrico con base ingrossata senza volva, anello evidente supero a ruota dentata, carne bianca non ingiallente alla sezione, odore d'anice, cresce dalla primavera all'autunno in cerchi o striscie, prevalentemente in zone prative.
  3. Un cordiale saluto a tutti gli amici conosciuti, visti o rivisti al raduno; è stata una esperienza esaltante, e .... ripartire con la rubrica, mi sembra come tornare al lavoro dopo aver fatto una crociera piacevolissima ai Caraibi, ma il "dovere" (morale) chiama, percui ecco un'altra puntata interamente dedicata alle somiglianze pericolose. Con queste due immagini voglio illustrare la somiglianza molto pericolosa anche se abbastanza rara, tra l'Agaricus arvensis, fungo che di norma cresce nei prati-pascoli, conosciutissimo al centro-sud come "turino", e l'Amanita verna (vernum = primavera). Come sapete, le Amanita sono funghi simbionti che crescono esclusivamente nei boschi in simbiosi con le radici delle piante superiori, ma qualche volta si possono trovare anche a diversi metri al di fuori del limite arboreo, questo perchè il micelio è strettamente unito alle radici pilifere delle piante, le quali si possono estendere (sopratutto nei vecchi alberi) per molti metri di distanza dal fusto fino alle radure erbose limitrofe. Ecco che in questi casi, è possibile reperire funghi tipicamente di bosco, anche nelle zone prative limitrofe.
  4. Grazie Arturo e Luciano, avete avuto proprio una bellissima e divertente idea, è spassoso rivedere le proprie brutte facce prese al naturale, un saluto amichevole, Ennio. PS: Artù: quel mio dito a mò di monito vorrà forse dire "state attenti, che con i funghi non si scherza" ?. Luciano: sei un mago del ritocco; come hai fatto a far diventare bianca la mia "nerissima" barba ?.
  5. Caro Roberto, veramente sinceri complimenti e grazie per questo tuo bellissimo resoconto fotografico. Ci conoscevano solamente tramite la "rassegna", è stato un grande piacere poter scambiare alcune idee con te e la tua gentile signora; siete stati la coppia con cui ho potuto parlare di più, e questo raddoppia il piacere della conoscenza, peccato che non sia stato possibile fare altrettanto con tutti, ma si sà, il tempo ..... A risentirci alle prossime occasioni, con affetto, Ennio.
  6. Ciao agli amici APB, voglio ringraziare tutti voi per le vostre cordiali parole ricche di sincera amicizia; a Ross e a quanti altri con cui non è stato possibile scambiare nemmeno 2 chiacchiere, l'appuntamento è rimandato al Ceppo. Quando sabato alle ore 18.xx vi ho salutato avrei voluto dirvi anche qualcosa in merito a come io vedo la partecipazione attiva in APB, ma ho ritenuto giusto, non dover togliere tempo prezioso all'assemblea. Provvedo in questa occasione per dirvelo brevemente ora. Io penso che in APB ci sia spazio per tutti (fungaroli e micologi), purchè ci si comporti sempre correttamente e nel rispetto reciproco, ognuno partecipa alla vita associativa asseconda delle proprie possibilità, capacità, conoscenze e tempo a disposizione. Vorrà dire che si può spaziare nelle varie sezioni e soffermarsi o intervenire dove più ci si sente a proprio agio; non penso (e non dovrebbe) che il fatto di essere più o meno "esperti" in campo micologico, debba far sentire una persona inferiore ad un'altra. Siamo un gruppo di amici animati dalla comune passione per la natura ed i funghi in particolare, possiamo (tutti) approfittare delle nostre conoscenze e dello scambio reciproco delle nostre esperienze per far si che l'andar per funghi sia il meno dannoso possibile per l'ambiente e "non pericoloso" per l'uomo. Da parte mia, continuerò la "rassegna micologica" perchè ritengo giusto che ognuno di noi dia qualcosa agli altri, in forma puramente gratuita ed in spirito di vera amicizia. E con questi presupposti che rinnovo a tutti, l'invito a partecipare attivamente, senza timore di "fare figuracce": il sottoscritto non dimentica che diversi anni fà era anche lui un principiante (che ne sapeva ancora meno di adesso) e senza l'aiuto di amici più esperti, non avrebbe potuto conoscere bene quando sia meraviglioso il mondo dei funghi. Coraggio allora, buttatevi senza paura; vedrete che pian piano quelle cose che all'inizio potevano sembrare difficili, con il tempo e la passione diventeranno molto più comprensibili. "anche dall'ultimo, c'è sempre qualcosa da imparare". Con affetto, Ennio. PS: TANTI AUGURI AL NUOVO C.D. e grazie per la vostra disponibilità.
  7. Ciao Giorgio, tanti cari auguri anche da Ennio.
  8. Non potevo concludere questo mio intervento, senza rivolgere a Giacomo e a tutto il vecchio C.D. un vivo e sincero ringraziamento per quanto di buono hanno fatto in questi anni. Al nuovo C.D, auguri di un sereno e proficuo lavoro, Ennio.
  9. .... stretta la porta, lunga la via, ora voi dite la vostra che io ho detto la mia.
  10. ed ecco i 4 "pistacoppi" del gruppo dei marchigiani; da sx a dx: Ennio, spignolo (Luciano), Rossano, Loril (altro Luciano).
  11. solo uno dei tanti bellissimi scorci panoramici della zona ...
  12. poi tutti a rifocillarsi: eh sì , questa era proprio fame!
  13. Nel bosco con Cinzia ed Arturo, abbiamo cercato disperatamente qualche Ascomicete lungo il greto del ruscelletto e la Dumontinia tuberosa (Ascomicete associato alla pianta di Anemone nemorosa). Unico ritrovamento: 2 esemplari di Amanita Junquillea var. exannulata, pazienza, sarà per il prossimo anno.
  14. ... finalmente si parte per il bosco, con poche speranze di raccolte, ma in sana e allegra compagnia.
  15. nell'attesa di andare nel bosco, intanto ci si saluta o ci si conosce per la 1^ volta
  16. Carissim amici, come ricorderete vi ho dovuto lasciare sabato sera, proprio sul più bello per impegni improrogabili di oggi (domenica). Dopo altrettanti km fatti oggi, sono appena rientrato a casa e già sono incollato davanti al monitor con la voglia e il piacere di rivedere le vostre "brutte facce" e i brevi ma intensi momenti passati con tutti voi. Mi scuso per questa "toccata e fuga" e per non avervi potuto salutare personalmente uno per uno (come avrei desiderato), ma rimedieremo al Ceppo, se si ripeterà l'occasione. Un saluto particolare ai simpatici "abbonati" alla rassegna, che ho potuto finalmente conoscere dal vivo; è stato molto bello e piacevole scambiare "due brevi chiacchiere" amichevolmente con molti di voi: ho raccolto i vostri ulteriori consigli, a tutti ho promesso che continuerò (nei limiti del mio tempo), a proseguire in una rassegna micologica "alla portata di tutti". Allego anch'io qualche immagine, ma per essere solidale con l'amico Loril, anche la mia digit aveva la messa a fuoco malfunzionante, percui le foto sono un pò così .. Grazie ancora a tutti voi (signore comprese) per questa emozionante giornata, un affettuoso saluto, Ennio.
  17. Cioa Patrizio, quanto da te asserito mi sorprende un pò, non tanto per il gelo (i funghi potevano essere gia nati prima che gelasse) e in particolare, il Tricholoma terreum è una delle morette che può proseguire la crescita anche in inverno, al centro-sud. Per mia conoscenza credevo che nascesse solo in presenza di pino (preferenza di P. silvestre) o abete, non ero al corrente di raccolte sotto latifoglie; come vedi c'è sempre da imparare. grazie, Ennio.
  18. Ciao Arturo, è sempre un piacere risentirti, spero di riabbracciarti a Vallombrosa assieme a tutta la tua tribù, Ennio.
  19. Ciao, non so se Rossano ha già prenotato (non ho visto tutti i post) ma dalle Marche siamo in 4 "pistacoppi" purtroppo solo per il pranzo al sacco di sabato, causa altri impegni improrogabili per domenica 22. Comunque meglio poco che niente... Allora SI da Rossano, Ennio, Luciano (spignolo) Luciano (loril) solo pranzo al sacco di sabato, arrivederci a Vallombrosa.
  20. Ciao Luciano, bellissime immagini; anche noi nelle Marche qualche bel posto ancora naturale al 100% lo teniamo. La "monnezza" della foto n. 14 è una Melanolaeuca (probabile subalpina, = ex M. evenosa, ex Tricholoma cnista) mentre la foto n. 26 è l'Orchidea sambucina, che può essere viola o gialla, ma si tratta sempre la stessa specie. Per quanto riguarda il "tignuiovo" si tratta di Muscari neglectum, arrivederci a sabato, Ennio.
  21. Ciao Patrizio, la tua risposta mi da l'occasione per ribadire che per "periodo di crescita" si sottindente quello che è di NORMA, ma sappiamo tutti ormai che con queste ultime stagioni (vedi es. questo inverno), non si può più fare affidamento stabile sulla stagionalità. Per quanto riguarda le "morette" invernali, c'è una specie in particolare; Tricholoma scalpturatum, (che si macchia di giallastro a maturità e cresce sotto leccio e pini), che se la stagione è tiepida prosegue la sua crescita anche durante l'inverno. Grazie, un caro saluto, Ennio.
  22. Ciao Salvo, vedendo queste immagini sono ritornato indietro di alcuni anni, quando capitavo in Sicilia proprio in questi periodi per vedere panorarmi, fiori e f...... Li ricordo ancora così!, giornate luminose, fiori dappertutto e ancora tanta neve sull'Etna e sulle Madonie, grazie per queste immagini, un affettuoso saluto, Ennio.
  23. Agaricus xanthodermus. Per un ulteriore aiuto, questo è il viraggio alla base del gambo. Arrivederci a Vallombrosa (per chi ci sarà) o alla prossima puntata, cordiali saluti, Ennio. PS: approfitto per ringraziare i tantissimi amici che mi hanno inviato gli auguri per il mio 60° compleanno, (tramite forum o mpv), sarebbe troppo lungo elencarvi tutti e rischierei di tralasciare qualcuno: che devo dirvi ! la cosa mi ha fatto molto piacere, è stato un gran bel regalo per una giornata che capita solo ogni "sessant'anni". UN SINCERO GRAZIE A TUTTI VOI.
  24. Agaricus xanthodermus Genevier. Specie molto simile alla precedente di cui condivide habitat e periodo di crescita, si differenzia da questa per avere la carne che ingiallisce anche internamente alla sezione ed emena un cattivo odore di acido fenico o tintura di jodio. Da tener presente che sia l'ingiallimento (viraggio dovuto all'esposizione all'aria delle sostanze contenute all'interno delle cellule del carpopforo), che il cattivo odore, possono manifestarsi +/- intensamente asseconda delle condizioni meteo-climatiche del momento. Anche in questo caso, è buona norma sfregare con l'unghia o tagliare la base del gambo, per osservarne l'eventuale viraggio e sentirne l'odore. Per fortuna, l'ingestione di questa specie (come tutte quelle del Gruppo Xanthodermatei) non provoca avvelenamenti, ma solo lievi intossicazioni con sintomatologia caratterizzata da dolori +/- accentuati, diarrea, nausea, vomito, ecc.: il tutto si risolve entro breve tempo senza conseguenze.
  25. Un'altra possibile confusione, per fortuna meno pericolosa delle precedenti, ma molto più ricorrente, è quella tra queste due specie di Agaricus. Agaricus sylvicola (Vittadini) Peck Fungo molto comune nei boschi sia di latifoglie che di aghifoglie, presenta un carpoforo pressochè bianco-avorio, ingiallente esternamente con l'età o con la manipolazione, cuticola sericea, lamelle prima grigio-carnicine, poi marrone scuro a maturità, carne bianca immutabile, odore nettamente anisato, gambo cilindrico con base +/- bulbosa, bianco al di sotto dell'anello, rosato al di sopra, spesso ritorto alla base, anello supero, doppio, a ruota dentata nella parte inferiore. Cresce a piccoli gruppetti in estate-autunno dalle Alpi alla Sicilia, specie tipicamente saprofita.
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