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Ennio

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  1. lago di Pilato 3: anno tragico per il lago: dopo tantissimi anni, il 20 agosto del 1990, il lago di Pilato è completamente asciutto, della tanta acqua limpida, non rimangono che due pozzanghere piene di alghe verdi e maleodoranti, osservate da escursionisti incuriositi. Questo evento non che non si ricorda a memoria d'uomo, secondo i geologi, può essersi verificato anche altre volte nei millenni passati, anche se non si hanno documentazioni di sorta. Cause: la pochissima neve caduta nell'inverno e le rarissime piogge primaverili-estive, sarà così anche quest'anno? , speriamo ....
  2. lago di Pilato 2: così, noi "rocciatori" vedevamo il lago dalle rocce sommitali della parete di Pizzo del Diavolo m. 2410. Quei puntini scuri che si vedono nel tratto di sentiero sopra il lago più grande e che sale alle "roccette" , sono escursionisti, e si trovano 500 m. più in basso.
  3. lago di Pilato 1: m. 1940 slm , così si presentava la conca glaciale del lago a fine luglio 1988, con ancora tanta delle neve caduta in inverno; vista dal sentiero delle "roccette", via di accesso al rifugio Zilioli m. 2232. A quei tempi non c'era la carenza idrica che si riscontra in questo anomalo inverno.
  4. monte Porche 3: la mia signora e uno dei tanti cornicioni di neve accumulta durante l'inverno.
  5. monte Porche 2: scendendo dalla cima Bellavista, mi ricordo di una giornata molto calda e senza tratti ghiacciati e con manto nevoso (dato il periodo), ormai completamente assestato; i ramponi furono un inutile peso nello zaino
  6. Ciao Luciano, tempo addietro, quando hai presentato questo post, ti avevo accennato che appena trovato un po di tempo avrei cercato di scannerizzare alcune mie vecchie foto di una escursione analoga sul monte Porche. Ho trovato tantissime foto, ma solo pochissimo tempo, perciò metto solo un'anteprima di questa escursione alla cima Bellavista di monte Porche m. 2233 slm, assieme a mia moglie, in data 30 aprile 1990, ossia 17 anni fà (e si vede bene, avevo ancora la barba tutta nera!). Aggiungo anche 3 immagini del lago di Pilato, situato nel circo glaciale a capo della valle omonima, nel monte Vettore a m. 1940 slm, in periodi e situazioni contrastanti e uniche. Quelli erano ancora inverni "normali" e a fine aprile ancora tanto manto nevoso. foto n.1: salendo alla vetta del Porche dalla valle Orteccia, sullo sfondo Pizzo Berro m. 2259 e il monte Priora (pizzo regina) m. 2332, alla destra del monitor, i primi pendii della Sibilla m.2173.
  7. la mia considerazione iniziale di scartare l'ipotesi di A. lanipes, si va via via più rafforzando. Nel frattempo prenderei in seria considerazione l'ipotesi di A. rufotegulis Nauta, (però non la var. adriaticus Lanconelli & Nauta), vedi anche il Bollettino del Gruppo Micologico G. Bresadola di Trento, maggio-agosto 2004. Ciao a tutti di nuovo, Ennio.
  8. Ciao Enzo e Doni, non ho esperienza diretta di raccolte di Agaricus rufotegulis, conosco solo la descrizione che ne fa la M. Nauta in Flora Agaricina Neerlandica vol. 5° (in inglese), che fa riferimento a quanto publicato dalla stessa autrice su Persoonia 17:230.1999, inserendolo nel sottogenere Lanagaricus Heinem. Leggendo con attenzione questa descrizione penso che l'ipotesi di Enzo di A. rufotegulis, possa avere fondato motivi di essere quella giusta, un caro saluto, Ennio.
  9. Ciao, scoiattolo, Enzo, Doni, & c, l'argomento si sta facendo interessante, almeno per me (che ho ancora molto da approfondire). Avevo scartato le diverse ipotesi del Gruppo Rubescentes, dato che Doni diceva "carne bianca" e io ho dedotto anche non virante, poi visto il portamento, avevo e ho, seri dubbi che si tratti di A. lanipes, certo se Doni si ricordasse come erano i cheilocisti, un aiuto in più l'avremo avuto. Comunque questa rimane solo una mia impressione, soggetta a suggerimenti e correzioni da parte di chi è più competente in materia, un cordiale saluto, Ennio.
  10. siamo vicini a carnevale, allora ..... Psilocybe messicana, salutoni a tutti, Ennio.
  11. Un saluto in primis a Donatella e poi anche agli altri amici fin'ora intervenuti. Che dire; su queste immagini ci sarebbe da disquisire un'intera settimana in quanto si prestano a varie interpretazioni; da parte mia (ancora sempre "specializzando in Agaricus") prendo parte volentieri nell'unirmi alle risposte già formulate, con alcune considerazioni frutto della mia personale esperienza in questo campo (perciò da prendersi con le dovute cautele) in quanto scaturita da osservazioni e studio di raccolte riferite ad una sola persona e perciò "non facenti testo" universalmente. 1) - Premetto che ho raccolto poche volte A. lanipes, ma mi sembre che gli esemplari postati abbiano un portamenteo un po troppo snello (aspetto più silvaticoides) che non massiccio e robusto quale di norma è in A. lanipes. 2) - Il cappello di A. lanipes presenta della squame marrone-cioccolato +/- grossolane con zona centrale poco dissociata e distribuite irregolarmente, mentre questi esemplari hanno una squamulosità fine e uniformemente distribuita su tutta la superfice pileica, 3) - Il gambo in A. lanipes è robusto con base allargata e appuntita e ha delle ornamentazioni, specie nella parte basale di colore marrone disposte a cercini, sotto l'anello è leggermente fioccoso-lanoso, alla base sono sempre presenti (attenzione nell'estrazione del carpoforo da terra) delle ife rizomorfe sotto forma di robusti cordoni miceliari. 4) - carne con arrossamenmto molto variabile anche all'interno della stessa fruttificazione, odore mandorlato o anisato, a volte ingiallente alla base del gambo alla sezione. A questo proposito può tornare utile fare la reazione di Schaeffer tenendo presente che essa è negativa in tutto il carpoforo, ad eccezione della carne della base del gambo ma solo quando questa presenta un viraggio +/- evidente (probabilmente legata alla maggiore presenza di pigmenti ossidabili che reagiscono al duo acido nitrico+anilina, facendo assumere alla carne una colorazione aranciata. 5) - la microscopia in questo caso ci aiuta abbastanza (spero che tu o Arturo l'abbiate fatta), i dati più significativi sono: spore marroni 6-7x4-5 µ con una o due guttule oleose, basidi tetrasporici clavati 20-25x6-7 µ, cheilocistidi numerosi e sopratutto CATENULATI. 6) - specie vicine solo per l'aspetto macro e habitat: A. silvaticus (ex haemorrhoidarius), A. cupressicola, A. impudicus. A risentirci con piacere, Ennio.
  12. Visto che questa specie sta suscitando un qualche interesse, aggiungo anche le altre foto della raccolta sopra citata, saluti, Ennio.
  13. Ciao Nico, è veramente un fungo che si è fatto molto raro, non mi ricordo se ho già postato tempo fà questa specie nel forum, ma comunque la ripropongo. Dendropolyporus umbellatus , raccolto su ceppaia interrata di castagno, località Vallegrascia, Comune di Montemonaco (AP), maggio 2001; prima ed unica volta che ho trovato questa specie che tra l'altro è anche commestibile da giovane, ma si dovrebbe lasciare sul posto per quanto è diventata rara. Ennio.
  14. Ciao Alfy, ci puoi sommariamente descrivere le differenze macro tra Guepiniopsis buccina, alpina, chrysocoma, suecica, se possibile, grazie, Ennio.
  15. Ciao Guglielmo, un po troppi pochi dati per tentare una seppur remota determinazione, sicuramente è un fungo ocrosporeo (forse una Tubaria ?) ma .... odore, sapore, diemensioni, eventuali resti di anello, ci puoi dire qualcoa di più ? Ennio.
  16. vuoi vedere che il nostro Presidente ci è andato più vicino di tutti ?, nel qual caso i funghi devono essere però di pochi millimetri, gelatinosi e deliquescenti a maturità: cosa ci dice Alessandro in merito?. un caro saluto a Gibbo e anche a Alessandro, Ennio.
  17. .... oppure primordi di Calocera cornea, vedi rassegna 5^ parte, ciao a tutti, Ennio.
  18. Ciao Rui, ho visionato solo ora il tuo ultimo post e sono d'accordo pienamente con quanto asserito da Scoiattolo, a risentirci, Ennio.
  19. Ciao Rui, scusa se ti rispondo solo in italiano, ma conosco poco l'inglese. Per quanto riguarda la prima specie penso sia Agaricus silvaticus Schaeffer.: FR. = A. haemorrhoidarius, in una delle sue varie "presentazioni" morfologiche, il viraggio della carne è consono alla specie (prima arancio, poi rosso e infine bruno). Per il secondo fungo sarei orientato, considerato anche l'habitat e il periodo invernale, per Agaricus impudicus (rea) Pilàt. Comunque il tutto con riserva, in quanto mancando altri dati morfologici e micro, l'ipotesi è solo virtuale. un caro saluto, Ennio.
  20. Bravo Giacomo!, sei stato lassu anche per tutti noi, ciao, Ennio.
  21. la butto là; se invece fosse qualche specie appartenente al Genere Genea ? un salutone, Ennio.
  22. Ennio

    Quel che il mio cuore vede!

    Caro Patrizio, non ci vuole coraggio per seguire le tue immagini; sono talmente belle che ti prendono la mano da sole, grazie per quanto ci hai fatto vedere, Ennio.
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